Hall Of Fame

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route76
00venerdì 12 ottobre 2012 14:21
Maldera ha giocato poco nella Roma. Cafu 6 anni da fenomeno, famoso a livello mondiale, non può non esserci. Nela ci entrerà. Strano non ci sia Ghiggia, campione del mondo '50 con l' Uruguay e per 9 campionati con la Roma.
giove(R)
00venerdì 12 ottobre 2012 14:55
per me il primissimo parametro è la grandezza del giocatore.
secondo arriva l'attaccamento.

questo secondo elemento può diventare discriminante quando, come nel caso di Batistuta, sei stato fortissimo, quindi in pratica da Hall of Fame, ma sei stato davvero molto poco, troppo poco, per poterci entrare.

diciamo che il mio criterio è "la grandezza del giocatore, con minimo 3 anni di militanza".

la cosa che mi fa ridere e che proprio non concepisco è quella del "ma gli esclusi di questa tornata, ci entreranno in futuro".

ma che vòr dì? [SM=x2478856]
il ruolo di terzino destro, per esempio è uno, mica si gioca con 2,3,4 terzini destri.

e se Cafù ha vinto su quelli "del passato" perchè mai uno "del passato" dovrebbe superarlo?
davvero non riesco a capire...
ormai, parlando di quelli del passato, Voeller s'è attaccato ar cazzo, Nela pure, Ancelotti anche.
mica che non ce li vorrei, ma tant'è.

i "subentri" li concepisco, naturalmente, ma solo per quanto riguarda quelli ancora in attività o del futuro.

Totti può entrare (e naturalmente entrerà) al posto di Pruzzo o Amadei.
persino Dodò, per dire, potrà entrare, carriera in giallorosso sempre permettendo, al posto di Rocca...
addirittura er fio der fio de n'amico mio, se nascerà, se giocherà, se sarà grande calciatore e attaccato alla maglia, potrà entrare nella Hall of Fame, scavalcando i presenti, gli attuali.

ma sui giocatori del passato si è giò votato. punto.

che minchia è sta cosa che "un giorno Giannini - o similari - entrerà"?

fanno parte certo della storia della Roma, e se intendiamo Hall of Fame un gruppo di "paladini giallorossi" ins enso lato, ci stanno sia lui, che voeller che tanti altri.

ma se intendiamo il Top 11, che minchiata è quella che gente che ha già scritto la sua storia ed ha (o non ha) trovato collocazione, la trova dopo?
semmai puoi solo regredire, non avanzare.

oggi c'è Pruzzo e Amadei, e Voeller, Bati, Balbo ecc stanno dietro e basta.
un domani entrerà Totti e uscirà uno tra Pruzzo e Amadei, un domani ancora più domani un altro affiancherà Totti facendo fuori chi è rimasto tra Pruzzo e Amadei, fra mille anni, magari anche Totti uscirà fuori.

la storia scritta è quella e basta.
cioè vojo dì... o è così o non ha senso tutto st'ambaradam della Hall of Fame.
lucaDM82
00venerdì 12 ottobre 2012 15:07
Io ho capito che questa è la hall of fame classe 2012 e che ce ne saranno altre.La prossima deduco che la faranno dopo il ritiro di Totti (mettiamo che fra due anni smetterà,più altri due anni devono passare da regolameto,quindi in teoria nel 2016).Non penso che per mettere samuel faranno fuori aldair e cosi'via.Ho capito che verranno scelti altri 11 giocatori,almeno penso.
BeautifulLoser
00venerdì 12 ottobre 2012 16:48
Re:
lucaDM82, 10/12/2012 3:07 PM:

Io ho capito che questa è la hall of fame classe 2012 e che ce ne saranno altre.La prossima deduco che la faranno dopo il ritiro di Totti (mettiamo che fra due anni smetterà,più altri due anni devono passare da regolameto,quindi in teoria nel 2016).Non penso che per mettere samuel faranno fuori aldair e cosi'via.Ho capito che verranno scelti altri 11 giocatori,almeno penso.




