IO SONO DIO E NON UN UOMO

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claudio.41
00venerdì 20 ottobre 2006 21:28
IO SONO DIO E NON UN UOMO

(Osea 11:9)


Le minacce di Lui sono indiretta esortazione a ravvedersi

Noi siamo lenti a cominciare a scoprire il cuore e la mente del Signore.
Il soggetto della nostra meditazione è che le minacce di Lui sono esortazione indiretta a ravvedimento dei minacciati, ed invito per coloro che Lui usa a minacciare, ad intercedere.

La di Lui pazienza supera ogni immaginazione. Quando l'ora del castigo è suonata, Lui già ha cessato di minacciare.

Cominciamo col caso di Sodoma e Gomorra. L'arrivo dei due angeli, e il fatto che quei grandi peccatori, non si ravvidero, fù l'ultimo avviso del Cielo, che volle vedere se quegli uomini erano arrivati all'estremo. La violenza tentata contro gli angeli fu il termine. Venne il castigo, senza altro avviso. Il castigo viene dopo che il Signore ha cessato di minacciare.

Il libro di Giona racchiude molte lezioni tra cui questa, che nell'annunciare che il Signore avrebbe distrutto Ninive, proprio quell'annuncio portava con sè una promessa di perdono che sarebbe seguita alla eventuale penitenza.

E' grazia grande potersi ancora ravvedere e piangere, fino a che Dio, che ha avvertito ed avvertito, non dice : Basta!

A che scopo mandare ai Niniviti che sarebbero distrutti, Giona, se non vi era una indiretta informazione che Dio non voleva distruggerli, ma li esortava a pentirsi?

Giona aveva intuito che il Signore , nonostante la minaccia, voleva perdonare , ma non fu disposto ad accettare che l'annuncio di distruzione non fosse seguito dai fatti. Vi è, a lungo, anche nei più santi, una ostinata reputazione che non vogliamo perdere.

Se Dio minaccia è segno che Egli vuole perdonare, a condizione che ci ravvediamo. E' segno che Egli non ha chiuso ancora la via alla Grazia di pentimento.

Il Signore mandò il profeta Natan a rimproverare Davide, e minacciarlo di punizione. Davide, l'uomo dal cuore verso il Signore, vide nel fatto della minaccia una prova che Dio voleva aiutarlo, dopo confessione e pentimento. Davide, pentito, confessò , ed il profeta, felice, gli annunciò subito che Dio aveva fatto passare il peccato, e gli disse :

Tu non morrai



Mi permetto un personale ricordo d'una decina di anni fà.

Una mattina, una sorella, piangendo mi comunicò che la scorsa notte in un sogno, il Signore le aveva detto (riferendosi al padre di lei, vecchio e molto malato) : "IO NON LO PERDONERO' PIU', PERCHE' EGLI SI E' INDURITO. MANDO I SERGENTI A CATTURARLO". E piangeva a dirotto, immaginando la causa di quell'uomo di cui era la figlia prediletta. Non mi chiese di pregare, sembrando la sentenza, assoluta, irrevocabile.

Senza promettere alcuna cosa, perchè non avevo luce , specie che il sogno le era stato ripetuto all'alba , e le rimaneva vivo ed insistente, io andai a chiudermi nel locale del culto, e comincia a chiedere spiegazione. Ebbi la conferma che il Signore le aveva davvero parlato. Domandai il perchè il Signore aveva dato l'annuncio proprio alla figlia prediletta, la quale amava di cuore il papà, e perchè lei stessa era venuta a dirlo a me. Ebbi questa risposta : "Affinchè tu e lei preghiate, affinchè sia concesso a quell'uomo, fino ad ora indifferente, ravvedimento e spirito di penitenza; altrimenti __ così capii __ altrimenti sarebbe stato una crudeltà inutile quella notifica a mezzo di un sogno, se fosse stata irreparabile".

Fortificato nella speranza, conscio che per esserne informato io ero responsabile, invitai la figlia a pregare con fede. Il Signore ci esaudì: il padre si arrese al Signore con lacrime, e ricevette grazia di pentimento. Fece una santa morte.

Riapriamo la Scrittura, e notiamo due passaggi: quello di San Luca , al capo 13, dove il padrone della vigna comandò al servo di tagliare il fico infruttifero. Al comando seguì una domanda, come volendo ragionare col servo sul perchè lasciarlo ancora in piedi. Il servo capì la mente del Padrone, cioè, che non era stata detta la finale sentenza e fece la richiesta pietosa che lo lasciasse ancora un altro anno, nel quale tempo, lui, il servo, lo avrebbe lavorato e concimato . Il rigore apparente nascondeva il segreto che c'era ancora speranza.

"IO SONO DIO E NON UN UOMO" ha detto il Signore, e quel raro servo ebbe tanto ardimento da non ubbidire all'apparente comando di tagliare, perchè egli , degno servo di tanto padrone, conosceva il cuore di Colui che è Dio e non un uomo.

