Gli emigrati scelgono Prodi...E regalano la maggioranza all'Unione anche al Senato

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Pertinax
00martedì 11 aprile 2006 20:43
di Valentina Petrini

Gli italiani all’estero hanno scelto e regalato la maggioranza anche in Senato all’Unione. Forse non una vittoria liberatoria, come molti desideravano, ma di certo singolare e che impone una riflessione. Le preferenze: alla Camera l'Unione prende il 43,9% contro il 20,7% di Forza Italia. Al Senato stesse percentuali. Primeggia nel collegio "America del Sud", Nicola Pallaro, candidato indipendente con la lista "Associazione Italiani Sud America" che si attesta primo partito in quell'area e terzo nel computo generale, con il 10,5% di consensi.
Scampato il pericolo di un Parlamento spaccato in due (con la Camera alla coalizione di Prodi e il Senato alla Cdl), il centro-sinistra festeggia e tira un sospiro di sollievo. I conti dicono che alla coalizione guidata da Romano Prodi vanno sicuri al Senato 4 dei 6 seggi esteri da assegnare e alla Camera 6 dei 12 previsti più quello conquistato dall'Italia dei valori con il 2,8%. Un seggio va al movimento di Tremaglia “Italia nel Mondo” con il 7,5% e uno all' “Associazione italiani Sud America” con il 10,5%.
Se a questo si aggiunge il fatto che Nicola Pallaro, l’imprenditore che da Tucuman esporta limoni in tutto il mondo, «alla vigilia del voto - informa Pittella - ha già dichiarato che si sarebbe schierato con la coalizione predominante» ecco che per la Camera il conto totale dovrebbe essere 8 seggi al centro-sinistra e 4 al centro-destra.

Sembra impossibile che le sorti di queste elezioni 2006 siano state decise da emigrati italiani di seconda e terza generazione e non dall'Italia. Da uomini e donne che non sono nati in patria e non vi hanno, nella maggior parte dei casi, neanche mai vissuto. «Non ci aspettavamo che le preferenze all'estero sarebbero state così decisive - commenta - ma eravamo comunque sereni sull'esito dello scrutinio».

Il voto di protesta contro la politica di Berlusconi è arrivato dai nostri emigrati. In Italia, invece, Forza Italia resta il primo partito con un "ottimo" 23%. Perchè? Le ipotesi sono tante. I motivi della vittoria ulivista nel mondo si individuano «nell'unità politica dimostrata dalla sinistra - spiega vittorioso Pittella - e nella scelta di candidati perfettamente inseriti nel tessuto sociale e culturale dei nostri emigrati all'estero, e non solamente famosi, come Rita Pavone schierata dalla destra».

Ma le ragioni sono anche altre, non si spiegherebbe altrimenti perchè le stesse motivazioni non sono bastate in Italia. Claudio Micheloni, il primo degli eletti per l'Unione al Senato, ringrazia il centro-destra. «Credo - dice - che questo risultato sia un regalo di Berlusconi. E ci deve far riflettere. All'estero la stampa è libera e l'informazione arriva nelle case senza essere filtrata. Le bugie non avevano speranza di vincere in Europa e nel mondo. Qui l'elettorato punisce il politico che sbaglia e non favorisce i conti dello Stato».

Il centro-destra martedì prova anche a delegittimare i parlamentari eletti con il voto estero. «Saranno pienamente in grado di governare e stare in Parlamento - ribatte il responsabile Ds per gli italiani nel mondo - e chi scredita questo voto lo fa solo perchè ha perso. Noi, invece, lo consideriamo un valore aggiunto».

Si apre una stagione importante. Il centro-sinistra non potrà non considerare che governerà grazie alla preferenza degli emigrati. E già si parla dell'opportunità di un ministero dell'Emigrazione, «ma non senza portafoglio - commenta il senatore Franco Danieli, coordinatore dell'Unione per la campagna elettorale all'estero - Tremaglia è stato solo un ministro simbolico, bravo nella retorica organizzando cerimonie all'Altare della Patria e facendo stampare francobolli per gli italiani all'estero. Ma nulla di più». Prodi nella lettera inviata nelle case dei nostri emigrati promette, invece, «di recuperare i fondi tagliati dal centro-destra per le strutture consolari e di aumentare gli stanziamenti per l'assistenza, per esempio...Cose concrete, non semplici slogan propagandistici». «E' Prodi che deve decidere - risponde, invece, Micheloni - da parte nostra c'è piena disponibilità».

La diversa percezione della politica all'estero la spiega anche Diodoro Cocca, pensionato operaio, candidato numero sei alla Camera per l'Unione, tra i non eletti. Va in giro con un quotidiano tedesco di destra sotto il braccio, della provincia di Francoforte, che nell'edizione di martedì si chiede come si può continuare a votare un uomo come Silvio Berlusconi, simbolo di «impar-condicio - Cocca riassume il senso dell'articolo - e al centro di diverse idagini della magistratura, nonchè leader di una coalizione che ha al suo interno uomini come il ministro Calderoli, xenofobi e razzisti per chi all'estero è abituato a vivere e lavorare costantemente a contatto con i musulmani».

A conti quasi ultimati, alla Camera l'Unione conquista un deputato eletto dagli emigrati italiani in Oceania e tre nel collegio europeo. Il primo degli eletti alla Camera per il centro-sinistra dovrebbe essere Franco Narducci, segretario generale della Cgie (Consiglio generale degli italiani all'estero). Prova a spiegarci perchè i nostri emigrati hanno votato Prodi e non Berlusconi. «La domanda più ricorrente che mi viene fatta per esempio in Svizzera dove vivo - spiega Narducci - è come sia possibile votare un uomo nonostante il conflitto di interessi di cui è protagonista e con i nostri conti pubblici, quelli cioè di un paese in ginocchio».

Alcune considerazioni sulla ricaduta politica che questo voto avrà anche sulla legge sull'immigrazione che l'Unione promette di riformare, cancellando la Bossi-Fini. «Occorre un impegno serio e concreto per l'affermazione dei diritti di cittadinanza, in primis del diritto di voto», dicono sia Narducci che Micheloni...
A noi, invece, tocca da domani l'analisi di un voto che spiega molto su ciò che muove e regola la politica italiana...
(Upuaut)
00martedì 11 aprile 2006 21:08
Gli Italiani all'estero hanno una immagine più oggettiva dell'Italia di quella che ne abbiamo noi al suo interno.

L'immagine dell'Italia è veramente nel cesso, e all'estero hanno capito che la colpa è di Berlusconi.

Ma adesso si cambia aria.

Pius Augustus
00martedì 11 aprile 2006 21:13
Bisogna capirli,è stata scelta di quieto vivere e di dignità personale,mica potevano passare altri 5 anni a far finta di essere portoghesi o a tingersi i capelli di biondo simulando di essere tedeschi per evitare di essere esposti al pubblico ludibrio dopo ogni cazzata del premier no?
Lux-86
00martedì 11 aprile 2006 21:27
non vorrei fare il guastafeste, ma in realtà all'estero ha vinto la CDL che però ha commesso l'errore di presentarsi divisa [SM=x751553]
Staib
00mercoledì 12 aprile 2006 00:34
Re:

Scritto da: Lux-86 11/04/2006 21.27
non vorrei fare il guastafeste, ma in realtà all'estero ha vinto la CDL che però ha commesso l'errore di presentarsi divisa [SM=x751553]



Dai dati non risulta:

http://www.repubblica.it/speciale/2006/elezioni/senato/riepilogo_estero.html

Anche facendo la somma di tutti i partite della cdl non si arriva al risultato della sola unione (senza udeur e idv)
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