Grand Prix e il campionissimo

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Scappiero
00domenica 4 gennaio 2009 18:18
Anime Di Auttobobili Da Corsa
vi piace questo anime di automobili da corsa, c'è come protagonista TAKAYA TORODOKI


kabuto77
00domenica 4 gennaio 2009 21:09
mi garbava, mi garbava!
dragone78
00domenica 4 gennaio 2009 21:16
A me piace non e una serie che mi fa impazzire pero si puo guardare [SM=x53148]
alxsx72
00domenica 4 gennaio 2009 22:12
Da bambino mi piaceva veramente tanto, anche perchè era una serie che si proponeva come realistica, con riferimenti alla Formula 1 del periodo e spiegazioni sul mondo dei motori.
Una caratteristica originale, per un cartone dell'epoca, un periodo in cui imperversavano robot, improbabili trasformazioni ed extraterrestri cattivissimi.

Rivista in età "adulta" -mi mancano le ultime 5 o 6 puntate- devo dire che mostra tutti i suoi limiti, con ingenuità e grossolanità a volte eccessive.
Nonostante tutto me la sono riguardata con piacere, animato da quell'affetto nostalgico che permea tutti i cartoni della nostra infanzia e di cui si è parlato nell'altro post.
Un cartone per bambini, ma gradevole.

E poi: vada per Niki LANZ -che me lo ricordavo-, vada anche per Mario ANDERLINE e per Emerson FINALDI, ma... chi era l'equivalente reale del pilota italiano "PRANDELLI"???
nexstar
00domenica 4 gennaio 2009 22:44
per prandelli non saprei risponderti
ma anch'io rivedendola ai tempi di ITT su sky l'ho rivalutata;al'epoca mi piaceva più per le questioni tecniche e l'aspetto futuristico della macchina (e perchè per cartoni come questo speravo sempre in una "svolta robotica" della narrazione :RIP)
Rukkio de Ruchis
00lunedì 5 gennaio 2009 13:15
Non sono del tutto d'accordo che sia "per bambini", anzi secondo me è un cartone che si presta benissimo ad una visione per tutte le fasce d'età; anche se, come dice alx, ci sono diversi limiti.
Ma è anche vero che si tratta pur sempre di un cartone.

Personalmente è una di quelle serie che ho adorato ed adoro tuttora, vuoi per l'accattivamente mecha della "Samurai", vuoi per la sfiga cronica di Takaya.. ricordo la puntata in cui gli s'incastra la bandierina del bambino al lato della strada (GP di Monaco?) nella ventola della monoposto, proprio all'ultima curva mentre lui era in testa.. minchia come ci sono rimasto di merda!
Per non parlare delle prime puntate, quando rimane appiedato nel deserto.. insomma, uno sfigato di prima categoria..

A parte questi elementi, secondo me le cose più belle della serie sono le situazioni "psicologiche" di Takaya, sempre molto complesse. E' un pilota che non ha sempre tutto in pugno, che non è un fuoriclasse; questa condizione lo porta ad avere un carattere irruente e ribelle, molto orgoglioso.
Poi non mancano i momenti drammatici, vedi la morte di Hans. Tristezza.
alxsx72
00martedì 6 gennaio 2009 16:04
Forse tu il bicchiere lo guardi mezzo pieno, io mezzo vuoto, anche se di fondo pensiamo la stessa cosa.

I momenti drammatici sono effettivamente molti, e la storia bella e interessante, con i propositi didascalici e l'intuizione della Formula Zero, ma le ingenuità e banalità di cui è infarcita sono tali e tante (tipo: lui che sale una montagna innevata in auto -sul pendio, non sulla strada!), da abbassare paurosamente il target.

25 puntate invece di 40, senza certe corbellerie, ed era un piccolo capolavoro!
Dopodichè, lo trovo affascinante ancora oggi, ma bastava poco perchè' fosse migliore.

Parte della bellezza -concordo-, e dell'originalità, sta proprio nell'introspezione psicologica di Takaya: i suoi dubbi, la sfiga, i momenti di scoramento, la paura di non farcela, l'arroganza che maschera l'insicurezza... insomma, per una volta il protagonista è un essere umano e non un eroe!
Assolutamente inconsueto nel panorama cartonico dell'epoca.

Altra menzione: la BGM, per me bellissima!
cidkia
00mercoledì 2 marzo 2016 22:33
Bellissimo anime, ho a casa la raccolta intera. Tra l'altro ho pure alcuni dvd doppi perchè mi trovai regalato il cofanetto che li stavo raccattando sciolti.

Il pilota italiano Prandelli altri non è che Vittorio Brambilla proprio quello che viene nominato ogni tanto durante i gran premi di Monza.
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