ITALIANO RAPITO IN IRAQ: FARNESINA, MOSTRATO UN CORPO

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CARMINE84
00giovedì 16 dicembre 2004 00:13
IRAQ - Massima cautela della Farnesina sul sequestro di Salvatore Santoro, 52 anni, volontario di un'organizzazione non governativa inglese che sarebbe stato sequestrato, nella zona di Ramadi, nel cosiddetto triangolo sunnita. ''Al momento - si legge in un comunicato della Farnesina - non c'e' nulla di accertato e va tutto ancora verificato con la massima cautela. Parrebbe che un gruppo terroristico abbia prelevato a Ramadi un fotografo locale cui sarebbe stato mostrato il corpo e il passaporto di un uomo. Si tratterebbe di Salvatore Santoro, nato a Napoli il 10 gennaio 1952, cittadino italiano residente da anni in Gran Bretagna. Il fotografo avrebbe informato il corrispondente dell' AP che a sua volta si sarebbe messo in contatto, per via diplomatica, con la nostra Ambasciata a Baghdad. La presunta presenza in Iraq del signor Santoro - aggiunge la Farnesina - non e' stata mai comunicata in alcun modo alla nostra Ambasciata ne' al Ministero degli Esteri. La Farnesina - conclude la nota - si e' immediatamente attivata per contattare i familiari''.

PRESUNTA RIVENDICAZIONE SU WEB
Una presunta rivendicazione del sequestro in Iraq del cittadino italiano che lavora per una ong inglese e' apparsa su un sito Internet in lingua araba, firmato da un gruppo che sarebbe finora sconosciuto. Il testo e' ora al vaglio degli organismi dell' intelligence italiana.

BERLUSCONI IN CONTATTO CON P.CHIGI

ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, negli Usa per l'incontro con il presidente Bush, e' stato immediatamente informato della cattura in Iraq di un cittadino italiano ed e' in costante contatto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, che e' nel suo studio di palazzo Chigi.

FINI COORDINA DALLA FARNESINA
Il ministro degli esteri Gianfranco Fini, non appena informato del rapimento di un italiano in Iraq, ha deciso di rientrare immediatamente alla Farnesina per seguire la vicenda e coordinare le attivita' ad essa connesse. Lo rende noto il ministero degli esteri.

UNITA' CRISI ATTIVATA A TUTTI LIVELLI
L'unita' di crisi della Farnesina e' stata attivata a tutti i livelli dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini, non appena appresa la notizia del rapimento di un italiano in Iraq. ''Abbiamo attivato tutte le nostre fonti sul luogo - ha reso noto la responsabile dell' unita' di crisi della Farnesina, Elisabetta Belloni - per verificare l'attendibilita' della notizia di una presunta rivendicazione del sequestro in Iraq di un connazionale che lavora per una Ong inglese. Al momento non abbiamo nessuna conferma''.

By Ansa.it
CARMINE84
00giovedì 16 dicembre 2004 13:53
"Iraq, italiano ucciso subito"
Lo dicono giornalisti,diffuse foto
La Farnesina invita ancora alla cautela, ma fonti giornalistiche irachene affermano che Salvatore Santoro, il 52enne napoletano scomparso nelle scorse ore, sarebbe stato freddato in Iraq dopo aver forzato un posto di blocco istituito dai ribelli sulla strada che porta da Fallujah a Ramadi. Diffuse intanto le immagini scattate da un fotoreporter dell'Associated Press inviato sul posto e che successivamente ha avvertito l'ambasciata italiana.

In base alle informazioni raccolte dal fotografo dell'Associated Press, Santoro ha tentato di "superare con la sua auto, senza fermarsi, un checkpoint dei ribelli". Nella zona del triangolo sunnita la guerriglia allestisce di frequente posti di blocco. La vettura dell'italiano avrebbe "investito" uno dei miliziani, prosegue il resoconto del fotoreporter. "I guerriglieri hanno quindi aperto il fuoco contro l'auto, che si trovava accanto al posto di blocco al momento dell'arrivo del fotografo, e gli hanno riferito che uno di loro era stato investito" dalla vittima.

Santoro sarebbe quindi rimasto ucciso dagli spari dei ribelli, che "hanno aperto il fuoco, distrutto l'auto e lui è morto sul colpo, nell'incidente". Il fotografo dell'Ap ha visto il cadavere, e ha confermato di aver trovato vicino al corpo un documento, inizialmente scambiato per un passaporto, che sarebbe invece una lettera con la richiesta di un visto a nome di Santoro Salvador. La differente ortografia del nome resta un mistero.

