I salici ciechi e la donna addormentata

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manuenghel
00sabato 28 gennaio 2012 19:52
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Scritti e pubblicati in Giappone nell’alrco di oltre un ventennio, i racconti che compongono questa raccolta ci offrono, nella estrema varietà di ispirazione, lunghezza e stile che li caratterizza, un affascinante campionario delle tematiche e atmosfere che troviamo nei grandi romanzi di Murakami. Dalla leggerezza di brevi episodi come Il tuffetto e Splendore e decadenza delle ciambelle a cono, condotti sul filo della comicità e dell’assurdo, passiamo alla nostalgica, eppure lucida rievocazione di ricordi autobiografici nel racconto Il folclore dei nostri tempi e in quello che dà il titolo al volume, I salici ciechi e la donna addormentata, entrambi basati sull’esperienza giovanile dei mitici anna Sessanta. L’angoscia di scoprire sotto l’apparente trasporto verso qualcuno un senso di repulsione ispira Granchi, mentre I gatti antropofagi porta alla luce l’angoscia dell’uomo che per scelta ha dato alla sua vita una svolta irreversibile, rinunciando a tutto ciò che aveva creduto di amare. Altrove (Lo specchio, Storia di una zia povera, Nausea 1979, L’uomo di ghiaccio), troviamo l’irruzione del fantastico nella vita quotidiana – uno dei capisaldi della poetica di Murakami -, mentre ne Il settimo uomo il tema dell’errore di gioventù che condiziona, e rovina, la vita intera di una persona, è introdotto da una di quelle visioni folgoranti con cui lo scrittore sa rappresentare l’orrore di una tragedia. La solitudine dell’individuo – altro leitmotiv murakamiano – è il sentimento che ispira Tony Takitani, La lucciona, Hanaley Bay, mentre a chiudere la raccolta troviamo una di quelle storie assurde e ironiche, La scimmia di shinagawa, con cui lo scrittore giapponese ama mettere in ridicolo l’autorità costituita e smantellare i luoghi comuni.”
Testo tratto dalla seconda terza di copertina del libro



Con questo libro posso dire definitivamente che Haruki Murakami è il mio autore preferito in assoluto, questo concetto l’avevo già pensato anni fa dopo aver letto Tokyo blues – Norvegian wood, ma ora ne ho una ulteriore conferma. Per chi non conoscesse questo incredibile autore giapponese, questo libro può dare una possibilità di apprezzarlo o ignorarlo. Come è scritto sopra, nella seconda e terza di copertina del libro, “I salici ciechi e la donna addormentata” è una raccolta di ben 24 storie, alcune assurde, altre comiche ed altre ancora introspettive dell’animo umano. Segnalo il racconto La lucciola che poi è stata inserita nel libro Tokyo blues – Norvegian wood, il mio libro preferito. Quando ho letto questo racconto avevo quasi le lacrime agli occhi per le emozioni che sono venute fuori man mano che leggevo. Lo consiglio proprio a tutti, con il cuore e la mente.

FONTE: PROJECTMANU
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