claudio.41
00mercoledì 3 aprile 2019 19:16
IL SIGNORE E GLI IDOLI
"Figlioletti, guardatevi dagli idoli.
Amen " (1 Giovanni)
Arduo e ricorrente tema di cui spesso si sente parlare nelle chiese : gli idoli.
Ovvio é che il Cristiano non adora gli idoli intesi come altri dei, anche se, una fazione del Cristianesimo da degli idolatri ad un altra che nei loro templi hanno statue.
Lasciando da parte le varie "liti e scomuniche" a vicenda delle due parti del Cristianesimo, che non ci interessano, é bene meditare seriamente se anche noi, che non facciamo parte di nessuno "partito", possiamo peró avere degli idoli.
Giovanni scriveva a Cristiani e nella sua lettera parla solo di Colui che é il Vero, Gesù Cristo, della preghiera e del fatto che, quando pecchiamo abbiamo un Avvocato presso il Padre : Gesù Cristo.
Se ne esce poi, come un fulmine a ciel sereno con la frase che da il titolo a questa meditazione "guardatevi dagli idoli".
Paolo, che con i veri e propri idoli ha avuto a che fare, spiega molto dettagliatamente la cosa in alcune sue lettere, Giovanni no.
Deve per forza voler dire qualcos'altro.
Nelle chiese moderne (parlo delle protestanti) chiamano idoli diverse cose : il fumo per loro é un idolo, l'andare al cinema o vedere alcuni programmi in tv, per molti sono idolo, così come diverse altre cose.
Molti "novizi" sono messi in allarme dai più "anziani" con frasi ad hoc circa le cose che fanno, e gli viene fatto notare che loro, gli anziani, non fanno così e "per questo piacciono al Signore".
Il novizio vede l'abisso di distanza tra la santità di chi lo mette sull'avviso, e se stesso, e molti, credendo di non farcela mai a diventare "come loro", tornano indietro.
Più volte al tempo in cui entrai per la prima volta in una chiesa, i fratelli durante la settimana mi venivano a trovare e mi elencavano tutta una serie abbastanza lunga di cose che avrei dovuto abbandonare : le sigarette, lo sport agonistico, le uscite con gli amici, ritenuti "del mondo", l'andare al mare in estate (ci abito), il vedere il Maurizio Costanzo Show e tutta una serie di altre cose. Inoltre, ero (e sono) tatuato fin da ragazzino e mi proponevano il fatto che sarebbe stato bene se facessi delle sedute per cancellarli dalla mia pelle. Poi, in fondo alla discussione oltremodo, per me, noisa, ti dicevano che se (SE) lasciavi andare queste cose il Signore ti avrebbe benedetto e finivano con un "senti qua..." e parlavano in lingue.
Ero perplesso, perché da molti anni studiavo la Bibbia, la conoscevo gia abbastanza bene e non vedevo per niente l'amore e il catattere di Gesù nelle loro parole.
Più avanti, quando il Signore mi dette il ministero profetico, cominciai a capire che questi fratelli conoscevano e davano importanza solamente ai peccati (ammesso che questi lo siano, e lo nego con tutte le mie forze) "grossolani", ma molto poco dei peccati "in spirito".
Il Signore mi faceva vedere che, chi mi aveva detto queste cose, giocava al Lotto tentando la fortuna. Un altro, nel segreto delle mura di casa trattava malissimo la madre. Un altro ancora, andando al lavoro timbrava il cartellino e poi si "imboscava" nei luoghi piu nascosti a leggere la Scrittura. Un altro, era dedito all'alcool. Il pastore faceva ammazzare di lavoro la moglie nei campi perché con il ricavato delle decime non sarebbero arrivati a fine mese.
Io vedevo in visione queste scene e rimanevo sbigottito.
Il Mercoledi sera e la Domenica mattina, giorni di culto, tutti bravi, buoni e perfetti. Riprendevano gli altri
per cose esteriori ma nelle loro vite private continuavano come nulla fosse. Pregavano in piedi nella stanza di culto ad alta voce con preghiere lunghissime esaltando il Signore di "quanto li avesse cambiati" , facendoli simili, per quanto possibile, a Lui.
