Rispondo volentieri all'amico Polymetis
Anche qui infatti dovresti fare un censimento di tutti i dizionari. Prendere solo quelli che riportano il nome di Dio. Distinguere quelli che hanno Geova da quelli che hanno Jhavè, e farmi un confronto statistico
Sicuramente nessun dizionario Italiano ha Jhavè, e non hanno neppure altre forme, perchè si tratta solo di tentativi (tutti controversi, coma sai bene) di ricostruire la pronuncia ebraica e dunque non si vede che posto possa avere in un dizionario italiano.
Il Sabatini-Colletti lo riporta, se non altro perchè esistono i testimoni di Geova. Ma non è questo il punto, il punto è se in iatlaino Geova è un significante adeguato o meno, oppure se presenta della ambiguità. Io credo che il problema sia;
1. scegliere un termine italiano non ambiguo
2. storicamente attestato nella nostra lingua
3. che sia possibile leggere nella liturgia della Parola
L'italiano Geova, come Gesù o altri nomi tradotti, risponde positivamente a questi requisiti, a me pare che sia sufficiente, sicuramente è meno ambiguo di "Signore" o "Eterno" che non ha alcun rapporto, neppure nel significato, con YHWH ebraico.
Per di più, come ripeto, io trovo molto più significativo che i dizionari si siano sbarazzati dello “sgorbio” (Ravasi).
Che Yehowah potessere essere uno "sgorbio" era noto da secoli ai biblisti, ma questo non ha mai impedito di utilizzarlo sia nella traduzione che nei commentari. Non è questo, mi pare il punto. La grammatica di ebraico di Jouon lo usa perchè è la forma letteraria più comune in francese, così come Geova è la forma storicamente attestata nella nostra lingua, indipendemente se derivi da una vocalizzazione giusta o errata.
il pamphlet pro-ateismo di Piergiorgio Odifreddi, “Perché non possiamo dirci cristiani”, che vendette 150.000 copie in due mesi, ha ben 25 ricorrenze del nome Jhavé (dall’indice dei nomi a pagina 257)
Veramente usa la forma Jahvé ed ammette quella di Geova adottata dai "testimoni". Ma quella non è una forma italiana, ma una tentativo di ricorstruzione della pronuncia ebraica, come se volessi paragonare la forma Gesù alla forma Yehoshuà!
si lascia il tetragramma non vocalizzato per rispetto agli ebrei, operazione che io consiglio caldamente.
La forma Jahvé è puramente ipotetica e non è italiano, come detto, in quanto a lasciare il tetragramma non vocalizzato questo metodo non si presta alla litirgia, che richiede di leggere il nome. Per questo che la TNM, usata nella lettura pubblica, ha usato la traduzione italiana di YHWH.
Semplicemente Jahvè non è un nome vecchio di secoli e dunque non è stato “italianizzato”
Guarda, Jahvè è solo una tesi filologica che ha preso campo negli anni sessanta, se leggi il bel libro di Gertoux o quello di Fontaine vedrai che non è certo la sola soluzione proposta a livello accademico né quella oggi ritenuta più valida.
Circa YHWH la forma letteraria italiana che storicamente ha più valore è Geova, in quanto tradizionalmente conosciuta ed usata da secoli.
Solo qui i TdG sono fieramente attaccati alla tradizione che hanno ricevuto dagli altri cristiani? Perché? Perché altrimenti se Geova non vuol dire nulla, allora automaticamente siete i “Testimoni del nulla”?
Guarda, per noi chiamarci testimoni di Geova o testimoni di Jahvè o testimoni di YHWH cambia poco, non ti rendi conto? I TdG usano Geova perchè ricevuto dalla tradizione letteraria italiana.
questi sono italianizzazioni di una vocalizzazione corretta, mentre Geova è l’italianizzazione di una vocalizzazione sbagliata
Non mi pare pertinente, visto che anche Jahvè potrebbe essere errato. Non capisci che il la traduzione non pretende di riportare la vocalizzazione esatta, ma solo di comunicare un significato che corrisponde al significante, Genevieve non è vocalizzato come Genoveffa ma in italiano indica quel nome. Mi pare che sia sufficiente, non vedo il motivo della tua assurda polemica.
Inoltre sei sicuro di quanto dici? Che la vocalizzazione sia scorretta è solo una ipotesi, E poi perchè non chiami Gesù con Giosuè? Sono esattamente lo stesso nome.
Per qualunque ebraista di questo pianeta, per qualunque dizionario biblico, Geova è un ibrido medievale.
Ti ripeto, se quella parola è entrara nell'uso comune della lingua ed è storicamente riconosciuto come corrispondente a YHWH ebraico non vedo alcun motivo di non usarlo. Ti ripeto, Jouon conosceva benissimo l'origine di Jehovah ma non rinuncia ad usarlo nella sua grammatica.
l’unico motivo per cui credi a lui e non ad altri, le argomentazioni dei quali per te sono altrettanto aliene, è che eri già d’accordo da prima con Gertoux, e dunque sei inconsciamente portato a leggere come verosimile ciò che ti sta davanti
Bene, allora tu che si un antichista dicci dove la tesi di Gertuox, poi ripresa da Fontaine, sia errata o priva di fondamento. Evitiamo queste polemiche e andiamo ai fatti. Per altro Gertoux stesso riprende tesi di altri eruditi.
Perché? La mania di italianizzare i nomi in Italia è fuori moda dalla fine dell’epoca fascista
Visto che la TNM italianizza tutti i nomi ebraici più noti per una questione di omogeneità ha vocalizzato anche il nome divino. Sinceramente non ci vedo nulla di strano.
la Bible de Jerusalem, la più nota e diffusa traduzione francese, da quarant’anni usa Jahvè
A me sembra un ibrido, se infatti Jehovah è solo una traduzione
qui abbiamo un termine che non è francese e neppure ebraico, perchè in ebraico non esiste la parola Jahvè!
noi crediamo che quel “nome” in realtà sia un “non-nome”, bensì un attribuito che Dio si dà per accentuare ancora di più la sua ineffabilità e trascendenza, non essendo altro che una forma del verbo essere
Dunque la tua avversione ad usare il nome divino non nasce da motivi grammaticali o lessicali, ma da motivi meramente teologici.
Di fatto, per motivi teologici, si giustifica la traduzione di YHWH con il titolo "Signore" ma non si giustifica chi, per motivi teologici opposti, decide di rendere YHWH o Signore (nel NT) con la traduzione italiana Geova... Bella coerenza dei miei stivali!
Shalom