I PROBLEMI SERI DEL NOSTRO SPORT

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RB32
00domenica 18 luglio 2004 04:01
HO APERTO QUESTO FORUM PER DISCUTERE DEI VERI E SERI PROBLEMI DEL NOSTRO SPORT.

[Modificato da RB32 18/07/2004 4.02]

vecchiovecchiovecchio EX
00domenica 18 luglio 2004 10:34
Di almeno quali sono secondo te.

focused
00domenica 18 luglio 2004 11:46
Falchi modena
So che non c'entra nella discussione, ma tu giocavi nei Falchi? Sei Marino Gozzi? La S con il n° 48? Se è così ti hon visto giocare molte volte. Quella voltas che avete vinto in casa dei Doves a Bologna io c'ero. Fu uno sballo. Mi puoi rfaccontare qualcosa di quelkla prtita?

Saluti da Carpi
Carlo
vecchiovecchiovecchio EX
00domenica 18 luglio 2004 12:16
focused
Non mi sembri molto focused sul topic.
Si può aprire una discussione o anche una sezione dal titolo "amarcord" in cui si riparla di quella tal partita o tal azione.
Di quella partita ti posso dire che ricordo ancora il terrore negli okki di Domenichini prima di ogni snap!

Enrico Bertorello
00domenica 18 luglio 2004 16:14
Ho cercato per lungo tempo una frase ad effetto ma non ho trovato altro che questa :
Il nostro sport è costoso e difficile da comprendere.
E' costoso perchè non bastano sedici giocatori, un presidente ed un allenatore per comporre una buona squadra. Perchè l'attrezzatura usata per giocare è molto cara e facilmente deteriorabile rispetto ad altre discipline e perchè il fascino dello straniero, botta finale sul bilancio, è purtroppo quantomai sentito.
E' difficile da comprendere per chi ha subito decenni di lavaggio del cervello ed è stato indottrinato a seguire ventidue ragazzotti che in mutande inseguono un pallone tondo. Il football è praticamente invisibile in televisione e sui giornali, brutto sui nostri campi (scusate se generalizzo) e quindi difficilmente accessibile e comprensibile alla massa.
Inoltre non è nelle nostre tradizioni, inutile negarlo.
Malgrado questo, tanto per capirci, è fantastico e fa le scarpe in fascino a tante altre discipline molto più seguite.

Altro problema, secondo me, è che lo si gioca troppo poco.
Vuoi per l'alto dispendio energetico ed economico, vuoi per la carenza di giocatori, a parte le competizioni europee riservate a pochi eletti ogni giocatore si deve accontentare all'incirca di due o tre amichevoli offseason ed una decina di partite di campionato quando va bene.
Non è uno sport improvvisabile. E quindi viene giocato col contagocce. Mentre la versione flag, facile sia da praticare che da organizzare, stravolge completamente i caratteri somatici della disciplina madre e quindi non sempre è ben vista dai più bigotti del nostro movimento.

Vogliamo parlare poi dell'approccio per un ragazzino che decide di tentare la strada del football?
Al primo allenamento vede volare giocatori come fossero stracci, sente terminologie incomprensibili e vede circolare ghiaccio istantaneo e spray come se piovesse.
Se ha fortuna si becca un po' d'attrezzatura passata dalla Società, ma gli va di lusso se già il casco non è di cuoio.
Poi, dopo aver convinto mamma e papà a lasciarlo provare, cerca le scarpe da football. Le trova ma viene spennato (e quindi si toglie dalla testa altri investimenti nel settore).
Iniziano i primi contatti. E di conseguenza le prime contusioni.
Si alza dolorante la mattina, pesca a scuola perchè gli allenamenti sono quasi sempre in tarda serata (altra aggravante). E se per sfiga rimane zoppo perchè cade dalla panca dello spogliatoio la mammina lo porta subito dal medico di famiglia che per non rischiare gli prescrive sei mesi di stop, otto lastre e tre risonanze magnetiche di controllo. Tutto ovviamente a spese sue.
Arriva il giorno della prima partita. Di norma passata in panchina. Poi la seconda, la terza e via dicendo. Ma se non arriva in gran fretta la convocazione sul campo la gente si stufa e molla, optando per lidi migliori dove è più facile trovare lo spazio... per dare quattro scarpate ad un pallone.
Si gioca anche in trasferta, ma non nel paesino fuori porta. Spesso bisogna affrontare viaggi lunghi e dispendiosi. Partendo all'alba per tornare in tarda nottata. Per poi magari andare al lavoro o inventarsi una scusa per saltare la scuola.
Poi, possiamo esserne certi, alla prima insufficienza tutte le colpe piovono sul poco amato football. Mai sulle tante ore pomeridiane passate a strusciare i tacchi nella via centrale della città invece che studiare la giusta quantità per sopravvivere.
Poi le donne, gioia e dolore di ogni sportivo. Le tentazioni e la scarsa disponibilità al sacrificio fisico, palestra compresa. Vissuta da molti più come una punizione che come un privilegio per migliorare le proprie prestazioni.
Cento partono, ma ne arrivano dieci se tutto va bene.
E questo, di sicuro, non fa bene alla nostra crescita.

