Il Nome Divino: Tetragramma - Jehova/Iehova - Geova

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Sir_Parsifal
00mercoledì 19 dicembre 2007 11:20
una serie di immagini che testimoniano l'effettiva storicità della grafia italiana Jehova/Iehova per il Tetragramma.


Giovanni Luzzi, Il Nuovo Testamento, 1935: nota in calce a Matteo 1:21


Il portoghese Filippo Diez, predicatore francescano, nel suo libro “Summa Prædicantium” (Venezia, 1614), usò il nome divino: commento a Isaia 19:19-21


Questa Bibbia contiene un Dizionario Biblico nel quale è riportato il nome di Dio JEHOVAH: Parallel Bible, 1884, Authorized Version and Revised Version


Cottage Bible, 1847: Esodo 6:3


Cottage Bible, 1847: commento e note a Esodo 6


obertus Stephanus, Liber Psalmorum Davidis (Ginevra 1557): Salmo 96


Cornelio Lapide, gesuita, Commentaria in Pentateuchum Mosis (Venezia, 1700): commento al capitolo 6 di Esodo


Litografia XVI° secolo Esodo 15:2: "Fortitudo mea et salus mea Jehova, et factus est mihi in salutem" (“Mia forza e potenza è Iah, giacché serve alla mia salvezza”). Cantico di vittoria di Mosè dopo il passaggio del Mar Rosso.


"IEHOVAH VEXILLUM MEUM": "Geova mio stendardo".
Da Esodo 17:15 "E Mosè edificava un altare e gli metteva nome Geova-Nissi". “Geova-Nissi” significa “Geova è il mio segnale (asta)”, facendo derivare nissì da nes, “asta di segnale”; la LXX, “Geova è il mio Rifugio”, facendo derivare nissì da nus, “fuggire per trovare rifugio”; la Nova Vulgata traduce: "Aedificavitque Moyses altare et vocavit nomen eius Dominus Nissi (Dominus vexillum meum)".
Questa è una litografia fine '700 inizio '800, forse appartenuta al pittore Ulvi Liegi, dove si vedono due corni ai lati e una bandiera a cinque punte al centro.



Ioannis Calvini "Commentarius in Librum Psalmorum" Geneva 1578. Commentario sul libro dei Salmi di Giovanni Calvino.
Salmo 20:2 (1): "Exaudiat te Iehova, in die tribulationis protegat te nomen Dei Iacob". Geova ti risponda nel giorno dell’angustia. Ti protegga il nome dell’Iddio di Giacobbe.



MAURITIUS, Augustus. Davidis regii prophetae psalterium, vario genere carminis Latine redditum. Schmalkalden, Michael Schmuck, 1593. Commento al salmo XXIII.


Cristophorus Cornerus, nacque a Fagis, cittadina della Franconia orientale (1518-1594). Evangelista, dottore in teologia e filosofo.
Questo "Psalterium Davidis" è del 1578. Salmo 83:18: "Et cognoscant quia tu, & nomen tibi Iehova & tu solus altissimus in omni terra". (E conoscano che tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l'altissimo in tutta la terra).



COMMENTARIORUM IN EVANGELICAM HISTORIAM Venetiis MDCIII. Questo libro del 1613 è il secondo "tomo" di un "Commentario sui Vangeli"; l'autore è Sebastiano Barradio, di Lisbona; teologo gesuita e professore di Sacre Scritture.
A pagina 353 l'autore fa un commento a Esodo 28:36. Questo il commento:
"Non solo il nome del Tetragramma e le sole quattro lettere furono incise [nella lamina], ma anche un significato, cioè la Santità nel sacro (Esodo 28[36]). Chiaramente il Signore ordinò di scrivere: Santo al Signore. E in Esodo 39 [30] l'inscrizione diceva: Santo al Signore. Ma, secondo Giuseppe [Flavio], proprio perchè in queste cose esigiamo la fede, possiamo interpretare le parole in questo senso: Scolpisci la santità di Geova, piuttosto che del Signore. Lo stesso che, scolpisci nella Lamina la santità del nome Geova; questo stesso nome Geova è santissimo".
Sir_Parsifal
00mercoledì 19 dicembre 2007 11:26

Sempre il Barradio, nel cap. "De electione apostolorum": descrivendo l'apostolo Taddeo (figlio, o, secondo alcune versioni fratello di Giacomo), chiamato anche Giuda, dice in sostanza che questo apostolo fu detto anche Lebbeo, che significa cuore di leone, riferendosi al "leone della tribù di Giuda". Perchè questo? Siccome i Giudei (dice l'autore), osservavano un'eccessiva riverenza, osservata tutt'ora, per il nome di quattro lettere Iehova YHWH, così che, se qualche nome conteneva alcune lettere del nome divino, per timore appunto di pronunciare il nome divino, esso veniva sostituito familiarmente con un altro nome avente lo stesso significato. Perciò, siccome il nome Iehuda (Giuda), contiene le stesse lettere del nome Iehova, tranne la "d" (dalet), ecco che Giuda viene sostituito in Lebbeo che, come già detto ha lo stesso significato.


"JEHOVAH, questo è il nome di Dio ...", lo dice il "Dizionario portatile della Bibbia", Venezia, MDCCLXIII.


Cornelio Giansenio, nato a Hulst nelle Fiandre nel 1510, studiò teologia all'università di Lovanio e divenne professore. Studiò l'avanzamento del protestantesimo e controllò con grande precisione i decreti del Concilio di Trento (1545 al 1563). Fu uno dei più distinti esegeti del sedicesimo secolo. Divenne vescovo di Gand e morì nel 1576.
Suo è questo "Commentariorum in suam Concordiam ac totam Historam Evangelicam", Venezia, MDLXXXVI. Anche Giansenio conosceva il nome di Dio. In questa pagina del suo "Commentario" egli scrive:
"... Iehova (infatti presso Isaia questo era il nome del Tetragramma)".



Sante Pagnini, illustre traduttore ed esegeta del XVI° Secolo. Sua è questa traduzine dall'ebraico in latino. Pagnini in questa versione dei Salmi usa sempre la forma JEHOVA, e alla fine del Salmo CL si legge: "OMNIS SPIRITUS LAUDET JAH".


Contemporaneo di Pagnini, Robert Estienne (in latino Robertus Stephanus) nacque a Parigi nel 1503, morì a Ginevra nel 1559. Pubblicò numerosi testi di autori classici e un importante lessico, il “Thesaurus linguae latinae” (1532). Ma la sua passione era la Bibbia ... la sua storia è affascinante; la si può leggere nella Torre di Guardia del 15/4/95: "Un tipografo che lasciò la sua impronta".
Il libro sotto riprodotto "Liber psalmorum Davidis" è stato stampato a Ginevra nel 1556/57. In questo libro sono state messe a confronto due versioni: in una (la prima di Estienne) egli usa la forma latina "Dominus", mentre nell'ultima versione Estienne usa la forma "Iehoua" (Geova). Questo è anche il nome che userà nella sua ultima versione della Bibbia (Biblia Utriusque Testamenti Genf 1557).
Salmo 83:18: "Et cognoscant quod tu cuius nomen est Iehova, solus tu altissimus super omnem terra". (E conoscano che tu il cui nome è Geova, solo tu altissimo su tutta la terra). Molto interessante il commento di Estienne su questo salmo; tra l'altro dice: "tu cui foli competit nomen Iehoua" (perchè solo a te COMPETE il nome Geova).



Cantico di Deborah. Giudici 5.


Salmo 1 e commento sul nome Iehova. Nel commento interessante come traduce Estienne Esodo 3:14 usando il tempo futuro.


Carl Friedrich Bahrdt (1740–1792), Nuovo Testamento 1777.
Marco 12:30; Matteo 4:10; Romani 13:13



Rivelazione 1:8: "Ich bin das (alfa) und (omega) Gott Jehovah fagts" (Io sono l'Alfa e l'Omega, dice Geova Dio).
Sir_Parsifal
00mercoledì 19 dicembre 2007 11:29

Rivelazione 4:8: "Seilig! Seilig! Seilig! ist Jehovah Gott, der Ungewaltiger!" (Santo! Santo! Santo! è Geova Dio, l'Onnipotente!"