dipende.
normalmente le hall of fame usano un principio incrementale.
tipo walk of fame sul hollywood boulevard che non è nient'altro che una hall all'aperto.
la frequenza e il numero degli eletti è tutto da decidere... il fatto che per l'inaugurazione abbiano scelto proprio undici giocatori suddivisi per i ruoli che avevano in campo mi sembra anche logico per una squadra di calcio. che poi losi e ago siano stati meno forti di giannini e ancelotti può anche essere vero. ma con ago c'era un conto aperto da vent'anni, e losi c'ha na certa. si suppone e si spera che il principe e carletto campino ancora un bel po' di decenni! poi è molto più bello onorare il primo (e finora oggettivamente unico) one-club-man della roma finché è in vita.
Sound72
00venerdì 12 ottobre 2012 21:27
per come l'hanno pensata il top 11 ci sta come formula..anche se poi ripeto..tatticamente è una formazione vera per modo di dire..perchè Losi era piu' terzino come Rocca e Cafu ad es., che un centrale..gli stessi Amadei e Pruzzo sono 2 centravanti, Conti era un'ala..e mancherebbe l'altra ala..
La Hall of Fame preferisco di piu' concepirla come una galleria dei migliori giocatori in cui possono finirci anche 3 terzini e un solo portiere ad esempio..ma anche 5 centrocampisti..posto che ecco..gente come Ancelotti, Giannini, Nela, Voeller ( ma io direi pure Montella ) mi viene difficile pensarla come di rincalzo e non come protagonista.
E ovviamente..sarebbe una galleria in cui andrebbero poi a finire quelli in attività, senza dover fare sostituzioni un pò..stonate.
lucaDM82
00venerdì 19 ottobre 2012 13:03
CAFU: "Totti? Compagno fantastico. Zeman? Farà vedere il suo gioco". (FOTO)


LA CHAMPIONS A PIAZZA DEL POPOLO - Oggi a Roma è stata presentata l'ultima tappa del Trophy tour Uefa di UniCredit: dalle ore 14,00 e fino a lunedì 22 ottobre (il primo giorno dalle 14 alle 17,30; il 20, 21 e 22 dalle 10 alle 22), la Coppa con le orecchie della Champions League sarà esposta nell'UniCredit Arena in piazza del Popolo. Testimonial d'eccezione l'ex romanista Cafu e Christian Vieri che hanno aperto la manifestazione parlando in conferenza stampa. L'ex Pendolino giallorosso si è soffermato anche sulla Roma ed ha detto: "Di Zeman ho un ricordo bellissimo. Non abbiamo vinto, ma abbiamo lottato dall'inizio alla fine, con un bel calcio, i giocatori si devono adattare al suo schema. Ci vuole del tempo. Vedrete che troverà la maniera per far vedere il suo gioco. Totti? E' il più forte. E' stato per me un compagno fantastico. Spero che possa continuare ad essere questo grande giocatore, e la squadra lo deve aiutare a essere questo. La Hall of fame? Sono contento e felice di essere tra gli undici più importanti della storia giallorossa. Un premio a quel lavoro fatto in quegli anni".
---
si',ma perchè non c'eri?
lucolas999
00sabato 20 ottobre 2012 09:36
Forse s'era accorto che aveva i. Frigo vuoto e doveva andare a fare la spesa per non fare la fine di garrincha [SM=g9107]

