Gran Bretagna, l'invecchiamento colpisce più del razzismo

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Università del Kent
00mercoledì 7 settembre 2005 14:16


E' più probabile che i britannici discriminino le persone per l'età che non per il colore della pelle o il sesso. Lo ha dimostrato una ricerca resa nota ieri.
Il primo sondaggio nazionale sul pregiudizio connesso all'età, condotto su 1.843 persone, indica infatti che il 20 per cento degli intervistati ha riferito di soffrire di discriminazione dovuta all'età, una percentuale più alta di qualsiasi altro tipo di pregiudizio compresi quelli di sesso o razza.
"La più diffusa forma di discriminazione tra la popolazione del Regno Unito è contro chi invecchia e sembra attraversare i generi sessuali, le etnie e la religione", ha detto Dominic Abrams, professore di Psicologia sociale all'Università del Kent.
Parlando a Dublino, al festival annuale dell'Associazione britannica per il progresso della scienza, Abrams ha detto che i risultati del sondaggio sono particolarmente importanti, date le recenti previsioni secondo le quali entro il 2041 il 40 per cento della popolazione britannica avrà più di 60 anni.
Il sondaggio, a cura dell'Università del Kent e di Age Concern, ha mostrato che in media la gente pensa che la gioventù finisca a 49 anni e l'età anziana cominci a 65.

LA GIOVENTU' FINISCE A 49 ANNI
Per le donne, però, la gioventù finisce quasi 5 anni dopo e l'età anziana comincia tre anni dopo rispetto agli uomini.
Il sondaggio ha rivelato che gli anziani sono considerati più cordiali dei giovani, ma i giovani sono visti come persone più competenti e più capaci.
"Gli anziani sono considerati persone deboli ma care, mentre i giovani sono intelligenti ma insensibili", ha detto Abrams.
Ha detto che la società deve guardarsi da "forme essenzialmente simpatetiche ma che trattano con condiscendenza l'invecchiamento", che trattano gli anziani come adorabili incompetenti.
Anche i giovani intervistati hanno riferito di essere stati sottoposti a forme di pregiudizio legate all'età ma l'invecchiamento domina tutte le forme di pregiudizio, tranne per coloro che sono nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni.
E mentre gli intervistati hanno detto che le aziende non danno lavoro a gente più anziana per proteggere la loro immagine, quasi metà di coloro che hanno tra i 25 e i 65 anni hanno detto che non sarebbero stati felici di lavorare per un capo che ha meno di 30 anni.
Abrams ha detto che l'invecchiamento è un grave problema della società britannica.
"La legislazione governativa sull'eguaglianza e i diritti umani deve assicurarsi che il processo di invecchiamento sia trattato almeno in maniera altrettanto seria come qualsiasi altra forma di pregiudizio che quella stessa legislazione va a combattere", ha detto il ricercatore.
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