Intanto i servizi segreti italiani si sono subito messi all'opera per cercare conferma mentre per il ministero degli Esteri la vicenda "ha ancora molti lati oscuri". "Sull'ipotesi dell'omicidio dell'italiano - ha detto Gianfranco Fini - è obbligatorio il condizionale". Negli anni Ottanta Santoro, originario di Pomigliano d'Arco ma da molti anni residente in Gran Bretagna e da qualche tempo in Iraq per conto forse di una una organizzazione non governativa, era incappato in alcuni problemi giudiziari e, dopo aver trascorso un periodo di detenzione, è stato scarcerato nel 1984 dopo aver cumulato sei anni di reclusione per frode, violazione delle norme sull' uso degli stupefacenti e sottrazione volontaria a un provvedimento di custodia cautelare.


Al lavoro 007 delle Simone
La Farnesina ha ovviamente attivato subito l'unità di crisi e i nostri servizi segreti sono ovviamente al lavoro. Gli 007 incaricati di indagare sulla sorte di Santoro sono gli stessi che furono sguinzagliati sulle tracce delle due Simone e che contribuirono alla loro individuazione e liberazione. Ma il mistero sulla morte dell'uomo per il momento rimane.

Santoro aveva ottenuto il visto d'ingresso in Iraq a Beirut, dove il mese scorso si era rivolto al consolato iracheno nella capitale libanese. Al momento della richiesta del visto d'ingresso in Iraq, l'italiano si sarebbe trovato già da qualche tempo in Libano, dove sarebbe giunto via Siria dopo un precedente soggiorno sempre in Iraq. Sembra che Santoro, avesse richiesto e ottenuto il rilascio del passaporto italiano nuovo nel gennaio scorso, dicendo che gli occorreva per recarsi a Beirut, dove avrebbe dovuto sposare una ragazza libanese. La polizia giordana starebbe verificando le date d' ingresso e d'uscita di Santoro in Giordania e se abbia raggiunto in aereo Baghdad con un volo prenotato ad Amman.

CARMINE84
00giovedì 16 dicembre 2004 13:55
Mistero sull'italiano rapito
Salvatore Santoro, 52enne campano
Il mistero avvolge l'italiano rapito in Iraq. Salvatore Santoro, 52 enne, nato a Napoli, era residente in Inghilterra dal 1961 con il padre Vincenzo (poi morto) e la madre Carolina Maione. L'uomo ha ottenuto un passaporto italiano ad Amman nel gennaio 2004, dichiarando di lavorare per l'ong britannica Charity for England and Wales, che ha però smentito di avere rapporti con lui. Il ministro Fini ha detto che era uscito dal carcere nel 1984.


Aveva subito tre condanne
"E' una vicenda che ha ancora molti aspetti oscuri". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, sul rapimento di Salvatore Santoro in Iraq. Fini ha spiegato che Santoro è in possesso di un passaporto rilasciatogli dall'ambasciata italiana ad Amman nel 2004, e che più volte aveva smarrito il documento ed era tornato a rifarlo. Fini ha svelato anche Santoro in Inghilterra aveva avuto problemi con la giustizia per i quali era stato in carcere per sei anni ed era uscito nell''84. Santoro aveva subito tre condanne: per concorso in falsificazione di documenti e truffa; per essersi sottratto alla custodia cautelare e per concorso in furto. Dopo i sei anni di detenzione in Gran Bretagna, l'uomo era in libertà sulla parola.

"All'ambasciata di Baghdad nessuno lo conosceva perché Santoro non si era mai registrato alla nostra rappresentanza diplomatica" ha detto Fini. "L'unità di crisi della Farnesina - che merita apprezzamento incondizionato - si è attivata" ha detto il ministro, e ha permesso di scoprire che la famiglia di Santoro è emigrata in Gran Bretagna dal 1961. "L'unità" ha detto ancora Fini, "è riuscita a parlare con una cugina che ha detto che Santoro è celibe e viaggiava molto. L'ultima volta che preso contatto con la famiglia aveva detto di trovarsi in Spagna, mentre una sorella ha detto di non avere contatti con lui da diverso tempo".

Secondo il capo della Farnesina, "Santoro era orfano di padre mentre la madre sarebbe ancora viva e - pare - residente in Italia". Fini ha ribadito che "vi sono molti aspetti dubbi, tutto va preso con molta cautela". "Stiamo verificando le ragioni per le quali abbia chiesto ad Amman il rinnovo del passaporto" ha detto ancora il ministro degli Esteri, "pare avesse denunciato il furto del precedente. Al momento la sua attività è ignota. Vi sono molte zone ancora d'ombra".

CARMINE84
00giovedì 16 dicembre 2004 14:03
le foto
CARMINE84
00venerdì 17 dicembre 2004 00:27
La convivente riconosce Santoro in tv
Madeleine Gerard, la donna che per 16 anni ha vissuto a Londra con Salvatore Santoro, lo ha riconosciuto nelle immagini trasmesse dalla tv italiana. "E' certamente lui. Riconosco anche il maglione che ha indosso" ha detto Madeleine, che si è recata nell'ufficio dell'Ansa di Londra per visionare le immagini.