Chissà perchè... una volta era tutto diverso....






alibaba76
00domenica 18 luglio 2004 16:42
"E se per sfiga rimane zoppo perchè cade dalla panca dello spogliatoio la mammina lo porta subito dal medico di famiglia che per non rischiare gli prescrive sei mesi di stop, otto lastre e tre risonanze magnetiche di controllo. Tutto ovviamente a spese sue.
Arriva il giorno della prima partita. Di norma passata in panchina. Poi la seconda, la terza e via dicendo. Ma se non arriva in gran fretta la convocazione sul campo la gente si stufa e molla, optando per lidi migliori dove è più facile trovare lo spazio... per dare quattro scarpate ad un pallone.
Si gioca anche in trasferta, ma non nel paesino fuori porta. Spesso bisogna affrontare viaggi lunghi e dispendiosi. Partendo all'alba per tornare in tarda nottata. Per poi magari andare al lavoro o inventarsi una scusa per saltare la scuola.
Poi, possiamo esserne certi, alla prima insufficienza tutte le colpe piovono sul poco amato football. Mai sulle tante ore pomeridiane passate a strusciare i tacchi nella via centrale della città invece che studiare la giusta quantità per sopravvivere."

????[SM=g27790] [SM=g27790] [SM=g27790] ????
Dove sta il male del nostro sport?...nella retorica forse...

Enrico Bertorello
00domenica 18 luglio 2004 17:51
Vabbè, ma secondo te in una domenica pomeriggio bloccato in ufficio per lavoro uno che cazzo deve fare.... se non un po' di retorica...
Io se non altro, malgrado tutto questo, lotto ogni giorno per aiutare la mia squadra.
focused
00domenica 18 luglio 2004 18:34
Re: focused

Scritto da: vecchiovecchiovecchio EX 18/07/2004 12.16
Non mi sembri molto focused sul topic.
Si può aprire una discussione o anche una sezione dal titolo "amarcord" in cui si riparla di quella tal partita o tal azione.
Di quella partita ti posso dire che ricordo ancora il terrore negli okki di Domenichini prima di ogni snap!




Allora sei tu: le mie informazioni erano corrette...
Ho aperto una discussione in varei ed eventuali. Se puoi dimmi altri particolari succulenti: di Aldo e della linea d'attacco che mi dici? E di Melone Boccolari?

