Il Fato di Agon

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DragonReborn
00lunedì 8 novembre 2004 13:26
OT-----------------------------------------------------
Eccomi di nuovo qui. Finalmente ho ritagliato un pò di tempo per iniziare a scrivere [SM=x92713].

Se il Sommo mi accetterà come Aspirante questa è l'avventura che dovrebbe attirae il Suo interesse a Del.

Più avanti nella storia avrò bisogno di qualche aiuto, quando verrà il momento chiederò se qualch'uno di voi sarà disponbile [SM=x92705]

Come sempre ben accetti suggerimenti, commenti, consigli e sopratutto avvertitimi quando scrivo bestialate [SM=x92705].

spero che vi piaccia
DragonReborn
00lunedì 8 novembre 2004 13:27
Prologo
Nessuno venne mai a cercarlo.
Nonostante il giorno fu seguito dalla notte, e la notte dal giorno; nonostante il rosso autunno cedesse al gelido inverno, e la verde primavera alla assolata estate, nessuno venne mai a chiedere di Del.
Sdraiato sopra un ramo di una grossa quercia Del osservava il cielo tenendo in bocca un filo d’erba.
- Sono già passati quattro anni e finora non ho scoperto nulla su chi sono -
Sospirando chiuse gli occhi e incrociò le braccia dietro la testa.
Non solo non gli era tornata la memoria, ma era spesso perseguitato da strani sogni. In questi sogni si trovava in luoghi surreali, in cui era uno spettatore nel suo stesso corpo. Si muoveva e parlava indipendentemente dalla sua volontà, lui non poteva fare altro che assistere da dietro i propri occhi.
“Ah siete qui Del! Vi ho cercato ovunque” disse una voce proveniente da sotto di lui.
Guardando in direzione della voce Del vide una giovane ragazza coi lunghi capelli neri raccolti in una coda, i suoi bei lineamenti fissati in un’espressione severa.
“Ciao El” rispose con tono allegro Del.
Elene mise le mani sui fianchi, com’era solita fare sua madre Alyss e alzò un sopraciglio.
“va bene va bene, come volete” disse sospirando Del e saltò agilmente giù dall’albero e di fronte alla ragazza. Quattro anni di lavoro nei campi e d’avventure solitarie nelle zone circostanti avevano rafforzato il suo fisico.
“Allora… cos’è successo di così urgente da farvi correre a cercarmi?”
“Non sarei dovuta venirvi a cercare se voi foste al granaio ad aggiustare il tetto come dovreste”
“Accidenti, vi comportate come se foste mia madre, nonostante che coi vostri 17 anni voi siate più giovane di me” Del alzò le spalle di fronte agli occhi azzurri della ragazza che lo fissavano con uno sguardo di rimprovero “Guardate che ho già finito e poi, avevo voglia di fare un giro”
“E avvertirci che vi allontanavate?” Elene scosse la testa rassegnata “Non cambierete mai, a volte siete un vero incosciente. Ad ogni modo, è arrivato Bjorn”
“Il vecchietto è qui? Bhè, che stiamo aspettando allora? Raggiungiamolo”
I due si incamminarono chiacchierando allegramente per i campi verso la casa. Gli affari per Ghuda erano andati a meraviglie e i suoi terreni erano aumentati, di conseguenza anche se la gamba di Ghuda era guarita c’era ancora bisogno d’aiuto e Del era rimasto a dare una mano. Ma ultimamente si ritrovava con più tempo libero visto che il piccolo Talen, avendo compiuto 14 anni in primavera, era ormai abbastanza grande da dare una mano anche lui nei campi.

