IDROMELE

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Fenris I
00venerdì 13 giugno 2003 10:12
L’IDROMELE oltre il nome latino, (per noi sarebbe più chiaro idromiele) ha un corrispondente poetico-runico che è MEDU, nome simile all’antica bevanda delle popolazioni indiane nell’epoca Vedica. MEDU racchiude le rune MAN, EH, DAG, URI .(uomo, cavallo, giorno nel punto più alto, uro forza primitiva) ed il significato poetico è ”Magia del potere della trasformazione primordiale”.

Tra le bevande (Sacre) è la più Sacra, il dono degli Dei per eccellenza; la sua origine celeste deriva dal polline dei fiori , dal lavoro dell’ape ,simbolo sacro della trasformazione e della poesia, dall’Acqua di una fonte, simbolo della linfa vitale della Madre Terra.

Certamente in passato, più che alla poesia-simbologia , la valenza sacra dell’IDROMELE era data dal potere para-estatico che secondo gli antichi testi permetteva di uscire dal normale livello di percezione per passare ad una condizione inebriante-estatica.

Numerosi i racconti ed i miti su questa bevanda Sacra. Odino per ottenerla si trasformava in serpente e poi in aquila; in altre leggende è Thor a sottrarre ai giganti la mitica bevanda.

Nei Rgveda (VIII,48,3) diventa il SOMA Medhu:” Abbiamo bevuto il Soma e siamo diventati immortali”; il potere trasformatore di questa bevanda ,che rende simile agli Dei , è il motivo conduttore di una serie di leggende dell’area nordica.

Nel Mito è ritenuta la bevanda degli Dei che dona l’immortalità ed è concessa agli uomini ma gli stessi DEI, per ottenerla, devono faticare ed ingegnarsi per sottrarla alle forze primordiali, radici costanti dell’IDROMELE.

Odino l’astuto (in alcuni casi è Thor il violento) sottrae il MET (idromele) ai giganti forando la montagna e trasformandosi prima in serpente e poi in aquila, seducendo la figlia del gigante che ne era la custode .

Nell’EDDA (Hàvamàl,strofe 104-110 e Edda Snorri,83-85) gli Asi e i Vani, eterni nemici, concludono un patto e sputano nel magico calderone creando con la loro saliva l’uomo Kevasir. Due nani uccidono Kevasir e mescolano il suo sangue con il miele; così facendo ottengono il MET la bevanda che dona la saggezza e trasforma chi la beve in scaldo (poeta) .

L’importanza della saliva come dono e derivazione divina che diventa strumento di trasformazione-attivazione. Lo si vede anche nella leggenda, dove il Cinghiale Sacro attiva con la sua bava il contenuto del calderone, per ottenere la bevanda Sacra.

In passato conoscere i segreti della fermentazione era sinonimo di potere e di magia; l’utilizzo della saliva per creare un ambiente acido adatto alla fermentazione è uno dei segreti celati nelle varie leggende. L’utilizzo del Mito per la ricerca o la conferma di alcune Verità, in molti casi, è ancora attuale .

La ricetta che vi allego è proprio quella alcoolica, per i più piccini come Surface mi raccomando di farsi aiutare dai genitori per il fuoco![SM=g27828] e di non abusarne troppo!

INGREDIENTI:
2 gr di cannella (corteccia),
1/2 gr di chiodi di garofano
400 gr di miele (naturale e non trattato) (Acacia e Tiglio per l'idromiele leggero e chiaro oppure Castagno e simili per l'idromiele più carico e scuro).
350 gr di alcol a 90°
1 Litro d'acqua (l'ideale è l'acqua di sorgente d'alta quota, cioè con pochi sali disciolti)
1 scorza di limone (solo la parte gialla)

PREPARAZIONE:
Lasciare macerare nell'alcol per 10 giorni (in un vaso ben chiuso) la cannella, il garofano ed il limone. Trascorso questo periodo filtrate.
Mescolate il miele con l'acqua e fate bollire fino a ridurre a metà il volume della soluzione, lasciate intiepidire e versatela sul macinato.
E' consigliabile filtrare solo "il grosso", in modo che i principi del miele restino inalterati: vi troverete così ad imbottigliare un liquido torbido (ma che se fatto bene non lascerà deposito - ma in ogni caso il deposito sarebbe solo di sostanze naturali).
Quando si raffredda imbottigliate chiudendo con ceralacca e sughero.

Lasciate riposare le bottiglie almeno un paio di settimane prima di berne il contenuto.
L'idromiele non richiede "invecchiamento" (tranne alcuni tipi).

In base al miele usato si avranno colore, sapore e profumo differenti.
Si serve fresco (max10-12°C).


arielbianca
00domenica 15 giugno 2003 18:18
Grazie,Fenris.Mi ero spesso chiesta cosa fosse l'idromele.
Sembra un preparato delizioso e anche nutriente.

Tu lo eviti oppure fa parte delle tue trasgressioni?[SM=x101210]
Fenris I
00lunedì 16 giugno 2003 09:27
Nooo, eh eh eh! Non c'è motivo per cui lo debba evitare! Anzi!!!![SM=x101182] [SM=x101174]
Wumas
00lunedì 16 giugno 2003 10:08
Cosa significa: lasciate intiepidire e versatela sul macinato?
Ma Fenris mi deludi... non pensi alle povere apine che vengono tramortite con il fumo al momento dell estrazione del miele???
Fenris I
00lunedì 16 giugno 2003 10:38
Tramortite con il fumo? Ho visto spesso prelevare il miele, ma non ho mai visto usare fumigatrici per farlo? Forse qui no si usa perchè essendo abbastanza bassa la temperatura, non sono forse così attive! Comunque, anche se fosse, l'affumicarle un po' non le ammazza di certo! eh eh eh! [SM=x101182]

"versatela sul MACERATO", era un'errore! Pardon!
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