Comunque a parte quello scivolone per me rimarrà uno dei grandissimi della Roma, ieri quando ho visto le foto mi sono emozionato [SM=g7542]
Sound72
00sabato 20 ottobre 2012 10:13
come valore assoluto Cafù resta Cafù..praticamente ha vinto tutto con club e nazionale, pure da capitano.
Una cosa è certa, non vedeva la porta..con tutto che aveva una grande
spinta offensiva di gol ne ha segnati pochissimi.
Alla Roma con inserimenti da dietro in 6 anni ne avrà segnati un paio al massimo. Ne ricordo uno al Galatasaray e un altro all'Inter con Zeman.Poi boh.
Qua per me è stato grande ma soprattutto l'anno dello scudetto grazie alla difesa a 3. Per il resto io mi ricordo buone partite ma anche tanti cross sbagliati da Cafu,faceva grandi gicoate e poi si perdeva all'ultimo passaggio..e lo sottolineo proprio perchè da uno con quel fisico e quella tecnica superiore alla media ti dovevi aspettà sfracelli ( e nn solo per i sombreri a Nedved ).. lo so che scriverlo oggi è irriverente visto chi abbiamo avuto dopo da quella parte, in particolare negli ultimi 3-4 anni.
Però non riesco ad averlo sto ricordo fulminante di Cafù.Per certi versi credo di essere stato emozionato e trascinato di piu' da Candela ( che nn era ai livelli di Cafu ),questo prima che si perdesse di testa e divenisse presto un ex calciatore.
lucaDM82
00sabato 20 ottobre 2012 13:23
La prima volta che lo vidi con la Roma fu ad agosto,in un match precampionato che fecero in tv (non ricordo quale).Rimasi estasiato per quello che stava facendo su quella fascia,volava e apriva le difese con le sue finte.A me piaceva Carboni,figuriamoci Cafu.Un terzino moderno,praticamente un'ala.Dal vivo mi faceva ancora più impressione,ogni tanto mi chiedevo "ma è possibile che questo gioca con noi?".
Sound72
00mercoledì 5 giugno 2013 13:04
www.asroma.it/pdf/1ok05_giugno_Comunicato_stampa_annuncio.pdf

azz..pure Piero Torri nella nuova Commissione...

se so impegnati pe fa sto regolamento..
nel 2016 nel top 11 ce sarà pure Kuffour..
jandileida23
00mercoledì 5 giugno 2013 13:24
Fece gol al temibile Tromso e abbracciò Giorgio Rossi: ce po stà.

Grande commissione comnque
lucaDM82
00mercoledì 5 giugno 2013 13:32
Re:
Sound72, 05/06/2013 13:04:

http://www.asroma.it/pdf/1ok05_giugno_Comunicato_stampa_annuncio.pdf

azz..pure Piero Torri nella nuova Commissione...

se so impegnati pe fa sto regolamento..
nel 2016 nel top 11 ce sarà pure Kuffour..



guaita grande bomber ma non è stato molto (tra l'altro ci fu un epilogo strano perchè fuggi' pensando che lo avrebbero chiamato per la guerra ma non era cosi'),non lo avrei inserito.Gli altri si',penso che cmq vincerà ferraris.
santarini è stato molto ma non lo avrei inserito,non penso sia stato un grande giocatore.panucci non lo reggo,candela mi sembra prematuro.Nela merita ma masetti più di tutti,per anni di militanza durante e dopo la carriera è un simbolo.L'altro posto se lo giocano giannini e de sisti,là la mia scelta è scontata,principe.in attacco premierei voller su tutti,un domani manfredini e balbo.x gli altri mi sembra prematuro.


lucaDM82
00mercoledì 5 giugno 2013 13:37
Re:
jandileida23, 05/06/2013 13:24:



Grande commissione comnque



stinchelli e mei ok.spero che torri non combini danni.
jandileida23
00mercoledì 5 giugno 2013 14:04
Proporrà Robben.

Comunque per me: Ferraris IV, Masetti, Cerezo (io non l'ho visto dal vivo a Roma ma mio padre piange quando ne parla, me fido) e Voeller
giove(R)
00mercoledì 5 giugno 2013 15:40
Re:
jandileida23, 05/06/2013 13:24:

Fece gol al temibile Tromso e abbracciò Giorgio Rossi: ce po stà.

Grande commissione comnque




va detto che ha vinto più lui in mezza carriera che tutta la roma in 90 anni..

cmq per me Ferraris IV, Giannini, Voeller....
il quarto manco lo dico (forse Masetti?) perchè il cuore, l'impegno e l'attaccamento di questi 3 è passibile di mettere chiunque altro che segua, tra i candidati 2013, a distanze siderali.
compresi gli Ancelotti, i Delvecchio, i Nela che pure sono pezzi di cuore.

ma Ferraris, il Principe e er Tedesco proprio stanno cento pezzi avanti.
jandileida23
00mercoledì 5 giugno 2013 16:45
Vabbè che hanno vinto più de noi in carriera ce ne stanno parecchi de giocatori...

Comunque, ma Giannini non stava già dentro?
lucaDM82
00martedì 9 luglio 2013 14:16
up
jandileida23
00lunedì 22 luglio 2013 12:37
Entrano Ferraris IV, Giannini, Montella e Nela.

