Il divertimento nei GDR

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kwisatz
00mercoledì 21 novembre 2001 18:40
Cosa ci diverte in un gdr? La prima risposta che potrei mettere è "l'interpretare un personaggio" ma guardando più a fondo escono altre variabili alla luce. Ci si diverte...giocando! Certo, giocando nel senso lato della parola, dadi, tiri, schede e colpi di (s)fortuna...e anche, non me ne voglia nessuno, vincendo o meglio, agendo con successo. Mi diverto quando interpreto il mio pg di sicuro e quando quindi interagisco con il mondo (e le persone) ma anche quando "faccio" qualcosa, magari anche con successo. Spero che qualcuno abbia capito ciò che voglio dire...cosa ne pensate?
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
MasterSouze
00mercoledì 21 novembre 2001 20:28
Il divertimento nei GDR
Quando mi diverto giocando ad un GDR?
Se devo essere sincero quando il mio personaggio ben caratterizzato e interpretato influenza le svolte della campagna e la arricchisce... come il mio Manson Monk che aggiunge un tocco di spionaggio nello Space Opera. [SM=x77418]
Lo stesso discorso varrebbe anche per il mio Anatoly in Cyberpunk, se non fosse che gli eventi stanno letteralmente travolgendo il Personaggio, che stenta vistosamente per non snaturarsi. :sega:
Che poi i miei personaggi siano vincenti mi interessa meno... preferisco che muoiano piuttosto che assumano risvolti assolutamente diversi da quello che avevo in mente per loro.
Sublime è poi giocarsi quei tratti del proprio personaggio che nella vita reale invece non il giocatore non possiedono.
Mi arrichisce come uomo, e mi diverto a riprodurli anche nella mia vita... generalmente lasciando chi mi conosce di stucco!!![SM=x77401]
kwisatz
00mercoledì 21 novembre 2001 22:00
Il mio "vincere" mi accorgo ora che è fuori luogo (inneggia ad echi di Powerplayering se non erro). Forse il sostituto adatto è "agire"...
Interpretare e vivere una vita reale seppur virtuale sempre più distinta da quella da "giocatore" è qualcosa che arriva quasi ad essere un arte, ma ad un certo punto si scontra con la durezza e il freno di qualcosa...che ancora trovo difficile isolare. Non ho mai provato sessioni di gioco diceless o addirittura ruleless (senza regolamento) e non immaginerei come possano essere, il GdR si avvicina all'esperienze teatrali senza dubbio! (e durante le sessioni ne abbiamo le prove per mia opinione). Ma c'è una componente di "azione" meccanica-tecnica causata da: tiri di dadi, caratteristiche, abilità e numeri e finchè questi avranno la posizione ed il ruolo attuale (di molti GdR attuali) questa componente rimarrà fondamentale e opprimerà, seppur poco, la componente "spirituale".
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
AR ADUNAKHOR
00mercoledì 21 novembre 2001 23:39
Il mio divertimento è proprio nell'interpretazione, cioè il calarsi completamente nel personaggio, vedere pian piano la realtà del gioco che si concretizza nella mia mente, e contemporaneamente vedere l'ambiente dove giochiamo, scomparire ed offuscarsi....io (come master e come giocatore) ricordo veramente poco delle facce e delle cose che mi circondano mentre gioco,ma ricordo perfettamente tutto quello che avviene nell'"altro mondo"...spero di non esservi sembrato troppo fatto...forse a causa della mia pazza fantasia riesco ad allontanarmi molto dalla realtà al punto che quando smetto di giocare per qualche attimo non relizzo chi sono e dove mi trovo....:)
E poi c'è il gusto indiscusso del vedere come ti comporteresti in occasioni fuori dal comune con un carattere diverso dal tuo, oppure con un carattere come il tuo (ho provato) e vedere lo svolgersi degli eventi messi in moto o modificati dal tuo pg....