Un altro traduttore fu Dominikus von Brentano (1740-1797). In questo libro "Die Heilige Schrift des neuen Testamentes" si trovano alcune lettere, l'Apocalisse e i relativi commenti. In questi von Brentano usa il nome Jehovah.


Commento a Rivelazione 7:1


Commento a Rivelazione 7:1


Commento al capitolo 8 di Ebrei

Fonte Fotogallery



OBIEZIONI???
Capitan Messina
00mercoledì 19 dicembre 2007 15:18

Ottimo lavoro .
Ora non possono dire niente più prove di cosi solo chi si trova nella condizione descritta in (2 Corinti 4:3-6) ... Se, ora, la buona notizia che dichiariamo è infatti velata, è velata fra quelli che periscono, 4 fra i quali l’iddio di questo sistema di cose ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda [loro]. 5 Poiché noi predichiamo, non noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e noi stessi come vostri schiavi per amore di Gesù. 6 Poiché fu Dio a dire: “Rifulga la luce dalle tenebre”, ed egli ha rifulso nei nostri cuori per illuminar[li] con la gloriosa conoscenza di Dio mediante la faccia di Cristo.
Può dire il contrario.
Asgardiano
00mercoledì 19 dicembre 2007 20:46
Re:
Sir_Parsifal, 19/12/2007 11.29:


Rivelazione 4:8: "Seilig! Seilig! Seilig! ist Jehovah Gott, der Ungewaltiger!" (Santo! Santo! Santo! è Geova Dio, l'Onnipotente!"


Un altro traduttore fu Dominikus von Brentano (1740-1797). In questo libro "Die Heilige Schrift des neuen Testamentes" si trovano alcune lettere, l'Apocalisse e i relativi commenti. In questi von Brentano usa il nome Jehovah.


Commento a Rivelazione 7:1


Commento a Rivelazione 7:1


Commento al capitolo 8 di Ebrei

Fonte Fotogallery



OBIEZIONI???



WOOOOW!!!

SeptemberRain
00lunedì 24 dicembre 2007 17:19
In nessun manoscritto greco appare il nome Geova..E per un solo motivo il nome Geova non compare nelle altre traduzioni, ed è perchè non compare nei manoscritti ORIGINALI!! Infatti,Per ben 237 volte nel N.T. la Tnm sostituisce "Kyrios-Signore" delle scritture originali, con Geova. Questo,perchè secondo voi i manoscritti originali sarebbero stati adulterati.. Ma allora,mi chiedo a questo punto, se i manoscritti che abbiamo in mano sono adulterati secondo voi Testimoni di Geova,ed è stato tolto il nome di Dio, mi spieghi come mai la stessa WTS li definisce manoscritti affidabili? Io credo nella protezione e nell'ognipotenza di Dio che gli ha preservati dalla mano dell'uomo,perchè altrimenti potremmo dubitare di qualsiasi cambiamento effettuato dall'uomo nei manoscritti originali..

Nel NT Dio viene definito "ho pater" ovvero il Padre. E' per questo che lo si chiama Padre al posto di affidarsi ad un interpretazione del tetragramma "YHWH"..
Leggi cosa dice Paolo ai Romani "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Come cristiano non ho il bisogno di invocare quel Nome di cui tra l'altro ancora non si conosce la pronuncia esatta , ma invocarLo come Padre, questo è il grande miracolo.
Come mai Gesu' non l'ha mai chiamato per nome ma c'è l'ha fatto conoscere come Padre? Dobbiamo essere noi a correggere Gesu' o è lui che deve correggere noi tramite la sua Parola?

Se un evangelico pregasse dicendo "Iahve degli eserciti" nessuno si scandalizzerebbe. Anzi abbiamo canti che inneggiano al Nome di Dio. Ma il titolo di "Padre" ci parla di quella vicinanza e riconciliazione che è avvenuta grazie al Signore Gesù.

Queste sono le più antiche forme di pronuncia pervenuteci:

Diodoro S. (a.C.), Jao
Ireneo, Jaoth
Origene, Jao
Clemente Alessandrino, Jahouè
Epifanio, Jabè
Teodoreto, Jabè
Porfirio, Jeuo
Pseudo-Girolamo Jaho

Interessante la testimonianza di Clemente Alessandrino (150-215 d. C.) dice che il Santo Nome composto da quattro lettere ebraiche, fosse riprodotto solo nel Sancta Sanctorum del tempio di Gerusalemme, con la pronuncia “Jahoué".

Come si può notare non esiste una forma univoca, quindi è inutile imporre qualcosa costruito su supposizioni labili,anche perchè la forma nominale "Geova" nasce dall'incrocio-miscuglio della vocalizzazione che fecero i masoreti sul tetragramma nel VII-VIII sec. dopo Cristo..


E' vero quanto viene detto nel Vecchio Testamento,ma ricordiamoci che nel Nuovo ci sono dei cambiamenti e alcune cose sono cambiate o completate,quindi, come pronunciare un nome del quale non si sa la vera e unica pronuncia esatta,quando l'esempio di Gesu' sceso tra noi è di chiamarlo Padre?
(SimonLeBon)
00lunedì 24 dicembre 2007 18:50
Re:
September ti rispondo brevemente perchè l'argomento è relativamente complesso e, come sai, ci sono molti tdG preparati che hanno compiuto ricerche appronfondite.

SeptemberRain, 12/24/2007 5:19 PM:

In nessun manoscritto greco appare il nome Geova..E per un solo motivo il nome Geova non compare nelle altre traduzioni, ed è perchè non compare nei manoscritti ORIGINALI!! Infatti,Per ben 237 volte nel N.T. la Tnm sostituisce "Kyrios-Signore" delle scritture originali, con Geova. Questo,perchè secondo voi i manoscritti originali sarebbero stati adulterati.. Ma allora,mi chiedo a questo punto, se i manoscritti che abbiamo in mano sono adulterati secondo voi Testimoni di Geova,ed è stato tolto il nome di Dio, mi spieghi come mai la stessa WTS li definisce manoscritti affidabili? Io credo nella protezione e nell'ognipotenza di Dio che gli ha preservati dalla mano dell'uomo,perchè altrimenti potremmo dubitare di qualsiasi cambiamento effettuato dall'uomo nei manoscritti originali..



Per tua informazione i "manoscritti ORIGINALI" non esistono piu' da un pezzo e a noi tutti oggi non ne è pervenuto nemmeno uno solo.
Quelli che abbiamo sono tutte copie di copie e molte di esse sono diverse e contrastanti, vale a dire, si deve compiere un'opera di studio e ricerca approndita per stabilire qual è il testo biblico autentico. Ma si puo' fare.


Nel NT Dio viene definito "ho pater" ovvero il Padre. E' per questo che lo si chiama Padre al posto di affidarsi ad un interpretazione del tetragramma "YHWH"..
Leggi cosa dice Paolo ai Romani "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Come cristiano non ho il bisogno di invocare quel Nome di cui tra l'altro ancora non si conosce la pronuncia esatta , ma invocarLo come Padre, questo è il grande miracolo.



Sempre Paolo in Ro. 10,13 cita Gioele 3,5 e dice: "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato" (Parola del Signore). E' evidente quindi che anche per Paolo il "Signore" aveva un Nome e lui considerava molto importante conoscerlo, ne va della tua salvezza. Naturalmente Gioele non riporta un nome qualunque, ma il Nome di Dio.


Come mai Gesu' non l'ha mai chiamato per nome ma c'è l'ha fatto conoscere come Padre? Dobbiamo essere noi a correggere Gesu' o è lui che deve correggere noi tramite la sua Parola?



E tu come mai sei cosi' sicuro che Gesu' non ha mai chiamato per nome suo Padre? Eri forse là a sentire?
Siccome io non c'ero, ho ragione di credere che abbia pregato, cantato, salmeggiato, lodato, proclamato il Nome del Padre, perchè le scritture ebraiche che lui aveva, conosceva ed usava lo invitavano a fare proprio cosi'. Altrimenti dovremmo ammettere che Gesu' non seguiva le Scritture.

....


