Hacker cinesi violano pc 103 Paesi

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Frida07
00domenica 29 marzo 2009 13:32
Spiato anche il Dalai Lama

Almeno 1.295 computer in 103 Paesi, molti dei quali appartenenti ad ambasciate, ministeri degli Esteri e altri uffici governativi, sono stati violati da una vasta rete di spionaggio elettronico. La rete è stata scoperta da esperti dell'Università di Toronto, interpellati dal Dalai Lama dopo che erano stati aperti gli archivi dei suoi centri in esilio. Il gruppo di hacker parte dalla Cina, ma non è provato il coinvolgimento del governo di Pechino.

I computer attaccati erano soprattutto in paesi dell'Asia meridionale e sudorientale, ma è stato monitorato anche, seppur solo per mezza giornata, un computer della Nato e uno dell'ambasciata indiana a Washington. Secondo i ricercatori l'operazione GhostNet è stato l'attacco di hackeraggio su più vasta scala finora, almeno per numero di paesi colpiti, per non parlare del fatto che sarebbe tuttora in corso: le spie elettroniche continuerebbero a infiltrare una media di una decina di nuovi computer a settimana, hanno scritto gli esperti del Munk nel rapporto "Tracking GhostNet: una indagine su una rete di cyberspionaggio".

Gli hacker hanno dimostrato grande capacità di penetrazione grazie a un software che tra l'altro permette di azionare la telecamera e i sistemi di registrazione audio del computer vittima consentendo di vedere e sentire cosa succedeva nella stanza sotto attacco. Non è chiaro se questo sistema sia stato effettivamente posto in atto. In alcuni casi lo spionaggio elettronico ha avuto conseguenze pratiche: dopo un invito e-mail mandato dal Dalai Lama a un diplomatico straniero il governo cinese ha chiamato il diplomatico scoraggiando la visita.

Ma i ricercatori canadesi hanno messo in guardia: non è affatto detto che le autorità di Pechino siano direttamente coinvolte e a Washinton un portavoce dell'ambasciata cinese ha categoricamente smentito. "Sono vecchie storie e vecchie sciocchezze", ha detto il portavoce Wenqi Gao: "Il governo cinese è contrario e proibisce severamente i crimini informatici".
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