I miracoli dei sensitivi russi

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Stella d Argento
00sabato 23 febbraio 2013 08:39
Può capitarci, alle volte, di provare la tentazione di buttarsi dalla prima zingara di passaggio, con un mazzo sciupato di tarocchi in mano, anche quando una voce interiore ci dice che verremo immancabilmente raggirati. Che cosa direste allora, se vi proponessero di guardare in televisione di cosa sono capaci le persone dotate di facoltà soprannaturali?

Apposta per gli scettici è stata creata “La Battaglia dei sensitivi”, un programma del canale televisivo TNT, in cui coloro che si definiscono “sensitivi” provano a convincere il pubblico a casa, fatto di milioni di spettatori, che effettivamente possiedono un dono particolare. La prima serie del programma è stata trasmessa il 25 febbraio del 2007, e all’inizio del 2013 si è conclusa già la tredicesima edizione di questo show estremamente popolare in Russia.

I concorrenti sono stati selezionati in un apposito casting, nel quale gli aspiranti dovevano superare una serie di prove. Nel primo test si chiedeva di indovinare che cosa era nascosto in una scatola o dietro un paravento. Poteva esserci per esempio un manichino, di cui i sedicenti sensitivi descrivevano la “vita” piena di sofferenze e privazioni; oppure poteva esserci una persona in carne e ossa, di cui forse avrebbero detto che era un manichino: in questa maniera venivano esclusi i finti “chiaroveggenti”. Al secondo turno i sensitivi dovevano trovare una persona, nascosta di solito nel bagagliaio di un’auto. Alla fine venivano presi ne “La Battaglia” dagli 8 ai 10 sensitivi (nell’ultima edizione erano 13).

Ma perché proprio “battaglia”? Perché la capacità dei sensitivi di fare cose miracolose, di fare l’impossibile, dev’essere dimostrata dai partecipanti al programma, e dai telespettatori che si rivolgono ai maghi o medium per avere aiuto nelle situazioni più svariate. Per esempio, bisogna rintracciare una persona o un oggetto, oppure determinare la professione o il tipo di attività di qualcuno. I sensitivi devono stabilire chi ha assunto droghe, chi è stato coinvolto in un incidente, chi è stato in carcere, chi ha dei tatuaggi e quali. Il compito più difficile sono le storie tragiche di coloro che chiamano il programma per avere aiuto: i partecipanti a “La Battaglia” devono raccontare loro i dettagli della morte o della scomparsa dei loro cari.

C’è stato ad esempio il caso di quel telespettatore i cui tre migliori amici sono morti tutti nel giro di un anno in incidenti stradali: egli temeva che la stessa sorte toccasse anche a lui. All’inizio del programma venivano mostrate ai sensitivi soltanto le loro foto. Tutti i medium non solo hanno saputo dire con precisione chi nelle foto era ancora vivo, chi invece era morto, ma hanno anche raccontato dettagli che il telespettatore avrebbe preferito tacere. Poco prima dell’inizio della catena di morti inspiegabili, tutti e quattro gli amici avevano compiuto atti vandalici in un cimitero. E allora, che cosa è successo? Una vendetta dall’alto o una tragica fatalità?

Ogni settimana esce dalla battaglia un sensitivo. Proprio il peggiore e il migliore di essi viene inserito dalla giuria, dopo una discussione, in una busta nera e in una bianca. Alla fine devono restare i tre migliori, e i telespettatori scelgono con voto popolare il “dottore in scienze extrasensioriali”, vincitore de “La Battaglia dei sensitivi”.

Vitalij Gibert, vincitore dell’undicesima serie, pensa che questo show sia stata un’ottima possibilità per testare le proprie facoltà e per mettersi alla prova:

Dopo la vittoria nella trasmissione, la mia vita è cambiata moltissimo. Ho iniziato a girare per il mondo, compreso il Tibet. Al momento non ricevo clienti. Al contrario, spiego alla gente che tutte le soluzioni si trovano nelle loro stesse mani, e che per risolvere i problemi non serve dare soldi a indovini o medium. Insegno loro a modellare il futuro, stando lontani da paure e stereotipi. Siamo noi stessi a mettere ostacoli sul nostro cammino, non attiriamo le persone giuste o le giuste occasioni. Penso che per nutrire un affamato occorra dare una canna da pesca, non un pesce. È uscito da poco il mio libro “Modellare il futuro”: io credo che possa cambiare in meglio la vita di molte persone. Perché soltanto noi stessi creaimo la nostra realtà e modelliamo il futuro.

Di cosa siano realmente capaci i sensitvi che partecipano al programma “La Battaglia dei sensitivi”, ognuno può stabilirlo da sé. Tuttavia, le persone con facoltà extrasensioriali esistono per davvero. E il mondo è molto più interessante e variegato di quello che ci possa sembrare.

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