Arrivati a casa, mentre Ghuda e Bjorn discutevano fuori fumando le loro pipe, Del diede una mano a preparare per la cena. Portò dentro la legna e la mise nel camino, si guardò intorno per accertarsi che non ci fosse nessuno e quando ne fu sicuro estese il dito verso la legna. Fiamme divamparono dal legno e Del soddisfatto alimentò il fuoco aggiungendo un altro pezzo di legna.
Elene ed Alyss entrarono poco dopo con piatti ed una tovaglia e Del le aiutò ad imbandire la tavola, quando un ragazzo dai corti capelli castani entrò con un sorriso compiaciuto e gli abiti sgualciti.
“Dove siete stato Talen?” chiese la madre “fuori a giocare con la tua ‘spada’ immagino” disse indicando il bastone di legno in mano al ragazzo
“Il valente guerriero si sta addestrando con cura. Eh, fratellino Tal?” disse Del scompigliando ulteriormente i capelli di Talen.
“Vedrete fratellone un giorno diventerò un Vassallo del Sommo Blue Dragon”
“Dovrete impegnarti un po’ di più se vorrete diventarlo Tal”
“Ora non incoraggiatelo Del, altrimenti rischia di diventare avventato come voi” così dicendo Alys portò Tal a darsi una lavata.
“Spero che un giorno i suoi sogni diventino realtà” disse Elene con tono affettuoso.
“Spero che tutti i suoi sogni diventino realtà tranne uno” disse Del con un tono un po’ distante, il suo sguardo perso nel vuoto.
Elene lo guardò con espressione interrogativa “Perché scusa? Non è meglio se tutti i sogni di qualcuno diventino realtà?”
La voce di Elene riportò Del alla realtà. Era stato lui a parlare? Aprì la bocca per risponderle che aveva ragione ma disse tutt’altro
“La si può chiamare veramente vita se non si hanno più sogni da inseguire?”
Per un attimo Elene lo guardò stupita, poi scotendo la testa disse “L’avete fatto di nuovo”
“Cosa?”
“Sembrate sempre così poco serio, ma ogni tanto ve ne uscite con queste frasi da grande saggio. Vi fanno sembrare più maturo lo sapete?”
“Alcune volte non lo so nemmeno io da dove le tiro fuori certe frasi” rispose Del con fare scherzoso facendo ridere Elene e il momento fu dimenticato.
-Troppo vicino alla verità, troppo- pensò Del. -A causa della mia amnesia sono già abbastanza protettivi nei miei confronti, se sapessero dei sogni e che alcune volte non sono del tutto sicuro di essere padrone di me stesso… addio ogni libertà-

Quella sera si cenò un lauto pasto in onore del loro ospite, e i sei discussero amabilmente del raccolto, notizie locali e i soliti pettegolezzi.
Bjorn dopo aver ripulito l’ennesimo piato si voltò verso Del e disse
“Allora ragazzo, Ghuda mi dice che quando non vi imbarcate in una delle vostre escursioni vi date da fare alla biblioteca del Castel d’Ocre”
“Da fare? Del ha ripulito da cima a fondo l’intera biblioteca a forza di leggere libri” Esclamò Ghuda “Il Maestro Fern dice che è un ragazzo sveglio e promettente. Un vero peccato che sembri concentrare il suo talento solo su come combinare guai.”
“Io?” chiese Del il suo volto l’espressione stessa dell’innocenza.
“Irrequieti eh? Sentite Del, la settimana scorsa ho concluso un buon affare con un mercante di Sarth, un piccola città portuale ad Est, gli ho venduto ben venti botti della mia birra. Purtroppo improvvisi impegni di Clan mi impediscono di consegnarle. Che ne dite di andare voi al posto mio? Sarà un’esperienza costruttiva e inoltre…”
“Passerò per il Regno di Blue Dragon” concluse per lui Del, eccitato alla prospettiva di questa piccola avventura.
- Dove potrò dare un’occhiata ai registri dei battesimi nella Chiesa e il registro del stemmi nella Biblioteca del Regno.-
Il simbolo del Drago che mordeva la propria coda e i registri dei battesimi erano la sua ultima speranza per scoprire qualcosa sul suo passato.
“Quando parto?”

[Modificato da DragonReborn 21/12/2005 13.38]

