I movimenti delle frequenze...N.B. (Ma la RAI è in vacanza?)

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pincopallino90
00martedì 29 novembre 2005 19:41
Tv: l’ora dei ‘pesi massimi’



Il digitale cambia tutto in Tv: 3 Italia fa shopping di frequenze da Profit con un’operazione da 220 milioni di euro e si lancia direttamente nella Televisione. Intanto Telecom lancia la sua ‘offerta televisiva’ Alice Home Tv. E Mediaset crescerebbe ancora…

Ha provocato – giustamente - sensazione la notizia che la società di telefonia mobile 3 Italia (del gruppo H3G, di proprietà cinese) ha raggiunto un accordo con il Gruppo Profit per l'acquisto della società Canale 7, nella prospettiva dell’ottenimento di una licenza per la diffusione televisiva in tecnica digitale terrestre in ambito nazionale.
Secondo quanto si è appreso - lo ricordiamo - l'investimento complessivo, attraverso un aumento di capitale destinato alla rete DVB-H (la rete per il digitale terrestre 'mobile'), ammonterebbe a circa 220 milioni di euro.

L’elemento più significativo di tutta la clamorosa vicenda – già annunciata in anteprima su Millecanali di dicembre, di prossima uscita – è che in questo modo i ‘telefonici’ come 3, alle prese con le ‘mire espansioniste’ verso il DVB-H dei televisivi, che sono proprietari di frequenze e contenuti, scelgono di scendere direttamente in campo acquistando le frequenze Tv e creando dunque le premesse di un nuovo clamoroso fronte di lotta fra ‘pesi massimi’ della Tv e della telefonia. Il tutto naturalmente dopo l’importante l’accordo Tim–Mediaset, che ha aperto le ostilità e che ora potrebbe venire esteso anche ad altri (La7 sembra intanto, per forze di cose, candidata ad un accordo con il suo stesso gruppo). Ma non è finita qui, perché la stessa 3 starebbe per concludere a sua volta un accordo con Mediaset (lo shopping di frequenze non impedisce ma anzi spinge 3 verso accordi sui contenuti) e Vodafone fra poco dovrà pur scegliere che cosa fare.

Meno chiari sono invece i contenuti dell’accordo con Profit in termini di frequenze. Canale 7 (ex Sei Milano) è una delle molte ‘scatole’ che sono transitate dal Gruppo Profit in questi anni e potrebbe contenere effettivamente molte frequenze, se all’operazione fossero interessati (come pare) i molti canali di TeleCampione (TLC) 1, 2 e 3, più (sembra) alcune frequenze aggiunte al Sud. E non è finita ancora, perché in Lombardia starebbero maturando, sul fronte televisivo, diverse altre importanti operazioni, mentre è notizia dei giorni scorsi il riacquisto da parte di Raimondo Lagostena del 100% della stessa Profit, rilevando le varie quote (complessivamente circa il 35%) da Benetton, Convergenza, Marco Bassetti. Profit, intanto, sarebbe entrata nel capitale di alcune grosse Tv locali del Centro-Sud (la romana ReteOro e le siciliane Videoregione e Telemed).

Intanto ieri, dopo lunga attesa è stata presentata Alice Home TV, la Tv via Internet (IPTV) di Telecom Italia, che porterà sul televisore di casa, attraverso il doppino telefonico, film, sport, notizie e musica offrendo anche la possibilità di navigare in Internet a banda larga. Il nuovo servizio verrà lanciato subito in 4 città (Roma, Milano, Bologna, Palermo), che progressivamente diventeranno 21, e interesserà circa 4 milioni di famiglie italiane.
A fine 2006 dovrebbero essere 250 le città che complessivamente verranno coperte dal servizio, raggiungendo oltre 8 milioni di famiglie; sono stati investiti nel progetto circa 350 milioni di euro, siglati nuovi accordi con Paramount Pictures, Warner Bros e con Rai Cinema per accedere “on demand” a una videoteca di grandi successi cinematografici. Da febbraio 2006, grazie all’ADSL 2 Plus sarà possibile navigare in Internet fino a 20 Megabit al secondo.
Concorrente diretto di Telecom appare Fastweb, dove nel frattempo corrono mille voci su una possibile nuova proprietà in arrivo.

Ultima possibile ‘bomba’ di una giornata ricchissima di notizie è quella lanciata da Dagospia. Secondo il sito di Roberto D’agostino – nientemeno – “Mediaset ha stipulato un pre-accordo per comprare la rete digitale di Tarak Ben Ammar (cui fanno capo con Tf1 D-free e Sportitalia; Ndr.). Così, nel futuro prossimo, il Biscione avrebbe 6 reti da cui sprigionare, da ognuno di essi, 4/5 canali digitali”.
Una possibilità che inquieta e che, se non ci saranno smentite, metterebbe la parola fine al pluralismo tanto vantato (dalle parti del Governo) sul digitale terrestre.

Fonte: www.millecanali.it
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