IL BUIO CHE ILLUMINA

giac.drudi
00giovedì 22 gennaio 2015 21:58
PREAVVISO



Un grosso tronco si trovava al centro della valle. Ricoperto di vene e stradine che andavano su, su fino in cima, ma non si vedeva nessuna chioma.
Il sole era sempre nello stesso punto, dipinto di rosso e arancione, sopra a un mare nero.
Il giorno e la notte arrivavano mai, era tutto sempre uguale. Come sospeso nel tempo.
Per terra la polvere, quasi come una sabbia molto fine di color seppia. Ma non vi era né vento, né una leggera brezza, tutto era sospeso. Dal mare risalendo su per la vallata, partiva un fiumiciattolo stretto e insidioso di color nero, con sfumature tendenti al violaceo, che il sole gocciolando illuminava. Nel cielo scoppiavano fulmini e tuoni: una di quelle tempeste che si vedono solo nelle grandi leggende. Ma nessuna pioggia o rumore. Un luogo misterioso. Dalla sabbiolina partivano delle radici, incastrate e legate tra di loro. Ma non terminavano da nessuna parte.
Per qualsiasi uomo quel luogo sarebbe stato oltre i confini di ogni immaginazione. Ma lì , nella valle, tra il mare e il sole, il tronco e la sabbia, mentre i fulmini e i tuoni brillavano in cielo, non vi era nessun uomo, bensì due titani. Uno scendeva dal cielo in guerra: la luce. L’altro strisciava al di sotto della sabbia e sbucava dalle viscere della terra : il buio. Le due creature si fissavano. Erano due cani, grossi e feroci. Il loro ruggito misto al respiro denso faceva vibrare le radici e scuotere il grosso tronco che però sembrava non subire alcun danno. Giravano uno attorno all’altro come per studiarsi, ma in realtà si conoscevano da molto tempo, molto prima della comparsa della stessa valle. Addirittura le due bestie parlavano tra di loro senza muovere le fauci. Ma lì dentro, in quel luogo, i pensieri erano come bocche che parlavano.
:<”Lo sai che io sono la luce e qui dentro non puoi vincere. La luce va oltre il buio, la luce copre il buio, la luce è vita.”>
Il buio arricciava il muso mentre affondava gli artigli nella sabbia e contemporaneamente guardava il suo avversario in maniera totalmente sprezzante.
:<”E tu saresti la vita? Ora ti dico una cosa che non sai. Io sono proprio come te. Tu esisti, perché io esisto. Siamo legati da qualcosa che va oltre la semplice esistenza. Ciò che ci unisce è più forte di qualsiasi cosa che provi a dividerci. Non puoi vivere senza di me, non sei nulla senza di me. Siamo solo ombre create da un miraggio, che vagano chissà verso quale direzione. Ma qualunque sia la verità, noi due dobbiamo lottare e uno dei due deve vincere, mentre l’altro cadendo guarderà il suo vincitore e soccomberà.”>
Non si sentì più nulla. Lo scontro ebbe inizio mentre il fiume straripava da ogni punto e la sabbia, come in un tornado, si alzava vertiginosamente.
Io mi trovavo davanti ad una scelta, una delle tante che bisogna fare nella vita. Con la mano mi toccavo il petto sentendo un leggere fastidio, ignaro che dentro di me vi fosse il più totale caos, anche se all’esterno non trapelava nulla di tutto questo. L’avrei scoperto molto presto come sarebbe andata a finire dentro di me, ma lo capisco solo ora, scrivendo. Una delle due bestie aveva azzannato il tronco. L’unica vera radice del mio cuore.
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