Grazie
kuttysurk
00lunedì 19 luglio 2004 00:12
Caro Enrico
Hai ragione su tutti i punti , pero è anche vero che se ci troviamo in questa situazione è anche per come è stato rappresentato negli anni passati.
Sono nel giro da un bel po di anni , e l'immagine di questo sport è stata sempre quella di uno sport volento in cui solo i "veri"uomini potevano giocare .
Non bisognava avere paura , bisognava far male ,e se per caso facevi 2 allenamenti per la teoria ti domandavano "ma non ci picchia più ?"
Eppoi non giriamoci in torno , quanti atleti veri riesce ad avere una squadra ?
La maggior parte dei giocatori che incominciano a giocare a questo sport ho non hanno mai fatto sport , o sono scarti delle altre discipline sportive.
Qui da noi non esiste la mentalità , chi vorrebbe vedere suo figlio giocare a football ?
Ho giocato per 7 anni e mia madre e mio padre non hanno mai visto una sola mia partita.
Il problema per me non è che se un ragazzo arriva si fa la panchina ma che vada in mezzo al campo non preparato e prenda tanti di quei schiaffoni fino a che gli sorge la fatidica domanda "ma chi me lo fa fare".
Però per preparare bene un giocatore non serve solo insegnargli come si tirano cannonate , la tencica la mentalità sono nozioni che si acquisiscono solo se in forma fisicamente , e qui casca l'asino : se fai tre allenamenti alla settimana sono troppi , se ne fai due non riesci a seguire un programma decente , se chiedi di curarsi fisicamente ti senti rispondere " ma come non bastano gli allenamenti ?".
Vedi gente a cui dovresti imparare a camminare e poi a correre che non riesce a ricevere una palla senza saltare che non conosce il termine sacrificio.
Il problema oramai e di mentalità , ora come ora qui in Italia il football è sbagliato come sport perchè la mentalita che si isegna è sbagliata , noi siamo controcorrente , oggi si vuole tutto e subito anzi si pretende tutti sono unici e fenomeni , noi di contro cosa insegnamo ?
Che sacrificio e umiltà devono essere la parola d'ordine , che solo il duro lavoro alla fine premia , che bisogna avere il coraggio di mettersi sempre alla prova e al servizio degli altri.
Capirai che per molti ciò è incomprensibile , ma penso che sia l'unica strada percoribile.
Finchè nuovi ragazzi busseranno alle nostre porte la speranza di scoprire nuovi giocatori ci animerà e sarà l'unica cosa che ci farà tirare avanti.
Ma cristo come è dura !!!
Wolfz 27
00lunedì 19 luglio 2004 01:03
I problemi del nostro sport?
Tantissimi,secondo me.
-Difficilissimo trovare nuove leve
-Ancora più difficile trattenerli
-Non veniamo seguiti dai media(Tv-Radio-Giornali)
-Tranne pochi e rari casi i Team non sono organizzati(Il mio per Primo)
-La stessa federazione che ci rappresenta ha dei problemi(Non dubito che stiano lavorando,ma i problemi ci sono)
-Noi stessi,me per primo non seguiamo i vari tornei/campionati/ecc.appena non siamo coinvolti direttamente.
-I ns rappresentanti politici che sono poi coloro che decidono come,dove e quando giochiamo e ci alleniamo siamo per loro una scocciatura.
-Quando ci sono 4 soldi in croce li investiamo in un giocatore invece che nella crescita della squadra con l'allenatore,che farebbe fare il salto di qualità.
-I ragazzi che troviamo,quando arrivano,hanno contro la ragazza,i genitori e tutti quelli con cui parlano amici compresi.
-Soldi ,che è una conseguenza delle cose scritte sopra.
-Poi tante altre cose che potremmo scrivere per una settimana consecutiva tutte direttamente collegate le une alle altre.
Però quanto è bello giocare e vedere giocare le ns squadre,sarà il football stesso che ci rende così?Un pò matti e un pò drogati di questo sport?Io penso proprio di sì.
Ciao a tutti

Soldatojocker
00lunedì 19 luglio 2004 08:29
Nè aggiungo una io.

A football si gioca in tanti e noi italiani siamo culturalmente portati a litigare su tutto.

Concorso, chi l'ha detto?

"Un italiano? Un bel tipo.
Due italiani? Un litigio.
Tre italiani? Tre partiti politici"


scout
00lunedì 19 luglio 2004 09:02
Uno scenario come quello descritto da Enrico, non è una peculiarità del nostro movimento giovanile, ma di qualunque squadra giovanile condotta da persone incompetenti e poco preparate.
Aramil
00lunedì 19 luglio 2004 09:55
Re:

Scritto da: Soldatojocker 19/07/2004 8.29
Concorso, chi l'ha detto?

