Il Preesidente FISI e della LIFT Morzenti indagato dalla Procura di Cuneo

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funtus
00mercoledì 30 gennaio 2008 06:36
Morzenti: "Sono estraneo ai fatti"
Il presidente della Fisi, Giovanni Morzenti, ha dichiarato, attraverso il suo legale Giovannandrea Anfora, di essere "estraneo ai fatti oggetto dell’inchiesta della Procura di Cuneo". "Sono a disposizione - ha precisato - dell’autorità giudiziaria per qualsiasi chiarimento".

Il presidente della Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) e della Lift spa di Limone Piemonte, Giovanni Morzenti, è stato raggiunto da un avviso di garanzia. Lo ha comunicato il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cuneo.

da FISI.org
simolimo
00mercoledì 30 gennaio 2008 07:39
Non avevo inserito la notizia per "par condicio": quando era stata perquisita la casa del Sindaco non avevo inserito la notizia. Visto che l' ha fatto un altro...lascio la notizia...con la preghiera di attenersi a commenti MOOOOOLTO "PENSATI"...o ancor meglio NON commentare, visto che l' argomento è delicato!

GRAZIE!


simolimo
00mercoledì 30 gennaio 2008 07:41
da LA STAMPA del 30/1/2008
Indagato Morzenti della Fisi


Scatta l’arresto per Incandela
Con l’ex comandante delle guardie carcerarie preso anche un finanziere



Angelo Incandela, 73 anni, ex comandante delle guardie carcerarie di Cuneo, è stato arrestato. Giovanni Morzenti, 57 anni, presidente nazionale della Federazione italiana Sport Invernali e della Lift (società che gestisce gli impianti di Limone) è indagato per «concussione ed estorsione». In carcere un finanziere, ora sospeso dal servizio: Elvio Ciarlitto, 43 anni, abitante a Borgo San Dalmazzo; denunciata un’impiegata dell’Ospedale di Cuneo: Maria Grazia Avena, 47 anni. E’ il bilancio dell’operazione coordinata dal Procuratore della Repubblica Alberto Bernardi in collaborazione con la Guardia di Finanza. Ieri, il comandante provinciale Enrico Maria Pasquino ha diffuso una nota dove segnala «numerose perquisizioni a domicilio e nel luogo di lavoro di persone coinvolte in reati contro la pubblica amministrazione». I finanzieri hanno sequestrato materiale in ospedale a Cuneo, si sono presentati nell’abitazione di Morzenti a Fossano e alla Fisi di Milano, e poi negli uffici di imprenditori: costruttori edili, un noto gommista, industriali sequestrando documenti e materiale informatico. Altro non dicono: «L’indagine, avviata mesi fa, ha avuto un’accelerazione, ma abbiamo documenti e registrazioni da controllare. Aggiungere altro potrebbe intralciare il lavoro», dice il colonnello Pasquino.
Le inchieste in realtà sono tre. La più vecchia riguarda Giovanni Morzenti: la Procura da mesi, forse anni, fa intercettare sue telefonate, interroga suoi conoscenti. L’ipotesi di reato è «concussione ed estorsione». Lo stesso Morzenti ammette di aver ricevuto un avviso di garanzia e, attraverso il suo legale, esprime «piena fiducia sull’operato degli inquirenti e della magistratura». Come e ai danni di chi, secondo gli inquirenti, abbia commesso i reati nessuno lo spiega. Unica precisazione: nella vicenda non sono coinvolte né la Lift di Limone né la Fisi di cui è presidente.
Certo è che il 21 settembre viene intercettata una telefonata nella quale Angelo Incandela dice a Morzenti di fare attenzione perché viene registrato. Per gli inquirenti è un campanello d’allarme e iniziano a indagare anche su Incandela. Personaggio autorevole, noto alle cronache nazionali per il tramite fatto - da comandante delle guardie carcerarie a Cuneo - tra il terrorista Peci e Dalla Chiesa. Da questa seconda indagine vien fuori una fitta rete di rapporti di potere: scambi di piaceri, raccomandazioni, denaro che gira. Anche ispezioni di polizia fatte a fini personali. E questa è la terza indagine, la «minore» ma che fa scattare gli arresti. Incandela ha un’amante (Maria Grazia Avena) che è arrabbiata con l’ex marito (assicuratore di Bra). Vuole fargliela pagare. Chiede a Incandela di mandargli la Finanza. Incandela conosce Elvio Salvatore Carlitto. Gli chiede di intervenire promettendogli un piacere in cambio: la pratica per farlo nominare Cavaliere della Repubblica. E’ la fine di dicembre 2007. Un controllo fiscale sull’ex marito della donna avviene realmente. Carlitto fa vedere la pratica a Incandela che può vantarsene con la sua donna. Una catena di reati che portano all’arresto del finanziere e di Incandela. E l’amante vendicativa? Viene denunciata perché ha usato il telefono dell’ufficio - pubblico servizio - per scopi privati: lunghe chiacchierate con l’amante.
simolimo
00mercoledì 30 gennaio 2008 07:43
Non avevo inserito la notizia per "par condicio": quando era stata perquisita la casa del Sindaco non avevo inserito la notizia. Visto che l' ha fatto un altro...lascio la notizia...con la preghiera di attenersi a commenti MOOOOOLTO "PENSATI"...o ancor meglio NON commentare, visto che l' argomento è delicato!

