Depose la propria sacca accanto al letto, e posò le proprie membra intorpidite sulla morbida superficie, rimuginando sulla strada che aveva appena intrapreso. Una federazione quanto mai rispettabile avevo lui offerto una possibilità per mettersi in evidenza, ma soprattutto per perseguire la conquista del proprio obiettivo. Un obiettivo alquanto importante per la sua persona, ma che allo stesso tempo risultava inutile per chiunque altro. Un caldo afoso regnava nella stanza, e così Jacques Prevert decise di munirsi di un piccolo oggetto, e premette un pulsante, attivando così il sistema d’aria condizionata che poteva rendergli più sopportabile il clima torrido. Le palpebre si facevano sempre più pesanti, e Jacques era tentato dalla possibilità di assopirsi, visto anche il duro lavoro che lo avrebbe atteso di lì a poco. Quindi poggiò le proprie stanche membra sul letto, e socchiuse le palpebre. Ma questo incanto si interruppe ben presto. Ripetuti squilli lo destarono immediatamente. Jacques maledisse colui che lo aveva disturbato. Allungò il braccio, in direzione della cornetta, che afferrò e portò all’orecchio. Immediatamente una voce sicuro lo raggiunse alle orecchie, destandolo completamente.
“Salve, signor Prevert, siamo lieti di averle offerto un contratto, e siamo certi che ben presto riuscirà a far valere le proprie capacità.”
Le solite parole che gli venivano riservate in qualunque istante della propria vita. Siamo sicuri che tu sarai un ottimo investimento… No, non era ciò che voleva sentirsi dire. Nessuna parola avrebbe potuto fargli credere ciò che non voleva. Lui era giunto in WBFF solamente per sé stesso, per nessun altro. Perciò non avrebbe fatto un favore a loro, lottando, ma avrebbe solamente tentato di raggiungere il proprio obiettivo. Mentre i suoi neuroni continuavano a riflettere, la voce all’altro capo della cornetta continuò a comunicare con il proprio interlocutore.
“Le chiediamo quindi di presentarsi domani, precisamente alle 8 di Mattina, alla sede della nostra federazione. Le auguriamo una buona permanenza, e le ricordiamo di non tardare. Arrivederci.”
La linea si interruppe. Jacques non aveva proferito una singola parola, ma ciò non gli importava assolutamente. Si lasciò cadere nuovamente sulla calda e morbida superficie. Si assopì, mentre riecheggiavano nella stanza le sinfonie a lui tanto care, in grado di ridestare ricordi di un’infanzia vissuta tra il lusso e l’ipocrisia, vissuta rilegato nel proprio mondo da Sogno, abbandonata per una strano Motivo. Ma dormiva Jacques, riposava. E ricordava le poche parole che la madre rivolgeva lui prima di lasciarsi cadere nei meandri del Sonno.
“Dormi Jacques, dormi, La tua vita è come il cammino del Sole: Tu sei ancora l’alba, ma ben presto verrà per te il momento del massimo splendore. Dovrai eseguire un compito, un compito che è esclusiva solamente degli Eletti, e tu sei uno di loro. Dormi Jacques, recupera le tue forze, Il Tuo Cammino è ancora agli albori.”
Gli albori di una Leggenda.
[Modificato da Darkness Wizard 24/07/2006 15.47]