I misteri di Monsignor Aldovalli

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Rado il Figo
00martedì 26 ottobre 2004 19:37
Premessa
dovendo sintetizzare per esigenza di spazio, tutto comincia tre anni fa, quando tale c.c., detto poi l'innominabile, si mette in testa di fondare una squadra di calcetto per iscriverla al campionato di serie d. nasce così il green, dal nome del campo di casa, di proprietà di c.c.
come giocatori sono chiamati (fra gli altri) a farne parte io, ovvero rado detto anche rosco, ivan, manuel, cubo, marchetto filetto (o il chierichetto, per il fatto che bestemmia in continuazione) robi e pezzi.
l'organigramma prevede, per la prima stagione, c.c. allenatore e leo come presidente, nonché sponsor. dopo gli entusiasmi iniziali, tipici di ogni nuova avventura, le cose, specie nel girone di ritorno, prendono una brutta china: in particolare c.c. si inimica praticamente gran parte della squadra per la cattiva gestione dei rapporti umani, oltre allo stesso leo e a pezzi. quest'ultimo viene dal primo nominato nuovo dirigente per la stagione successiva, essendo le sue doti pedatorie pressoché nulle e deleterie.
la fronda riesce e al buon c.c. viene dato il benservito alla fine della prima stagione. non si tratta, purtroppo, dell'unico cambiamento: noi della vecchia guardia veniamo "sostituiti" dai nuovi acquisti operati da leo, che è riuscito ad acquistare un'intera squadra dalla c2, il casalserugo, allenatore compreso. in pratica, mentre il casalserugo è chiamato a fare il campionato di serie d (sotto il nome di green), noi del green vero e proprio siamo relegati a disputare un campionato amatoriale, arricchiti dall'arrivo di maxx, cip, stefano il pazzo, ersilio manzella e crespoli.
la seconda stagione lascia parecchio amaro in bocca e molti dubbi: già in fase di preparazione estiva il nuovo mister, detto montalbano (perché calvo) ci tira un bel pacco, in quanto, a mezz'ora dal primo allenamento ci fa telefonare che solo in quel momento (dopo due mesi da che era stato nominato!) si era reso conto che non era in grado di gestire insieme entrambe le squadre (e dire che alla presentazione aveva affermato di aver "accettato con entusiasmo questa nuova sfida").
arriviamo quindi a metà del girone di andata del nostro campionato amatoriale senza guida tecnica (ma ugualmente riusciamo a tenere un accettabile quinto posto) finché leo non ci promette l'arrivo di un nuovo mister, di cui si sa solo che viene da vicenza. stupore quando vediamo che il nuovo tecnico è il neo dirigente pezzi (che continuava a "giocare" con noi), stupore che accresce maggiormente quando lo stesso pezzi ci spiega le ragioni della sua investitura: lui stesso aveva provveduto a "cacciare" l'allenatore vicentino perché, se si fosse insediato in panchina, qualcuno della squadra avrebbe finito per giocare poco! in pratica, il mister era stato allontanato perché altrimenti avrebbe fatto...il mister!
inutile dire che la situazione precipita e ci troviamo, in meno di dieci gare, dal quinto al tredicesimo posto (alla fine saremo mestamente undicesimi). in tutti noi si smarrisce il senso dell'intera operazione, e più di qualcuno comprende che siamo stati accantonati in malo modo, specie raffrontando gli sforzi profusi per il casalserugo. il quale si trova ad avere preparatore atletico, tre nuove mute, i migliori campi di calcetto del circondario, giacche a vento, borsoni e tute nuove di zecca, nonché un incredibile fine anno di una settimana in montagna in albergo a cinque stelle tutto spesato ed offerto da leo. inutile dire che a noi del green nulla di tutto ciò viene dato, e nemmeno ci era stato dato l'anno prima (e dire che il presidente, leo, era lo stesso). noi dobbiamo accontentarci di usare la roba dell'anno prima e di giocare in un campo dove piove dentro e colle docce che per tutto l'inverno sono fredde (il gestore, kurty, è famoso per la scarsa memoria).
oltre tutto ogni tentativo fatto per parlare con leo della situazione creatasi viene sistematicamente frustrato dall'intervento di pezzi (che, oltre ad allenarci, continua a fare il dirigente dall'altra parte), il quale, in pratica, per un anno, riesce ad impedirci di vedere, e parlare, di persona col presidente. i motivi? per pezzi non esisterebbero problemi (al limite l'unico è quello dovuto al nostro mancato impegno nelle gare) e che parlare con lui o col presidente è la stessa cosa. non solo: leo non può nemmeno venire a vederci (in effetti latita da quando pezzi è diventato il nostro allenatore) perché "impegnatissimo col suo lavoro".
unico motivo di consolazione il forum che ivan, webmaster di professione, ci apre (sempre utilizzando la piattaforma del freeforum) e nel quale riversiamo i nostri malumori. in particolare prendono piede i racconti umoristici e satirici miei e di maxx. nei miei reinterpreto in chiave grottesca quanto ci sta succedendo, facendo vivere alle persone del nostro microcosmo situazioni al limite della realtà. al nemico dichiarato montalbano fa da contraltare monsignor aldovalli (nella realtà il manutentore dell'impianto del green, al quale sono state fatti vestire dei simbolici abiti talari).
arriva la fine della stagione e mentre il casalserugo festeggia una promozione in c2, noi del green veniamo "omaggiati" dall'iscrizione, per l'anno seguente, in serie d. incredibilmente, dati i risultati: ma ancora più incredibile è la notizia che nostro allenatore continuerà ad essere pezzi, dimostratosi assolutamente inadeguato al compito.