Antonidas Dragonstorm
00lunedì 8 novembre 2004 15:07
Molto, molto buono. però credo che alcune volte lei incappa nel mio stesso errore: nei dialoghi (non sempre) si può perdere il senso di dove si è.
esempio: “Ah sei qui Del! Ti ho cercato ovunque”
Una giovane ragazza coi lunghi capelli neri raccolti in una coda, i suoi bei lineamenti fissati in un’espressione severa.
da quì in avantio si alternano dialoghi, ma dov'è la ragazza? è anche lei sull'albero?
in questo errore ci incappo sempre.[SM=x92713]
cmq mi piace molto.
Otrebmu Ittoram
00lunedì 8 novembre 2004 21:02
OT
A me piace come l'altra che hai scritto [SM=x92710]
Come vorrei avere un po' di tempo in piu' per continuare L'ASSEDIO [SM=x92711]
Continua grazie
e non fare come me che mi son fermato anche se hai scritto che volevi leggere il segiuto [SM=x92713]
Gianlu79
00lunedì 8 novembre 2004 23:29
Buono l'inizio di questo seguito, aspetto il resto [SM=x92705]
Kieran
00martedì 9 novembre 2004 11:29
Molto bella
[SM=x92702] Anche a me piace molto. Anche se sarò impegnato nella Cerca dei Due Calici, farò il possibile per darVi una mano quando ne avrete bisogno [SM=x92702]
Mariuccia5
00martedì 9 novembre 2004 13:43
Molto bella[SM=x92702]
continuate così [SM=x92702]
DragonReborn
00sabato 13 novembre 2004 10:31
Le Ombre si Allungano
Nell’oscurità opprimente della caverna solo la flebile luce di una candela ricacciava indietro le tenebre, la sempre più fioca luce bastava a stento ad illuminare una figura al centro della caverna.
L’uomo era in ginocchio con le mani legate dietro la schiena, il capo rivolto verso il basso i suoi lunghi capelli castani gli coprivano il volto nascondendo gli orribili segni lasciati dalla tortura.
Assieme al uomo in ginocchio vi erano altri individui nascosti nell’oscurità.
“Ho portato il prigioniero, come desideravate padrone” la voce profonda proveniva da una possente figura alle spalle dell’uomo in ginocchio. Rudi dita afferrarono l’uomo per i capelli costringendogli a rivelare il viso a chiunque la grossa figura si sia rivolta pochi istanti prima.
“Ditemi prete” la voce fredda e sibilante sembrava risuonare per la caverna impedendo di capire da dove provenisse.
“Chi… chi siete?” lo voce del prigioniero era roca a forza di urlare da giorni.
“Chi io sia non ha importanza, che cosa bramo, solo questo ha importanza ora”
“Che c-cosa volete?”
“Nulla di eclatante, informazioni, soltanto questo. So che siete un adepto del Tempio Nascosto. Ditemi dove si trova e le vostre sofferenze avranno fine”
“Ho già detto ai vostri tirapiedi che non vi dirò nulla!”
“Quanta ostinazione. È quasi come se desideraste morire”
“Piuttosto che aiutare voi schiavi delle Tenebre, sì, preferisco la morte.”
“Ha ha ha ha ha…” la risata era il suono più freddo e morto che il giovane chierico avesse mai sentito, gli fece gelare il sangue nelle vene. “Preferite morire dunque… mmmm… affascinante. Sciocco, ma affascinate”
“Non mi aspetto che creature disgustose come voi, prive do orgoglio e dignità capiscano” il giovane uomo sputò nell’oscurità di fronte a sé.