GRAZIE!
mi3max
00mercoledì 30 gennaio 2008 08:25
Re: Ordinaria amministrazione...

A parte che del 'nostro' appare solo nome e cognome ed è ben difficile da commentare come notizia, per il resto emerge la solita italietta mer**sa dove ognuno fà gli affaracci propri senza porsi particolari scrupoli [SM=x147656] ,vabbè, tiremm innanz!!

lolloski
00mercoledì 30 gennaio 2008 18:20
Commento solo la parte estranea a Morzenti:

solo una grassa risata per non piangere!
la cosa pubblica usata per ripicche amorose, in piemonte, dove mi illudevo che le cose andassero meglio...

****************************************************************

mi sono autocensurato, non volevo avere polemiche....

Gianfranco59
00mercoledì 30 gennaio 2008 18:53
Re:
Una piccola riflessione che non riguarda direttamente la discussione:
chissà perchè tante indagini hanno come denominatore comune u pilu
come siamo caduti in basso !!! non ci possono essere commenti
Vallo Alpino
00mercoledì 30 gennaio 2008 21:58
Re: Re: Ordinaria amministrazione...
mi3max, 30/01/2008 8.25:


A parte che del 'nostro' appare solo nome e cognome ed è ben difficile da commentare come notizia



Sulla Stampa comunque vi è una seconda pagina intera sempre sull'argomento di cui mezza riguarda Morzenti, non riportata qui sul forum

simolimo
00giovedì 31 gennaio 2008 00:16
da LA STAMPA del 30/1/2008
Mi sembrava di aver riportato tutto da LA STAMPA, Vallo...invece me ne ero dimenticato dei pezzi! [SM=g27818] [SM=g27833] [SM=g27825] Comunque inserisco ciò che mi era sfuggito! Sorry!!! [SM=x147672]


«Innocente
ma a disposizione
degli inquirenti»



La notizia degli arresti e dell’avviso di garanzia a Morzenti è stato immediatamente ripreso dalle agenzie di stampa nazionali.E sempre tramite agenzie interviene l’avvocato Giovannandrea Anfora del foro di Torino per far conoscere la posizione di Giovanni Morzenti: «Sono sraneo ai fatti oggetto dell’inchiesta della Procura di Cuneo. Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per qualsiasi chiarimento» L’avvocato difensore di Incandela e della Avena, è Adalberto Pasi di Cuneo che si limita ad una constatazione: «Siamo agli inizi di questa vicenda. E’ una questione delicata: attendiamo gli sviluppi dell’indagine e gli interrogatori di garanzia».




