Ciao a tutti, io ho appena finito di leggere il libro "I diari della falena" di Rachel Klein e sono rimasta un po' sconcertata per il non-finale. C'è qualcuno che abbia letto questo libro e sappia darmi una opinione?
Posto che ho cominciato a leggerlo ben sapendo che si trattava di un libro psicologico, che con i vampiri aveva poco a che spartire (e per fortuna, non ne posso più! In libreria passano solo quelli ormai) anche se l'antagonista Ernessa sembra essere una non-morta agli occhi della protagonista. Pian piano questo libro mi ha appassionata sempre di più, sia per i continui richiami ad altri libri (Nietzche in primo luogo), sia per le frasi memorabili, sia per la ricostruzione accurata di ciò che la mente adolescente può elaborare (secondo la protagonista le adolescenti sono impressionate solo da amore, follia e suicidio e accidenti, temo che abbia ragione!) e a tratti ho dovuto persino interrompere perchè mi suscitava una certa ansia.
Il punto però è il finale. Da metà libro in poi ho cominciato a pensare che fosse tutta una fantasia della protagonista e che Ernessa non fosse altro che una proiezione del suo io (troppo simile a lei, in tantissime caratteristiche: ebrea, mora, orfana di padre, amante del pianoforte, solitaria, entrambe hanno paura di crescere) però non riuscivo a convincermene a pieno. Alla fine ho risolto che Ernessa esisteva veramente ed era una ragazza normale che per una banale serie di coincidenze la protagonista aveva scambiato per un vampiro. Tuttavia ci sono dei dettagli che non mi spiego lo stesso, tipo il baule pieno di terra che lei trova nello scantinato e appartiene a Ernessa. Qualcuno ha un'idea sul possibile significato del finale?