Gli effetti secondari dei sogni

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sintakil
00mercoledì 12 agosto 2009 19:40


In Francia questo romanzo ha vinto il Gran Prix des Libraires, assegnato dalle librerie secondo il gradimento del pubblico: lo stesso riconoscimento toccato l’anno scorso a L’eleganza del riccio. Doppia coincidenza, perché anche in questo caso la protagonista, Lou Bertignac, è una dodicenne molto intelligente e dotata di una sensibilità fuori dal comune. Solitaria, con una madre sprofondata nella depressione dopo una tragedia familiare e un padre smarrito, Lou è molto diversa dai suoi coetanei. Incapace di stabilire delle relazioni con chiunque, Lou si accontenta di vivere le emozioni degli altri. Per questo ama frequentare le stazioni e spiare le emozioni di chi parte e di chi si ritrova. È così che la sua vita si intreccia a quella di Nolwenn, una giovane senzatetto che dorme alla Gare d’Austerlitz con il suo mondo chiuso in un trolley. Diverse fra loro e diverse dagli altri, Lou e No incroceranno le proprie solitudini, dando vita a un’amicizia che metterà alla prova il grande sogno dell’adolescenza: cambiare un mondo dove “le cose sono come sono”.

«Mamme, papà, sorelle, fratelli, insegnanti di dodicenni che passano ore in rete e alternano furie esistenziali a preoccupanti e silenti rifiuti, leggete Delphine de Vigan».
- La Stampa

«Delphine de Vigan è una delle scrittrici francesi più interessanti».
- l’Unità

Delphine de Vigan
Parigina, dirige il centro studi di una multinazionale dei sondaggi di mercato, ma ha lavorato come dimostratrice nei supermercati, segretaria in sedute di gruppo, stiratrice non professionista e hostess. Gli effetti secondari dei sogni è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
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