Giuseppe Verdi il rustico

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sole281
00lunedì 9 ottobre 2006 07:36



Nato vicino a Busseto (PR) da un oste e una filatrice, Giuseppe Verdi manifestò precocemente il suo talento musicale.
Già a trentaquattro anni il compositore raggiunse fama internazionale.
Le sue opere, dal Nabucco all'Aida, erano rappresentate con frequenza in tutti i teatri del mondo, e venivano commissionate dai principali enti lirici italiani.
Sulle abitudini alimentari di Giuseppe, dal temperamento ombroso e introverso, non abbiamo moltissime notizie.
Sappiamo che amava in particolare un capolavoro suino della sua terra: la spalla cotta di San Secondo , della quale inviò alla famiglia Ricordi una ricetta scritta di suo pugno.
Dalla villa di Sant’Agata, l’artista era solito far recapitare agli amici sparsi nel mondo i pregiatissimi culatelli della sua zona.
Da alcuni scritti di fine ottocento è possibile desumere che Verdi continuò a vivere in modo semplice anche dopo il successo, e sembra che non essendo un gran mangiatore preferisse condividere la tavola con uomini sani, savi e sobri.
I biografi ritengono che Verdi non amasse una cucina molto elaborata, ma la tradizione gastronomica della sua terra ci induce a pensare che seppe apprezzare, almeno in particolari occasioni, alcune delle ricette tradizionali emiliane.

[Modificato da sole281 09/10/2006 7.37]

sole281
00lunedì 9 ottobre 2006 07:38
Spalla di San Secondo alla Verdi
Scritta dal pugno di Giuseppe ad un amico.
"Unitamente a questa mia, riceverete dalla Ferrovia una cassetta contenente due spallette uso San Secondo, che noi mandiamo una per voi e una per la famiglia Ricordi. Scegliete quella che volete. Badate che, per cuocere bene la spalletta bisogna:
1)metterla nell’acqua tiepida per circa due ore, onde levargli il sale.
2)Si mette dopo in altra acqua fredda, e si fa bollire a fuoco lento, onde non scoppi, per circa tre ore e mezzo, e forse quattro la più grossa. Per saper se la cottura è al punto giusto, si fora la spalletta con un cure-dents e, se entra facilmente, la spalleta è cotta.
3)Si lascia raffreddare nel proprio brodo e si serve.
Guardate soprattutto alla cottura; se è dura non è buona, se è troppo cotta diventa asciutta e stopposa".
sole281
00lunedì 9 ottobre 2006 07:39
Kaki alla Giuseppe Verdi
Il grande musicista sembra che apprezzasse questa preparazione.
Lavate ed asciugate dei kaki, eliminate il picciolo, tagliateli a metà orizzontalmente e disponeteli su un piatto.
Cospargeteli quindi di zucchero e irrorateli con champagne fresco. Lasciateli in “fresco” per un po’ di tempo, prima di servirli come dessert.
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