L’inchiesta che ha portato all’iscrizione di Giovanni Morzenti nel registro degli indagati risale probabilmente all’ottobre 2006, quando il tenente colonnello della Guardia di Finanza (ora fuori servizio) Maurizio Caboni venne arrestato dalle stesse Fiamme gialle, a Fossano. Caboni, all’epoca in servizio al Comando regionale di Genova, dopo essere stato capo ufficio operazioni della Finanza a Torino (scarcerato per decorrenza dei termini nell’aprile dello scorso anno) era accusato di aver chiesto soldi in cambio di «protezione». L’inchiesta, già coordinata dal procuratore capo della Repubblica a Cuneo, Alberto Bernardi, aveva consentito di sorprenderlo mentre ritirava una busta in cui c’erano 25 mila euro, che un imprenditore gli aveva appena consegnato. Caboni era stato anche in servizio a Limone, ma non si sa se in quelle circostanze abbia mai avuto rapporti con l’attuale presidente Fisi. Morzenti avrebbe ricevuto in quel periodo un primo avviso di garanzia.
Morzenti non è soltanto l’«uomo di punta dello sci». In questi anni si è dimostrato imprenditore di successo, capace di intessere rapporti ad alti livelli, anche attraverso premi letterari, manifestazioni culturali, esposizioni d’arte. Ha un addetto stampa che lavora per lui e le indiscusse capacità manageriali l’hanno portato anche ad amministrare aziende bancarie e l’aeroporto bergamasco di Orio al Serio.
La notizia del comunicato della Guardia di Finanza che ufficializza perquisizioni e avviso di garanzia l’ha avuta quasi contemporaneamente ai giornali. Inizialmente pareva disposto a rilasciare una dichiarazione poi l’incontro con l’avvocato Giovannandrea Anfora, a Torino, e la decisione di rilasciare solo un comunicato ufficiale di «fiducia verso la magistratura e gli inquirenti», mettendosi «a disposizione dell’autorità giudiziaria per qualsiasi chiarimento».
Morzenti ricorda telefonate e incontri con Incandela, ma non conosce né il finanziere arrestato nell’ambito delle indagini né la signora denunciata. Sui reati ipotizzati nell’avviso di garanzia Giovanni Morzenti non è ancora stato sentito, né dal Procuratore, né dai finanzieri che hanno eseguito le perquisizioni. Il suo avvocato ha chiesto un incontro nel minor tempo possibile con gli inquirenti. Chi è vicino al presidente Fisi, comunque, sostiene di averlo visto «sereno, assolutamente tranquillo, ma determinato, perché sa di non aver commesso reati e quindi è sicuro di poter chiarire tutto al più presto».
Il procuratore capo della Repubblica a Cuneo Alberto Bernardi non rilascia dichiarazioni sulla vicenda. Si limita a dire che ne emerge un quadro sconfortante, rispetto al quale «è stata ed è importante la collaborazione con la Giustizia da parte dei cittadini, vittima dei reati o informati dei fatti».




Nato a Vilminore di Scalve in provincia di Bergamo 57 anni fa, ma da tempo residente a Fossano, sposato, con tre figli, dall’aprile 2007 Giovanni Morzenti è presidente nazionale Federazione italiana sport invernali. L’uomo dello sci, dirigente d’azienda in pensione con trascorsi in aziende a partecipazione statale e in alcune banche (delle quali è stato responsabile del servizio di sicurezza), giornalista pubblicista, ha guidato la Federazione provinciale e per quattro anni, dal ‘97, il Comitato Alpi Occidentali contribuendo ai trionfi di Stefania Belmondo. Nel 2000 tentò la scalata alla presidenza nazionale Fisi mancandola per poco, poi l’elezione di circa un anno fa. Alla presidenza della Lift, la società impianti di Limone, ha rilanciato la Riserva Bianca riammodernandola con l’aiuto del Comune grazie anche ai fondi olimpici di Torino 2006 e riportando nel dicembre scorso una Coppa del mondo invernale, quella di snowboard.

simolimo
00giovedì 31 gennaio 2008 00:18
Vista la DELICATEZZA della discussione (lo dico SOPRATTUTTO per voi!! capisc' ammè!!! [SM=g27816] ), in questa discussione SOLO commenti attinenti...e ACCENDENDO BENE il cervello prima di scrivere!!! (lo dico SEMPRE per voi!!!! [SM=g27816] )
simolimo
00giovedì 31 gennaio 2008 07:28
da LA STAMPA del 31/1/2008
Incandela agli arresti in casa