Una grande soddisfazione è secondo me entrare nella storia dell'ambuentazione....cioè riuscire a modificare col tuo pg la relatà del gioco abbastanza da divenire un importante png in future campagne o un personaggio "storico",per esempio fondando uno stato, una setta o distruggendo un pianeta [SM=x77425] spero di essermi spiegato :)

Altra soddisfazione è senza dubbio il costruire un personaggio "inventato" che sembri il più vivo e reale possibile...


Mi convinco sempre di più che prima o poi finirò col fare qualche seduta di ruleless...


<<....e attorno a lui fu subito DISCORDANZA, e molti che vicino a lui cantavano si scoraggiarono, il loro pensiero fu deviato......>> da "AINULINDALE"

[Modificato da AR ADUNAKHOR 21/11/2001 23:42]

Hans
00giovedì 22 novembre 2001 10:49
Proprio una stretta simbiosi tra quello che può essere il mondo astratto dei gdr e la diretta realtà!!
Per quanto mi riguarda non ho affatto raggiunto un tale status d'isolamento durante le sedute; non c'è propriamente quella tale immedesimazione nel personaggio da garantire una personale influenza anche nella gestione della mia vita, nè tantomeno di emulare quelle gesta che posso considerare adatte e strettamente riservate a un'ambientazione da gdr. Diciamo che ho severamente scisso quello che attiene la mia immaginazione e fantasia da ciò che effettivamente SONO e DEVO fare nella realtà quotidiana e sono altresì convinto che non familiarizzerò con convinzioni del genere!!
Evidentemente devo ancora acquisire quella forma mentis che è propria di un giocatore di ruolo professionista!!

"Cette baitalle du anéantissement redemand achanillones resolus, de cet ennemie reconnaitent maitenant le peril..."
AR ADUNAKHOR
00giovedì 22 novembre 2001 11:55
OHE!!!
Hans non mi fraintendere, a me dura pochi decimi di secondo :) quando smetto di giocare, poi torno il coglione di sempre [SM=x77417] fin troppo attaccato a QUESTA realtà ....ho fatto tesoro di quello che aimè è capitato ad altre persone di cui tu ben sai ;)


<<....e attorno a lui fu subito DISCORDANZA, e molti che vicino a lui cantavano si scoraggiarono, il loro pensiero fu deviato......>> da "AINULINDALE"
Principe Vegeta
00giovedì 22 novembre 2001 15:57
Io mi diverto a interpretare un'altro. Vegeta nn è una smeplice accozzaglia di numeri, disegni e dati, Vegeta esiste nel momento in cui io decido ke egli è vivo. Come diceva Blake, un poeta, quando noi immaginiamo qualcosa (nel suo caso i versi di una poesia) noi creiamo, noi diventiamo dei semidei, è questa condizione a rendermi felice, io creo dal nulla un essere vivente e faccio in modo ke viva nel miglior modo possibile in un mondo creato da un altro "semidio" ke è il master.

"...looking for a strict boy, looking for a rule... running for the prize!!!" IAN STUART

[Modificato da Principe Vegeta 22/11/2001 15:58]

Max Power
00giovedì 22 novembre 2001 18:04
Ragazzi leggendo i vostri messaggi mi è venuta una voglia terribile di giocare! Meno male che si gioca domani![SM=x77417]

"...Religion and sex are powerplays-Manipulate the people for the money they pay-Selling skin,selling god-The number look the same on their credit cards..."
AR ADUNAKHOR
00giovedì 22 novembre 2001 22:30
E già NOI giochiamo domani (AR,Snogar,Max,Hans,Rainbow Dragon)ihihihihi Max mi ha sicuramente capito.....peccato che il soggetto in questione non abbia il QI necessario per leggere questo topic [SM=x77417] [SM=x77425]


<<....e attorno a lui fu subito DISCORDANZA, e molti che vicino a lui cantavano si scoraggiarono, il loro pensiero fu deviato......>> da "AINULINDALE"
kwisatz
00giovedì 22 novembre 2001 22:39
Interpretazione
Sono contento che ci sia tanta gente che abbia compreso (almeno secondo me) le potenzialità del Gdr, quelle più spirituali. Io invito sempre a tenere conto della componente fisico-meccanica perchè studiando questa e cercando di limitarla/contenerla si può ottenere il massimo, quindi secondo me il centro focale del GdR è il regolamento (la meccanica di gioco).