Come si può notare non esiste una forma univoca, quindi è inutile imporre qualcosa costruito su supposizioni labili,anche perchè la forma nominale "Geova" nasce dall'incrocio-miscuglio della vocalizzazione che fecero i masoreti sul tetragramma nel VII-VIII sec. dopo Cristo.



Tu mi stai parlando di lingue straniere. In italiano, cosi' come in tutte le lingue moderne europee, esiste una forma unica ed univoca: Geova. Che sia un incrocio/miscuglio è irrilevante: sai quante parole sono nate da incroci/miscugli ma le usiamo lo stesso, senza problemi?!

...



Simon
dom@
00lunedì 24 dicembre 2007 21:25
Re:
SeptemberRain, 12/24/2007 5:19 PM:

In nessun manoscritto greco appare il nome Geova..E per un solo motivo il nome Geova non compare nelle altre traduzioni, ed è perchè non compare nei manoscritti ORIGINALI!! Infatti,Per ben 237 volte nel N.T. la Tnm sostituisce "Kyrios-Signore" delle scritture originali, con Geova. Questo,perchè secondo voi i manoscritti originali sarebbero stati adulterati.. Ma allora,mi chiedo a questo punto, se i manoscritti che abbiamo in mano sono adulterati secondo voi Testimoni di Geova,ed è stato tolto il nome di Dio, mi spieghi come mai la stessa WTS li definisce manoscritti affidabili? Io credo nella protezione e nell'ognipotenza di Dio che gli ha preservati dalla mano dell'uomo,perchè altrimenti potremmo dubitare di qualsiasi cambiamento effettuato dall'uomo nei manoscritti originali..

Nel NT Dio viene definito "ho pater" ovvero il Padre. E' per questo che lo si chiama Padre al posto di affidarsi ad un interpretazione del tetragramma "YHWH"..
Leggi cosa dice Paolo ai Romani "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Come cristiano non ho il bisogno di invocare quel Nome di cui tra l'altro ancora non si conosce la pronuncia esatta , ma invocarLo come Padre, questo è il grande miracolo.
Come mai Gesu' non l'ha mai chiamato per nome ma c'è l'ha fatto conoscere come Padre? Dobbiamo essere noi a correggere Gesu' o è lui che deve correggere noi tramite la sua Parola?

Se un evangelico pregasse dicendo "Iahve degli eserciti" nessuno si scandalizzerebbe. Anzi abbiamo canti che inneggiano al Nome di Dio. Ma il titolo di "Padre" ci parla di quella vicinanza e riconciliazione che è avvenuta grazie al Signore Gesù.

Queste sono le più antiche forme di pronuncia pervenuteci:

Diodoro S. (a.C.), Jao
Ireneo, Jaoth
Origene, Jao
Clemente Alessandrino, Jahouè
Epifanio, Jabè
Teodoreto, Jabè
Porfirio, Jeuo
Pseudo-Girolamo Jaho

Interessante la testimonianza di Clemente Alessandrino (150-215 d. C.) dice che il Santo Nome composto da quattro lettere ebraiche, fosse riprodotto solo nel Sancta Sanctorum del tempio di Gerusalemme, con la pronuncia “Jahoué".

Come si può notare non esiste una forma univoca, quindi è inutile imporre qualcosa costruito su supposizioni labili,anche perchè la forma nominale "Geova" nasce dall'incrocio-miscuglio della vocalizzazione che fecero i masoreti sul tetragramma nel VII-VIII sec. dopo Cristo..


E' vero quanto viene detto nel Vecchio Testamento,ma ricordiamoci che nel Nuovo ci sono dei cambiamenti e alcune cose sono cambiate o completate,quindi, come pronunciare un nome del quale non si sa la vera e unica pronuncia esatta,quando l'esempio di Gesu' sceso tra noi è di chiamarlo Padre?

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(QUOTE) In nessun manoscritto greco appare il nome Geova..

R. Neanche appare la parola "trinita" non avete nessun problema sviongolarla nel vostro credo! [SM=g9427] [SM=x1408449] [SM=x1408403]




SeptemberRain
00martedì 25 dicembre 2007 13:06
Re: Re:
(SimonLeBon), 24/12/2007 18.50:


Per tua informazione i "manoscritti ORIGINALI" non esistono piu' da un pezzo e a noi tutti oggi non ne è pervenuto nemmeno uno solo.
Quelli che abbiamo sono tutte copie di copie e molte di esse sono diverse e contrastanti, vale a dire, si deve compiere un'opera di studio e ricerca approndita per stabilire qual è il testo biblico autentico. Ma si puo' fare.


Certamente è vero,ma io non credo affatto che questi manoscritti siano stati "adulterati", perchè come ho detto credo in un Dio ognipotente e se mai avesse lasciato che venisse cambiato il nome Geova con Signore significa che è molto importante chiamarlo Geova per lui..




Sempre Paolo in Ro. 10,13 cita Gioele 3,5 e dice: "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato" (Parola del Signore). E' evidente quindi che anche per Paolo il "Signore" aveva un Nome e lui considerava molto importante conoscerlo, ne va della tua salvezza. Naturalmente Gioele non riporta un nome qualunque, ma il Nome di Dio.[/quote.] Caro Simon, con invocare il suo nome non si intende dire "Geova",significa pregare Dio,varie volte nella Bibbia si usa questo "invocare il mio nome",per esempio quando erano perseguitati dagli altri popoli,ma con "invocare il suo nome" Dio intende il rivolgersi a Lui,l'atto di umiltà con cui si riconosce di aver bisogno di Lui e lo si interpella..


E tu come mai sei cosi' sicuro che Gesu' non ha mai chiamato per nome suo Padre? Eri forse là a sentire?
Siccome io non c'ero, ho ragione di credere che abbia pregato, cantato, salmeggiato, lodato, proclamato il Nome del Padre, perchè le scritture ebraiche che lui aveva, conosceva ed usava lo invitavano a fare proprio cosi'. Altrimenti dovremmo ammettere che Gesu' non seguiva le Scritture.


Siccome Gesu' lo ha sempre chiamato Padre,e questo puo' essere realizzato dai manoscritti,pur se ricopiati, io credo a questo,e in effetti ha tutto una coerenza Biblica,come per esempio il fatto che dice chi è guidato dallo Spirito di Dio è figlio di Dio, oppure quando Paolo dice che siamo stati adottati nella famiglia di Dio come figli,e il solo fatto che Gesu' è il figlio di Dio.. Nel NT Gesu' ci ha fatto conoscere quest'amore e questa vicinanza che Dio vuole avere con noi



Tu mi stai parlando di lingue straniere. In italiano, cosi' come in tutte le lingue moderne europee, esiste una forma unica ed univoca: Geova. Che sia un incrocio/miscuglio è irrilevante: sai quante parole sono nate da incroci/miscugli ma le usiamo lo stesso, senza problemi?!



Caro Simon,nutro molto rispetto per te, pero' davvero, questo nome univoco è uno dei tanti che per molti è stato definito tale secondo le loro supposizioni,poi la torre di Guardia ha affermato fosse quello il nome vero e per questo ora voi pensate questo,ma se si guarda davvero TUTTI i dati storici non risale questo.. E io sapendo anche dell'Ognipotenza di Dio so come Egli capisce quando un cuore è rivolto a Lui


SeptemberRain
00martedì 25 dicembre 2007 13:07
Re: Re:
dom@, 24/12/2007 21.25:

SeptemberRain, 12/24/2007 5:19 PM:

In nessun manoscritto greco appare il nome Geova..E per un solo motivo il nome Geova non compare nelle altre traduzioni, ed è perchè non compare nei manoscritti ORIGINALI!! Infatti,Per ben 237 volte nel N.T. la Tnm sostituisce "Kyrios-Signore" delle scritture originali, con Geova. Questo,perchè secondo voi i manoscritti originali sarebbero stati adulterati.. Ma allora,mi chiedo a questo punto, se i manoscritti che abbiamo in mano sono adulterati secondo voi Testimoni di Geova,ed è stato tolto il nome di Dio, mi spieghi come mai la stessa WTS li definisce manoscritti affidabili? Io credo nella protezione e nell'ognipotenza di Dio che gli ha preservati dalla mano dell'uomo,perchè altrimenti potremmo dubitare di qualsiasi cambiamento effettuato dall'uomo nei manoscritti originali..