La Farnesina conferma: la vittima è Santoro
"Dai primi confronti delle immagini con le foto disponibili di Santoro emergono elementi che inducono a ritenere che la vittima sia lui": così la Farnesina ha provveduto a informare i familiari del signor Santoro della morte del loro congiunto, esprimendo loro partecipazione e solidarietà.

CARMINE84
00venerdì 17 dicembre 2004 12:57
Santoro,una spia inglese in Iraq?
Altri misteri sulla morte dell'italiano
Nell'ultimo sms inviato alla ex compagna in Inghilterra diceva che stava andando a Baghdad per aiutare i bimbi. Ma nella capitale nessuna Ong lo stava aspettando. I misteri legati alla morte di Salvatore Santoro sono ancora molti, troppi. C'è anche l'ipotesi che Santoro, nato a Pomigliano d'Arco ma residente dal '61 all'estero, fosse una spia dell'Mi5, l'intelligence britannica.


L'ambasciata d'Italia a Baghdad ha subito tenuto a precisare che Santoro non aveva comunicato la sua presenza in Iraq dove avrebbe dovuto lavorare per un'asserita organizzazione non governativa (Ong) britannica, 'Charity of England and Wales'. Ma gli stessi rappresentanti delle Ong britanniche hanno comunque negato qualsiasi legame con Santoro.

Prima di venire inghiottito nel triangolo sunnita a ovest di Baghdad, dove anche dopo la caduta di Falluja gli insorti continuano a dare filo da torcere alle truppe Usa e ai governativi iracheni, le ultime tracce di Santoro portano ad Amman e a Beirut, in un tortuoso itinerario mediorientale che avrebbe compreso Iran e Siria.

Il primo dei tanti interrogativi rimane comunque il video diffuso da Al Jazeera e dalle foto che un freelance iracheno, Bilal Hussein, è stato costretto a scattare dagli insorti al posto di blocco vicino Ramadi. Soprattutto nel video, Santoro - semidisteso su un dosso ai bordi della strada e senza scarpe, ma con gli inconfondibili e folti favoriti - appare innaturalmente immobile, come se fosse già morto e i suoi assassini avessero voluto allestire una macabra messinscena (forse a fini di ricatto).

Il fotoreporter iracheno non ha voluto fornire il minimo dettaglio. A quanto risulta, sarebbe stato pesantemente minacciato dagli insorti, che conoscerebbero bene anche la sua famiglia e gli avrebbero intimato di limitarsi unicamente a far pervenire le foto con Santoro a un giornalista dell'Ap, che ha a sua volta contattato l'ambasciata tedesca a Baghdad, la quale ha poi provveduto a informare la rappresentanza diplomatica italiana nella capitale irachena.

CARMINE84
00lunedì 20 dicembre 2004 00:15
"Ucciso perche' ammazzo' iracheno"
Santoro, un video spiega la sua morte
All'interno del forum islamico degli Ansar su Internet è comparso il video di rivendicazione del movimento islamico dei mujhaeddin dell'Iraq dell'omicidio di Salvatore Santoro. Stando alla versione fornita dal video, Santoro sarebbe stato giustiziato (presumibilmente sulla strada di Falluja) dopo che, per evitare un check-point dei ribelli, sarebbe finito fuoristrada e il mezzo con cui viaggiava avrebbe travolto e ucciso un guerrigliero.

Il filmato, della durata di un minuto e 10 secondi, era stato trasmesso in parte dall'emittente araba Al Jazeera. Oltre all'immagine di Santoro, bendato e circondato da due miliziani armati, è possibile ascoltare alla fine della registrazione il messaggio di rivendicazione del gruppo. "Oggi difendiamo la terra dell'Iraq da soli così come i loro bambini e le persone anziane", afferma un uomo che compare armato e a volto coperto. "Diciamo al nostro martire che è stato ucciso dal miscredente dopo che è stato colpito dalla sua auto che usciva fuoristrada, che continueremo a combattere, con il permesso di Allah".

Stando alla versione fornita dal video, quindi, Santoro sarebbe stato giustiziato (presumibilmente sulla strada di Falluja, a Ramadi) dopo che, per evitare un check-point dei ribelli, l'italiano sarebbe finito fuoristrada e il mezzo con cui viaggiava avrebbe travolto e ucciso un guerrigliero. Da qui la reazione e la vendetta dei ribelli. Secondo gli analisti, il fatto che il video sia apparso sui siti legati ad Al Qaeda fa ritenere che gli assasini di Santoro siano collegati alla rete terroristica islamica. Già nella giornata di venerdì 17 dicembre la notizia della morte di Santoro era apparsa sul sito informativo islamico "Islam Memo", che solitamente riporta i bollettini della guerriglia irachena.

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