Certo che Vincenzino al posto di Voeller grida abbastanza vendetta: Montella ha vinto e Rudi no, questo avrà fatto la differenza.
lucaDM82
00lunedì 22 luglio 2013 12:50
Io ho votato voeller.Meritava lui...o Balbo.
Montella sicuramente è stato votato dai più giovani.Pesa cmq lo scudetto dove c'è la sua firma.
In questo momento,visto anche il rapporto non idiliaco con montella,me lo sarei evitato.Prematuro.

Contento per Giannini,mio primo e ultimo idolo.
Ferraris era scontato.Nela OK.
jandileida23
00lunedì 22 luglio 2013 12:54
Io ho votato Ferraris, Nela, Voeller e Giannini, seguendo il cuore (altrimenti avrei votato Cerezo): grande Principe
Sound72
00giovedì 1 agosto 2013 10:06
Giusto aver riattivato la maglia n. 6 di Aldair..mi piacciono poco le numerazioni all'americana, peggio ancora i ritiri di maglia.
Oltretutto se l'è presa Strootman, un motivo in piu' per rivederla in campo.
lucaDM82
00lunedì 14 luglio 2014 19:52
ASROMA.IT – “Ma guarda te, c’ho settant’anni e ancora piango quando ricordo i miei anni da calciatore…”. Per Giancarlo “Picchio” De Sisti – tra i centrocampisti votabili nella Hall of Fame 2014 – la Roma è stata la vita: ci è nato, cresciuto e diventato grande. È stato anche per nove anni un centrocampista fondamentale di una Fiorentina scudettata, a Firenze lo hanno nominato cittadino onorario, “ma la Roma è stata la Roma”, dice De Sisti con la voce rotta dall’emozione a distanza di tanto tempo.

Il suo percorso nella Roma iniziò nel settore giovanile dove vinse due titoli consecutivi nel “Campionato Ragazzi” nel 1959 e 1960. Mica male…
“Sì, non solo, ci aggiudicammo anche due coppe Italia. Eravamo una squadra fortissima, tutti potevano sfondare e diventare grandi calciatori di Serie A, ma l’allenatore di allora Foni decise di affidarsi a me perché in campo facevo cose semplici e davo sicurezza”.

Che calcio era quello giovanile di allora?
“Era un movimento più selettivo. Non esistevano scuole calcio, ma si facevano provini dai quali gli istruttori decidevano se prenderti a giocare con una squadra o meno. I maestri non erano necessariamente personaggi noti, anche se quelli che ho avuto io – in particolare uno – è stato un grandissimo della storia della Roma”.

Il nome?
“Guido Masetti, il portiere del primo scudetto nel 1942. Un uomo dalla spiccata personalità, bastava uno sguardo per capire cosa voleva. Mi insegnò molto”.

Lei come finì nelle giovanili giallorosse?
“Mi presero da una squadra di San Giovanni, la Forlivesi, dove mi portò mio padre per non litigare con mia madre…”.

Addirittura litigare?
“Già, giocavo nella parrocchia di Santa Maria del Buonconsiglio sulla Tuscolana. La sera tornavo a casa sudato e mia madre si preoccupava che mi ammalassi. Mio padre, invece, era d’accordo: lui era stato un buon giocatore di Serie C e non gli dispiaceva affatto l’idea che anche io ricalcassi le sue orme. Insomma, questo era un argomento che li faceva discutere. Per trovare un punto d’incontro mia madre disse a mio padre: “Porta tuo figlio a una scuola calcio dove può farsi la doccia e tornare a casa in condizioni decenti”. Lui non se lo lasciò ripetere due volte. Andammo alla Forlivesi, superai il provino e da lì iniziò tutto”.

E poi arrivò la Roma.
“Esatto, che mi notò a quindici anni. E lo sa come mi pagarono i dirigenti romanisti?”.

No, come?
“Diedero al club undici maglie e undici paia di scarpe: di materiali del genere ce n’era sempre bisogno…”.