Alle sue spalle udì in ringhio sommesso, proveniente da una delle figure, farsi sempre più forte.
-Sì… uccidetemi e facciamola finita- pensò stanco –Perdonatemi Yhelena ma non tornerò a casa-
La mente del giovane tornò al giorno del loro matrimonio, così bella coi suoi capelli d’oro, la sua espressione felice quando lui le consegnò l’anello con inciso sopra una cosmea, il suo fiore preferito, gli aveva dato la forza di resistere a giorni di tortura.
L’oscurità parve tremare per un attimo e l’aria si fece gelida, il ringhiare si interruppe bruscamente.
“Quanto ardore” la voce gelida parve non reagire per nulla alle provocazioni del giovane uomo.
La voce sospirò “Che delusione, questo coraggio e questa determinazione… sprecati. Di sicuro esse vi rendono un uomo forte. Ma per essere veramente forti è necessario non avere punti deboli…
Avete punti deboli voi?”
La possente figura che aveva parlato in precedenza si portò dietro al prigioniero legandogli al collo una cordicella, alla quale era appesa un anello…
un anello con incisa sopra una cosmea.
“No…” disse con orrore il prigioniero “Maledetti! Lasciatela andare! Lei non ha nulla a che fare con tutto questo”
“Era così preoccupata quando ha saputo che eravate scomparso… che è venuta a cercarvi da sola. Tale devozione… mi ha anche fatto promettere che vi avremmo liberato se vi foste dimostrato… disponibile a collaborare”
“Che tu sia maledetto. Cose le avete fatto?”
“Non temere è in buone mani. Ditemi ciò che voglio sapere e sarà nuovamente nelle vostre di mani.”
“No…” rispose l’uomo ma nella sua voce non c’era più la forza di prima.
“Quale risoluzione, mi sorprendete. Non credevo che quelli come voi fossero disposti a sacrificare anche le vite della persone a loro care per la propria causa”
“Che Dio mi perdoni… nelle montagne ad Est di Griferia c’è una apertura dietro ad un cascata, prendete il secondo tunnel a destra nelle caverne e proseguite sempre dritto, arriverete ad una valle segreta. Il Tempio Nascosto è lì.”
“Benissimo. Kehldar, la dolce fanciulla” la stessa figura di prima si mosse lentamente verso un angolo dell’enorme caverna mentre la voce proseguì,
“Non dovete prendervela, siete soltanto vittima della vostra debolezza…”
i passi dei Kehldar si fecero nuovamente vicini, in mano teneva un fiammifero acceso…
“… molti ritengono che i sentimenti, l’amore, rendono forti un individuo. Ma ho constatato che simili sciocchezze rendano molto, molto…”
L’imponente figura accese un’altra candela illuminando la testa mozzata di una donna, i lungi capelli biondi macchiati da sangue scuro.
“… deboli.”
“Noooooooooo! Bastardo!!” gridò il prigioniero mentre amare lacrime gli solcarono il volto.
Due grosse mani, le cui tozze dita pelose terminavano in crudeli artigli, si posarono sui lati della sua testa. Con una rapida torsione Kehldar spezzò il collo dello sventurato senza alcuna difficoltà.
“Ora và Kehldar, il nostro momento è infine giunto”
“Sì mio signore”
Le tremolanti fiammelle delle due candele si spensero e l’oscurità inghiottì nuovamente tutta la caverna.

