È solamente nel 1901 che in Italia viene promulgato il primo regolamento nazionale che fa riferimento alla patente di guida, e recita: "Gli automobilisti che devono circolare sulle strade ordinarie saranno sottoposti alle opportune prove". Tale disposto, contenuto nel regio decreto del 28 luglio 1901 n. 416, prevedeva anche il rilascio di un "libretto", sul quale dovevano essere annotate le eventuali contravvenzioni. Il primo italiano cui fu rilasciata la "patente", nel 1901, di cui si abbia notizia, fu il torinese Bartolomeo Tonietto, detto Alberto, celebre chauffeur di casa Savoia. La prima donna italiana fu la torinese Ernestina Prola, che ottenne la patente nel 1907.[1]
Tuttavia, occorre precisare che il primo Codice della strada italiano fu stilato sulla falsariga del "Regolamento per la Circolazione delle Vetture Automobili", promulgato dal Comune di Milano nel 1898, al cui articolo 18 già si prevedeva il rilascio di una patente di guida ante litteram, definita "concessione" e rilasciata da apposita commissione comunale dopo le opportune verifiche del richiedente, circa le sue capacità psico-fisico-tecniche di gestione del veicolo.
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