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Pubblicato il 02/09/2018
a cura di maria corbi
Cara Maria, questa notte non riuscirò a chiudere occhio per l’agitazione pensando a quello che mi attende domani mattina. Alle 10,30 giurerò e diventerò cittadina italiana. Un sogno che si avvera, una grande emozione, impensabile quando sono arrivata in Italia 17 anni fa. Era l’11 settembre del 2001, il mondo era sconvolto per il terribile attacco alle Torri Gemelle a New York. Sono nata in Perù 56 anni fa, avevo un diploma da infermiera ma con il piano di privatizzazioni dell’allora presidente Fujimori avevo perso il lavoro e non era stato facile trovarne un altro.
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Qui e in Europa non si trova più lavoro come nel passato e gli anziani con le loro pensioni fanno fatica a pagarsi una badante. A me è andata bene, ma oggi c’è un clima diverso in Italia. Domani, per la cerimonia del giuramento, mi metterò il vestito più bello che ho e mi prenderò un giorno di vacanza. Mi hanno detto che il tutto durerà solo pochi minuti, ma per me sarà una giornata indimenticabile. Ho potuto scegliere che coincidesse con il giorno del mio compleanno, perché quello è il regalo più bello che potessi farmi. Questo è il Paese che mi ha dato tanto, al quale sono riconoscente e nel quale ora potrò continuare a vivere da italiana.