A 18 anni non ancora compiuti il suo esordio in Serie A. Che ricordi ha?
“La prima volta in campionato non andò benissimo. Piansi tanto perché non giocai bene. Quel giorno, il 12 febbraio del 1961, l’allenatore Foni mi diede questa grande opportunità, ma mi schierò all’ala destra per sostituire Orlando. Io ero un centrocampista centrale, dal passo nemmeno tanto veloce. Insomma, avevo caratteristiche che non si sposavano al meglio con il ruolo di esterno. Ma non ci pensai, in fondo era una possibilità unica. E così, parlai con un mio compagno di squadra, il mediano Luigi Giuliano, per trovare una soluzione tattica che permettesse di mettere in difficoltà questo terzino, che si chiamava Valenti. Purtroppo non ci capimmo e andò male per tutti, tanto che perdemmo 2-1”.

Invece andò bene per lei a Firenze nell’ultima giornata di quello stesso campionato.
“Vero. Foni decise di rimettermi in campo e stavolta disputai una grande partita. Il merito fu soprattutto di Schiaffino che mi aiutò moltissimo in campo e mi diede fiducia. Giocata dopo giocata presi consapevolezza e sfoderai un’ottima prestazione. Vincemmo 1-0 con gol di Menichelli”.

Ha nominato Schiaffino, uno dei calciatori più importanti di sempre, presente anche lui nella categoria “centrocampisti” nella Hall of Fame 2014. Quanto apprese da lui?
“Dico solo che è stato uno degli uomini fondamentali nella mia crescita professionale. Per me era una sorta di divinità. Era a fine carriera, ma dava sempre dimostrazione della sua classe. Sul terreno di gioco e fuori. Di lui ammiravo soprattutto l’umiltà: veniva ad allenarsi con la Seicento o spesso anche in autobus. Amava ripetere una frase: “Quanto è faticoso fare il calciatore: allenamenti e partite, partite e allenamenti. Ma sempre meglio che lavorare…”. Se sono diventato uno dei più grandi recuperatori di palloni di quell’epoca lo devo soprattutto a lui che mi insegnò come intercettare la sfera guardando negli occhi l’avversario nel momento del passaggio decisivo. Con questo trucco ne ho fregati tanti…”.

A proposito di uruguaiani: Ghiggia?
“Un altro mostro sacro, un altro che, come Schiaffino, fece piangere il Brasile nel “Maracanazo”. Capitò di allenarmi con Alcide nella squadra riserve. Una volta eravamo io, lui, Manfredini, Schiaffino e Selmosson. Capito? Tutti questi nella squadra riserve. Inutile dire che io ero il più scarso tra loro… Comunque, ho un aneddoto simpatico. Per un periodo Ghiggia faceva panchina a Orlando e a lui questa cosa non andò giù. Durante un allenamento con le riserve, mi chiamò per andare da lui: “Picchio, vieni qui: sei uno dei pochi che può palleggiare con me”. Io andai e quasi mi vergognavo. E durante i palleggi mi fece: “Ma è giusto che uno come me deve fare la riserva a Orlando?”. Io avevo 18 anni, che gli potevo dire? Ero un ragazzetto, non gli risposi… Mi misi a ridere”.

In quel periodo la Roma vinse una Coppa Italia e la Coppa delle Fiere, ma incontrò anche gravi difficoltà economiche culminate nella colletta del Sistina del 1965. Che momento fu?
“Non fu un bel momento, ma in quella giornata capii quanto fosse grande l’attaccamento dei tifosi per la squadra. Ricordo che presero la parola il tecnico Lorenzo e il grande capitano Giacomino Losi. Raccogliemmo seicentomila lire, una bella cifra, ma non sufficiente per le esigenze della società. E così decidemmo di devolvere quella somma in beneficenza per le vittime del Vajont. Dopo quella colletta, venimmo derisi in giro per l’Italia più o meno da tutti. A Verona ci tirarono le monetine per umiliarci”.