Un altra pagina e chiudiamo:

E' il giorno che viene chiamato "Entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme", entrata per altro, in modo umile e mansueto, che avrebbe dovuto intenerire anche i più ostinati ; Gesù, vista la Città __ contemplandola con amore e dolore infinito, pianse su di lei .

PIANSE --- SU --- DI LEI ---- parole che superano ogni commento, è pronunciò la sentenza "Se almeno in questo giorno......" (Luca 19:41-44).

Ma quel giorno venne e passò senza che vi fosse pentimento.

Era la visitazione del Cielo __ e il Cielo disse : BASTA.

Il Signore, il di Lui Amore è legato alla Sua Potenza. Non vuole castigare, tranne, tranne, che non abbia esaurito gli avvisi e minacce,mandate perchè ancora vuole fare grazia di pentimento. Egli , lento all'ira e di grande benignità, Egli è "DIO e non un uomo"
.ljuba.
00sabato 21 ottobre 2006 13:33
Volevo chiederti una cosa, cla...riguardo a questo.

Non credi, che in realtà non sia Dio a punire, bensì l'uomo?

Allontanandosi dal vero bene, è in realtà l'uomo che si autoesclude da un rapporto d'amore che dà la vita,?


E Dio, non fa altro che ricordarci che allontanandoci da Lui, andremo in contro soltanto al male?


claudio.41
00sabato 21 ottobre 2006 14:11
Re:

Scritto da: .ljuba. 21/10/2006 13.33
Volevo chiederti una cosa, cla...riguardo a questo.

Non credi, che in realtà non sia Dio a punire, bensì l'uomo?

Allontanandosi dal vero bene, è in realtà l'uomo che si autoesclude da un rapporto d'amore che dà la vita,?


E Dio, non fa altro che ricordarci che allontanandoci da Lui, andremo in contro soltanto al male?







La risposta non è facile perchè rischia di "intoppare" quelli che non conoscono appieno il Cuore di Dio, ma proviamoci .

Dio, è vero, è AMORE, ma è anche un "Fuoco Consumante" e "Giustizia".

LUI, pur Amando ed avvertendo fino all'estremo, non tollera però il peccato volontario (cioè, peccare pur sapendo di farlo e, il più gran peccato è non volerne sapere di Gesù Cristo (non dico di chiese ma di Gesù) pur "sentendo" che Lui c'è e AMA).

E' vero che non "scegliendo" DIO, alla fine , dopo "richiami su richiami" (di LUI) si è lasciati all'ira del nemico (che è distruttore ed omicida fin dal principio) e lui, ci distrugge, senza la protezione del Signore. Però, TUTTO è sotto Volontà di Dio e neppure satana può far del male senza che Dio lo permetta, e può permetterlo, usandosi di satana, se a lungo, troppo a lungo, pur "sentendo", si è rifiutato Dio.

E' scritto : "Dio non contenderà per sempre con lo Spirito dell'uomo".

Spero di essermi spiegato , con poche parole, in un argomento, come detto, delicato per molti .

[Modificato da claudio.41 21/10/2006 14.12]

.ljuba.
00sabato 21 ottobre 2006 14:28
L'argomento è delicato, concordo con te, anche perchè...le riflessioni che mi vengono, sono forse prettamente umane, ma sono anche stanca di tenermele per me..
Anche perchè se non le condividiamo, ce la cantiamo e ce la suoniamo, come si dice a Roma, con noi stessi, e credo che ciò sia molto pericoloso.

Il dilemma più grande, per me è questo.
Io, sono una persona imperfetta, con tutti i limiti che la condizione umana può pormi, limiti che riesco a superare, a volte, solo con l'aiuto divino.
E io, essere imperfetto, con una capacità limitata di amare dunque...amo tantissimo i miei figli.

Se vedo che loro sbagliano, li avverto...
Loro continuano a sbagliare, e li riavverto...
Ovviamente, non seguendo i consigli di una mamma, che li ama, e continuando a compiere il male, alla fine andranno alla rovina, ma non perchè ce li abbia portati io...bensì, perchè loro saranno andati verso una rovina preannunciata..
Ora, io, con tutto il mio amore limitato, (limitato ripeto dalla mia condizione umana), non potrei mai fare APPOSITAMENTE del male ai miei figli, ma...potrei far loro pagare le conseguenze dei loro sbagli, evitando di intervenire, proprio per far capire loro l'entità dello sbaglio.

Faccio un esempio.,
Prendiamo il caso di un uomo che abbia il vizio di bere.
Questa persona manca continuamente sul posto di lavoro.
La mamma, che lo ama, soffre per lui...e lo giustifica chiaramente..
Ad un certo punto, però, decide che sia meglio per il figlio, che paghi le conseguenze delle sue azioni, smettendo quindi di dire: mio figlio è malato non può venire...e dicendo la verità.
Facendo così, sicuramente provocherà il licenziamento del figlio...ma in realtà, la reponsabilità sarà completamente dell'alcoolista, non della mamma.
In questo caso, la mamma, pur continuando ad amarlo, ha messo il figlio di fronte al suo peccato.

