Il Colosseo dei padroni

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
vanni-merlin
00giovedì 7 gennaio 2010 00:54
Il Colosseo dei padroni


Tremonti dice che il sistema tiene. Ma cosa significa "sistema"? Al 20% delle famiglie italiane più ricche va il 40% del reddito; al 20% delle più povere il 7,3%. Ecco spiegata l’economia
martedì 5 gennaio 2010, di Adriano Todaro -

Molte volte siamo costernati, ma senza stupore; sconfortati, ma non sorpresi. Diciamo a noi stessi che così è la vita, che bisogna accettarla come viene, l’importante che nel complesso il “sistema” tenga. Alla vigilia di Natale oziavo a casa nell’attesa dell’intrippata del giorno dopo. Non molto, per la verità perché mia moglie aveva deciso un taglio netto delle spese. Riflettevo su queste cose e pensavo che tanti milioni di italiani erano nelle mie condizioni. Persone con problemi di lavoro, di mutuo della casa che la banca aveva aumentato, problemi con i figli che invece di andare a divertirsi in discoteca, si arrampicavano sulle gru delle fabbriche.

E così, mentre oziavo, ho dato uno sguardo ad un giornale e ho sono saltato dalla poltrona. Ho letto della conferenza stampa di fine anno del ministro dell’Economia Giulio Tremonti il quale, ad un certo punto, ha esclamato: “Sappiamo che ci sono settori, situazioni e famiglie che hanno difficoltà, ma il sistema nel suo complesso ha tenuto, tiene e terrà. Gli italiani fanno bene ad avere fiducia nell’Italia e nel governo”.

Subito ho chiamato mia moglie e l’ho informata: “Ninetta, sai che il sistema tiene?”. Ninetta mi ha guardato scettica: “E cosa sarebbe questo sistema?”. Lì per lì non ho saputo rispondere, ma sentivo, dentro di me, che la frase di Tremonti era epocale e così, per non fare altre cattive figure con Ninetta, ho farfugliato qualcosa e, zitto zitto, piano piano, sono andato a prendere un dizionario. Ho cercato “sistema”, ma non ho capito molto. C’era tanto spazio, nel dizionario, dedicato a questo sostantivo e si ribadiva che “con significato generico, insieme di più elementi che costituiscono un unico complesso organico”. Ma come facevo a dire certe cose a Ninetta visto che, anch’io, non avevo capito nulla? Ho continuato a leggere e così ho compreso che il sostantivo lo si usa in astronomia, in geografia, in chimica, in anatomia e in tanti altri campi. Poi ho scoperto che lo si usa anche nel linguaggio politico e mi sono sentito meglio. Sono tornato in cucina e ho detto a mia moglie: “Ninetta, il discorso è complesso e tu forse non riesci a capirlo, ma una cosa è certa: noi abbiamo difficoltà in questo momento, ma…”. Qua mi sono un po’ ingarbugliato, poi mi sono salvato in corner: “Se abbiamo fiducia nel governo – ho continuato – ce la faremo”.

Ninetta se prima mi guardava scettica, dopo il mio discorso aveva uno sguardo schifato: “Ho sentito in Tv – ha continuato – che la camorra, a Napoli, è chiamata ‘sistema’. Allora cosa significa: che devo avere fiducia nella camorra?”. Come al solito Ninetta semplificava tutto e così ho lasciato correre e mi sono rimesso a leggere il giornale.

D’altronde, pensavo, se uno come Giulio Tremonti affermava queste cose, doveva esserci qualcosa che noi poveri ignoranti non riuscivamo a comprendere. Io pensavo che Tremonti fosse un ragioniere di Sondrio e invece no. O almeno e sì di Sondrio, ma è un gran professore che scrive libri e articoli, è amico dell’intellettuale Umberto Bossi, è stato Visiting Professor ad Oxford che non so cosa significhi, ma deve essere di certo una gran cosa. E poi è un tipo molto coerente, nemico giurato dei condoni tanto che in epoca non sospetta, il 25 settembre 1991, dichiarava al Corriere che “In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe. In Italia lo si fa prima delle elezioni, ma mutando i fattori il prodotto non cambia: il condono è comunque una forma di prelievo fuorilegge”. Parole chiare tanto che recentemente si è inventato lo scudo fiscale.

Quando va su e giù, con voluttuosa frequenza, per il Transatlantico nessuno osa disturbarlo, immerso com’è nei suoi pensieri. Lui pensa che il sistema tiene, “ha tenuto e terrà” e intanto, sempre a fine anno, l’Istat ha presentato il suo rapporto annuale relativo al 2008. La quota delle famiglie che non “tiene” è aumentata dal 15,4 al 17%; chi paga in ritardo le bollette o la rata del mutuo passa dall’8,8 all’11,9% e che il 31,9% delle famiglie non riuscirebbe a far fronte, con risorse proprie, ad una spesa imprevista di 750 euro. La notizia buona però è che il 20% delle famiglie più povere percepisce appena il 7,3% del reddito totale, mentre il 20% più ricco ne percepisce il 39,1%.

Ecco spiegata, in poche parole, l’economia del ragioniere della Valtellina. Fra i tanti libri scritti da Tremonti, uno si titola “Il fantasma della povertà”, scritto nel 1995. E’ un bel titolo, pieno di pathos. Ecco, in questi anni Tremonti, che è un po’ il Colosseo dei padroni, è riuscito a far capire direttamente agli italiani cos’è la povertà. Io, però, continuo ad avere fiducia nel governo italiano. Sono convinto che può fare di più e far arrivare la percentuale del reddito alle famiglie ricche anche al 50%. Tutto questo mentre Ninetta scuote la testa e mio figlio si è spostato dalla gru ad un tetto. Non so, invece, cosa facciano i figli di Tremonti e mi piacerebbe proprio saperlo.



www.girodivite.it/Il-Colosseo-dei-padroni.html



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com