Nel NT Dio viene definito "ho pater" ovvero il Padre. E' per questo che lo si chiama Padre al posto di affidarsi ad un interpretazione del tetragramma "YHWH"..
Leggi cosa dice Paolo ai Romani "E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Come cristiano non ho il bisogno di invocare quel Nome di cui tra l'altro ancora non si conosce la pronuncia esatta , ma invocarLo come Padre, questo è il grande miracolo.
Come mai Gesu' non l'ha mai chiamato per nome ma c'è l'ha fatto conoscere come Padre? Dobbiamo essere noi a correggere Gesu' o è lui che deve correggere noi tramite la sua Parola?

Se un evangelico pregasse dicendo "Iahve degli eserciti" nessuno si scandalizzerebbe. Anzi abbiamo canti che inneggiano al Nome di Dio. Ma il titolo di "Padre" ci parla di quella vicinanza e riconciliazione che è avvenuta grazie al Signore Gesù.

Queste sono le più antiche forme di pronuncia pervenuteci:

Diodoro S. (a.C.), Jao
Ireneo, Jaoth
Origene, Jao
Clemente Alessandrino, Jahouè
Epifanio, Jabè
Teodoreto, Jabè
Porfirio, Jeuo
Pseudo-Girolamo Jaho

Interessante la testimonianza di Clemente Alessandrino (150-215 d. C.) dice che il Santo Nome composto da quattro lettere ebraiche, fosse riprodotto solo nel Sancta Sanctorum del tempio di Gerusalemme, con la pronuncia “Jahoué".

Come si può notare non esiste una forma univoca, quindi è inutile imporre qualcosa costruito su supposizioni labili,anche perchè la forma nominale "Geova" nasce dall'incrocio-miscuglio della vocalizzazione che fecero i masoreti sul tetragramma nel VII-VIII sec. dopo Cristo..


E' vero quanto viene detto nel Vecchio Testamento,ma ricordiamoci che nel Nuovo ci sono dei cambiamenti e alcune cose sono cambiate o completate,quindi, come pronunciare un nome del quale non si sa la vera e unica pronuncia esatta,quando l'esempio di Gesu' sceso tra noi è di chiamarlo Padre?

[/POSTQUOTE

(QUOTE) In nessun manoscritto greco appare il nome Geova..

R. Neanche appare la parola "trinita" non avete nessun problema sviongolarla nel vostro credo! [SM=g9427] [SM=x1408449] [SM=x1408403]





Caro Dom@ stavo proprio parlando con Simon che stavo per aprire un topic o scrivere un messaggio sulla trinità e le motivazioni scritturali poi vedrai se non la riterrai una dottrina Biblica [SM=x65]


Capitan Messina
00mercoledì 26 dicembre 2007 12:35

Interessante la testimonianza di Clemente Alessandrino (150-215 d. C.) dice che il Santo Nome composto da quattro lettere ebraiche, fosse riprodotto solo nel Sancta Sanctorum del tempio di Gerusalemme, con la pronuncia “Jahoué".



la Forma Geova risale al 110 d.Cr. enciclopedia della Bibbia torino, vol VI, p. 1270

La Bibbia la dobbiamo prendere per buona tutta; se bisogna usare il santo nome di Dio Geova usiamolo non è che lo dicono i TdG ma la parola di Dio.

Capitan Messina
00mercoledì 26 dicembre 2007 12:48

stavo per aprire un topic o scrivere un messaggio sulla trinità e le motivazioni scritturali poi vedrai se non la riterrai una dottrina Biblica


CARO SeptemberRain
Attendo con ansia come mi puoi spiegare che Dio faccia parte di una trinità; quando sappiamo benissimo che nacque nel 325 dopo Cristo
The New Encyclopædia Britannica (1976) dice: “Né la parola Trinità, né l’esplicita dottrina in quanto tale, compare nel Nuovo Testamento, e neppure Gesù e i suoi seguaci intendevano contraddire lo Shema del Vecchio Testamento: ‘Ascolta, o Israele: Il Signore nostro Dio è un unico Signore’ (Deut. 6:4). . . . La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute. . . . entro la fine del IV secolo . . . la dottrina della Trinità assunse sostanzialmente la forma che ha poi sempre conservato”. — Micropædia, Vol. X, p. 126.
Un’enciclopedia cattolica afferma: “Prima della fine del IV secolo la formula ‘un Dio in tre persone’ non era solidamente attestata, e certo non era stata completamente assimilata dalla vita cristiana e dalla sua professione di fede. Ma è esattamente questa formulazione che vanta per prima il titolo di dogma trinitario. Fra i Padri Apostolici, non c’è stato nulla che si avvicinasse sia pure remotamente a una tale mentalità o veduta”. — New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. XIV, p. 299.
Nell’Encyclopedia Americana (1956) si legge: “Il cristianesimo è derivato dal giudaismo e il giudaismo era rigidamente unitariano [credeva cioè che Dio è una persona sola]. La strada che portò da Gerusalemme a Nicea può difficilmente dirsi diritta. Il trinitarismo del IV secolo non rispecchiava accuratamente il primitivo insegnamento cristiano circa la natura di Dio; al contrario, rappresentava una deviazione da tale insegnamento”. — Vol. XXVII, p. 294L.

La parola di Dio lo dice di Gesù non era uguale a suo padre:
Filippesi 2:5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù,
Filippesi 2:6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,
Filippesi 2:7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;
Filippesi 2:8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte.
virgilius_73
00domenica 30 dicembre 2007 13:18
Bravo sir Parsifal, Hai tovato tanti documenti nei quali si evincerebbe il ver nome di Dio. Ho i miei dubbi però che vista la datazione di tali documenti, con gli avanzati studi che si possano fare adesso con le nuove tecnologie, nessuno oggi affermerebbe con certezza matematica quale sia il nome di Dio. Guardacaso solo i TdG lo fanno. Gesù ci ha insegnato a chiamarlo Padre e ciò mi basta perchè mi fa sentire parte di una grande famiglia e non suddito di un "dio terribile e lontano".
Capitan Messina
00domenica 30 dicembre 2007 15:21
Re:
virgilius_73, 30/12/2007 13.18:

Bravo sir Parsifal, Hai tovato tanti documenti nei quali si evincerebbe il ver nome di Dio. Ho i miei dubbi però che vista la datazione di tali documenti, con gli avanzati studi che si possano fare adesso con le nuove tecnologie, nessuno oggi affermerebbe con certezza matematica quale sia il nome di Dio. Guardacaso solo i TdG lo fanno. Gesù ci ha insegnato a chiamarlo Padre e ciò mi basta perchè mi fa sentire parte di una grande famiglia e non suddito di un "dio terribile e lontano".


Michea 4:5) 5 Poiché tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre.
Non basta chiamarlo “Dio”; il nome dev’essere conosciuto e usato

Giov. 17:6, 26 “Io [Gesù] ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo. . . . io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere”.

Rom. 10:13 “Chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”.

Isa. 12:4, 5 “In quel giorno per certo direte: ‘Rendete grazie a Geova! Invocate il suo nome. Fate conoscere fra i popoli le sue gesta. Menzionate che il suo nome dev’essere innalzato. Elevate melodie a Geova, poiché ha fatto cose eccelse. Questo deve farsi conoscere in tutta la terra’”.

Il nome dev’essere santificato, dev’essere dichiarato in tutta la terra

Ezec. 36:23 “Per certo santificherò il mio gran nome, che era profanato fra le nazioni, che voi avete profanato in mezzo a loro; e le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova”.

Ezec. 38:23 “Per certo mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere dinanzi agli occhi di molte nazioni; e dovranno conoscere che io sono Geova”.

Luca 11:2 “Quindi egli disse loro: ‘Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome”’”.

Rom. 9:17 “La Scrittura dice a Faraone: ‘Proprio per questa causa ti ho fatto rimanere, affinché riguardo a te io mostri la mia potenza e affinché il mio nome sia dichiarato in tutta la terra’”.
barnabino
00domenica 30 dicembre 2007 15:31
Caro September,


ma io non credo affatto che questi manoscritti siano stati "adulterati", perchè come ho detto credo in un Dio ognipotente e se mai avesse lasciato che venisse cambiato il nome Geova con Signore significa che è molto importante chiamarlo Geova per lui..