[Modificato da DragonReborn 21/12/2005 13.37]

Otrebmu Ittoram
00sabato 13 novembre 2004 21:08
Ancora piu' Bella e interessante.
Che bastardi quegli assassini pero'[SM=x92712]
Arkan Quake
00domenica 14 novembre 2004 13:02
che figli di p..
insomma che bastardi

cmq bella
DragonReborn
00lunedì 15 novembre 2004 11:49
OT---------------------------------------------------------------
grazie 1000 a tutti voi per i vostri complimenti. [SM=x92705]
sono soddisfatto che gli antagonisti della storia facciano questo effetto. Il cattivo è per me è la parte + difficle, perché deve essere interessante quanto il protagonista, ma deve anche risultare il + odioso possibile. In modo tale che se viene sconfitto chi legge pensa "Siii! ha avuto quel che merita" oppure se riesce a fuggire "[SM=x92712] Noooooo".
Sto lavorando molto sul 'cattivone' de "Il Fato di Agon" spero che dia i rislutati sperati.
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Black Dragon King of dark
00domenica 21 novembre 2004 19:16
é scritta benissimo,magari sapessi scrivere bene anche solo la metà di come scrivi tu
.Del.
00mercoledì 21 dicembre 2005 13:25
Incontro Sotto la Pioggia
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[OT]
FINALMENTE! Dopo innumerevoli impedimenti sono finalmente riuscito a trovare per mettermi lì qualche ora a scrivere.
Ho dovuto rispolverare un pò la mia memoria visto che è da paecchio che avevo lasciato in sospeso la storia, visto che c'ero ho riletto e apportato qualche lieve modifica ai pezzi precedenti (più che altro per il Voi)
come sempre commenti e (sopratutto) consigli sono benaccetti le parole fra "" dette e fra - - pensate
che le avventure di Del proseguino! [SM=x92706]
[/OT]
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Pioveva a dirotto.
L’acqua scrosciava giù dai lati del largo cappello creando come muro liquido che si frapponeva fra Del e il mondo circostante rendendo difficoltoso il solo vedere cosa c’era pochi passi più avanti.
Del strinse ulteriormente a sé il pesante mantello e sollecitò i buoi che trainavano il carro ad aumentare l’andatura, sapendo che non avrebbe trovato riparo prima di raggiungere il prossimo villaggio. Stava pregustando l’idea di farsi un bel bagno caldo al suo arrivo quando il carro si arrestò improvvisamente a causa di una ruota incastrata in una buca.
Con dei borbottii che avrebbero reso fiero il suo amico Bjorn, Del scese del carro per spingerlo.
Non era certo questo l’epilogo in cui aveva sperato quando partì sei giorni addietro.
Dire che la sua ricerca nella biblioteca del Regno si fosse rivelata infruttuosa era un po’ come dire che un lago è umido. Nulla, nemmeno l’indizio più remoto, nonostante avesse cercato ovunque:
Araldica, stemmi di famiglie nobili o ricche, di compagnie mercantili, o di gilde; e i registri dei battesimi non gli avevano certo riservato maggior fortuna. C’erano voluti tre giorni, rischiando tutt’ora di arrivare tardi con la consegna, prima che ammettesse a sé stesso che non vi era nulla da trovare, lasciando così le mura della città col cuore colmo di delusione.
Del spinse con forza ma il fango aveva creato una pantano e il carro pareva inamovibile, sospirando irritato il giovane riprovò spingendo con tutto le sue forze ma il terreno scivolò sotto i suoi piedi e finì col volto nel fango.
Rialzandosi digrignando i denti, Del portò di scatto le mani dal basso verso il cielo mantenendo i palmi rivolti in alto pronunciando una singola parola: “Edar”, il ragazzo avvertì con un brivido energie arcane che guizzanti attraversarono il suo corpo e si riversarono nel terreno circostante. Sotto il carro si levarono rapide dal terreno due colonne di fango dalla forma di braccia con mani a palmo aperto, le quali spinsero con violenza il carro fuori dal pantano in cui era invischiato. Del annuì compiaciuto ma la sua soddisfazione divenne ben presto preoccupazione e balzò sul carro per controllare che la sua impulsività non avesse danneggiato le botti.
Una volta assicuratosi che non vi fossero danni Del si sedette al posto del conducente Del e si tolse il cappello e lasciò che la pioggia lavasse via il fango e che calmasse il suo animo. Ultimamente aveva i nervi a fior di pelle, non riusciva a darsi pace ed avvertiva un crescente senso di insoddisfazione, l’aspettativa di poter far luce sul proprio passato aveva risollevato il suo umore ma l’infrangersi delle sue belle speranze non aveva fatto altro che peggiorare ulteriormente il suo stato d’animo.
- Non siete che un moccioso Del - pensò scotendo il capo
- Sfogate la vostra irritazione su ciò che vi capita a tiro, vi è così insopportabile la vostra vita attuale? -
“O magari Vostra Signoria preferirebbe una lussuosa reggia” disse a sé stesso alzandosi in piedi e facendo un beffardo inchino “Meglio ancora con schiere di paggi pronti a soddisfare ogni vostra più piccola necessità, affinché possiate dedicarvi ad inseguire i vostri fugaci desideri. Nevvero… Moccioso?”
Ridacchiando Del si sedette nuovamente, non che la sua vita alla fattoria gli dispiacesse, anzi.
Era il non sapere, questo rimanere totalmente all’oscuro, misto ad un senso di impotenza, l’essere incapace di porre rimedio alla situazione, a renderlo così irascibile.
- E sia! - pensò stringendo i pugni,
- non è certo un dramma il non aver scoperto nulla di nuovo, non posso certo lasciarmi scoraggiare per così poco. Solo perché non vi era nulla nella biblioteca del Regno non significa che non esista nulla da nessuna parte. Ora pensiamo solo a terminare la consegna -
Ritrovato il proprio buon umore Del diede un lieve colpo con le redini e sorrise nell’udire il famigliare scricchiolio del carro che si rimetteva in moto.

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continua....
.Del.
00mercoledì 21 dicembre 2005 13:26
Re: Incontro Sotto la Pioggia
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[OT]
scusate il doppio post ma era venuta un pò più lunga di quanto mi aspettassi e lo diviso in due, sempre troppo lunga per i miei gusti ma non riuscivo a tagliarla
[/OT]
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...

