Barnabino dice:
Caro Amedeo,
Non facciamo forse la stessa cosa quando tentiamo di conciliare Bibbia e scienza?
Infatti, così come il nostro metodo ermeneutico è fondamentalmente scientifico. Semplicemente non entriamo nelle controversie accedemiche, nel gioco delle cattedre, degli articoli sulle riviste, che alla fine diventa un gioco politico, in senso ampio.
Nessuno impedisce ad un TdG di essere uno scienziato, o un professore di filologia classica, ma non ne facciamo un fattore determinante né vincente. Che la scienza si possa conciliare con le scritture è un optional non è affatto fondamentale.
Questa teorizzata voragine che ci separerebbe dalla sfera d'influenza dei luminari di questo mondo è puramente ipotetica, irrealizzabile e irrealizzata
Infatti, così come non viviamo fuori dell'influenza della politica o di altri fattori. E neppure Gesù è i discepoli lo erano, ma non è questp il punto: quello che intendevo è che la ricerca di titoli, cioè di un riconoscimento mondano, alla fine non porterebbe alcun vantaggio rispetto alla nostra testimonianza di fede, che si fonda su altro.
Polidori considererebbe di più Furuli se fosse rettore ad Oslo, o BeDuhn se insegnasse alla Sapienza? O Franz se si fosse laureato? Quello che dico è che il "busillis" non sono gli argomenti o le persone ma il fatto che seguano lo Schiavo Fedele e Discreto. Se un qualunque scrittore che ci difende, altrimenti "snobbato", parla in tono critico dei TdG viene eletto ad unico esperto nel settore...
Capisci? Se ci fosse pure una task force di eruditi, una sorta di "Opus dei" dei TdG, questo non cambierebbe l'atteggiamento di certi dabbene di una virgola, sarebbe solo tempo rubato a persone umili che vogliono conoscere la verità... non è l'emergenza avere degli eruditi, spero tu mi capisca.
Shalom