L’anno dopo, nel ’66, passò alla Fiorentina dove restò 9 stagioni e vinse uno scudetto, un’altra coppa Italia e la Mitropa Cup. Nel ’74 Anzalone la riportò nella Capitale. Come andò quel nuovo trasferimento?
“A Firenze diventai cittadino onorario, questo per far capire quanto mi trovai bene. Ma quando mi comunicarono la cessione ai viola scoppiai in lacrime disperato. Io stavo benissimo co’ ‘a mi’ ragazza, mi madre, ’a Roma, me sembrava ‘n incubo… (racconta in romano stretto, ndr). Per fortuna poi le cose andarono per il meglio e dimenticai tutto in fretta. Peccato che ad un certo punto alla Fiorentina venne un allenatore con cui non mi trovai, Radice. Arrivato a fine stagione, tra duemila incomprensioni, non potevo più sostenere quella situazione. Addirittura persi chili per il nervoso. Parlai col presidente: “Se Radice resta alla Fiorentina, io me ne vado”. E non cambiai idea. Mi chiamò il direttore sportivo della Roma di allora, Camillo Anastasi, e mi disse che sia il presidente sia Liedholm mi volevano a tutti i costi. Io chiamai in società alla Fiorentina per comunicare l’offerta giallorossa: “Guardate, io voglio andare alla Roma e solo alla Roma. Vendetemi e fate pure lo sconto ad Anzalone…”.

Nella stagione del suo ritorno a Roma trovò una Lazio con il tricolore sul petto.
“Era quello che dissi ad Anastasi appena accettai l’offerta: “Guardate, la Lazio sta prendendo il sopravvento. Bisogna fare qualcosa…”.

Non a caso lei decise il derby d’andata nel ’74 e in quello di ritorno superaste la Lazio al terzo posto.
“Per quella stracittadina che vincemmo con il mio gol la tifoseria mi regalò l’elmo da antico romano. E il derby del sorpasso vinto sotto la pioggia con la rete di Prati fu un’emozione incredibile…”.

Nel 1976-’77 tra i suoi compagni di squadra figurava Walter Sabatini, attuale Direttore Sportivo della Roma: che giocatore era?
“Un’ala destra che dribblava sempre, un funambolo. Una volta ebbe un battibecco piuttosto acceso con Rocca. I due arrivarono quasi alle mani, ma si mise in mezzo Liedholm: “Adesso fate a botte tutti e due con me…”. In questo modo riuscì a calmare gli animi. Che grande uomo, il “Barone”…”.

[SM=x2478842]
Sound72
00martedì 15 luglio 2014 19:32
grande De Sisti , purtroppo non l'ho mai visto giocare e anzi nei primi anni in cui seguivo allenava la Fiorentina, quindi era quasi piu' avversario che bandiera.
Qualche anno fa seguiva sempre il figlio calciatore in giro per il Lazio tra Interregionale e Eccellenza. Non se ne perdeva una.
Rileggendo la sua storia ho ritrovato questa recente intervista in cui si incazza apertamente contro chi lo aveva accostato ai casi di doping alla Fiorentina negli anni'70. Quando ebbe il malore ricordo che si parlò di ictus, certo dopo quell'episodio la sua carriera in panchina ad alti livelli è praticamente finita. Roba che un paio di anni prima aveva sfiorato lo scudetto con la Fiorentina ( l'anno dopo lo vincemmo noi ).


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Tristezza e rabbia. Giancarlo Picchio De Sisti, alterna l'una e l'altra in una telefonata in cui la voce si abbassa quando parla «dell'amico Galdiolo» e si fa improvvisamente alta e condita da più di un'imprecazione quando pensa al suo nome di campione legato a una storia in cui farmaci e pallone sembrano rotolare insieme.

De Sisti, un altro ex compagno in viola sta molto male.
«La notizia della malattia di Giancarlo mi ha riempito di tristezza. Abbraccio idealmente lui e la sua famiglia che sta vivendo un momento drammatico ma...».

Ma...
«Ma sono stanco, stufo, anzi glielo dico brutalmente mi sono rotto le palle di vedere il mio nome ogni volta legato a quello di chi non c'è più, in articoli dal titolo la ''Fiorentina maledetta degli anni 70''. Ora basta. Ma che vuol dire anni '70? Iniziamo a specificare, perché io a questo stillicidio fatto di sospetti, dubbi di doping, non ci sto più. Io sono andato via dalla Fiorentina nel 1973-1974 e l'ultimo anno di fatto non ho quasi mai giocato (19 gare, ndr) per dissidi con il tecnico Radice che mi aveva scaricato. In pratica degli anni Settanta ne ho vissuti due, alcuni compagni che sono morti o hanno avuto problemi hanno giocato dopo di me. Ma soprattutto c'è un prima che non va dimenticato e che mi fa infuriare...».