Appena poche ore dopo essersi rimesso in viaggio Del notò un figura in lontananza farsi avanti sotto la pioggia, Del strinse gli occhi nel tentativo di scorgere qualcos’altro oltre alla sagoma quando la figura cadde in avanti e rimase a terra. Senza il minimo indugio Del saltò giù e corse verso lo sconosciuto.
“State bene?” chiese preoccupato Del una volta giuntogli appresso ponendo una mano sulla spalla dell’uomo, tuttavia lo sconosciuto rispose solo con dei bassi lamenti. Del fece per girare l’uomo ma appena tolse la propria mano vide che era sporca di sangue.
Allora Del trascinò l’uomo e lo mise sul carro, dopodiché iniziò ad esaminare e pulire con l’acqua della sua boraccia la ferita. Un brutto taglio correva dalla spalla sinistra fino al centro della schiena.
Del mise una mano sulla fronte dello sconosciuto e poi gli allargò con le dita le palpebre dell’occhio destro, una pupilla color nocciola mettendo a fuoco con difficoltà guardò di rimando.
Per fortuna l’uomo era ancora cosciente, ma iniziava a divenire febbrile e necessitava le cure di un guaritore al più presto.
“Mi ascolti, lancerò ora un incantesimo che la aiuterà a resistere fino a quando non arriveremo da qualcuno in grado di medicarla a dovere, tuttavia tale incantesimo le prosciugherà molte energie, crede di farcela?”
L’uomo rispose facendo cenno di sì col capo. Del aiutò delicatamente l’uomo a mettersi a sedere tenendolo fermo con la mano sinistra e ponendo la mano destra sulla ferita. Rallentando il proprio respiro e sgomberando la mente Del cercò il giusto livello di concentrazione, raggiunto l’equilibrio interiore Del concentrò con la forza del proprio pensiero correnti tiepide di Mana prima nelle proprie mani e poi, attraverso esse, nella ferita e nel sangue del ferito. Con la propria prodigiosa vista Del poté osservare come il Mana si insinuava nel corpo dell’uomo grazie al circolo sanguineo, e aspettando che il Mana si fosse diffuso a sufficienza Del, spinto dalla curiosità, ne approfittò per osservare lo sconosciuto.
Era un uomo di mezz’età dai corti capelli brizzolati, le sue vesti clericali e il rosario appeso al collo non lasciavo dubbi su quale fosse la sua vocazione. Il giovane mago notò che il Mana rifluiva in modo anormale attorno a ‘qualcosa’ nascosto fra le vesti del chierico, indice che vi era un oggetto dalle proprietà magiche fra i possedimenti dello straniero. L’uomo portava evidenti segni di stanchezza e i suoi abiti erano rovinati come se da giorni non avesse fatto altro che viaggiare, tuttavia il fisico dell’uomo pareva quello di uno non abituato all’attività fisica; e la ferita era recente, molto recente…
Del si guardò attorno attentamente, cercando segni di eventuali assalitori, ma non vi era nessuno.
Percependo che il Mana si era diffuso a sufficienza Del parlò nuovamente allo sconosciuto.
“Ora stringete i denti, questo vi farà un po’ male”, appena lo sconosciuto fece ciò che Del gli chiese il ragazzo si concentrò nuovamente e pronunciò le formule arcane necessarie.
Suanther ihk Suanther,
LevexIeijir Irsiv vur Majak Suanthaer,
Suanthaer hissjachk Suanther