Oggi l’interrogatorio dell’ex comandante delle guardie carcerarie


Lo andranno a prelevare in casa, come un qualsiasi detenuto. L’ex comandante delle guardie carcerarie di Cuneo, alle 15 è atteso in Tribunale a Cuneo dal giudice per le indagini preliminari. Assistito dall’avvocato Pasi, dovrà scegliere se accettare le domande del magistrato o avvalersi della facoltà di non rispondere. Angelo Incandela, 73 anni (grazie all’età gli è stata risparmiata l’umiliazione di essere chiuso nello stesso carcere di cui era comandante), ha due imputazioni pesanti. La prima è il «favoreggiamento personale» (secondo l’accusa avrebbe aiutato Giovanni Morzenti a eludere indagini che lo riguardano facendogli sapere che il suo telefonino era sotto controllo). Così come il finanziere Elvio Salvatore Ciarlitto (anche lui arrestato), deve rispondere di «corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio». In altre parole avrebbe garantito al finanziere l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica ottenendo in cambio un accertamento fiscale nei confronti di un assicuratore di Bra, ex marito della donna che gli inquirenti indicano come l’amante di Incandela: Maria Grazia Avena, che lavora in ospedale.
Non è stato per ora fissato l’incontro sollecitato agli inquirenti da Giovanni Morzenti, imprenditore e presidente nazionale Fisi, al quale è stato notificato - secondo il documento della Guardia di Finanza diramato martedì - un avviso di garanzia per «estorsione e corruzione». In realtà si tratterebbe di un’estorsione «tentata» e di «corruzione consumata».
Morzenti si è dichiarato «estraneo alla vicenda» e pronto a fornire tutti i chiarimenti utili agli inquirenti.

****************





Chiedo ai cittadini di voltar pagina, se vogliamo smascherare concussori, corrotti e corruttori nella pubblica amministrazione». Il 22 novembre 2006, il procuratore capo Alberto Bernardi lanciava un appello, pochi giorni dopo l’arresto del colonnello della Finanza, Maurizio Caboni. Ora gli esiti clamorosi di un’altra inchiesta.
Casi eclatanti.
«Ho istituito un gruppo di lavoro specializzato nella lotta ai reati contro la pubblica amministrazione, spesso difficili da far emergere. Le vittime non parlano, temono vendette sul lavoro o contro le famiglie. Ho lanciato quell’appello ai cittadini perché cessasse la pratica delle denunce anonime: basta paura del potente. Il primo risultato vistoso è stato l’arresto di Caboni, che ha dato inizio a varie indagini».
Per esempio?
«C’è stata una serie di sviluppi, come l’arresto del funzionario della commissione tributaria, Giuseppe Dottore. I numerosi episodi di concussione scoperti hanno fatto sì che in pochi mesi la vicenda giudiziaria si concludesse con patteggiamento, condanna a 5 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici».
L’ultima inchiesta?
«E’ un ramo delle indagini avviate allora. Ha rivelato un quadro sconfortante di realtà cuneese, in parte descritto nei capi d’imputazione dell’arresto di Incandela e Ciarlitto e della denuncia della Avena. Ma si tratta solo di uno degli episodi. Indagheremo su altre persone, con la collaborazione delle vittime».
L’avviso di garanzia a Morzenti?
«Rientra in questo quadro, conseguenza del primo episodio, dell’appello e della maggior fiducia dei cittadini. Ma anche di altre attività».
Avete sentito vari imprenditori.
«Abbiamo sentito svariate persone. Chi sono le vittime? Negli episodi più gravi imprenditori, ma la tipologia è varia. Anche insospettabili».
Quali episodi contestate?
«E’ stato notificato un avviso di garanzia. E ci sono altre indagini. Rispondo a queste domande perché ritengo giusto informare i cittadini su ciò che si sta facendo per garantire la correttezza nella pubblica amministrazione. Per far sapere che si lavora nell’interesse della collettività e della legalità. E’ lo stesso spirito dell’appello, per combattere le infedeltà e i reati contro la pubblica amministrazione. E’ un diritto dei cittadini che il pubblico funzionario si comporti bene».
La perquisizione all’ospedale?
«E’ riferita alla vicenda contestata alla signora Avena». Telefonate private con il telefono dell’ospedale.

simolimo
00giovedì 31 gennaio 2008 07:29
Vista la DELICATEZZA della discussione (lo dico SOPRATTUTTO per voi!! capisc' ammè!!! [SM=g27816] ), in questa discussione SOLO commenti attinenti...e ACCENDENDO BENE il cervello prima di scrivere!!! (lo dico SEMPRE per voi!!!! [SM=g27816] )
aumadoc
00giovedì 31 gennaio 2008 09:03
Re: da LA STAMPA del 30/1/2008
simolimo, 31/01/2008 0.16:



