Note biogarafiche
Glauco Onorato ha anche un interessantissimo sito, che vi invito a visitare:
www.glaucoonorato.it
dal sito abbiamo preso la sua biografia, ma vi troverete anche foto e clip audio e video moooooooooolto interessanti
Biografia
Nasce casualmente a Torino da Giovanni Onorato e Graziella Ceri, entrambi impegnati in una tournée teatrale. Il padre, nato a Palermo, recita a teatro dalla prima metà degli anni trenta prima di esordire al cinema nel 1937 con Il dottor Antonio di Enrico Guazzoni. Socio fondatore della CDC, si fa apprezzare come un simpatico e spigliato caratterista in oltre cinquanta filma tra i quali è doveroso ricordare la figura del Lungo in tre film della serie “Don Camillo”. Anche la madre, nata a il Milano, svolge un’intensa attività teatrale.
Glauco, pur essendo figlio d’arte, curiosamente da piccolo non vuole inraprende la carriera di attore.Di carattere estroverso ed irrequieto,mal sopporta le imposizioni di qualsiasi genere:
frequenta il liceo schientifico per un interesse verso i problemi scientifici ma contesta la scuola in generale per come è strutturata. L’attore Manlio Busoni lo persuade ad entrare, nel 1954, all’Accademia d’Arte Drammatica di Silvio D’Amico. Ha come insegnanti Annibale Ninchi, Wanda Capodaglio, Sergio Tofano e Orazio Costa, I compagni di corso, futuri attori di successo, sono Gian Maria Volonté, Ilaria Occhini, Mario Missiroli, Umberto Orsini, Giuliana Lojodice, Orazio Orlando.
L’esordio in teatro avviene a Milano con “Uomini e topi” di Enzo Ferrieri in cui recita, nella parte di Lenny, accanto a Luigi Vannucchi e Ferruccio Soleri. E’un grande successo e la sua voce calda, pastosa e robusta viene subito notata. Glauco viene scelto per doppiare Sideny Poitier nel film La parete di fango. Si impone subito come eccellente doppiatore; nel frattempo continua col teatro, la televisione ed il cinema dove fa il suo esordio nel 1959 con Spavaldi e innamorati di Giuseppe Vari; occasione in cui conosce Mario Girotti, anch’egli interprete alle prime armi. Per la televisione partecipa a diversi sceneggiati di successo come “Delitto e castigo” (1963) di Anton Giulio Majano, in cui recita accanto ai suoi ex compagni d’Accademia come Luigi Vannucchi e Ilaria Occhini; “I grandi camaleonti” (1964) di Edmo Fenoglio, “I Promessi sposi” (1967) di Sandro Bolchi, in cui fa la parte del Griso, “Caravaggio” (1967), scritto da Andrea Barbato e Ivo Perelli e diretto da Silverio Blasi, in cui recita a fianco di Gian Maria Volonté. Seguiranno, tra gli altri, “La freccia nera” (1968) di Anton Giulio Majano, in cui recita accanto ad Aldo Reggiani e Arnoldo Foà. A teatro recita ancora, tra l’altro, con Eduardo De Filippo in “La paura n°1” e “Mia famiglia” e ne “L’ultimo yankee” di Arthur Miller.
La sua attività cinematrografica lo vede quasi sempre in parti di fianco in cui, però, fa valere sempre il suo professionismo di attore serio e preparato, esprimendo un forte temperamento artistico. Gira I baccanali di Tiberio (1960)di Giorgio Simonelli,I tre volti
della paura (1963) di Mario Bava, Le piacevoli notti (1966) di Luciano Lucignani e Armando Crispino, La collina degli stivali (1969) di Giuseppe Colizzi, I girasoli (1969) di Vittorio De Sica, W Django (1971) in cui viene doppiato da Ferruccio Amendola.