I muscoli dell’uomo si contrassero con forza sotto la mano di Del, mentre l’incantesimo accelerava il metabolismo e i processi di guarigione dell’uomo. Terminato l’incantesimo Del strappò un pezzo del proprio soprabito, tanto la veste magica si sarebbe misteriosamente riparata il mattino seguente, e procedette a fasciare la ferita, vedendo che l’uomo, seppur stanco, sembrava ristabilirsi almeno in parte il ragazzo tornò ad apostrofarlo.
“Mi scusi se non mi sono ancora presentato, io mi chiamo Del, tornando sui miei passi arriveremo al Regno di BlueDragon al calar della notte, là troveremo sicuramente qualcuno in grado di aiutarla, si faccia forza” detto ciò fece per sedersi nuovamente al posto del conducente quando l’uomo l’afferrò per il mantello richiamandolo.
“Aspettate… ringrazio la vostra generosità, ma devo portare a termine il compito affidatomi…
sono arrivati col favore dell’oscurità… un massacro… i miei confratelli… tutti…”
L’uomo strinse gli occhi scacciando ricordi dolorosi.
“Volevano la metà della Chiave che il Tempio custodiva da generazioni… il Priore, Padre Joshua, l’aveva intuito… mi ha fatto fuggire da un passaggio segreto con la Chiave… ma gli assalitori si sono rimessi sulle mie tracce… sono riuscito a sfuggirgli per un soffio… presto mi raggiungeranno…
allontanatevi finché siete in tempo ragazzo”
“A maggior ragione dobbiamo dirigerci alla volta del Regno e alla salvezza fra le sue mura!” rispose allarmato Del.
Ma l’uomo scosse il capo “Non posso… un nostro confratello vive isolato… da qualche parte nelle vicinanze di Vetoio… Egli ha con sé la seconda metà della Chiave.
Devo avvertirlo del pericolo e chiedergli consiglio… saprà sicuramente cosa si dovrà fare per assicurarsi che la Chiave non cada in mani sbagliate. Vi ringrazio nuovamente per la vostra gentilezza ma non posso abbandonare il mio compito solo per salvaguardare la mia incolumità” e fece per rialzarsi, ma Del lo fermò dolcemente con una mano.
Il giovane ragazzo fisso gli occhi dell’uomo, erano limpidi e sinceri quanto determinati, la mente di Del turbinava di pensieri… cosa fare?
“Capisco la gravità della situazione,” disse il ragazzo una volta presa un decisione “ma nelle vostre condizioni non ce la farete mai: i vostri inseguitori vi raggiungeranno, vi sottrarranno l’oggetto una volta che vi avranno ucciso, e il vostro ultimo confratello verrà colto di sorpresa. Ma non dovete temere…”
Del rapido come un fulmine infilò la mano nelle vesti dell’uomo, afferrando il misterioso oggetto che emetteva l’aura magica.
“E’ questa la metà della chiave, o sbaglio?” chiese con un sorriso Del estraendo un mezzo disco in semplice metallo, grande meno di un pugno, appeso ad una catenella.
Fu sufficiente lo sguardo dell’uomo per capire che il giovane aveva colto nel segno.
“Ora voi proseguirete verso il Regno” continuò Del “avvertirete chi di dovere della situazione e vi farete guarire, nel frattempo io mi dirigerò verso il vostro ultimo confratello. Converrete anche voi che in questo modo si avranno maggiori possibilità di successo, se potete darmi altre informazioni al riguardo del vostro confratello ancora meglio. Vi prego fidatevi di me, non sembra ma so badare a me stesso”
L’uomo fissò per un attimo il ragazzo, stupito che un così giovane fosse così prontamente disposto a porsi in pericolo per una causa non sua, per un istante il dubbio si fece strada fra i suoi pensieri…
Ci sarà da fidarsi? O questo Del ha secondi fini?
Non sapeva bene cosa fosse, se la voce, lo sguardo o altro, ma sentiva che di questo giovane poteva fidarsi.
“Nessuno sa di preciso dove abiti, ma so dirvi il suo nome. Si chiama Delphos ed è un discendente diretto di colui che fondò il nostro Tempio, il Tempio Nascosto. Gli sono state tramandate da generazioni tutte le informazioni sulla Chiave e a cosa serva. Quando lo incontrerete fategli il mio nome, Daniel, mostrategli la metà della chiave che tenete e raccontategli ogni cosa, lui saprà cosa fare”
Del annuì deciso, afferrò il suo cappello e la sua inseparabile lancia corta e balzò giù dal carro.
“Arrivederci Daniel” disse il giovane salutandolo “ci ritroveremo al Regno e ci faremo un boccale di birra quando tornerò, voi riguardatevi mi raccomando” e si allontanò senza voltarsi.
- Per prima cosa assicuriamoci di sviare l’attenzione da Daniel in modo che possa raggiungere senza rischi il Regno - pensò fra sé Del e accelerò il passo dirigendosi nella direzione da cui era venuto Daniel.
“Buona fortuna e che Dio vi guidi giovane Del” sussurrò Daniel vedendo il ragazzo allontanarsi.
- Ora sono convinto che Dio ci abbia fatto incontrare Del, donandomi un raggio di speranza laddove vi era solo tetra disperazione, ma temo che tu stia sottovalutando i nostri inseguitori -
Daniel scese dal carro e posando le mani sui buoi intonò una dolce litania, quando terminò i buoi iniziarono a trainare il carro e l’uomo si incamminò sotto la pioggia sulle tracce del giovane.