Morzenti non è soltanto l’«uomo di punta dello sci». In questi anni si è dimostrato imprenditore di successo, capace di intessere rapporti ad alti livelli, anche attraverso premi letterari, manifestazioni culturali, esposizioni d’arte. Ha un addetto stampa che lavora per lui e le indiscusse capacità manageriali l’hanno portato anche ad amministrare aziende bancarie e l’aeroporto bergamasco di Orio al Serio.




ha un'addetto stampa???
se Cuffaro con 30 adetti si e' beccato 5 anni,Morzenti con uno solo ,in proporzione,rischia l'ergastolo?!?!

spero vivamente per lui che dietro queste argomentazioni non ci sia il suo avvocato.
mi sembra una linea di difesa estremamente debole.
mi pare che di casi di imprenditori di successo coinvolti in inchieste e condannati ce ne sia per cosi nella nostra storia giudiziaria.



Gianfranco59
00giovedì 31 gennaio 2008 11:09
Re: Re: da LA STAMPA del 30/1/2008
aumadoc, 31/01/2008 9.03:




ha un'addetto stampa???
se Cuffaro con 30 adetti si e' beccato 5 anni,Morzenti con uno solo ,in proporzione,rischia l'ergastolo?!?!

spero vivamente per lui che dietro queste argomentazioni non ci sia il suo avvocato.
mi sembra una linea di difesa estremamente debole.
mi pare che di casi di imprenditori di successo coinvolti in inchieste e condannati ce ne sia per cosi nella nostra storia giudiziaria.





Ma scusa Auma non hai ancora assunto un addetto stampa? [SM=g27828] pare che l'addetto stampa - consigliere dell'ex presidente del consiglio [SM=g27811] , sia rimasto senza lavoro ultimamente. Non ha particolari esigenze, normalmente desidera una serata libera per andare a chiedere l'ora in giro!!! [SM=x147693]


simolimo
00domenica 30 aprile 2017 21:34
da raceskimagazine.it del 30/4/2017


Mancato nella notte Giovanni Morzenti. Innerhofer: «Ciao Presidente, mi sei sempre stato vicino». Roda e Marocco: «Grave perdita»





È mancato Giovanni Morzenti. Si è spento questa notte all’ospedale di San Luigi di Orbassano a seguito di una malattia polmonare, degenerata nelle ultime settimane. È stato presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, dopo aver diretto anche il Comitato AOC. È stato numero uno della FISI dal 2007 al 2011 e amministratore delegato della Lift, la società che gestisce gli impianti di risalita a Limone Piemonte. Nato a Vilminore di Scalve, in provincia di Bergamo, il 25 novembre del 1950, era sposato e viveva a Fossano. Aveva tre figli: Ermes, Debora e Jacopo. I funerali sono previsti per martedì mattina, nella parrocchia di San Filippo a Fossano.

IL MESSAGGIO DI FLAVIO RODA – «Con Morzenti se ne va un dirigente di primo livello della Federazione Italiana Sport Invernali – ha detto il Presidente Flavio Roda -, da sempre appassionato di montagna e di sport invernali. La sua carriera, cominciata nello sci club Limone, passata per il Comitato Alpi Occidentali e approdata fino alla presidenza federale, rimarrà nella memoria di tutti quale esempio di grande attivismo e abnegazione».

IL POST DI INNERHOFER – «Ciao Presidente. Sono molto triste ora che ci hai lasciato. Tu mi sei sempre stato vicino e mi volevi bene. Anche quando non ero nessuno. Mi ricordo ancora le tue lacrime di gioia quando nel 2008 ho vinto a Bormio la mia prima Discesa in CdM. Tu credevi in me. Mi hai fatto portare la bandiera ai Mondiali di Garmisch, hai vissuto con me una settimana incredibile e abbiamo gioito assieme per le tre indimenticabili medaglie. Ti porterò sempre nel mio cuore e il rosario papale che mi hai regalato mi darà forza e coraggio in tutto quello che farò. Un abbraccio forte alla famiglia, a Jacopo. Riposa in pace Presidente. Christof».

