Il WWF: bancarotta energetica nel 2050

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-Giona-
00venerdì 13 marzo 2009 14:12
www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_marzo_12/banacarotta_energetica_foresta_martin_193e9c08-0ef2-11de-97ba-00144f02aa...

Fosche previsioni dell'ultimo dossier energetico-ambientale del WWF
2050: bancarotta energetica
Gli ambientalisti: per non soccombere entro il 2030 si dovrebbe fare a meno del 50% dei combustibili fossili

ROMA - Il bilancio energetico globale non lascia speranze: per alimentare l’economia mondiale fino al 2050, mantenendo i parametri attuali, con i combustibili fossili che coprono l’80,9% dell’energia primaria, servono 856 mila miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio. Ma, tra carbone, petrolio, gas naturale e uranio, il mondo ne ha a disposizione 800 mila. Amara conclusione: se si continua con la crescita dei consumi degli ultimi 30 anni, prima del 2050 tutte le risorse energetiche non rinnovabili attualmente accertate saranno esaurite. Queste le disarmanti premesse del dossier «Cambiamenti climatici, ambiente ed energia: linee guida per una strategia nazionale di mitigazione e adattamento», presentato oggi a Roma dal comitato scientifico del WWF Italia. Un’analisi globale che rappresenta un punto partenza per fare riflettere sull’estrema vulnerabilità del caso Italia e sulla necessità di costruire una efficace strategia energetica nazionale.
BUONE POTENZIALITÀ IN ITALIA - «Nell’anno in cui il mondo si appresta ad approvare un nuovo patto globale per il clima, è più che mai urgente che il governo doti il Paese di un Piano nazionale per l’energia e di un altro per l’adattamento ai cambiamenti climatici che sono già in atto», ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia. L’Italia basa le proprie forniture di energia quasi esclusivamente su fonti fossili, hanno ricordato gli esperti del WWF. Proseguendo su questa strada, i consumi energetici cresceranno e, tranne che per una modesta quota di rinnovabili, continueranno a basarsi su fonti importate che, per il progressivo esaurimento e il costante aumento della domanda, saranno sempre più costose. «Al contrario, siamo particolarmente avvantaggiati quanto a fonti rinnovabili, che sono invece sempre più economiche: abbiamo un buon potenziale idroelettrico, foreste e produttività agricola che garantirebbero biomasse di scarto, e siamo tra i Paesi europei più soleggiati».
IL TRICOLORE ENERGETICO - Di qui la ricetta del WWF da attuare entro il 2030: - 50% dei consumi e -50% delle fonti fossili. In compenso, triplicare le fonti rinnovabili, con investimenti iniziali ampiamente ricompensati dalla convenienza a medio termine, per uno scenario complessivo in cui il fabbisogno energetico nazionale sia assicurato per metà da fonti rinnovabili e per l’altra metà dai combustibili fossili. Scenario definito dagli esperti del WWF: «Un vero e proprio "tricolore" energetico per l’Italia: rosso per le fonti convenzionali, verde per le rinnovabili e bianco per l’efficienza da sviluppare». Particolarmente rischiosa, anche sul piano economico, viene giudicata dal WWF la scelta di un ritorno all’energia nucleare: «Fonte che, se si comprendessero anche i futuri costi di smantellamento delle centrali e di gestione finale delle scorie, nonché gli elevati investimenti pubblici già ricevuti (per la ricerca, la gestione della sicurezza esterna e lo sviluppo di infrastrutture), sarebbe già oggi non competitiva. Gli analisti internazionali, per esempio Moody’s, prevedono, infatti, che il costo del kWh prodotto sia destinato a raddoppiare entro il 2022, data in cui dovrebbero entrare in funzione le prime centrali italiane ipotizzate dal governo».
CAMBIAMENTO CLIMATICO - Sul fronte del cambiamento climatico gli esperti del WWF hanno ricordato che il 90% dei disastri naturali in Europa dal 1980 sono attribuibili a eventi metereologici o climatici, i cui costi di riparazione hanno raggiunto circa 15 miliardi di euro l’anno. Mentre la Commissione Europea ha ormai definito un libro bianco per le strategie di adattamento, in Italia il tema è ancora agli albori, lamentano gli esperti del WWF, i quali chiedono al governo di attuare con urgenza il monitoraggio degli ambienti più delicati: foreste, sistemi agricoli, ecosistemi marini e di acqua dolce; e di avviare le opere di ripristino del territorio per renderlo meno vulnerabile ai cambiamenti climatici. «Purtroppo oggi si continuano a proporre infrastrutture considerando poco i conseguenti effetti negativi sui sistemi naturali». Alla stesura del dossier WWF hanno collaborato i professori Vincenzo Balzani, chimico dell'università di Bologna; Sergio Castellari, Focal Point IPCC Italia e ricercatore dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia; Marino Gatto, ecologo del Politecnico di Milano; Sergio Ulgiati, del dipartimento di Scienze per l’Ambiente dell’università Parthenope di Napoli.
Franco Foresta Martin
12 marzo 2009
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Per me, si prospetta un futuro in cui l'elettricità sarà cara, carissima.

princepsoptimus
00venerdì 13 marzo 2009 16:31
c'è qualche motivo del perchè questa discussione si presentava chiusa?
-Giona-
00lunedì 16 marzo 2009 13:08
Quand'è che l'hai vista chiusa?
princepsoptimus
00lunedì 16 marzo 2009 15:03
Re:
-Giona-, 16/03/2009 13.08:

Quand'è che l'hai vista chiusa?




quando l'hai aperta, poi l'ho modificata...
-Giona-
00martedì 17 marzo 2009 08:25
Sono entrato nel forum senza essere loggato e l'ho vista chiusa anch'io; poi ho fatto il login e l'ho vista aperta. Mah. Misteri di FFZ.
princepsoptimus
00martedì 17 marzo 2009 15:19
Re:
-Giona-, 17/03/2009 8.25:

Sono entrato nel forum senza essere loggato e l'ho vista chiusa anch'io; poi ho fatto il login e l'ho vista aperta. Mah. Misteri di FFZ.




perchè tu l'avevi aperta ai soli amministratori ed io l'ho resa accessibile anche ai moderatori per migliori delucidazioni, don't worry, adesso la rendo pubblica e concludiamo questo lungo OT...
-Kaname-chan
00martedì 17 marzo 2009 21:42
- 50% dei consumi? Devo andare a lavoro col calesse? [SM=x751545] E poi che scatole, ogni tanto saltano fuori questi che danno un tempo limite alle risorse della Terra. Qualcuno glielo dica che negli anni '70 dicevano che per il 2000 sarebbe esaurito il petrolio, l'oro e un bel po' di altri minerali...
Incentivare la ricerca sulle fonti alternative è giusto ma dire che ora come ora queste possano sostituire i combustibili fossili è demagogia, forse nel 2030 ma ora no di certo
princepsoptimus
00mercoledì 18 marzo 2009 17:50
Re:
-Kaname-chan, 17/03/2009 21.42:

- 50% dei consumi? Devo andare a lavoro col calesse? [SM=x751545] E poi che scatole, ogni tanto saltano fuori questi che danno un tempo limite alle risorse della Terra. Qualcuno glielo dica che negli anni '70 dicevano che per il 2000 sarebbe esaurito il petrolio, l'oro e un bel po' di altri minerali...
Incentivare la ricerca sulle fonti alternative è giusto ma dire che ora come ora queste possano sostituire i combustibili fossili è demagogia, forse nel 2030 ma ora no di certo




certo che se non si comincia nemmeno nemmeno nel 2030 le fonti alternative sostituiranno i combustili...
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