"Un italiano? Un bel tipo.
Due italiani? Un litigio.
Tre italiani? Tre partiti politici"


Non so da chi tu l'abbia sentita, ma fa parte di un gruppo di luoghi comuni che raggruppa un po' tutti i paesi europei...

Eccone alcuni

ITALIA
Un italiano è un italiano
2 italiani sono un mercato
3 italiani sono un ingorgo
4 italiani sono un partito

INGHILTERRA
1 inglese è un inglese
2 inglesi sono una fila
3 inglesi sono un Team
4 inglesi sono un Club

FRANCIA
1 francese è un francese
2 francesi sono une couple
3 francesi sono une couple perfect
4 francesi sono un menage

SVIZZERA
1 svizzero è uno svizzero
2 svizzeri sono due svizzeri
3 svizzeri sono tre svizzeri
4 svizzeri sono quattro svizzeri



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Fulvio "Aramil" Cavicchi
Triestino di nascita, bolognese da tutta la vita
Forza Virtus Warriors, forza Muli!!!
[e un bel abbraccio anche ai Duri [SM=g27789]]

[ragazzi, non ne so una cippa, abbiate pietà di me [SM=g27789]]

[Modificato da Aramil 19/07/2004 12.32]

Bonnie Prince Charlie
00lunedì 19 luglio 2004 10:18
tutte vere le considerazioni... ma credo che su tutto il problema piu importante riguarda la visibilita ....

io per anni mi so guardato le partite criptate sulla mia televisione ... muovendo il cavo dell'antenna si risuciva a vedere piu o meno bene ... ma non puo durare questa cosa neanche x chi lo ama questo sport... per anni io non sono piu riuscito a vedere football... figurarsi i non appassionati che ovviamente non credo proprio si sforzino per vedere qualcosa che manco conoscono,,,,


e poi ricordiamoci degli anni 80.... ovvio che se ne trasmettono e tanto alla televisione e perdi piu aggratise... e se ci sono i diari della Nfl e i quaderni dell'aifa e ne parlano su topolino... ovvio che si ha una serie A di 24 squadre....

anche in germania... la Nfl, la NFL europe, ormai saranno 10 anni che la trasmettono ... i risultati si vedono dal pubblico negli stadi...

marco del freo
00lunedì 19 luglio 2004 11:22
contributo...
Sempre lì si cade.
L'unica O: organizzazione.
Le due L: lavoro di gruppo e leadership.
Le tre D: decisione, dedizione, dirittura.
Le quattro A: amore, attenzione, accuratezza, accortezza.
Le cinque S: studio, sicurezza, strumenti, sensibilità, sogno.
Le sei P: persone, preparazione, programmi, pecunia, pazienza, professionalità.
Ciao a tutti e buon lavoro.
Soldatojocker
00lunedì 19 luglio 2004 11:34
Re: Re:

Scritto da: Aramil 19/07/2004 9.55

Non so da chi tu l'abbia sentita, ma fa parte di un gruppo di luoghi comuni che raggruppa un po' tutti i paesi europei...





Almeno da Marco mi aspettavo la risposta esatta:

Ecco i riassunti caratteriali che Kipling dava dei maggiori popoli europei:
"Un inglese? Un imbecille.
Due inglesi? Due imbecilli.
Tre inglesi? Un popolo".
"Un tedesco? Un lavoratore.
Due tedeschi? Una birreria.
Tre tedeschi? La guerra".
"Un francese? Un eroe.
Due francesi? Due eroi.
Tre francesi? un "menage"".
"Un russo? Una bomba.
Due russi? La rivoluzione.
Tre russi? Nulla".
"Un italiano? Un bel tipo.
Due italiani? Un litigio.
Tre italiani? Tre partiti politici".

