Gli ulltimi giorni di Pantani

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martee1964
00martedì 12 febbraio 2008 08:22
Il 14 febbraio saranno quattro anni. Quattro anni che Marco Pantani non c'è più. Chi l'ha ucciso il 14 febbraio 2002 nella stanza D5 del residence Le Rose di Rimini? Un’overdose di cocaina, secondo la versione ufficiale, vidimata dall'inchiesta giudiziaria chiusa a tempo di record. Ma Philippe Brunel, 52 anni, francese, giornalista a "L’Equipe", per quasi dieci anni alle costole del Pirata, non ci crede. E non ci sta. Per questo ha scritto il libro "Gli ultimi giorni di Marco Pantani" (prefazione di Giannu Mura, Rizzoli Editore, 16 euro). Un libro che si legge d’un fiato, tanto è interessante e documentato. Un libro che riapre molti interrogativi. Un libro che è anche un pugno nello stomaco di quella stampa italiana che su Pantani ha campato a lungo, ma in morte di Marco si è rivelata per buona parte sciatta e superficiale, così come era stata ipocrita e cinica dal giorno di Madonna di Campiglio in poi.




L’OPERA di Brunel è scritta apposta per rompere questo isolamento, per continuare nel durissimo lavoro di restituire dignità alla figura di un campione calpestato e irriso dagli invidiosi e da quelli che con lui ci hanno marciato, salvo scaricarlo come un pacco postale quando è stato espulso dal Giro e non si è più rialzato. Marco, uno che non è mai risultato positivo ad un controllo antidoping. Marco, uno che ha cominciato a morire il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio, quando il suo ematocrito presentò un valore appena superiore al 50%. "Ma nell’aprile 2000 - ricorda Brunel - Il regolamento del controllo antidoping venne modificato in funzione di nuovi parametri: un corridore poteva presentare un ematocrito superiore al 50% se il suo tasso di emoglobina restava inferiore a 17. Ora, a Madonna di Campiglio il tasso di emoglobina di Pantani era di 17,1 e, togliendo il famoso punto di tolleranza, si arriva a 16,1. Un anno dopo i fatti, dunque, Pantani non sarebbe stato escluso dal Giro d’Italia che stava stravincendo". Andando avanti e indietro fra il 5 giugno 1999 e il 14 febbraio 2002, Brunel scava nella vita di Marco, nelle sue relazioni umane, nei suoi trionfi e nella sua disperazione. Ne racconta senza infingimenti la discesa agli inferi e il demonio della cocaina che l’ha fatto prigioniero.



MA SI DOMANDA: perchè è stata esclusa la presenza di altre persone nel residence di Rimini e non sono state nemmeno rilevate le impronte digitali? Come poteva Marco mettere a soqquadro la stanza 5D senza scalfirsi nemmeno un’unghia? Perchè il medico che eseguì l’autopsia si portò addirittura a casa il cuore di Pantani, "nel timore che qualcuno lo trafugasse?". E ancora: la sorella Manola racconta a Brunel di quella volta che l’allora presidente della Federciclismo si presentò nella villa di Sala di Cesenatico per supplicare suo fratello "di fare mea culpa, di confessare che si era dopato a Madonna di Campiglio e in cambio lui lo avrebbe lasciato tranquillo". E Marco rispose: "Mai e poi mai confesserò. Mai, mi ha sentito? E lei sa il perchè! Lo sa bene quanto me. Perchè io ero in regola e mi hanno teso una trappola". Forse come l’altra trappola, quella del giorno di San Valentino. Troppe le zone d’ombra. Troppe le ore trascorse fra la sua richiesta alla reception di chiamare i Carabinieri, alle 10.30 del 14 febbraio e la scoperta del suo corpo, rinvenuto senza vita alle ore 21.15 dal portiere del residence, che se n’è pure ricordato solo tre anni dopo. E poi ci sono le escrescenze di sangue scuro sotto l’orecchio sinistro di Marco, all’altezza della giugulare. Manola ha detto: "Non sono matta, mia madre e anche mia zia le hanno viste. E loro, no?". C’è anche un misterioso beauty case, i tre giubbotti restituiti dagli investigatori a Mamma Tonina, ma Pantani nel residence ne aveva portato solo uno. Già, la grandissima, ammirevole Mamma Tonina. Anche lei ha scritto un libro. S’intitola: "Era mio figlio". Ha il diritto di sapere chi gliel’ha ucciso.

di XAVIER JACOBELLI
tyt@
00mercoledì 13 febbraio 2008 08:01
"Era mio figlio". Ha il diritto di sapere chi gliel’ha ucciso.



by tyt@
gioiaedolore
00mercoledì 13 febbraio 2008 23:29
grande pirata!!
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