Cioè?
«Cioe? Glielo dico io il cioè. Nel 1970 il sottoscritto era già campione d'Italia con la Fiorentina, campione d'Europa con l'Italia e vice campione del Mondo. Ero in campo in Italia-Germania 4-3, io, se qualcuno se l'è scordato. Avevo già alle spalle quasi 300 gare in serie A. Ero un giocatore di classe e un professionista esemplare. Non ho mai preso niente. Basta con sta storia della Fiorentina maledetta in cui si fa di ogni erba un fascio, piazzando giocatori di anni diversi e unendo patologie successive diverse tra loro. Io so che non assumevo nessuna sostanza»

Magari lei no, però...
«Io parlo per me. Non posso mettere la mano sul fuoco per tutti, non so se privatamente qualcuno prendesse cose illecite, ma all'immagine di quella Fiorentina come ospedale da campo io non ci sto. Perché non è vera. C'è stata una lunga inchiesta sulla scorta della denuncia della signora Beatrice. Non vi è bastata?».

Ma diversi suoi ex compagni dissero che giravano pillole, flebo.
«Io ricordo il Micoren, un cardiotonico che serviva anche per rompere il fiato. Ricordo delle flebo di ricostituenti. Non so se qualcuno ha abusato di questo o altro. Ma ame nessuno ha mai imposto di prendere niente né si permetteva di dirmi cosa dovevo fare. Io ero De Sisti... E non ho mai visto neanche imporre cose ad altri».

Però non può negare che il numero di giocatori viola di quel decennio che sono morti o hanno avuto gravi malattie fa impressione.
«Bisogna valutare caso per caso. Beatrice, lui sì probabilmente deve la sua malattia a tutti quei raggi per curare la pubalgia, in anni in cui peraltro io non c'ero più. Ma il povero Mattolini che è morto di tumore? Lui era il terzo portiere, mi dice lei perché avrebbe dovuto prendre robe strane? Lui che non giocava? E Ferrante, lo posso assicurare, non prendeva niente neanche a quando stava male. Odiave le medicine. Antognoni ha avuto un problema cardiaco, ma sa quando? A 50 anni durante una partita tra vecchie glorie, in cui forse esagerò la foga agonistica. Una cosa peraltro lieve e senza conseguenze».

Il suo problema alla testa però fu più grave.
«Anche di questo ho piene le scatole. Ogni volta ritrovo scritto: ascesso frontale al cervello. Non è vero. Ho avuto un granuloma sub dentario. Il pus si era propagato. Quando mi hanno aperto la scatola cranica, hanno capito il problema. Mi hanno tolto tre denti. E sono guarito. Ma nessuno lo dice... A forza di ''Fiorentina maledetta'' qui sembra che eravamo tutti drogati. Prima o poi querelo qualcuno. Perché a passare da sopravvissuto di una squadra bombata io non ci sto più».

www.tuttomercatoweb.com/altre-notizie/de-sisti-tuona-basta-non-ci-sto-piu-a-passare-da-drogat...
lucaDM82
00martedì 15 luglio 2014 22:46
si',una volta leggeri lo intervisto' in occasione della morte non ricordo di chi ed era stranito,un'altra volta per un episodio simile non intervenne in radio.Che poi quando interveniva per parlare d'altro era sempre molto simpatico.

Sulla sua vicenda un giorno raccontò che fece un viaggio roma - firenze in macchina col tettuccio aperto e gli venne un ascesso cerebrale.
Sound72
00martedì 14 ottobre 2014 08:55
Champions Matchday, rivista ufficiale della Uefa Champions League, ha dedicato un articolo a Rudi GARCIA, definendolo "l'ottavo Re di Roma". Il magazine si è divertito poi a stilare l'elenco completo degli altri sette 'Re' giallorossi della storia del club: immancabile la presenza di Francesco TOTTI, mentre fa discutere la nomina di Fabio CAPELLO, allenatore all'epoca del terzo scudetto ma ancora "odiato" dai tifosi che non gli hanno mai perdonato il suo passaggio alla JUVENTUS. Ecco la lista completa:

1) AMADEO AMADEI
2) NILS LIEDHOLM
3) BRUNO CONTI
4) FALCAO
5) FABIO CAPELLO
6) DANIELE DE ROSSI
7) FRANCESCO TOTTI
8) RUDI GARCIA

romanews.eu

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vabbè se fa discutere Capello ..De Rossi allora?
Me pare piu' l'elenco de quelli che conoscono meglio..De Rossi si, Di Bartolomei no..se commenta da sola.

