AKA Cosa succede quando il cervello va per conto suo
Chissa' perche', stasera ho mescolato i liquidi del titolo.
Cioe' no, non li ho miscelati tra loro, si sono miscelati nel mio stomaco.
Essendo astemio, la conseguenza e' stata un navigare disordinato in rete, fino a imbattermi nel paradosso di Russell:
"Il paradosso di Russell può essere espresso non formalmente così: "In un villaggio c'è un unico barbiere. Il barbiere rade tutti (e soli) gli uomini che non si radono da soli. Il barbiere rade sé stesso?". Anche in questo caso si possono fare due ipotesi:
* se il barbiere rade sé stesso, allora per definizione il barbiere non rade sé stesso;
* se il barbiere non rade sé stesso allora, dato che il barbiere rade tutti quelli che non si radono da soli, il barbiere rade sé stesso."
Formalmente:
"Consideriamo l’insieme R di tutti gli insiemi che non appartengono a sé stessi. La proposizione che caratterizza gli elementi di R è: "A non è un elemento di A" (A è un qualunque sottoinsieme di R, ovvero è sia elemento di R, sia insieme per altri elementi); se la proposizione è vera per A, allora A appartiene a R, altrimenti non vi appartiene. Ci chiediamo se R appartiene o meno a sé stesso (quindi se la proposizione è verificata per A = R):
* se R appartiene a sé stesso allora, per la definizione, R non appartiene a sé stesso;
* se R non appartiene a sé stesso, la proposizione definitoria è verificata, quindi R appartiene a sé stesso.
Otteniamo, dunque, una doppia implicazione: "R appartiene a sé stesso se e solo se [ecco la doppia implicazione] R non appartiene a sé stesso", da cui scaturisce la contraddizione."
(fonte:
wiki)
Deve essere perche' sto leggendo
Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder. Consigliatissimo anche a chi non ama la filosofia.