Lo Schiaccianoci.
Lo schiaccianoci è un balletto con musiche di Piotr Ilic Caikovskij.
Il balletto, commissionato dal direttore del Teatro di Mosca su richiesta specifica dei regnanti russi, divenne immediatamente la più popolare opera messa in scena nel periodo natalizio.
Il libretto è tratto da un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann ma non nella sua forma originale, perché sembrerebbe troppo cruenta. Il racconto ripreso dal libretto dunque si basa su una revisione meno cruenta di Alexandre Dumas. Qui verrà analizzata la versione originale del balletto, quella di Marius Petipa.
Atto I
Il Valzer dei Fiocchi di Neve.
Durante la vigilia di Natale, agli inizi del XIX secolo, il sindaco indice una festa per i suoi amici e per i loro piccoli figli. Questi, in attesa dei regali e pieni di entusiasmo, stanno danzando quando arriva il signor Drosselmeyer, un amico di famiglia, che porta regali a tutti i bambini, intrattenendoli con giochi di prestigio.
Alla sua prediletta, Clara, regala uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto. Arrivano così alla festa anche i parenti, che si uniscono alla festa danzando. Clara, stanca per le danze della serata, si assopisce seduta su una sedia e inizia a sognare.
Tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l'albero di Natale, i giocattoli... e soprattutto una miriade di topi che cercano di rubarle lo schiaccianoci. Ma Clara riesce a scacciarli gettandogli addosso le proprie bambole: lo schiaccianoci prende vita, unendosi a lei nella lotta contro i topi e il loro comandante, il Re Topo.
Lo schiaccianoci e il re Topo sono gli unici sopravvissuti della battaglia. Impaurita dal re dei topi, Clara scaglia contro questo la sua scarpetta, uccidendolo. Alla morte del re, lo schiaccianoci si trasforma magicamente in un principe.
Atto II
I due giovani vengono trasportati in una grotta incantata, dove Clara viene intimorita da alcuni pipistrelli. Il principe, che altro non è che lo schiaccianoci, la protegge e la rincuora e la bambina si accorge che i pipistrello non sono altro che le persone invitate alla festa, trasformati dal suo incubo.
La grotta ora prende le sembianze di un teatro, un giocattolo di Clara, dove la maggior parte delle sue bambole si animano e danzano con lei. I genitori della bambina la svegliano e il sogno si interrompe così, con questa ultima scena festosa e allegra, mentre tutti gli invitati tornano alle proprie case. Clara alla fine rimane sola, ripensando al suo sogno così tanto avventuroso e così tanto reale.