Bè, ritengo che aprire un topic dedicato all'exploit di Tomas Albanese sia doveroso.
E' dai tempi di Sergio Compagnucci (carriera jellata, stroncata sul nascere da un bruttissimo infortunio), nel lontanissimo 1985, che un ragazzo cresciuto nel vivaio cremisi non approdava in una squadra di serie A.
Il tutto, intramezzato dalla nota vicenda del bomber della primavera della Juve, ora finito all'Ascoli in prestito, Paolucci.
Ma diversamente da Paolucci, partito per la città della Mole, ancor prima di vestire la casacca cremisi della prima squadra, quella di Albanese è tutta un'altra storia.
L'anno scorso ha fatto parte di quella banda di monellacci che, presi per mano da un poker di assi (Capitan Morbidoni, Bellocchi, Ricky Onorato e Mattoni), ci hanno fatto passare un anno stupendo.
Ci siamo divertiti, abbiamo visto partite spettacolari, abbiamo ottenuto vittorie insperate (ciao Rata!!!), abbiamo sfiorato la C2 ed abbiamo sentito - dimenticato la botta della retrocessione - come quei ragazzini, tra cui Tomas, indossassero con orgoglio la gloriosa casacca cremisi. Il tutto con la massima umiltà e con una voglia di vincere da "lupi affamati".
Insomma, con Albanese possiamo dire che in serie A ci sia finita anche una parte di
NOI.
NOI, che, ognuno come ha potuto (chi macinando chilometri, chi - come il sottoscritto - il più delle volte costretto ad infilare l'orecchio nella radiolina poichè RC1 da casa si prende e non si prende), siamo stati vicino al Tole e abbiamo sempre sostenuto i MONELLACCI.
Ora speriamo che analoga fortuna - visto che la meritano a pieno anche loro - capiti anche a Melchiorri e Santoni, nonchè a quegli altri monellacci che quest'anno avranno l'onore di indossare la maglia dal colore unico.
Mi fa enorme dispiacere pensare che tra questi poteva esserci anche Perfetti. Non riesco a comprendere la sua opzione. Restare in D con la Valle del Giovenco (società in mano ad un noto birbaccione che ha già fatto fallire l'Avezzano) per un pugno di euro. Meglio un uovo oggi che una gallina domani? Forse. D'altronde i soldi - non dobbiamo essere ipocriti - per tutti noi contano molto, anzi troppo. Però quel peperino aveva i numeri per poter sfondare. Mi auguro e gli auguro che - anche dal profondo Abruzzo - ci riesca ugualmente. D'altronde ognuno è protagonista del proprio destino.
A proposito di tempi. Come non fare un cenno (per me sarebbe impossibile) alla maledetta stagione 2004/2005, quando per sciaugurate scelte societarie e tecniche (ciao "gladiatore in pensione" Favi!) al nostro Melchiorinho non fu data la possibilità di dimostare in serie C tutto il proprio valore. Punta di riservissima dopo grandi campioni (si fa per dire e per non imprecare). Fin quando ci saranno i Gattari ed i Di Felice potremmo dire a pieno titolo che siamo ancora nell'era del calcio moderno ed ammalato.
Comunque, visto che a volte la giustizia è anche terrena, il bomberino Melchiorri ha avuto - faticando in silenzio senza scoraggiarsi - il premio che meritava con l'approdo al Siena: la possibilità di dimostrare tutto il proprio valore.
Da tutto quanto detto emerge che il settore giovanile del TOLE è una grande realtà. Merito indiscusso della politica societaria. Ora, però, non rovinate tutto spremendo troppo i nostri babies e, soprattutto, taraparpandogli le ali con l'arrivo di coetanei - che se provengono dai vivai di A e B mi sa che più di tanto non valgono - raccomandati dai soliti noti del calciomoderno.
[Modificato da CORECREMISI 03/09/2006 1.15]