IL CORDOGLIO DEL COMITATO AOC – «Per la FISI è una grave perdita – ha commentato stamani il presidente Pietro Marocco -. Morzenti è stato un esempio per molti di noi, per la sua passione e per le sue competenze come dirigente, ma anche per la sua energia, la capacità di affrontare di petto le situazioni più difficili e di assumersi le sue responsabilità. Se per la FISI la sua scomparsa segna la perdita di un dirigente capace, per molti di noi è invece la perdita di un amico, a cui abbiamo voluto bene nei momenti luminosi della sua carriera e della sua vita e anche in quelli più difficili».
simolimo
00lunedì 1 maggio 2017 03:01
a LA STAMPA del 1/5/2017

Morto Morzenti, ex presidente Fisi


L’ex presidente nazionale della Federazione italiana sport invernali, Giovanni Morzenti, 66 anni, è morto nella notte fra sabato e domenica all’ospedale di Orbassano, dove era ricoverato da due settimane, in seguito a una infezione polmonare acuta. Imprenditore originario della provincia di Bergamo, è stato a lungo amministratore delegato della Lift, la società che gestisce gli impianti della Riserva Bianca di Limone, nel Cuneese. Morzenti aveva contribuito in modo determinante al potenziamento della stazione, fino a quando, implicato in una vicenda giudiziaria per la quale era stato condannato ed era agli arresti domiciliari, aveva dovuto rinunciare alla carica e anche a quelle di president Fisi.
Angelo Fruttero, sindaco di Limone, lo ricorda così: «Giovanni Morzenti è stato un personaggio molto importante per lo sviluppo economico e turistico del nostro paese, di cui era profondamente innamorato, quasi fosse la sua seconda patria. Sono dispiaciuto e vicino ai famigliari».
Morzenti venne condannato per concussione ai danni di due imprenditori cuneesi a 4 anni e sei mesi di reclusione. Stava finendo di scontare la pena agli arresti domiciliari in casa, a Limone, dopo aver tenuto in carcere una condotta esemplare, in particolare impegnandosi a insegnare l’Italiano a detenuti stranieri.
Lascia la moglie e i figli Ermes, Debora e Jacopo. I funerali saranno celebrati con ogni probabilità domani nella chiesa di «San Filippo» a Fossano, dove Morzenti aveva a lungo abitato.
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Paolok2
00martedì 27 luglio 2021 10:52
Giovanni Morzenti non subì un processo equo. La Corte Europea riabilita l’ex presidente FISI
Gianni Morzenti, ex presidente FISI, scomparso all’età di 66 anni nel 2017, non ebbe un processo equo: Strasburgo dà ragione alla famiglia, ora lo Stato dovrà risarcirla.

“Ha subìto un ingiusto processo”, questo ha pronunciato la Corte Europea dei diritti dell’uomo con giudizio definitivo, riguardo alla vicenda che vide coinvolto l’ex Presidente Fisi (2007-2011) Gianni Morzenti. E ora lo Stato Italiano dovrà procedere con un risarcimento.

Morzenti morì nel 2017 a 66 anni, dopo un percorso giudiziario lungo e anche tragico che lo vide conoscere il dramma del carcere.

Il tribunale di Cuneo lo rinviò a giudizio per concorso in concussione aggravata ai danni di altri due imprenditori cuneesi ad aprile e giugno del 2006.

Le testimonianze per i fatti accaduti ad aprile pesarono molto sul verdetto pronunciato cinque anni più tardi, ma quelle di giugno non ebbero lo stesso effetto, ma fu ugualmente ritenuto colpevole dalla Corte d’appello di Torino che lo condannò a 4 anni e 5 mesi. Pena che divenne definitiva nel 2014.

La Difesa di Morzenti, che era anche amministratore delegato della Lift, società impianti di risalita della Riserva Bianca di Limone Piemonte, ricorse alla Corte Europea evidenziando diverse incongruenze emerse nei dibattimenti (testimonianze, prove, etc) e nelle stesse motivazioni di sentenza.

La Corte Europea ha ritenuto ingiusta la colpevolezza di Morzenti per i fatti del giugno 2006. Per questo motivo non ha potuto beneficiare dell’indulto che avrebbe evitato la detenzione in carcere.

Pertanto c’è stata una violazione dell’Articolo 6 della Convenzione sui diritti dell’uomo.
Gianni Morzenti non c’è più, ma con lo Stato italiano chiamato a un risarcimento per il non equo processo, la famiglia, potrà avere un minimo di giustizia. Anche se nulla potrà mai cancellare il dramma di vita patito per ben 9 anni e la perdita di Gianni. Fu ingiusto


Link articolo Sciare

Link articolo Fisi

Link articolo Nevitalia

Articolo TargatoCN


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