Poi io non sono certo un fan de Spalletti ma per il momento Garcia per me viene dopo il pelato..sta facendo grandi cose ma è prematuro metterlo addirittura come ottavo re di Roma..
jandileida23
00martedì 14 ottobre 2014 09:32
Ma sì ste cose lasciano proprio il tempo che trovano: qualsiasi persona sana di mente e romanista Di Bartolomei ce lo mette sempre ma non solo per il giocatore ma anche per l'uomo per quello che era per quella Roma, anche quelli che magari non l'hanno proprio mai visto giocare dal vivo (io) etc... Questi so' svizzeri, buttano dentro quelli che capitano. Io Capello non ce lo metterei mai e poi mai, allora Sensi tiè.

Poi Garcia con tutto il bene è un anno che sta qui, sta aprendo un ciclo insomma aspettiamo un attimo, non è che siamo la Feralpi Salo che è nata nel 2009.
lucaDM82
00martedì 14 ottobre 2014 12:57
Vabbè,chiaro che è una classifica che lascia il tempo che trova.
Ricordo che all'epoca l'ottavo re di roma era amadei,poi in età recente falcao.Avevo il libro La Roma Racconta di Ciotti con prefazione di Bernardini e l'ottavo re in epoca pre-falcao era proprio il fornaretto.
Semmai bisognerebbe nominare un nono re.

Detto ciò da quella lista depennerei de rossi e capello.Garcia è sulla buona strada ma bisogna aspettare una ventina d'anni prima delle proclamazioni...
giove(R)
00martedì 14 ottobre 2014 14:50
ah però manco semo noi che amo portato er cacio a Roma!

cmq tornando seri vorrei far notare che manca uno che chiamatro "Còre de Roma".... direi che i vari Capello-De Rossi-Garcia possonopure annassenaffanculo da sta classifica svizzera.
anzi pè esse svizzera ce restassero. in quella romanista si possono anche depennare.

"Re di Roma" poi... non penso significhi "i più forti" in assoluto, ma semplicemente i più amati e anche amati da più romanisti possibili.
amati non solo poi, Adorati, Venerati direi.

quindi non so se Di Bartolomei ci sarebbe, era poco appariscente, poca visibilità, sicuramente come leader e cose così. ma se amato si, adorato e venerato non so. e non dico che sia giusto eh, del resto non ne rispondo io. un Re è per la massa, ed è questa che lo acclama. poi grazie... facile dopo che uno se spara na pistolettata elevarlo a icona....

per quello che credo io, per aver visto e letto, l'AMORE Vero e di "Quasi Tutti", toglierei Capello, De Rossi e Garcia per fare spazio a Bernardini, Losi, Ferraris IV.
cò no spazietto per quanto mi riguarda, avendo na certa ma non una certissima, Voeller, Dibba, Giannini e Pruzzo (con qust'ultimo che ha perso molti punti post-carriera, facendo l'opinionista).
lucaDM82
00giovedì 18 giugno 2015 13:27
che pagliacciata,righetti candidato per la hall of fame 2015...
ma che senso ha?
x me giocatori da hall of fame sono losi,giannini,falcao,di bartolomei e pochi altri...ma che c'azzecca con tutto il rispetto (mi sta anche simpatico) righetti?
lucaDM82
00lunedì 29 maggio 2017 20:25
Totti: il Capitano entra nella Hall of Fame giallorossa
Come comunicato dal sito ufficiale della società giallorossa, Francesco Totti è entrato ufficialmente da oggi nella Hall of Fame dei giocatori giallorossi.
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nella hall of fame co' tommasi [SM=g27997]
io avrei qualcosina da ridire.
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