Gli ebrei e i "popoli di Dio"

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(SimonLeBon)
00mercoledì 15 ottobre 2014 22:49
Leggo da una pubblicazione evangelica quanto segue, a proposito degli ebrei:


"L'ebraismo si ritiene il successore legittimo del popolo di Dio veterotestamentario.
Già solamente questo fatto mette in questione la chiesa.
Essa deve chiedersi che ne sia allora della propria legittimità
come popolo di Dio. Non possono certo esserci due popoli di Dio!
Solo in dialettica con l'ebraismo la chiesa può imparare a comprendere la propria essenza."



Che ne dite? [SM=g2037509]

Simon
Barnaba1977
00giovedì 16 ottobre 2014 00:04
Re:
(SimonLeBon), 15/10/2014 22:49:

Leggo da una pubblicazione evangelica quanto segue, a proposito degli ebrei:


"L'ebraismo si ritiene il successore legittimo del popolo di Dio veterotestamentario.
Già solamente questo fatto mette in questione la chiesa.
Essa deve chiedersi che ne sia allora della propria legittimità
come popolo di Dio. Non possono certo esserci due popoli di Dio!
Solo in dialettica con l'ebraismo la chiesa può imparare a comprendere la propria essenza."



Che ne dite? [SM=g2037509]

Simon



Il mio pensiero è che dall'ebraismo più che la propria essenza la chiesa può trovare le proprie radici. Più volte leggiamo nella Bibbia che Dio cambiò popolo. Un caso fu il popolo che uscì dall'Egitto: solo due di loro sopravvissero. Dobbiamo forse concludere che la nuova generazione dovesse trovare la propria essenza in quella precedente? Direi di no! Chi fossero era determinato, dal punto di vista di Geova, unicamente dalle loro azioni. La storia della precedente generazione avrebbe casomai determinato la loro coscienza, coscienza che poi funzionava a singhiozzo.

Quindi 'ognuno è provato secondo la sua propria opera'. Oggi non esistono perciò due popoli di Dio, ma singole persone che si sforzano di fare la sua volontà, le quali hanno compreso che nel nostro contesto storico bisogna essere organizzati per farlo. Questo rende ancora più straordinario quello che è divenuto il popolo di Dio: tanto gli ebrei che i discepoli del primo secolo vennero prima scelti e poi fecero la volontà di Geova, mentre oggi prima i singoli componenti di questa chiesa si sforzano di fare quel che Dio richiede e poi vengono scelti. Non trovate che questa cosa abbia del miracoloso?
(SimonLeBon)
00giovedì 16 ottobre 2014 19:14
Re: Re:
Barnaba1977, 10/16/2014 12:04 AM:

(SimonLeBon), 15/10/2014 22:49:

Leggo da una pubblicazione evangelica quanto segue, a proposito degli ebrei:


"L'ebraismo si ritiene il successore legittimo del popolo di Dio veterotestamentario.
Già solamente questo fatto mette in questione la chiesa.
Essa deve chiedersi che ne sia allora della propria legittimità
come popolo di Dio. Non possono certo esserci due popoli di Dio!
Solo in dialettica con l'ebraismo la chiesa può imparare a comprendere la propria essenza."



Che ne dite? [SM=g2037509]

Simon



Il mio pensiero è che dall'ebraismo più che la propria essenza la chiesa può trovare le proprie radici. Più volte leggiamo nella Bibbia che Dio cambiò popolo. Un caso fu il popolo che uscì dall'Egitto: solo due di loro sopravvissero. Dobbiamo forse concludere che la nuova generazione dovesse trovare la propria essenza in quella precedente? Direi di no! Chi fossero era determinato, dal punto di vista di Geova, unicamente dalle loro azioni. La storia della precedente generazione avrebbe casomai determinato la loro coscienza, coscienza che poi funzionava a singhiozzo.



Interessante osservazione.

Barnaba:

Quindi 'ognuno è provato secondo la sua propria opera'. Oggi non esistono perciò due popoli di Dio, ma singole persone che si sforzano di fare la sua volontà, le quali hanno compreso che nel nostro contesto storico bisogna essere organizzati per farlo. Questo rende ancora più straordinario quello che è divenuto il popolo di Dio: tanto gli ebrei che i discepoli del primo secolo vennero prima scelti e poi fecero la volontà di Geova, mentre oggi prima i singoli componenti di questa chiesa si sforzano di fare quel che Dio richiede e poi vengono scelti. Non trovate che questa cosa abbia del miracoloso?



Pero' il concetto di "popolo" è presente anche oggi.
Per parte ebraica ho chiesto un paio di volte, senza sapere che avrei suscitato un vespaio di critiche: in realtà è già un problema definire cosa s'intende per "popolo ebraico". La definizione è molto ma molto discutibile.

E per noi?

Simon
(SimonLeBon)
00giovedì 16 ottobre 2014 21:33
Re:
Il buon Rendtorff, pace all'anima sua, ha commentato (anche) cosi':

"La cosa che mi pare più importante, ora, è che i cristiani superino un pensiero che procede per alternative, e cessino di definire il rapporto tra Israele e la chiesa con formule antitetiche. A questo fine è importantissima la presa di coscienza che la chiesa cristiana non è nata in opposizione al giudaismo, ma anzi ha mosso i primi passi proprio in seno al giudaismo.
Gesù era ebreo, i discepoli e gli apostoli erano ebrei, e la
comunità cristiana agli inizi era un gruppo interno al giudaismo.
Pertanto dobbiamo innanzitutto acquisire un rapporto positivo nei
confronti delle radici ebraiche del cristianesimo, delle nostre stesse
radici ebraiche."

Le radici c'erano e ci sono, piu' difficile è ritrovarle, nei giorni in cui si confonde lo stato d'Israele con il popolo d'Israele e quello biblico con quello attuale...

Simon
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