Dopo svariate Campagnolo/Sportful corse con sole, pioggia o neve mi mancava quella con la scimmia, cosa che puntualmente è avvenuta ieri.
Da buon cretino quale sono mi sono lasciato convincere mercoledì ad andare in montagna, solo che il giro si è rivelato molto più duro del previsto e non l'ho recuperato (in termine tecnico, mi sono "
ingambà"
).
Tutto quello che perdevo in salita ho dovuto recuperarlo in discesa, dove ho fatto dei numeri mica da ridere (punte di 77 km/h giù dal Valles - e ho dovuto frenare perché ho raggiunto un gruppetto su un tratto tortuoso - e di 72 giù dal Croce d'Aune, senza avere nemmeno il 12 da spingere).
In griglia c'è la sorpresa di trovare Jack: parliamo un po' e mi racconta che la sua condizione fisica è soddisfacente e che farà il medio. Tanto di cappello!
Partenza abbastanza tirata, anche se non esagero, perché sento le gambe un po' dure e spero che poi si sblocchino. In valle del Mis trovo il gruppo MGC, infiltratosi per fare pubblicità, scambiamo qualche parola al volo, poi proseguo per la mia strada.
Fino a 3/4 del Duran le cose vanno discretamente, poi ne patisco un po' il finale (che è anche la parte più facile). Il tempo di scalata è di circa 59', quindi nella norma per la gara, ma probabilmente l'ho tirato un po' troppo per le gambe di ieri.
Quando comincia la salita della Staulanza si spegne la luce: non riesco a spingere, non vado a più di 11 km/h, mi passano ciclisti da tutte le parti. Penso seriamente di fermarmi ed aspettare il camion scopa; diventa forse la salita più lunga che abbia mai fatto, ma in qualche modo (per volontà e non per gambe) riesco a trascinarmi in cima e poi sfrutto la lunga discesa per recuperare.
Mi fermo al ristoro di Alleghe, dove mangio e bevo a volontà sperando che tutto ciò mi sia d'aiuto per il prosieguo.
Comincia il lungo Valles: fino al bivio dopo Falcade siamo sul discreto-maluccio, poi arrivano gli ultimi 7 km eterni e duri che sembrano non finire mai. A metà alcuni abitanti di una malga fornivano bicchieri di birra, e io l'ho accettato sperando che mi desse la carica.
Breve sosta in cima, con tanto di caffè caldo; discesa; iniza il Rolle: per fortuna la salita è pedalabile e le gambe girano leggermente meglio di prima.
Altra discesa fatta a bomba; si forma in gruppo di una quarantina d'unità, nel quale mi metto in coda e mi guardo bene dal dare un solo cambio: ciò mi permette di salvare la gamba.
Ultima asperità: Croce d'Aune; nella prima parte perdo le ruote di metà gruppo, poi, nel pezzo duro, ne recupero una buona parte. Il tempo finale, di 45'31", non è nemmeno male, uno dei miei migliori alla gara. Nella parte finale le gambe girano e mi lancio in una discesa pazza e in tirate a 50 all'ora assieme ad altri 4 o 5 compagni d'avventura.
Il tempo finale è di 9.20', quindi 7' in più del 2009, il che, viste le premesse, non è neanche male, anche se l'obbiettivo minimo sarebbe stato finire in 9 ore. Ho almeno migliorato la posizione: 410° rispetto a 458°.
Ho guardato i tempi intemedi: tralasciando per decenza la parte centrale, ho un clamoroso 55° parziale assoluto tra la vetta del Croce d'Aune e l'arrivo.