Ha ventun’anni, Glauco, quando presta la voce a Stephen Boyd in Ben Hur. In tale occasione si trova a lavorare accanto a uno dei mostri sacri delle sale di sincronizzazione, Emilio Cigoli, che presta la voce a Charltone Heston. Il giovane regge bene il confronto doppiando Boyd che interpreta Messala. Messala, fraterno amico di Giuda Ben Hur (Charlton Heston) finisce per diventarne il suo nemico più temibile. Dopo una corsa di bighe passata agli della cinematografia per via della sua perfetta scansione ritmica, zeppa di sequenze mozzafiato, Messala, che giace su di un lettino dopo essere stato travolto dai cavalli, aspetta la morte nella speranza di rivedere il vecchio amico. Messala/Onorato (con voce rotta dalla sofferenza): “Trionfo comp… Trionfo completo, Ben Hur! La corsa è vinta, il nemico distrutto!”- Ben Hur/Cigoli: “Non vedo alcun nemico! – M/O: “E alora cosa vedi, il corpo maciullato di un animale? Ciò che rimane di me è sufficiente per il tuo odio? Ti offro io il motivo! Tu credi morte tua matre e Tirzah! Morte… E’finita la corsa… Non è finita… Non sono morte!”- BH/C: “Dove sono? (Nessuna risposta da parte di Messale che seguita a guardare il vuoto). Dove sono?” Al silenzio insistente di Messala, Ben Hur chiede con stizza, di nuovo: “Dove sono?” – M/O: “Cercale se vuoi nella valle dei lebbrosi, se potrai riconoscerle! (con sorriso beffardo, mentre Ben Hur riesce solo ad emettere un gemito strozzato di dolore). Prosegue… prosegue ancora la corsa… La corsa non è fnita!” E’ l’ultimo rantolo di Messala/Boyd/Onorato prima di morire. L’attività di doppiatore di Glauco prosegue sempre ai massimi livelli e con ottimi risultati; Chuck Connors ne L’ultimo bazooka tuona, Vic Morrow ne Il piccolo Campo, Woody Strode in 38° parallelo: missione compiuta e I professionisti, Charles Bronson in Quando l’inferno si scatena, Due sporche carogne e I magnifici sette, I quattro del Texas, Richard Jaeckel in Agguato ai Caraibi, Steve Forrest in Attenti alle vedove, Richard Anderson in Duello alla pistola, Richard Rust ne La valle dei Mohicani, Steve Brodie in Tre vengono per uccidere, Sidney Poitier ne La pelle degli eroi, John Ireland in Spartacus, Tom Allen in Ombre, Casey Adams ne Il nudo e il morto, James Coburn ne L’albero della vendetta, La grande fuga, Sciarada, Jamie Smith ne Il bacio dell’assassino, Jeff Daley in Duello nell’Atlantico, Gerard Landry in Esecuzione in massa, Clarles McGraw in Imputazione omicidio, Albert Salmi ne Gli Inesorabili, Hugh Marlowe ne L’uomo di Alcatraz, Fess Parker ne L’inferno è per gli eroi, Warren Oates in Sierra Charriba, Michel Constantin ne Il buco, Patricke Wayne ne I Comancheros, Lee Marvin ne L’uomo che uccise Liberty Valance, Robert Preston ne La conquista del west, Anthony Quinn ne L’armatore greco e Il sergente Flynt, Gene Hackman in Senza via di scampo, Orson Welles in Nostradamus, Topol ne Il violinista sul tetto, che lo stesso Onorato considera il suo doppiaggio più significativo.
Glauco instaura con i colleghi un rapporto aperto e gioviale, non disdegnando di approntare scherzi tra un turno e l’altro con alcuni colleghi, tra cui Giuseppe Rinaldi e Ferruccio Amendola. Il lavoro in sala di doppiaggio può, a volte, assumere aspetti opprimenti; le “incursioni” in questi ambienti bui e seriosi di personaggi come Onorato portano una ventata di freschezza e ilarità. Capelli lunghi e barba incolta, Onorato è un giovane del suo tempo che veste seconda la moda dell’epoca: blue jeans e maglioni a collo alto. Invece un doppiatore attempato come Giorgio Capecchi ha i capelli “impomatati”, viso rasato e abiti confezionati su misura. Capecchi, che guarda i giovani doppiatori come è facile immaginare, ama le scarpe, le cravatte e le bretelle: un paio soprattutto di colore giallo con disegni geometrici che dice di aver pagato “una cifra”. Onorato fa una colletta tra i doppiatori burloni e compra lo stesso paio di bretelle che l’indomani puntualmente indossa. Capecchi non crede ai suoi occhi quando scorge Glauco nella penombra della sala di doppiaggio, non resistendo a chiedergli dove le ha comprate. Onorato, con aria di sufficienza, gli risponde che a Porta Portese “te le buttano dietro, ahò”.
Diversi gli attori italiani doppiati da Glauco: Alan Steel (Sergio Ciani) in Sansone, Angelo Zanolli in Maciste nella valle dei re, Alvaro de Luna ne I due gladiatori, Mario Petri ne L’ira di Achille, Mimmo Palmara ne Il colosso di Rodi, Rock Stevens in Golia alla conquista di Baghdad, John Kitzmiller ne I pirati della costa. Ma Onorato è soprattutto la voce di Bud Spencer (Carlo Pedersoli) in quasi tutti i film iniziando da La collina degli stivali dove Glauco ha anche una piccola parte nella quale si autodoppia. Tra gli interpreti, Terence Hill (Mario Girotti), che la voce di Sergio Graziani. Nasce la coppia più comica del western all’italian. Uno dei film più celebri Lo chiamavano Trinità di E.B.Clucher (Enzo Barboni), dà definitivamente l’avvio al western farsesco. Trinità (Terence Hill, voce di Pino Locchi) e suo fratello Bambino (Bud Spencer, voce di Glauco Onorato) si incontrano dopo qualche tempo, proprio mentre Bambino, che fa lo sceriffo, deve difendersi dalle minacce di tre pistoleri. L’indolente Trinità si limita a guardare senza portargli il minimo aiuto. I due hanno nell’ufficio di Bambino il primo significativo dialogo: Trinità/Hill/Locchi: “Te la cavi ancora bene con la pistola!”-B/S/O: “ Già, ma presto saranno in molti in questo dannato paese! Quindi, fratello mio, è meglio che te ne vai, prima che tutta la feccia dell’ovest piombi qui con la voglia di misurarsi con te!”- T/H/L : “Ah, io non cerco rogne!” – Bambino/Spencer/Onorato: “Ma se non sai fare altro…”