Un giorno il Signore disse " Basta". "va, e avvertili dicendo :" così dice il Signore, l'occhio del profeta vede anche attraverso i muri ".
Presi coraggio e ubbidii. Sapevano che il Signore mi aveva dato il ministero ed erano anche stati costretti a confermarlo, perché un profeta Svizzero ed un Apostolo tedesco che vennero in momenti diversi a predicare da noi, lo confermarono. Peró ero troppo diverso da loro, ero visto male. Non ho mai guardato peró al giudizio dell'uomo e perció ubbidii al Signore.
Dopo quelle parole, un silenzio di tomba riempii i locali del culto per diversi minuti.
Andando avanti, però, il Signore mi confermava che niente era cambiato.
Passarono altri tre mesi (il Signore è paziente) ma venne il giorno che mi mandó a profetizzare contro il pastore, in faccia.
Lo feci, dicendogli tra l'altro che, se non fosse cambiato lui e gli altri (fui costretto a chiamarli per nome e dir loro quello che il Signore mi faceva vedere da tempo, e uno ad uno ammisero, alcuni anche piangendo), il Signore avrebbe tolto al pastore, la chiesa.
Dopo questi fatti il Signore mi disse : " esci ".
Non sono più stato nella chiesa, ma dopo 5 mesi venni a sapere da alcuni fratelli che il pastore era stato rimosso dall'incarico e trasferito assai lontano, non più con il ministero di pastore.
Tornando a Giovanni dopo questa lunga introduzione.
L'Apostolo, dopo aver ritrattato Chi é Gesù, da questo avvertimento :
" Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna. Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità;ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. "
L'interpretazione chiesastica di questi versi che avevo sempre sentito era che dovevamo essere" perfetti, santi, non avendo nulla a che fare col mondo". Il fatto ad esempio che uno fumasse per loro era "non camminare nella luce", e invece nella luce non c'erano loro, perché facevano le cose di nascosto, non "alla luce", appunto.
Giovanni continua :
" Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo e la sua parola non è in noi. "
Ammettevano che TUTTI siamo peccatori ma, laddove su di loro insistevano che potevano" commettere errori", mai però menzionandone uno, verso gli altri puntavano il dito dicendo "stai peccando".
Nella pratica si erano fatti "idolo" di se stessi, ammantandosi di una "santità" superficiale, agli occhi della gente.
Di questi IDOLI le chiese sono piene. Troppi se ne trovano che se non a voce, ma con l'atteggiamento ti fanno capire, "fatti in là, perché io sono più santo di te".
Questo volle dire Giovanni ed é rimasto scritto affinché chi DAVVERO ama il Signore e si reputa NULLA, capisca e mostri agli zelanti cosa sono gli IDOLI.
RPaola
00mercoledì 3 aprile 2019 19:33
Ne hai avuto del coraggio!
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e ....sono curiosa... Dopo che è stato allontanato il pastore...non ti hanno detto niente?
Pattybolzano
00giovedì 4 aprile 2019 12:27
Bravo Claudio, e poi che cosa è successo?
claudio.41
00giovedì 4 aprile 2019 18:51
Nessuno mi ha detto più niente. So che quel pastore é uscito dalla Chiesa Evangelica Apostolica, dopo un po di tempo che era nel luogo dove era stato mandato. Segno che non si é ravveduto e/o non ha creduto alle parole che il Signore mandó a lui sebbene si siano adempiute alla lettera. Purtroppo quelli che si credono perfetti e puntano il dito sempre verso altri, é difficile farli ravvedere.
RPaola
00giovedì 4 aprile 2019 20:24
Re:
claudio.41, 04/04/2019 18.51:
Nessuno mi ha detto più niente. So che quel pastore é uscito dalla Chiesa Evangelica Apostolica, dopo un po di tempo che era nel luogo dove era stato mandato. Segno che non si é ravveduto e/o non ha creduto alle parole che il Signore mandó a lui sebbene si siano adempiute alla lettera. Purtroppo quelli che si credono perfetti e puntano il dito sempre verso altri, é difficile farli ravvedere.
Ma era della mia chiesa?
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