Gigi Proietti

Ankie
00lunedì 2 novembre 2020 09:05



Febbre da cavallo è un film del 1976 diretto da Steno.

Considerato, con il passare degli anni, un film di culto della commedia italiana,ha lanciato le carriere dei protagonisti Proietti e Montesano, oltre a essere ricordato per la sua particolare scalata al successo nel corso degli anni.

I protagonisti principali sono tre amici con la passione per le scommesse ippiche costretti a inventare stratagemmi e raggiri di ogni genere per raggranellare il denaro necessario per sovvenzionare la loro costosa e fallimentare passione. La sfortuna e la loro atavica imperizia li portano a indebitarsi al punto da doversi inventare una grossa quanto assurda truffa per truccare una corsa. Febbre del gioco, ossessione della scommessa e della fortuna si mescolano in una Roma un po' scalcagnata e fumettistica, popolata da figure goliardiche che si alleano per non deprimersi.

Dopo aver ottenuto tiepidi incassi nelle sale, all'epoca della sua uscita, i molteplici passaggi televisivi, in particolare sulle TV locali romane, lo hanno nel tempo rilanciato fino a farne un'opera cult per appassionati della commedia leggera all'italiana nonché per frequentatori più o meno assidui di sale scommesse e ippodromi, generando altresì gag e scene comiche rimaste nell'immaginario collettivo.

Nel 2002 è stato girato un sequel, Febbre da cavallo - La mandrakata, diretto da Carlo Vanzina e con Proietti e Montesano a riprendere i propri ruoli; nel 2010 il film è stato ripresentato alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Ankie
00lunedì 16 novembre 2020 08:21
Ankie
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Ankie
00lunedì 16 novembre 2020 08:25


Ankie
00mercoledì 23 dicembre 2020 15:26

“COSA AVEVA GIGI PROIETTI CHE NON ANDAVA BENE PER IL CINEMA ITALIANO? ERA TROPPO BRAVO” - IL BERGAMASCO FELTRI IN GLORIA DEL MATTATORE ROMANO: “IL SUO PERFEZIONISMO ERA INVISO AI REGISTI E SOPRATTUTTO AI PRODUTTORI, DICONO IN MOLTI. LA SUA LIBERTÀ ERA INVISA AL MONDO CINEMATOGRAFICO, CHE SPESSO SI MUOVE IN GREGGE, E QUESTO LO DICO IO. A UNO COSÌ, NEGLI STATI UNITI AVREBBERO REGALATO LE CHIAVI DELLA 'RADIO CITY MUSIC HALL'. INVECE IN ITALIA..."

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