Gli Ufo? Esistono. L’America pubblica online il catalogo degli avvistamenti

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Lidiona
00giovedì 15 gennaio 2015 12:18
Nel progetto “Blue Book” la raccolta di tutte le segnalazioni tra il 1947 e il 1969

Chi ancora è convinto che i dischi volanti esistono, e che il presidente americano Barack Obama dovrebbe finalmente rivelarlo al mondo, ha ora un sacco di materiale sul quale lavorare per confermare le loro tesi. Sono infatti disponibili online ( projectbluebook.theblackvault.com) i 12.618 rapporti dell’Air Force catalogati nel projetto “Blue Book”, una indagine sugli avvistamenti di Ufo cominciata nel 1947 e conclusa nel 1969, l’anno dello sbarco sulla Luna. Quasi ogni persona che affermava di avere visto un oggetto volante comportarsi in modo strano veniva avvicinata e interrogata. Secondo l’Air Force, la stragrande maggioranza degli avvistamenti non aveva nulla a che fare con civiltà aliene e tecnologie sconosciute, ma ci sono 701 avvistamenti, il 5,5% del totale, che non hanno trovato una spiegazione convincente.  

Tra questi, c’è quello di Kenneth Arnold, che il 24 giugno del 1947 vide una formazione di nove Ufo muoversi in diagonale a velocità elevatissima sul monte Rainier. Fu lui a coniare il termine “Flaying Saucers”, “piattini volanti”, con il quale gli Ufo vengono comunemente chiamati negli Stati Uniti. In piena guerra fredda, Hollywood ha riempito i suoi film degli anni 50 e 60 di dischi volanti, pilotati da creature non sempre amichevoli, simbolo del potere sovietico che minacciava l’America. Ne è nata una psicosi collettiva e si vedevano astronavi aliene dappertutto.  

Il progetto Blue Book nacque proprio per investigare sul fenomeno e scoprire se gli Ufo costituivano una minaccia alla sicurezza nazionale. Dopo più di 20 anni di indagini, la conclusione fu che non c’era alcuna
minaccia, che nessuna tecnologia dei veicoli avvistati era risultata inspiegabile e che niente provava che gli Ufo fossero di origine extraterrestre. Ovviamente, non mancarono le critiche: si disse che il personale del progetto era assolutamente inadeguato, che la ricerca fu condotta in modo del tutto scadente e alcuni scienziati di fama affermarono che sarebbe stato meglio soprannominare il Blue Book la “Società per la spiegazione del non-investigato”.  

A scorrere i file disponibili online si resta a volte interdetti, come nel caso di un lungo rapporto su un gruppo di persone che nel maggio del 1956 aveva avvistato a Los Angeles una luce brillante fissa, “grande come si vede un pisello tenuto in mano con il braccio teso”, immobile all’orizzonte. Dopo un po’, gli stessi avvistatori avevano concluso che si trattava di un pianeta, probabilmente Venere. L’Air Force si occupava, applicando una cieca burocrazia, anche di Ufo di questo tipo.  

Nei file non c’è invece traccia dell’incidente di Roswell, il più controverso caso di presunti incontri ravvicinati, avvenuto nel luglio del 1947 in New Mexico. Questa clamorosa assenza basterà da sola a convincere gli ufologi che, anche questa volta, non c’è da fidarsi.  





http://www.lastampa.it/2015/01/15/societa/gli-ufo-esistono-lamerica-pubblica-online-il-catalogo-degli-avvistamenti-QLm0ZigHiXaDVqrZOUXinN/pagina.html?refresh_ce


WOODOK 2.0
00giovedì 15 gennaio 2015 17:17
Non è stato il governo americano né l'air force a riordinare i file cases del Blue Book, ma il fondatore del sito The Black Vault, tale John Greenewald Jr. Che è questo signore qui

[IMG]http://oi60.tinypic.com/2a5f4h4.jpg[/IMG]

Documentarista in vari programmi tipo National Geographic, Focus etc
Ufologo-555
00giovedì 22 gennaio 2015 14:18
(Quando si parla di UFO le cose sono sempre a ... metà!) [SM=g27988] [SM=g27989]





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