[Modificato da .Del. 21/12/2005 13.41]

Otrebmu Ittoram
00giovedì 22 dicembre 2005 03:47
OT-- Sempre molto buona, una storia che sara' finita, non come le mie che sono in sospeso per adesso [SM=x92713] attento Daniel ha usato il tu nell'ultima frase [SM=x92702] --OT




Il giovane era arrivato sino al punto in cui Daniel aveva lasciato delle tracce evidenti, aveva cancellato le altre che portavano più avanti fin dove lo aveva trovato lui e messo sul carro.
Il terreno era sempre fangoso quindi era facile confondere le tracce, e Del aveva lasciato tracce di scarpe confusionarie, una tornava indietro, un’altra si perdeva in un bosco ed un’altra arrivava in un punto cieco, nessuna portava più avanti dove vi erano i segni del carro.
Orbene adesso che ho sviato l’attenzione su di me sarà meglio incamminarsi verso Vetoio…lì potrò trovare informazioni o tentare di scovare con quei pochi indizi che ho fratello Delphos pensò Del mentre s’incamminava verso il Tunnel di Vetoio. Passarono quattro giorni ma il ragazzo riuscì ad arrivare incolume sino al villaggio di Vetoio. Proprio lì riuscì ad apprendere altre informazioni che lo guidarono sino a Delphos che abitava a est del villaggio nel bosco.
Del era ormai arrivato vicino la capanna quando sentì un grido.
Non molto lontano nella capanna fratello Delphos non era solo, quattro briganti con semplici armature di cuoio ed armati fino ai denti pretendevano la metà di chiave che lui custodiva. Colui che sembrava il capo di quella masnada si pronunciò:
<> detto questo l’energumeno indicò i suoi compari.
Il prete dal canto suo non era preoccupato per la sua salute, ma piuttosto per quello che sarebbe successo se quei briganti avessero preso la metà di chiave che lui custodiva gelosamente. Allorchè Delphos si vide costretto ad un gesto estremo. Subito tirò fuori la sua metà di chiave e la puntò in aria, si concentrò al massimo per pronunziare la formula che avrebbe potuto salvare la sorte di molte persone:
<>
La sua voce risuonò nella capanna, persino Del riuscì a sentirlo mentre si avvicinava. Con quel gesto Delphos aveva spedito la chiave in un’altra dimensione rendendo impossibile il suo ritrovamento, ma in questo modo aveva anche segnato il suo destino.
<> furono le ultime parole che il brigante pronunziò.
Intanto Del sentiva di essere vicino alla meta ora che aveva sentito delle voci, ne era sicuro. Dopo non molto Del arrivò a destinazione ma quello che trovò non fu’ molto piacevole.
Fratello Delphos era ridotto in fin di vita ma per fortuna era arrivato in tempo. A quel punto il ragazzo si concentrò per cominciare un’incantesimo di cura e per alleviare il dolore dell'eremita, quando una figura si presentò alla porta della capanna. Era Daniel che aveva deciso di seguirlo portando seco delle bende e qualche unguento. Insieme portarono il ferito al villaggio di Vetoio dove venne curato a dovere e non appena si fu’ ristabilito raccontò ad entrambi cosa fosse successo. Sentita la storia Del partì e portò a termine il lavoro per Bjorn andando a Sarth, tornò poi alla fattoria di Ghuda. Dopo pochi giorni però decise di tornare nelLO Regno di Blue Dragon per diventare Aspirante Vassallo, forse con tutti gli stranieri che passavano di lì avrebbe scoperto qualcosa sul suo passato.
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