Una posizione piuttosto ingenua e non provata storicamente, infatti, ed è provato dalle innumerevoli lezioni diverse che ci sono pervenute, il testo è stato adulterato eccome, o da errori casuali oppure da vere e proprie adulterazioni di copisti disonesti, specialmente "ortodossi" che aggiungero testi trinitari o meglio aderenti a certe dottrine cattoliche/ortodosse di altre!

Certo, Dio non lo ha permesso, infatti, negli "ultimi giorni" quando la conoscenza è abbondante ha fatto in mdo che la verità sia ristabilita.

Vedi... Dio ha "permesso" molte cose che sembrano strane, ha permesso la "morte", ha permesso l'apostasia, ha permesso che il suo nome fosse bestemmiato, suo figlio ucciso, ecc... sta a noi capire il suo proposito ad adeguarsi a dispetto del sistema dominato dal Dio di questo mondo!

Comunque sul problema trovi il libro di Didier Fontaine, un grecista francese che dimostra come è possibile che il Nome scomparisse dai nostri scritti cristiani. Spiega anche il significato della presunta pronuncia "iao" dei Padri della chiesa, tutti comunque greci e non ebrei.

Shalom

barnabino
00domenica 30 dicembre 2007 15:34
Caro Virgilius,


nessuno oggi affermerebbe con certezza matematica quale sia il nome di Dio. Guardacaso solo i TdG lo fanno



Scusami ma DOVE i TdG sostengono che "geova" è sicuramente la pronuncia di YHWH?????? A me non rusulta, al massimo dicono che Geova è la "forma italianizzata" più diffusa nella nostra letteratura, nulla di più, sulla "pronuncia" non si.... pronunciano!

Shalom




Eupeptico
00domenica 30 dicembre 2007 16:10
Re:
barnabino, 30/12/2007 15.34:

Caro Virgilius,


nessuno oggi affermerebbe con certezza matematica quale sia il nome di Dio. Guardacaso solo i TdG lo fanno



Scusami ma DOVE i TdG sostengono che "geova" è sicuramente la pronuncia di YHWH?????? A me non rusulta, al massimo dicono che Geova è la "forma italianizzata" più diffusa nella nostra letteratura, nulla di più, sulla "pronuncia" non si.... pronunciano!

Shalom



Confermo quanto dice Barnabino e personalmente trovo ridicolo chi obietta all'uso della pronuncia "Geova" e poi non ha problemi ad usare "Yahwe" che è altrettanto incerta, al punto che Rendtorff si rifiuta di usarla nella sua Introduzione all'Antico Testamento.

Eupeptico

PS
per i moderatori: si può riformattare le immagini per evitare distorsioni di schermo? grazie.
(SimonLeBon)
00domenica 30 dicembre 2007 20:22
Re:
virgilius_73, 12/30/2007 1:18 PM:

Bravo sir Parsifal, Hai tovato tanti documenti nei quali si evincerebbe il ver nome di Dio. Ho i miei dubbi però che vista la datazione di tali documenti, con gli avanzati studi che si possano fare adesso con le nuove tecnologie, nessuno oggi affermerebbe con certezza matematica quale sia il nome di Dio. Guardacaso solo i TdG lo fanno. Gesù ci ha insegnato a chiamarlo Padre e ciò mi basta perchè mi fa sentire parte di una grande famiglia e non suddito di un "dio terribile e lontano".



Virgilius, detto francamente, sei difficile da sopportare.
Ad ogni post che pubblichi non manchi di unire un'invettiva che di solito non ha niente a che vedere col tema trattato. Non è educato e noi tdG non lo facciamo con la tua chiesa cattolica, non so se te ne sei reso conto.

Nessuno ti obbliga a venire qui a scrivere, quindi vuoi continuare a farlo almeno osserva le regole piu' elementari dell'educazione.

Nello specifico del Nome, i dizionari della lingua italiana non li hanno scritti i tdG. Dovresti aprirli e definire tu stesso se Dio ha altri nomi altre a Geova.

Grazie.

Simone
Moderatore
barnabino
00lunedì 31 dicembre 2007 09:59
Concordo con Simon, la polemica non aiuta nella ricerca della verità.

Il problema è molto semplice, quale è nella letteratura italiana il corrispondente di YHWH ebraico storicamente accettato? Il problema non è stabilire una "pronuncia" esatta o meno, ma di avere un segno italiano che corrisponda senza ambiguità a quella parola ebraica.

Ora, non ci sono ambiguità, in italiano Geova corrisponde unicamente a YHWH, laddove SIGNORE corrisponde ad Adon, Adonai o Baal. Circa Yahveh e simili sono solo ipotetiche ricostruzioni della pronuncia e non "parole italiane" corrispondenti, se usi l'ebraico per Geova coerentemente dovresti usarlo anche per Mosè, Gesù, eccetera invece di usare le italianizzazioni.

Il senso è che basta capirsi, la PRONUNCIA, qualunque essa sia (ammesso che non fosse cambiata dal tempo di Abraamo a quello di Gesù) ci importa poco o nulla.

Shalom

bruciolis
00martedì 1 gennaio 2008 01:22
Asgardiano:

WOOOOW!!!



e questo è nulla.
nota come questo traduttore tedesco del 1700 traduce
Rivelazione 22.7:



oltre alla grafia gotica hai notato che al versetto sette
l'autore mette tra parentesi "spricht Jehovah" (parla Geova)?
che significa ciò?
vediamo:
colui che parla al versetto 7 del cap.22 dell'Apocalisse
è lo stesso che parla ai versetti 12 e 13.
ne consegue che, oltre ai TdG, c'è qualcun altro che
afferma che in Rivelazione 22:7,12,13 colui che parla è Geova
e non Gesù, come sostengono i fautori della Trinità.
ad majora [SM=x65]








(SimonLeBon)
00martedì 1 gennaio 2008 15:20
Re:

e questo è nulla.
nota come questo traduttore tedesco del 1700 traduce
Rivelazione 22.7:



oltre alla grafia gotica hai notato che al versetto sette
l'autore mette tra parentesi "spricht Jehovah" (parla Geova)?
che significa ciò?
vediamo:
colui che parla al versetto 7 del cap.22 dell'Apocalisse
è lo stesso che parla ai versetti 12 e 13.
ne consegue che, oltre ai TdG, c'è qualcun altro che
afferma che in Rivelazione 22:7,12,13 colui che parla è Geova
e non Gesù, come sostengono i fautori della Trinità.
ad majora [SM=x65]



In effetti nel tedesco piu' moderno si preferisce usare la forma "Jehova" senza l'acca finale, che comunque era già in uso da tempo essendo anche identica al latino. A questo proposito cito il tradizionale inno di Bach "Dir, Dir Jehova will ich singen" e il modernissimo "Wikizionario"

de.wiktionary.org/wiki/Jehova

Simon
bruciolis
00martedì 1 gennaio 2008 16:29

SimoLe Bon:

In effetti nel tedesco piu' moderno si preferisce usare la forma "Jehova" senza l'acca finale



mentre i francesi "l'acca finale" l'hanno sempre messa; [SM=g8948]
vedi ad esempio questo Libro dei Salmi del 1887 tradotto in versi francesi



inoltre mettono pure l'accento acuto sulla "e" (é), in questo
modo la é viene pronunciata e come in italiano
ad majora


barnabino
00martedì 12 febbraio 2008 13:43
Rispondo volentieri all'amico Polymetis


Anche qui infatti dovresti fare un censimento di tutti i dizionari. Prendere solo quelli che riportano il nome di Dio. Distinguere quelli che hanno Geova da quelli che hanno Jhavè, e farmi un confronto statistico



Sicuramente nessun dizionario Italiano ha Jhavè, e non hanno neppure altre forme, perchè si tratta solo di tentativi (tutti controversi, coma sai bene) di ricostruire la pronuncia ebraica e dunque non si vede che posto possa avere in un dizionario italiano.