Io, mi sono sentita di riportare questo esempio, perchè...credo di aver capito così, cla...e come hai giustamente detto tu, è un tema delicato.

Perlomeno, io la "sento" così la questione [SM=g27831]
claudio.41
00sabato 21 ottobre 2006 14:52
Re:

Scritto da: .ljuba. 21/10/2006 14.28
L'argomento è delicato, concordo con te, anche perchè...le riflessioni che mi vengono, sono forse prettamente umane, ma sono anche stanca di tenermele per me..
Anche perchè se non le condividiamo, ce la cantiamo e ce la suoniamo, come si dice a Roma, con noi stessi, e credo che ciò sia molto pericoloso.

Il dilemma più grande, per me è questo.
Io, sono una persona imperfetta, con tutti i limiti che la condizione umana può pormi, limiti che riesco a superare, a volte, solo con l'aiuto divino.
E io, essere imperfetto, con una capacità limitata di amare dunque...amo tantissimo i miei figli.

Se vedo che loro sbagliano, li avverto...
Loro continuano a sbagliare, e li riavverto...
Ovviamente, non seguendo i consigli di una mamma, che li ama, e continuando a compiere il male, alla fine andranno alla rovina, ma non perchè ce li abbia portati io...bensì, perchè loro saranno andati verso una rovina preannunciata..
Ora, io, con tutto il mio amore limitato, (limitato ripeto dalla mia condizione umana), non potrei mai fare APPOSITAMENTE del male ai miei figli, ma...potrei far loro pagare le conseguenze dei loro sbagli, evitando di intervenire, proprio per far capire loro l'entità dello sbaglio.

Faccio un esempio.,
Prendiamo il caso di un uomo che abbia il vizio di bere.
Questa persona manca continuamente sul posto di lavoro.
La mamma, che lo ama, soffre per lui...e lo giustifica chiaramente..
Ad un certo punto, però, decide che sia meglio per il figlio, che paghi le conseguenze delle sue azioni, smettendo quindi di dire: mio figlio è malato non può venire...e dicendo la verità.
Facendo così, sicuramente provocherà il licenziamento del figlio...ma in realtà, la reponsabilità sarà completamente dell'alcoolista, non della mamma.
In questo caso, la mamma, pur continuando ad amarlo, ha messo il figlio di fronte al suo peccato.

Io, mi sono sentita di riportare questo esempio, perchè...credo di aver capito così, cla...e come hai giustamente detto tu, è un tema delicato.

Perlomeno, io la "sento" così la questione [SM=g27831]





Hai fatto dei chiari e giusti esempi e capisco quello che intendi, però...se ci pensiamo c'è anche un però che arriviamo tante volte a fare noi, genitori e che può arrivare a fare, e in effetti fa, sempre e solo perchè ci AMA, il Padre.

Qualche volta qualche sculaccione ai figli glielo dai, no?

Così fa anche LUI.

San Paolo, una volta, parlando per lo Spirito Santo (quindi DIO), disse riguardo a un tale : "Con l'autorità che Dio mi ha data io decreto che quel tale sia dato in man di satana per la ROVINA della carne, AFFINCHE' (notiamo l'affinchè, che esprime , in fondo, amore) lo spirito sia SALVO nel giorno del Signore.

DIO ci ama anche quando (e soprattutto) ci castiga, e proprio per quello lo fà (con chi è nella condizione di figlio, perchè tutti sono Sue creature, ma non tutti sono figli). Gesù stesso dice "Quelli che più amo Io li riprendo (alcune versioni traducono "castigo"). Questo per i figli che hanno accettato Gesù.

Chi non ha "Luce" per arrivare ad accettare Gesù come proprio Salvatore, sarà giudicato a seconda della Luce ricevuta (vedi Giovanni 1 "la vera Luce che illumina OGNI uomo"). Diverso è per chi sà che dovrebbe arrendersi a Cristo, ma per orgoglio proprio non VUOLE farlo.

Il fatto è come dici tu, nell'esempio del lavoro.
Portando lo stesso esempio, su uno che ruba e commette rapine e la mamma arriva al punto di denunciarlo alla Polizia. Lo fa per amore, però lo fà, DEVE, per giustizia, farlo. Così il Padre con noi, sennò non sarebbe Giusto, ed è impossibile.


Mi spiego?.... o mi spezzo? [ [SM=g27828] /DIM]
.ljuba.
00sabato 21 ottobre 2006 14:56
Si, ti sei spiegato...anche perchè, chi ti spezza? [SM=g27828] Io, no di certo [SM=g27817]

E son contenta, perchè...hai capito quello che intendevo [SM=g27817]

dalla nonna si dice...Dio manda il freddo a seconda dei panni..
E forse, ad ognuno di noi, fa una proposta, una strada da seguire...e si aspetta una risposta personale, e...di conseguenza, sa anche quali sono le cose che ci toccano maggiormente, che ci fanno "rigare" dritti..

Grazie, comunque [SM=x795130]
claudio.41
00sabato 21 ottobre 2006 14:58
[SM=x795153]
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