Seconda cosa, invito tutti a mantenersi in Topic!! :)))
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
Jotaro Kujo
00martedì 4 dicembre 2001 20:46
Il mio divertimento, come GM, è proporre avventure interessanti, originali, con molte cose da fare: da battaglie audaci e tiri di abilità impossibili, oppure a mettere i pg in situazioni inusuali, e vedere cosa si inventano.

Come giocatore mi piace vedere che storia ha inventato il master, cercare di risolvere enigmi, trabochetti etc..mi piace interpretare il pg, mi piace combattere, e dimostrare la mia forza nel campo di abilità in cui eccelgo.


The Battle rage, choose your side...
DEATH TO FALSE METAL
Forever
Fighting the World
Master Souze
00giovedì 20 dicembre 2001 09:30
il divertimento nei gdr è dato da diverse componenti:
evasione, creatività, simulazione, interpretazione... e il processo in cui queste componenti si espletano è collettivo.
Esprimere tutto ciò insieme con altre persone è, secondo me la caratteristica saliente del divertimento che genera giocare a gdr. Non mi risulta che nient'altro gioco o evento, e nemmeno l'arte, possiedano un tale capacità d'espressione che si realizza nel collettivo.
Lord Kaos
00giovedì 20 dicembre 2001 16:11
forse ci stiamo andando un pò troppo pesante...ma dipende anke da cosa intendiamo per ARTE....anche se per tutto il resto sono completamente daccordo con voi, in particolare con AR quando parla di PG ke compiono azioni ke modificano l'ambiantazione diventando PNG che i miei nuovi personaggi possono incontare...la sensazione di aver creato qualcosa è grandiosa!!


This is The End, beautiful friend....This is The End, my only friend....The End....
Master Souze
00giovedì 20 dicembre 2001 16:50
se un romanzo è arte, la storia che nasce da un gdr... qualcuno mi illumini, perchè o qui giocano tutti a baldus gate e ammazzano orchetti solamente, oppure dietro le nostre campagne c'è anche storia, sostanza, interpretazione...
e ci terrei a sottolinearlo... se le storie prodotte dal gdr non sono altrettanto buone di un romanzo beh.. ci sono due fondamentali motivi: avvengono in tempo reale, i personaggi e la storia sono fatte da persone differenti.

2 esempi per capirci:

se chiedessimo a manzoni di inventarsi a braccio (cioè di improvvisare) davanti ad un camino in una serata invernale la trama di un romanzo probabilmente non riuscirebbe un capolavoro...

se chiedessimo a manzoni di inventarsi improvvisando una storia che è soggetta alle leggi del caso, con personaggi creati e gestiti da altri probabilmente non avremmo i promessi sposi...

ecco la mia opinione. Poi magari il gdr non è arte perchè si cazzeggia, ma il processo creativo che vi è dietro, quando c'è, è di tutto rispetto, e le sue potenzialità sono pari a quelle di chi prende una penna in mano e scrive un romanzo...
che poi nessuno di noi è uno scrittore di successo questo è un altro discorso, ma se manzoni masterizzasse gdr probabilmente le cronache della sua campagna venderebbero più di presunti scrittori attuali.