lo stesso pezzi condisce l'estate con uscite a dir poco sconcertanti: dapprima vieta a noi giocatori di uscire la sera, fosse solo per andare al cinema o in pizzeria, senza averlo invitato o comunque senza il suo consenso, perché altrimenti "il vostro comportamento potrebbe essere ritenuto offensivo nei confronti della società". poi ci invita alla cena sociale salvo poi rimandarla e non darne più notizie: quando ivan si arrischia a chiedere lumi (la cena doveva servire anche per buttare giù i primi dettagli per la stagione successiva) pezzi lo fulmina avvertendo che nessuno di noi si doveva più permettere di stressarlo colla storia della cena e che "in società sono successe cose che voi non dovete nemmeno sapere!". infine pezzi ci intima di consegnargli, senza leggerle, eventuali lettere inviateci dal kurty: stavolta sono io a chiedere spiegazioni e pezzi si sbottona sostenendo che al momento del saldo kurty aveva raddoppiato il prezzo del campo e che leo non aveva alcuna intenzione di pagare quanto non dovuto.
Si arriva quindi al terzo anno (la stagione passata) e green e casalserugo si ritrovano nel nuovo campo (tenutario, il professor skiavo), ma si nota come manchino all'appello sia montalbano che una buona metà del casalserugo (rimpiazzati da altri volti nuovi). per pezzi chi se ne era andato aveva voluto fare scelte diverse che lui non condivideva ma che non poteva però ostacolare.
purtroppo per il green, non si fa nemmeno in tempo ad iniziare la stagione; accade che ad un mese dall'inizio (ma il casalserugo, giocando in una serie diversa aveva già disputato la prima gara di campionato) pezzi e skiavo convocano una riunione colle due squadre, nella quale veniamo a sapere che leo si è eclissato. ed è facile intuire anche il perché: il presidente, una volta liberatosi di c.c. (che pareva avesse intuito che tipo fosse), non aveva più pagato alcun fornitore, fosse esso del campo, delle tenute da gioco e del materiale sportivo. non solo: fra i mancati pagamenti si annovera anche l'iscrizione per il campionato passato e presente e la federazione ha dato un ultimatum per saldare, pena esclusione dal campionato e forte multa per il casalserugo (che era già sceso in campo).
il metodo usato da leo era semplice: ai vari fornitori diceva di aver provveduto ad effettuare un bonifico, e a provare quanto asserito, provvedeva ad inviare via fax copia dell'ordine di accreditamento. peccato che tale ordine fosse sempre il medesimo, al quale leo di volta in volta cambiava nome del beneficiario, importo e data.
pezzi si trova, fra l'altro, con tre assegni a vuoto emessi da leo protestati e chiede ai giocatori di mettere mano al portafoglio per cercare di salvare il salvabile. a questo aggiunge che il duro colpo ricevuto (era anche in affari con leo ed aveva coinvolto anche la famiglia) era tale da impedirgli di continuare a fare il dirigente.
inutile dire che nessuno del green ci pensa minimamente a fare una cosa del genere, tanto più quando ivan riesce a contattare uno del casalserugo andato via, il quale ci svela come sono andate le cose. in poche parole, erano vere tutte le malefatte di leo, ma di ciò erano al corrente tutti i giocatori del casalserugo oltre lo stesso pezzi, i quali in pratica hanno coperto per mesi il presidente fino alla riunione di cui sopra. un esempio dell'estrema buona fede di costoro: a febbraio i giocatori del casalserugo si erano visti recapitare a casa una lettera dei legali dell'albergo ove avevano trascorso il fine anno tutto spesato, colla quale si intimava loro di provvedere a saldare €. 750 al più presto prima di adire a vie legali. pagamento effettuato senza fiatare.
la reazione di pezzi non si fa attendere: veniamo accusati, noi del green, di averlo quasi messo nei guai in quanto "potevate anche voi accorgervi di quello che faceva leo". ovviamente nemmeno una parola sul fatto che avesse coperto il presidente per mesi, salvo un patetico e fin troppo semplicistico "ho avuto solo un eccesso di buona fede".
purtroppo pezzi non perderà l'occasione di continuare a far parlare di sé. un solo esempio che chiarisce l'estrema mal fede del soggetto: ad ottobre pezzi, via forum, ci comunica che la nuova dirigenza del casalserugo lo aveva incaricato di recuperare le nostre magliette. io diffido i miei compagni a ridare le mute, sostenendo di sentire puzza di bruciato: qualcuno mi da retta, altri no. fatto sta che alla fine scopriamo che la nuova dirigenza è composta da skiavo e...lo stesso pezzi! il quale, ben lungi dall'attuare il proposito di farla finita come dirigente, alla fine non aveva mai lasciato il casalserugo, col quale aveva terminato il campionato. non solo: ma addirittura quando aveva fatto indetto la riunione con skiavo, aveva già deciso che, qualunque cosa fosse accaduta, il green non sarebbe stato iscritto.

Questo, in succo, quanto accadutomi e che mi ha ispirato per i miei raccontini satirici. di volta in volta traccerò delle breve descrizioni per i personaggi che non sono comparsi in questa premessa. ovviamente tutti i nomi riportati sono solo i soprannomi (autentici) da noi utilizzati. non compare alcun nome vero.
via ora col primo racconto di prova.

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