Il Sabatini-Colletti lo riporta, se non altro perchè esistono i testimoni di Geova. Ma non è questo il punto, il punto è se in iatlaino Geova è un significante adeguato o meno, oppure se presenta della ambiguità. Io credo che il problema sia;

1. scegliere un termine italiano non ambiguo
2. storicamente attestato nella nostra lingua
3. che sia possibile leggere nella liturgia della Parola

L'italiano Geova, come Gesù o altri nomi tradotti, risponde positivamente a questi requisiti, a me pare che sia sufficiente, sicuramente è meno ambiguo di "Signore" o "Eterno" che non ha alcun rapporto, neppure nel significato, con YHWH ebraico.


Per di più, come ripeto, io trovo molto più significativo che i dizionari si siano sbarazzati dello “sgorbio” (Ravasi).



Che Yehowah potessere essere uno "sgorbio" era noto da secoli ai biblisti, ma questo non ha mai impedito di utilizzarlo sia nella traduzione che nei commentari. Non è questo, mi pare il punto. La grammatica di ebraico di Jouon lo usa perchè è la forma letteraria più comune in francese, così come Geova è la forma storicamente attestata nella nostra lingua, indipendemente se derivi da una vocalizzazione giusta o errata.


il pamphlet pro-ateismo di Piergiorgio Odifreddi, “Perché non possiamo dirci cristiani”, che vendette 150.000 copie in due mesi, ha ben 25 ricorrenze del nome Jhavé (dall’indice dei nomi a pagina 257)



Veramente usa la forma Jahvé ed ammette quella di Geova adottata dai "testimoni". Ma quella non è una forma italiana, ma una tentativo di ricorstruzione della pronuncia ebraica, come se volessi paragonare la forma Gesù alla forma Yehoshuà!


si lascia il tetragramma non vocalizzato per rispetto agli ebrei, operazione che io consiglio caldamente.



La forma Jahvé è puramente ipotetica e non è italiano, come detto, in quanto a lasciare il tetragramma non vocalizzato questo metodo non si presta alla litirgia, che richiede di leggere il nome. Per questo che la TNM, usata nella lettura pubblica, ha usato la traduzione italiana di YHWH.


Semplicemente Jahvè non è un nome vecchio di secoli e dunque non è stato “italianizzato”



Guarda, Jahvè è solo una tesi filologica che ha preso campo negli anni sessanta, se leggi il bel libro di Gertoux o quello di Fontaine vedrai che non è certo la sola soluzione proposta a livello accademico né quella oggi ritenuta più valida.

Circa YHWH la forma letteraria italiana che storicamente ha più valore è Geova, in quanto tradizionalmente conosciuta ed usata da secoli.


Solo qui i TdG sono fieramente attaccati alla tradizione che hanno ricevuto dagli altri cristiani? Perché? Perché altrimenti se Geova non vuol dire nulla, allora automaticamente siete i “Testimoni del nulla”?



Guarda, per noi chiamarci testimoni di Geova o testimoni di Jahvè o testimoni di YHWH cambia poco, non ti rendi conto? I TdG usano Geova perchè ricevuto dalla tradizione letteraria italiana.


questi sono italianizzazioni di una vocalizzazione corretta, mentre Geova è l’italianizzazione di una vocalizzazione sbagliata



Non mi pare pertinente, visto che anche Jahvè potrebbe essere errato. Non capisci che il la traduzione non pretende di riportare la vocalizzazione esatta, ma solo di comunicare un significato che corrisponde al significante, Genevieve non è vocalizzato come Genoveffa ma in italiano indica quel nome. Mi pare che sia sufficiente, non vedo il motivo della tua assurda polemica.

Inoltre sei sicuro di quanto dici? Che la vocalizzazione sia scorretta è solo una ipotesi, E poi perchè non chiami Gesù con Giosuè? Sono esattamente lo stesso nome.


Per qualunque ebraista di questo pianeta, per qualunque dizionario biblico, Geova è un ibrido medievale.



Ti ripeto, se quella parola è entrara nell'uso comune della lingua ed è storicamente riconosciuto come corrispondente a YHWH ebraico non vedo alcun motivo di non usarlo. Ti ripeto, Jouon conosceva benissimo l'origine di Jehovah ma non rinuncia ad usarlo nella sua grammatica.


l’unico motivo per cui credi a lui e non ad altri, le argomentazioni dei quali per te sono altrettanto aliene, è che eri già d’accordo da prima con Gertoux, e dunque sei inconsciamente portato a leggere come verosimile ciò che ti sta davanti



Bene, allora tu che si un antichista dicci dove la tesi di Gertuox, poi ripresa da Fontaine, sia errata o priva di fondamento. Evitiamo queste polemiche e andiamo ai fatti. Per altro Gertoux stesso riprende tesi di altri eruditi.


Perché? La mania di italianizzare i nomi in Italia è fuori moda dalla fine dell’epoca fascista



Visto che la TNM italianizza tutti i nomi ebraici più noti per una questione di omogeneità ha vocalizzato anche il nome divino. Sinceramente non ci vedo nulla di strano.


la Bible de Jerusalem, la più nota e diffusa traduzione francese, da quarant’anni usa Jahvè



A me sembra un ibrido, se infatti Jehovah è solo una traduzione qui abbiamo un termine che non è francese e neppure ebraico, perchè in ebraico non esiste la parola Jahvè!


noi crediamo che quel “nome” in realtà sia un “non-nome”, bensì un attribuito che Dio si dà per accentuare ancora di più la sua ineffabilità e trascendenza, non essendo altro che una forma del verbo essere



Dunque la tua avversione ad usare il nome divino non nasce da motivi grammaticali o lessicali, ma da motivi meramente teologici.

Di fatto, per motivi teologici, si giustifica la traduzione di YHWH con il titolo "Signore" ma non si giustifica chi, per motivi teologici opposti, decide di rendere YHWH o Signore (nel NT) con la traduzione italiana Geova... Bella coerenza dei miei stivali!

Shalom
[SM=g8963]













Polymetis
00martedì 12 febbraio 2008 15:12
Questa non è una ripresa del mio post, stralcia il 90% delle argomentazioni

"Sicuramente nessun dizionario Italiano ha Jhavè, e non hanno neppure altre forme, perchè si tratta solo di tentativi (tutti controversi, coma sai bene) di ricostruire la pronuncia ebraica e dunque non si vede che posto possa avere in un dizionario italiano. "

Avevo già spiegato perché quest'approccio non significa un emerito nulla. Come già detto i dizionari scelgono di non riportare il nome di Dio perché è un nome proprio, non sono il termometro adatto per misurare cosa sia più diffuso nella lingua italiana. Per fare questo basta aprire dei dizionari biblici, come quello della Zanichelli da me già citato, o la letteratura biblica, filosofica, teologica... il mondo della cultura ha stranconcato Geova, perché sì sa che è una pronuncia errata. La liturgia cattolica ha fatto altrettanto, in quanto nei canti, nei suoi Catechismi, nelle traduzioni che usano il tetragramma, porta Jahvè. Motivo per cui non è possibile dire che questo termine sia nelle orecchie degli italiani meno di Geova, anzi, è l'esatto contrario.

" 1. scegliere un termine italiano non ambiguo"

Non ne vedo il motivo. Come già detto noi utilizziamo da mattina a sera nomi stranieri. La mania di italianizzare qualsiasi cosa non ha nessun fondamento logico, e dè fuori moda dalla fine dell'epoca fascista. Come ripeto il mondo letterario usa tranquillamente Jahvè come fosse Tony Blair.

