Il Punto sul Cagliari

Il Punto sul Cagliari: Sara' ancora Serie A

La vittoria sulla Roma e i risultati degli altri campi liberano la gioia.



zoom - galleria Dopo un anno travagliato in cui è successo tutto e il contrario di tutto, alla fine è arrivata. Più sospirata che mai, anche con un certo anticipo rispetto alle previsioni più ottimistiche, alle 16.51 (finale di Sampdoria-Catania) di domenica 20 maggio, la salvezza è giunta come una vera liberazione.

Si è dovuto attendere il finale di Marassi per dare sfogo ad una gioia tenuta repressa da troppo tempo. La salvezza era nelle mani del Cagliari è così è stato. I rossoblu hanno fatto il loro dovere, venendo a capo di una Roma senza troppi stimoli, ma che si è dimostrata un osso ugualmente duro da masticare. Il risultato la dice tutta sulla regolarità di una gara in cui hanno prevalso i maggiori stimoli di una squadra che si giocava una stagione.

Ma non è stato facile nemmeno dopo il doppio vantaggio, quando la vittoria sembrava già cosa fatta ad una ventina di minuti dalla fine, dopo l’uno-due di Marchini. E allora si è sofferto ancora quasi a voler ricordare le pene di un campionato tiratissimo, perché quando in campo c’è una squadra come la Roma e un Totti magnifico anche in una classica giornata di fine stagione alla rincorsa del titolo di cannoniere europeo, fino al triplice fischio non si può mai dire.

Stavolta è andata bene, nonostante le tensioni di una gara delicatissima, nonostante le decisioni di una terna un po’ appannata dal caldo torrido del pomeriggio del S.Elia, nonostante i risultati dagli altri campi che si rincorrevano e che contrariamente a quanto successo domenica scorsa hanno permesso al Cagliari di festeggiare con una giornata di anticipo.

E ora spazio ai festeggiamenti, spazio alla gioia con un pizzico di malinconia per la perdita (oramai ufficializzata) dell’artefice di questa salvezza. Roma o Inter non importa, il futuro di Suazo sarà comunque lontano dalla Sardegna. Dopo otto lunghi anni di rossoblu è giunto il momento dei saluti e il capitano lo ha fatto a suo modo, come meglio non poteva per congedarsi dal S.Elia. Con un gol dei suoi, cercato e voluto fino alla fine e di quelli pesanti come una salvezza.

E come due anni fa dopo l’addio di Zola, anche da domani bisognerà ridisegnare il Cagliari del futuro prossimo. E i dubbi non riguardano solo il sostituto di Suazo, ma anche una guida tecnica che non sembra così scontata come le parole del presidente Cellino vorrebbero far credere. Tanti punti di domanda, ma un'unica certezza. Sarà ancora serie A.

Alessandro Zucca
ale_zuka@tiscali.it

: auguri