Sempre x Marco. Non so se sarai d'accordo ma secondo mè manca la U, come Umiltà.

marco del freo
00lunedì 19 luglio 2004 11:47
opperbacco, la sapevo, come giustamente hai immaginato, ma il tema era un altro, no?
E qui mi cogli. La prima versione del sistemino retorico impostato prevedeva appunto la U di umiltà.
Poi ho pensato: non è che qui, a furia di voler essere umili, si finisce a fare i paria per scelta e vocazione?
Credo che tu e gli altri capiate bene che cosa intendo.
Io di testa penso all'americana: think big. la realtà ci mette il suo a tagliarti le gambe. Come diciamo con mia moglie. Io tengo la testa tra le nuvole e lei mi tiene i piedi per terra.
Ecco quindi perchè non ho messo la U, come sarebbe ed è giusto.
Perchè il momento è particolare, drammatico, involuto, per molti versi stupido... Chi sa come usare dell'umiltà continuerà a farlo, ma proprio a loro è il momento di chiedere orgoglio e, perchè no, un pizzico di sana presunzione. Quando Gionni, che pure nella pratica umile lo era davvero, ha cominciato la nostra avventura, mica ha pensato in piccolo: accettare una sfida significava lanciarne un'altra.
Ecco che cosa manca alla mia lista, invece, la V di visione.
Un abbraccio a tutti
RB32
00martedì 20 luglio 2004 19:16
a mio modsto avviso
ragazzi certo che i problemi sono molti, allora
1) non visibilità del nostro sport a livello nazionale e politico, infatti se solo un politico lo apprezzasse adesso non diremo questo.
2)presunzione degli allenatori o dirigenti che accentrano su se stessi tutte le decisioni, non assumendosi le responsabilità morali dello sport
3) federazione gestita in modo , come dire all'italiana, che ci lascia senza un perno fondamentele per il proseguio del nostro sport.
4)da ul livello che da quando seguo io questo sport non è mai sceso tanto in basso, squandre che ricompaiono, scompaiono, fanno rifare i calendari all'ultimo momento, senza nemmeno pensare alla correttezza nei confronti delle altre squadre ecc.
5) oramai i lions non so se si divertano a giocare a questo sport, spero che abbiano dignita tale da rendere questo campionato piu' apprezzabile.
per il sud dobbiamo molto a catania, napoli che sono stati sempre un perno centrale nel nostro sport, ed anche ad un'altra squadra del sud che l'anno scorso ha fatto un bel campionato e che quest'anno a causa di prolungati litigi tra giocatori ed allenatore non si sono piu' iscritti (i seagulls)ragazzi non vale la pena litigare vedete che succede. anche se potevate risparmiare quella quiestione a fine campionato tra giocatori ed allenatore.
PASK46
00martedì 20 luglio 2004 20:25
l'unico problema serio del nostro sport è la mancanza di visibilità. Tutto il resto si aggiusta col tempo...cosa credete, che i tecnici incompetenti e presuntuosi o le società disorganizzate le abbiamo solo noi? Sono mali comuni dello sport italiano, a tutti i livelli. Se torniamo con la mente agli anni ottanta, aldilà dei ricordi piacevoli, tutti abbiamo avuto esperienze simili. Tra coach strampalati, compagni di squadra al limite della camicia di forza, campetti da Fantozzi (scapoli-ammogliati del primo Fantozzi, con San pietro sulla traversa!), dirigenti improvvisati e mamme invadenti. Però il tempo, con quel trend, avrebbe portato ai Doves di Giovannetti, ai Seamen, ai Frogs di Lucarelli...poi qualcosa è improvvisamente cambiato.
E' sparito il football in TV. Le società economicamente più forti hanno iniziato a prendere i giocatori di talento da quelle più deboli, visto che il flusso di giovani atleti iniziava a calare. Hanno cominciato a soffrire alcune squadre storiche, che poi sono sparite, chi in sordina, chi col botto (Rhinos).
Nel frattempo alcune fenomenali decisioni del consiglio direttivo davano un ulteriore spallata ai vivai nostrani: apertura al qb made in USA, trasferimenti più facili, passaggio a FIAF, elezione di Arnoldi. Scollamento sempre maggiore tra squadre di vertice e non, gap sempre maggiore tra elite e base.
Tutta questa rincorsa al vertice mentre le società soffrivano un ricambio generazionale che non c'è stato. Il campionato junior passava dal football a 11 a quello ad otto!