Lord Kaos
00giovedì 20 dicembre 2001 19:41
Forse sono stato frainteso...intendevo solo dire ke certe emozioni nn le trovo solo nei GDR ma anke in certe forme di arte...come il teatro...che non è solo quello in cui si recita a memeoria un copione, ma anke e soprattutto quello in cui si improvvisa e dove un BUON attore (così come un buon GIOCATORE di gdr)può arricchire la trama con quacosa di suo...pensate a un Gassman per esempio...era un OTTIMO attore, che rendeva speciali le opere in cui lavorava...così come dei buoni giocatori possono farlo nel loro piccolo in una seduta di GDR. Il mio era solo un invito a rimanere coi piedi per terra, e a non idealizzare troppo i GDR, dopotutto giocare di ruolo è bello quando si ha la consapevolezza che tutto, giustamente, è SOLTANTO UN GIOCO, e nulla di più...se il mio personaggio muore, pazienza, ne creo un altro...nessuno nega l'importanza del processo creativo nei GDR...ma ciò ke intendevo è ke OLTRE quelli esitono altri tipi di arte a mio parere capci di coinvolgere piccoli o grandi gruppi di persone (intendendo l'ARTE col senso + vasto attribuito al termine, e non solo con quello ke si studia a scuola)
A presto!

This is The End, beautiful friend....This is The End, my only friend....The End....
kwisatz
00venerdì 21 dicembre 2001 23:32
Sono d'accordo sia con Lord Kaos che con Souze. Il GDR è in potenzialità (e idealmente) ciò che descrive Souze: pura arte, una sorta di "Gioco delle Perle di Vetro" (per chi ha letto l'omonimo romanzo di Hesse). Ma in realtà certi picchi si raggiungono, ahimè, assai raramente, secondo la mia opinione.
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
Lord Kaos
00sabato 22 dicembre 2001 00:24
;)


This is The End, beautiful friend....This is The End, my only friend....The End....
Master Souze
00giovedì 27 dicembre 2001 00:06
vogliamo anche parlare dei motivi?

io qualcuno ce l'ho in mente...
kwisatz
00sabato 29 dicembre 2001 11:31
Motivi di cosa?
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
Master Souze
00sabato 29 dicembre 2001 12:08
parliamo dei motivi che determinano perchè alcuni picchi sono così difficili da raggiungere...
kwisatz
00sabato 29 dicembre 2001 13:02
beh io parlo di "attrito", lo stesso principio in fisica può essere applicato a questa questione. Perchè un corpo lanciato su una lastra di ghiaccio non dovrebbe muoversi all'infinito? Attrito. Perchè mai una persona non potrebbe interpretare una persona totalmente differente da lei? Attrito, ma di altra specie. Attrito nel senso che c'è qualcosa che non puoi cambiare o ignorare, il contesto sociale e anche personale, quello influisce sul GdR, la mancanza di impegnarsi al 100%: interpretare seriamente in un GdR è _veramente_ faticoso. Rende inoltre tutto più faticoso la mancanza di elementi visivi-tattili-uditivi che rendono la nostra vita così vivida e attuale, vuoi interpretare uno space marine su Marte? Si certo, però la stanzetta in cui giochi rende più difficoltosa l'immedesimazione, non la rende impossibile come sappiamo, ma ovviamente genera più difficolta. Potrei andare avanti per molto, ci sono tante cose che limitano le potenzialità _ideali_ del Gdr. Queste sono mie opinioni, sarei lieto di discuterle e di approfondirle...
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
AR ADUNAKHOR
00sabato 29 dicembre 2001 16:02
Sono assolutamente d'accordo con quello che dici tu...


<<....e attorno a lui fu subito DISCORDANZA, e molti che vicino a lui cantavano si scoraggiarono, il loro pensiero fu deviato......>> da "AINULINDALE"
Master Souze
00sabato 29 dicembre 2001 17:36
oltre ad essere d'accordo sugli elementi che hai citato, e che purtroppo non rappresentano problemi risolvibili alla nostra portata, ci sono altri due elementi in cui i margini per migliorare sono molti: regolamento e ambientazione...
in questo contesto, per la qualità del gioco, si potrebbe migliorare ancora molto, perchè, quello che c'è in giro non è certamente oro...
kwisatz
00sabato 29 dicembre 2001 17:53
Concordo con te, un regolamento deve rendere minimo, trascurabile, questo "attrito" di cui parlavo (scusatemi l'insistenza di questo termine ma mi piace!), però comunque penso che anche con un ottimo regolamento non si possa andare molto più avanti se non con un impegno _di_ogni_singolo_giocatore_ nell'interpretare e immedesimarsi, un impegno che può essere giustamente troppo grosso, ricordiamo che esistono molto giocatori con sistemi diceless o addirittura senza regolamento.
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
Jotaro Kujo
00domenica 30 dicembre 2001 13:56
I sistemi diceless...questi sconosciuti...penso che non potrei giocare senza dadi, troppo noioso, ci vuole un minimo di casualità, sennò tutto o è scontato (noioso) o nelle mani del GM (frustrante).

