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=BigForrest=
00sabato 24 novembre 2007 21:39



Quanti sanno che il famoso episodio dell'adultera che Gesù salva dalla lapidazione con la frase, "Chi è senza peccato scagli la prima pietra", non apparteneva originariamente al Vangelo di Giovanni, ma fu aggiunto da uno sconosciuto copista? E che furono aggiunti anche gli ultimi dodici versetti del Vangelo di Marco? Fatti del genere sembrano incredibili e si potrebbe pensare che siano clamorose eccezioni. Ma non è così. Errori, aggiunte, varianti e modifiche sono invece la regola nella lunga e complessa storia che ha portato dalla stesura dei primi Vangeli al testo che leggiamo oggi. Anzi, le manipolazioni erano così comuni che l'autore dell'Apocalisse minacciava di dannazione chiunque avesse osato aggiungere o togliere qualcosa al suo componimento. Tutti noi pensiamo, perlopiù, di leggere nel Nuovo Testamento se non proprio le parole esatte pronunciate da Gesù, almeno quelle scritte dai vari autori dei testi che lo compongono. La verità, invece, è che di nessun Vangelo possediamo il manoscritto originale, e per quasi millecinquecento anni, fino all'invenzione della stampa, le copie che tramandavano la tradizione cristiana subirono infinite vicissitudini e furono ripetutamente trascritte a mano da copisti talvolta distratti o stanchi, talaltra incolti, sempre, comunque, profondamente influenzati dalle controversie culturali, teologiche e politiche della loro epoca. Come ci mostra Bart D. Ehrman, una delle massime autorità mondiali nel campo degli studi biblici, le copie più o meno antiche giunte a noi differiscono tra loro in una miriade di punti: alcune discrepanze sono insignificanti, ma altre toccano nodi centrali della dottrina come, per esempio, la natura divina di Gesù o il mistero trinitario, e sono il frutto di alterazioni, sia intenzionali sia accidentali, introdotte dagli scribi. Ciò rende assai difficoltoso il tentativo di ricostruire con precisione il testo originale, sforzo che vede impegnati numerosi ricercatori, tra cui Ehrman stesso. Con grande competenza, e con uno stile chiaro e coinvolgente, Ehrman ci guida a scoprire dove e perché furono effettuate le più importanti modifiche, come si è giunti a stabilire il testo che viene stampato ai nostri giorni e come i critici testuali, simili a pazienti investigatori, cerchino di individuare dalle versioni antiche e manipolate le parole originali dei Vangeli.


L'autore(Bart D. Ehrman, che ha scritto anche"La verità sul Codice da Vinci ") è professore e capo del dipartimento di studi religiosi all'università del Nord Carolina a Chapel hill, dove insegna da 15 anni.
Questo per me risulta estremamente stuzzicante, perché non è un libro scritto da un non religioso o un ateo convinto, ma da un stesso esponente del cristianesimo che ci va giù pesantino.
Vedremo un po'.


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