Quello che oggi si scrive è condivisibile: organizzazione, tecnica, duro lavoro...tutto vero. Ma se tanto le squadre di vertice seguono ALTRI schemi ed altri obiettivi, sarà impossibile risollevare l'intero movimento. A meno che tanti pazzi non decidano di creare delle società di solo vivaio.
Ora come ora, non lo vedo possibile.
tony soprano
00martedì 20 luglio 2004 22:23


sono d'accordo, è proprio così
alibaba76
00mercoledì 21 luglio 2004 02:27
Re:

Scritto da: Enrico Bertorello 18/07/2004 17.51
Vabbè, ma secondo te in una domenica pomeriggio bloccato in ufficio per lavoro uno che cazzo deve fare.... se non un po' di retorica...
Io se non altro, malgrado tutto questo, lotto ogni giorno per aiutare la mia squadra.



Non volevo fare nessuna polemica e non metto in dubbio che tu ogni giorno lotti per la tua squadra,come io per la mia,è da poco che seguo questo forum e nonostante non ti conosca ho constatato che non sei uno dei tanti che si riempiono la bocca di cazzate!la mia voleva essere una provocazione.forse le cose di cui ti sei lamentato e che io ho sottolineato è giusto che siano così.A che pro convincere a tutti i costi ragazzi che non sono convinti o che non hanno i mezzi per fare questo sport?forse è giusto che si sia in pochi.il nostro è uno sport difficile,pieno di ostacoli.Il nostro sport lo devi amare,solo così puoi giocare a football.E' uno sport da pochi!!
Questa è la mia modesta opinione.Con ciò non voglio dire che non si debba cercare nuove leve ma bisogna anche fare i conti con una certa "selezione naturale",almeno sei sicuro che chi resta è veramente degno di giocare a football.
Ciao
Enrico Bertorello
00mercoledì 21 luglio 2004 09:05
Concordo con te.
Rileggendo quello che ho scritto in effetti il mio intevento sembra un po' troppo lamentoso. Ma ti assicuro che volevo solo evidenziare i problemi che mi si presentano sotto il naso ogni giorno e che cerco di risolvere almeno da dieci anni.
La selezione naturale c'è e deve esistere. Vorrei solo che a subirla fossero molti più ragazzi di quelli che si riescono a raccogliere in giro...
PASK46
00mercoledì 21 luglio 2004 10:29
infatti la chiave di tutto è lì, nel numero. Se fai una selezione per la junior ed hai venticinque ragazzi, probabilmente ne terrai ventiquattro...se se ne presentassero duecento...ma senza la TV non si va da nessuna parte. E se pensate a quanti di noi hanno iniziato solo vedendo "Quella sporca, ultima meta"....
Bonnie Prince Charlie
00mercoledì 21 luglio 2004 10:36
concordo... LA TV è il fulcro di tutto... gli altri problemi sono conseguenze....
Ergosum
00mercoledì 21 luglio 2004 10:47
Non credo che 'in federazione' interessi lo sviluppo del nostro sport a livelli tipo rugby .
Non credo che qualcuno abbia voglia di migliorare la situazione, la situazione rimarrà lo stesso cosi com'è anche senza debiti CONI, che sono fermi all'ufficio legale del CONI.
alibaba76
00mercoledì 21 luglio 2004 17:34
Re:

Scritto da: Enrico Bertorello 21/07/2004 9.05
Concordo con te.
Rileggendo quello che ho scritto in effetti il mio intevento sembra un po' troppo lamentoso. Ma ti assicuro che volevo solo evidenziare i problemi che mi si presentano sotto il naso ogni giorno e che cerco di risolvere almeno da dieci anni.
La selezione naturale c'è e deve esistere. Vorrei solo che a subirla fossero molti più ragazzi di quelli che si riescono a raccogliere in giro...



Perfettamente d'accordo con te Enrico,il segreto sta nel numero.Scavando a fondo i giocatori si trovano.Purtroppo non è sempre facile.
Ti rinnovo i miei saluti
ciao
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