"2. storicamente attestato nella nostra lingua"

Anche questo criterio non ha nessun significato. Semplicemente ci si è resi conto che la vocalizzazione era errata e dunque si è provveduto alla sotituzione. Ad esempio per ignoranza del greco fino all'ottocento in italia si diceva "Aristotile" anziché "Aristotele", pronuncia non certo dettata dall'itacismo perché quella "e" è una epsilon. I TdG sono fieramente avversi a qualunque tradizione tramandata dalla cristianità, in quanto per loro sono tutte sbagliate, difettose, contaminate, ecc. Qui invece, pur trattandosi di un errore, non si stracciano le vesti, ma scelgono di tenerlo consapevolmente con la scusa della "tradizione". Come mai?
E sopratutto, perché tu supponi l'immobilità e la fissita della lingua? Ad esempio fino a metà novecento sui libri di filosofia i nomi dei filosofi erano italianizzati, col divertente risultato di avere a che fare col signor "Federico Nietzche", o con "Giorgio Hegel", oggi invece non c'è problema a mettere Friedrich e Georg. Se leggi il Decameron, visto che Simon me l'a fatto tornare in mente, scoprirai che Maria fu visitata dall'Agnolo Gabriello, ed è stato così per cinque secoli... qual è dunque il problema nello sbarazzarsi di termini obsoleti? Come ripeto inoltre questo è già stato fatto, dall'editoria alla liturgia cantata, in Italia si usa Jahvè.

"che sia possibile leggere nella liturgia della Parola"

Noi cattolici per rispetto agli Ebrei non lo leggiamo nella liturgia. Ad ogni modo questo criterio è del tutto irrilevante per stabilire o meno la diffusione di un termine.
bruciolis
00martedì 12 febbraio 2008 15:53
Re:
Polymetis, 12/02/2008 15.12:

Noi cattolici per rispetto agli Ebrei non lo leggiamo nella liturgia.



noi cattolici per rispetto agli ebrei?

mai sentito una balla più grossa di questa! [SM=g10266]


Polymetis
00martedì 12 febbraio 2008 15:53
“Che Yehowah potessere essere uno "sgorbio" era noto da secoli ai biblisti, ma questo non ha mai impedito di utilizzarlo sia nella traduzione che nei commentari.”

Secoli è veramente una parola esagerata. Inoltre l’acquisizione di una conoscenza non coincide con il suo diventare effetto. Come dicevo oggi questa parola è bandita dal mondo accademico, e non saranno singoli exempla a cambiare una situazione che è chiara a chiunque non si metta sotto una campana di vetro. Sarebbe come provare a dire che la biologia non è evoluzionista perché ci sono alcuni irriducibili creazionisti.

“La grammatica di ebraico di Jouon”

Irrilevante, degli anni venti.

“così come Geova è la forma storicamente attestata nella nostra lingua, indipendemente se derivi da una vocalizzazione giusta o errata.”

Come già spiegato questo non ha la benché minima rilevanza. Le lingue cambiano, specie per correggere gli errori, in questo caso poi la sostituzione è già avvenuta.

“Veramente usa la forma Jahvé ed ammette quella di Geova adottata dai "testimoni".”

L’h spostata è un mio errore di battitura. Semplicemente Geova non è nell’indice analitico, e non è vero che ammette “Geova”, dice, in modo derisorio citandolo solo una volta, che la cosiddetta “setta dei testimoni” (parole sue) usa invece Geova. Non “gli italiani”, la setta dei testimoni. E comunque l’ho citato come esempio di un libro che ha venduto centinaia di migliaia di copie, opera di un non cattolico, e che attesta qual è la parola usata nella nostra editoria.

“Ma quella non è una forma italiana”

Quando mi spiegherai perché si deve usare una forma italianizzata faremo un passo avanti. Ti invito sin d’ora a dirmi se tifi per Ilaria Clinton o per Giovanni McCain!

“ma una tentativo di ricorstruzione della pronuncia ebraica, come se volessi paragonare la forma Gesù alla forma Yehoshuà!”

Come già detto altri nomi ebraici sono stati tenuti perché derivati da una vocalizzazione corretta. La forma Geova invece, oltre a non essere minimamente paragonabile, in nessun secolo, alla diffusione di Gesù o Maria, parte da una vocalizzazione errata.

“La forma Jahvé è puramente ipotetica e non è italiano”

La forma Geova è altrettanto ipotetica, anzi è considerata da tutti sbagliata, ed in italiano non si usa più, né nella liturgia né nell’editoria, come ripeto. Di questo passo potremmo difendere la reintroduzione nei libri di storia di messer Bonifazio VIII, o di messer Ricciardo, Currado, perché no? Da quando esiste il volgare scritto sono stati più i secoli con queste forme che con quelle attuali.

“Guarda, Jahvè è solo una tesi filologica che ha preso campo negli anni sessanta, se leggi il bel libro di Gertoux o quello di Fontaine vedrai che non è certo la sola soluzione proposta a livello accademico né quella oggi ritenuta più valid”

Non so se tu credi veramente in quello che dici ma se è così sei davvero messo male. Apri un qualsiasi dizionario biblico scritto prima dell’età della pietra se vuoi sapere cosa è ritenuto valido dalla maggior parte degli ebraisti. Le varie scritture di Jahvè ruotano sempre attorno alle stesse vocali, è Geova, con le sue vocali, ad essere stato silurato.

“Guarda, per noi chiamarci testimoni di Geova o testimoni di Jahvè o testimoni di YHWH cambia poco, non ti rendi conto?”

Semplicemente è alquanto divertente che voi propiniate di far conoscere Dio per nome, e poi abbiate come bandiera un falso medievale.

“Non mi pare pertinente, visto che anche Jahvè potrebbe essere errato.”

Tutto “potrebbe” a questo mondo, io mi rifaccio al consensus omnium bonorum e non a quello che i quattro gatti settari da te leggi propinano. Se volete credere che l’uomo sia nato da Adamo, che il diluvio sia venuto, che Dio si chiami Geova, e demenzialità varie, pensando di accreditarvi come persone serie solo perché persone che si contano sulle dita di una mano vi danno ragione non è un mio problema. Io e tutto il resto del mondo non abbiamo tempo da perdere per star dietro a voi, ai vostri sogni, alle vostra ridicola pretesa di essere presi in considerazione, alla vostra illusione di essere qualcuno. Se Jahvè potrebbe essere errato, Geova è esponenzialmente più “probabilmente errato” di Jahvè. Inoltre come già detto è anche di secondo piano il fatto che Geova sia un mostro filologico, semplicemente oggi in italiano non si usa più.

“Non capisci che il la traduzione non pretende di riportare la vocalizzazione esatta, ma solo di comunicare un significato che corrisponde al significan”

No, non ho detto che riporta la vocalizzazione esatta, ma che l’italianizzazione parte da una vocalizzazione esatta. Ci sono dei meccanismi fonetici che chiunque abbia fatto filologia romanza conosce e che regolano la trasformazione delle vocali e delle consonanti tra le lingue romanze.

“E poi perchè non chiami Gesù con Giosuè? Sono esattamente lo stesso nome.”

No, Gesù è un’abbreviazione.

“i ripeto, se quella parola è entrara nell'uso comune della lingua ed è storicamente riconosciuto come corrispondente a YHWH ebraico”

a)Non è più nell’uso comune, fatti un giro. Le lingue possono cambiare, e cambiano
b)Si è scelto di scartarla perché è errato il punto di partenza.

“Bene, allora tu che si un antichista dicci dove la tesi di Gertuox,”

Ci hanno già pensato altri, a lui e alle sue spericolate derivazioni dal geroglifico.
Inoltre nessuno ha il tempo di confutare un libro, si possono metterne in luce aspetti che ne inficiano il metodo, e questo è già stato fatto. Inoltre, esattamente come non ho bisogno di confutare un libro creazionista per dire che la comunità scientifica considera i creazionisti degli emetici imbecilli, allo stesso modo non ho alcun bisogno di confutare la tesi di questo Nessuno per dire che il suo parere non ha nessuna presa nella comunità scientifica, e in quanto tale non è citabile per nulla. Voi vivete in un altro pianeta, e discutere con voi è solo un’immane perdita di tempo.

“Visto che la TNM italianizza tutti i nomi ebraici più noti per una questione di omogeneità ha vocalizzato anche il nome divino.”

Come ripeto puoi italianizzare quello che vuoi, se quelli che italianizzi esiste nel testo che leggi. Non è il caso di Geova.

“qui abbiamo un termine che non è francese e neppure ebraico, perchè in ebraico non esiste la parola Jahvè!”