But oh, no tears please, Fear and pain may accompany Death
kwisatz
00domenica 30 dicembre 2001 16:00
Nelle mani del GM --> Frustrante...ma perchè? Quante volte in una campagna il GM tira dei dadi e invece aveva già deciso l'esito della cosa? Ed era frustrante? No, perchè nessuno se n'è accorto. Anche a me piace la casualità, perchè può sorprendere lo stesso GM, però posso immaginare un GM che non sia considerato parte in causa della sessione ma come "l'amministratore" della realtà in cui si gioca. Se dice che una cosa va così non vado automaticamente a pensare "Però poteva farla andare anche cosà, uffa..." ma capisco che è accaduta e basta.
Se noi un giorno sapessimo che tutti i giri delle nostre roulette, tutti gli accadimenti giornalieri, fossero già decisi e scritti in un Grande Libro, sarebbe frustrante questa realtà?
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
Master Souze
00domenica 30 dicembre 2001 20:58
ottima domanda...
infatti in programma per Vitesospese c'è un rpg-player-book, che se non sbaglio lo conio io adesso visto che non mi risulta che nessuno abbia mai fatto cose del genere...
tornando al discorso dei dadi:
si possono togliere se si vuole affidare al giudizio del DM e non del caso il risultato, dall'inizio alla fine, di ogni nostra azione.
Io personalmente per il gioco di ruolo classico, li preferisco ancora, perchè eventi come quelli capitati a Kimas (parlo per KWISATZ) non sono riproponibili senza. In sostanza un GM gestore di tutta la realtà fenomenica è anticonveniente al fine del risultato, perchè oltre al fatto che i giocatori tendono a considerare tutto già determinato (il che è comunque falso, perchè interagiscono mediante voce e non mediante dadi) anche il Gm si trova in difficoltà la dove preferirebbe che fosse la casualità statistica a decidere la sorte che lui non vuole imporre.
kwisatz
00domenica 30 dicembre 2001 21:08
Non ho mai provato a giocare diceless, però ti faccio notare due cose. Dire che lasciare al GM la gestione della realtà fenomenica sia sconveniente perchè i giocatori tendono a considerare ecc ecc, beh questo dipende dai giocatori, non tutti lo farebbero, non so se lo farei io, qui parliamo di un caso generico, lo so bene quanto te che ad esempio con delle persone non si potrebbe attuare una cosa del genere (naturalmente). Che un GM si trova in difficoltà nell'imporre certe scelte, beh, non saprei, in fondo basta farci l'idea...
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
Lord Kaos
00domenica 30 dicembre 2001 21:17
Sinceramente non credo di essere pronto per giocare diceless...ma forse è solo un fatto di abitudine...sicuramente però avrebbe il suo fascino, su questo non discuto ;)
Certo ke senza dadi il concetto stesso di GDR classico andrebbe rivoluzionato...e la cosa mi spaventa un pò...almeno per il momento.


This is The End, beautiful friend....This is The End, my only friend....The End....
kwisatz
00domenica 30 dicembre 2001 21:24
Beh il concetto di Gioco di Ruolo è più vicino al diceless di quanto tu creda. Gioco di Ruolo è la traduzione di Roleplaying game? Quindi "gioco di _interpretazione_ di ruolo"...i dadi non entrano in gioco, sono una cosa molto bella e affascinante, ma senza rimane GdR senza cambiare concetto.
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Kwisatz
(Se smettiamo di giocare rischiamo di non crescere)
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