I marziani in famiglia

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gildo.persone
00giovedì 9 settembre 2004 09:55
Il Messaggero
Domenica 5 Settembre 2004

I marziani in famiglia

di ANTONELLO DOSE e MARCO PRESTA

ESISTE vita intelligente nello spazio? Esiste vita intelligente nel parterre
della Mostra del Cinema di Venezia? Questi sono i due grandi interrogativi
che l'Umanità da sempre si pone. Nei giorni scorsi il radiotelescopio
portoricano di Arecibo ha captato un segnale che potrebbe provenire da una
civiltà aliena lontana mille anni luce dalla Terra, una distanza enorme,
paragonabile per intenderci a quella che separa Elenoire Casalegno da una
vera presentatrice. Il suono stellare proviene da un punto tra le
costellazioni dell'Ariete e dei Pesci, dove non sembrano esserci corpi
celesti. Un flebile suono dal nulla, un po' come quando il socialista
Boselli prende la parola in Parlamento. Il segnale registrato dagli
scienziati centroamericani è solo un piccolo rumore della durata di neanche
un minuto.
Strana razza noi umani: non ci accorgiamo che nostra figlia adolescente fuma
in bagno ma notiamo immediatamente un fruscio ai confini della galassia. Di
cosa si potrebbe trattare? Numerose le ipotesi avanzate dagli astrofisici
per spiegare il misterioso scroscio: una comunicazione trasmessa sui 1.420
megahertz da una cultura extraterrestre, l'attrito tra due ammassi stellari,
l'arrivo di un sms sul cellulare di Pilar, la donna delle pulizie
dell'osservatorio di Arecibo. A sostegno dell'affascinante tesi del
messaggio alieno, è arrivata la conferma dell'osservatorio di Frascati, che
avrebbe tradotto il rumore in questione usando il famoso codice Sirio,
secondo cui il fruscio significherebbe «Abbassate quel televisore, cornuti».
C'è però un certo scetticismo tra gli scienziati della Nasa. L'Università di
Berkeley sostiene invece che quello percepito a Portorico non sia un fruscio
ma un bisbiglio proveniente da Bigodin 41, una nebulosa abitata da esseri in
continua attesa di venire serviti dal parrucchiere, i quali ingannano il
tempo spettegolando sottovoce sui fatti del giorno. La verità è che in giro
c'è una gran voglia di extraterrestre, di credere che esistano creature di
altri mondi sagge ed evolute, omini verdi migliori di quelli che annualmente
si riuniscono a Pontida. Speriamo talmente tanto che arrivi qualcuno da
fuori a dirci cosa dobbiamo fare che, negli ultimi trent'anni, abbiamo
cercato in ogni modo di contattare questi benedetti ufo, inviando nello
spazio di tutto: una placca con figure umane, un disco contenente il sistema
periodico degli elementi, un messaggio vocale in 55 lingue, una teglia di
lasagne, 3 forme di taleggio, gli ultimi 12 calendari Pirelli e un contratto
che, come gesto di fratellanza, propone agli alieni la comproprietà di
Zambrotta.
Sulla sonda Cassini attualmente in orbita intorno a Saturno (e non stiamo
scherzando) c'è un cd con le firme di un milione di persone, sistema che ci
sembra più adatto a contattare Pannella che non E.T. Con l'enorme quantità
di cose che abbiamo spedito nel cielo, forse il timido fruscio dei marziani
significa semplicemente «Non compriamo niente, grazie». Ma veramente
crediamo che gli extraterrestri ci inviino messaggi dal cosmo? Non sarà che
invece sono già tra noi ? I segnali sembrerebbero esserci tutti. Forse sotto
i comportamenti anomali e inquietanti di alcuni personaggi si cela un
terribile segreto. Essi ci sono, ci guardano. Magari ci governano. Ecco cosa
nascondeva quella bandana: le antenne.



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