Non siamo ridicoli. Ho citato la BJ unicamente per mostrare cosa faccia l’editoria da 40 anni a questa parte e per smascherare la vostra ridicola pretesa che Geova il nome più diffuso: non è così. Non ha nessuna rilevanza che quel termine esista in francese, è rilevante se i francesi lo usino. Inoltre in ebraico la parola Jahvè esiste, è solo questione di scegliere una traslitterazioni, ma le vocali sono quelle. Se per il vostro tanto conclamato principio la correttezza di un nome non conta ma solo la sua diffusione, allora nulla dovreste avere da dire contro Jahvè, mille volte più corretto di Geova, e, come ripeto finché non ve lo metterete in testa, OGGI molto più diffuso. Ergo, se il criterio è l’uso in una lingua, Geova non risponde a nessuno dei due requisiti. Io vi contesto su tutti i fronti. Né è ne corretto né usato nell’italiano contemporaneo, dove molto più diffuso Jahvè, come ripeto, per la semplice ragione che è la forma usata dalla Chiesa cattolica. Non c’è nessun motivo, né grammaticale né d’uso, per tenersi ancorati allo sgorbio, la trasformazione è già avvenuta.

“Dunque la tua avversione ad usare il nome divino non nasce da motivi grammaticali o lessicali, ma da motivi meramente teologici”

No, quel mio commento era riferito alla frase di Simon che diceva d’aver sentito il suo parroco dire che “Dio ha molti nomi”. Il fatto che Jahvè sia un nome “non-nome” non è di nessuna rilevanza nel discorso sulla sua diffusione o sull’opportunità di usarlo..
Il motivo per cui di evita di usare jahvè nella lettura della Bibbia è un altro, come già detto è per rispetto agli ebrei.

“Di fatto, per motivi teologici, si giustifica la traduzione di YHWH con il titolo "Signore" ma non si giustifica chi”

Questa prassi non è una teoria della Chiesa cattolica, è una scelta che può fare il singolo traduttore, non c’è alcuna linea del magistero in merito e dunque qualunque confronto coi TdG è fuori luogo. Inoltre chi sceglie di rendere con Signore, per rispetto agli Ebrei, non si sogna di dire che in ebraico ci sia scritto Adonay. I TdG invece mettono Geova nel NT e danno a bere ai loro fedeli che il testo del NT sia stato manipolato da non si sa bene chi. Ovviamente facendo così creano un pendio sdrucciolevole inarrestabile. Se infatti può essere manipolato lì, al punto che non è più possibile ricostruire il testo originale non essendo rimasto un solo codice del NT con YHWH, allora chissà quali altre manipolazioni potrebbe aver subito il testo sacro.



bruciolis
00martedì 12 febbraio 2008 16:03
Re:
Polymetis:


Se volete credere che [...] il diluvio sia venuto [...] e demenzialità varie,




il diluvio una demenzialità? ah, però, non male [SM=g8948]


Eupeptico
00martedì 12 febbraio 2008 16:11
Caro Polymetis,
tu che lavori in campo accademico dovresti ben sapere come i più recenti lavori sulla letteratura ebraica non presentano affatto il nome Yhavè come certo. Mi riferisco allo Ska, piuttosto che al Rendtorff. Addirittura quest'ultimo si rifiuta di usare la forma Yahvè perchè, certamente non esatta. La scelta sempre più attuata è quella semplicemente di traslitterare il Tetragramma.

Personalmente non vedo proprio alcuna motivazione per rinunciare ad una forma "imprecisa" (Geova) per passare ad un'altra forma "imprecisa" (Yahvè).

Eup


barnabino
00martedì 12 febbraio 2008 16:13
Caro Polymetis,


Questa non è una ripresa del mio post, stralcia il 90% delle argomentazioni



Ho aggiunto altre osservazioni in seguito. Comunque per evitare divagazioni su aspetti secondari ti pregherei ci concentrarti sui punti che ritieni più importanti al fine del ragionamento.


il mondo della cultura ha stranconcato Geova, perché sì sa che è una pronuncia errata



Perchè? Prima si riteneva che fosse la pronuncia "giusta"? Fammi capire perchè questo ragionamento non mi torna. Una traduzione per definizione non pretente di matenere la pronuncia giusta... se traduco "hund" con "cane" non mantengo sicuramente la pronuncia, ma non trasmetto in maniera adeguata il senso di quel nome. Ripeto Jouon ne era del tutto consapevole ma non la ritiene una ragione per rinunciare al termine storicamente conosciuto dalla lingua francese.

Sicuramente l'italiano Geova non è la pronuncia di YHWH (qualunque essa sia) ma trasmette perfettamente il senso di quel nome nella nostra lingua.


quanto nei canti, nei suoi Catechismi, nelle traduzioni che usano il tetragramma, porta Jahvè



Ecco invece un vero "sgorbio filologico". La parola Jahvè non esiste nè in ebraico nè in italiano, è solo un tentativo di "ricostruzione" della pronuncia ebraica. Dunque oltre ad essere errato dal punto di vista della pronucia lo è anche da quello della lingua italiana ed ebraica.


Come già detto noi utilizziamo da mattina a sera nomi stranieri



Peccato che di questo nome non ne conosciamo la corretta forma ebraica, a meno di non scriverlo esattamente come compare nelle scritture, ma ritorniamo a Yehowah, meglio allora la tarduzione italiana.

Inoltre se decidiamo di ebraicizzare tutti i nomi per coerenza ed omogeneità lo dobbiamo anche fare con gli altri, come fa Chouraqui, ad esempio.


Come ripeto il mondo letterario usa tranquillamente Jahvè come fosse Tony Blair.



Guarda, se un domani Jahvè diventasse più diffuso di Geova non avremmo problemi ad adottarlo per la nostra traduzione. Non siamo legati alla forma italiana come ad un amuleto!

Il fatto è che la tendenza dei biblisti sia di rifiutare questa forma ipotetica, la più recente traduzione italiana, che in pratica è fatta dal PIB, preferisce il tetragramma non vocalizzato, che non è adatto per le esigenze liturgiche.


Qui invece, pur trattandosi di un errore, non si stracciano le vesti, ma scelgono di tenerlo consapevolmente con la scusa della "tradizione". Come mai?



semplicemente perchè la traduzione letteraria non ha proposto un adeguato sostituto. Non c'è accordo sulla forma accettata e rinunciare a Geova (usato fino ad ora) per una forma altrettanto incerta e che si limita a "ipotizzare" la pronuncia originale, sconosciuta, mi pare prematuro.

Come ti ho detto non esiste, mi pare, alcuna preclusione verso l'uso di altre forme, la stessa WTS talvolta usa altre forme. Non è, ti ripeto, che facciamo della forma Geova un idolo, è semplicemente che per ora non esiste un sostituto italiano adeguatamente preciso e definitivo.

Ad esempio, lo Zanichelli, che evidentemente è l'unico dizionaro che sei in grado di citare, non riporta la forma Jahvé ma la forma Jahweh e ne parla come una "trascrizione alternativa" di YHWH. Quale delle due dovremmo adottare? La forma medievala Geova o quella dedotta da alcuni Padri (invero non tutti!) Yahwèh, e con che grafia?


E sopratutto, perché tu supponi l'immobilità e la fissita della lingua?



Ma... chissà dove l'avrei detto. Io dico che per ora non ci sono candidati sufficientemente attestati nella nostra lingua, Jahvè, se leggi lo Zanichelli, non è usato praticamente mai proprio perchè solo una ipotesi filologica non meno incerta di Geova, come hanno per altro dimostrato Gertoux e altri.


Noi cattolici per rispetto agli Ebrei non lo leggiamo nella liturgia



E da quando gli ebrei si scandalizzano per una traduzione? Li scandalizzeresti se pronuciassi il nome in ebraico e non una sua traduzione.

Shalom

[SM=g9444]



bruciolis
00martedì 12 febbraio 2008 16:23
Re:
Polymetis, 12/02/2008 15.53:


Semplicemente è alquanto divertente che voi propiniate di far conoscere Dio per nome, e poi abbiate come bandiera un falso medievale.





proprio tu vieni a parlare di falsi medievali, quando le chiese cattoliche ne sono piene...di false reliquie!
non conosco religione più attaccata a 'ste cose di quella cattolica.
tornando al nome, sono sicuro che se chiedi a mille cattolici chi è Jahvè, si e no se ne salva uno...!



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