Il basket odierno secondo Fadini

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Davide
00giovedì 12 giugno 2008 04:21
Un personaggio che negli ultimi anni ha fatto le fortune delle società che ne hanno richiesto i servigi. Andrea Fadini è sicuramente uno dei Gm più esperti del nostro campionato, anche se attualmente non è impegnato con nessuna società.

Analizziamo con un grande conoscitore di basket come Lei l’andamento dell’ultimo campionato in particolare quello delle finaliste per lo scudetto.


“Per Siena la stagione attuale è il naturale epilogo di questi ultimi due o tre anni. La Montepaschi è per potenza organizzativa, equilibrio societario, forza economica e competitività del roster la squadra migliore del nostro campionato “.

Una potenza senza rivali?

“Il panorama è cambiato perché Siena si è rafforzata soprattutto dal punto di vista societario finendo per eliminare la concorrenza. Quando c’è forza economica e grandissima programmazione che ti porta a calcolare anche i minimi dettagli di ogni stagione è difficile poter competere o poter sbagliare”.

In finale oltre a Siena è arrivata anche la Lottomatica

“Roma è una buonissima realtà ma è ancora lontana dal poter essere paragonata a Siena. La Lottomatica deve lavorare in profondità se vuole mirare ad obiettivi simili a quelli che è riuscita a raggiungere Siena. Roma è sicuramente una grande del nostro campionato, lo ha dimostrato con una grande stagione. Ma la finale scudetto ha messo in evidenza il divario tecnico tra le due compagini”.

Proprio alla guida di Siena si è messo in luce un “esordiente” nel massimo campionato

“Pianigiani è cresciuto in casa e questo è merito della società. Gli hanno consentito di crescere prima nel settore giovanile, poi con grande tranquillità affidandogli la guida tecnica di un’invincibile armata”.

Qual è una squadra che avrebbe potuto dare di più?

“Napoli. Napoli è una città con grandi virtù ma allo stesso tempo anche con grandi problemi. Napoli non si può descrivere. Napoli è Napoli. Non è paragonabile a nessuna altra realtà. Indubbiamente fare pallacanestro all’ombra del Vesuvio è dura per problemi economici, problemi di impiantistica. L’avv. Maione ce l’ha fatta. Ma ha più volte manifestato la volontà di essere affiancato da altri soci. Il problema è però alla base: non c’è un tessuto industriale adatto a supportare grandi società sportive. Maione è un’eccezione perché ha messo a repentaglio i suoi patrimoni personali pur di salvare la società. Napoli non pullula di industriali, questo è un fatto noto”.

Se dovesse dire qual è stata la sue esperienza professionale più bella, quale città sceglierebbe?

“Le mie esperienze più belle sono state quella di Napoli e Verona. Nella mia carriera ho lavorato con poche società ma per molto tempo e quindi ho instaurato grandi legami con le piazze nelle quali ho ricoperto l’incarico di Gm”.

Al termine di una stagione molto intensa, qual è il cestista che Lei giudica più determinante per vincere una gara?

“Il più determinante di tutti è Mc Intyre. Se lui è in partita, ed è sempre in partita, per gli avversari sono dolori veri perché è un ottimo tiratore ma anche un’eccellente Play. Se gioca bene lui, gioca bene la squadra”.

Il giocatore che quest’anno l’ha sorpresa?


“Indubbiamente la grande sorpresa di questa stagione è stata l’esplosione di un talento come lavrinovic. Certamente gli altri saranno rimasti stupiti, ma io avevo seguito il ragazzo ed ero sicuro che si sarebbe affermato a grandi livelli”.

Da una sorpresa ad una certezza. Danilo Gallinari è vicino all’approdo in Nba. Quale potrà essere il futuro del cestista meneghino dall’altra parte dell’oceano? Seguirà le orme di Bargnani o quelle di Belinelli?

“Danilo seguirà una strada a sé. Lui è un campionissimo. E’ un grandissimo atleta ma, soprattutto, ha una grande testa. Credo che potrà fare anche meglio di Bargnani perché è un ragazzo dalle grandissime qualità”.

Ritornando al campionato Italiano. Cambieranno le regole sull’impiego degli italiani. E’ giusto che le società siano obbligate a schierare più italiani?

“Querelle molto difficile da valutare nel senso che da un lato è vero che bisogna salvaguardare gli italiani e tutte le regole che vanno in questo senso sono sacrosante. Dall’altro lato però ci sono anche le esigenze dei club che pretendono un mercato libero e più aperto possibile. E’ la legge della domanda e dell’offerta. Se l’offerta è maggiore i costi diminuiscono e viceversa. Hanno ragione entrambe le tesi. Purtroppo stiamo andando avanti a compromessi. E’ chiaro che l’Europa e il mondo vanno in una liberalizzazione completa. Poi c’è da considerare anche il pubblico che vuole vedere gli americani”.

Dal campionato agli azzurri il passo è breve. A cosa può ambire la Nazionale e quali problemi possono presentarsi sul suo cammino?

“La Nazionale può ambire a grandi traguardi e comincerà ad avere problemi soltanto se non sarà la migliore Nazionale possibile. Io credo che gli azzurri, salvo la delusione delle Olimpiadi, esprimano un basket di gran livello. Tutto dipenderà, naturalmente, dai ragazzi che giocano in Nba. Con loro sul parquet sarà tutta un’altra storia”.

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