Genova migliora posizioni per la qualità della vita

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ClaudioBrignole
00lunedì 23 ottobre 2006 16:50
Da Repubblica.it

Pubblicato il rapporto Legambiente-Sole 24 Ore sulla qualità ambientale dei 103 capoluoghi italiani
Rispetto allo scorso anno stazionari i dati negativi su smog traffico e produzione dei rifiuti
Ecosistema urbano, un anno sprecato
tra le città è Bolzano la meno "insostenibile"
All'ultimo posto si classifica L'Aquila, male tutto il Meridione
Unica nota positiva dal calo nel numero di automobili: -400mila in un anno
di VALERIO GUALERZI

ROMA - Quasi duecento pagine e una sola buona notizia: dopo anni di continua crescita le automobili che soffocano le nostre città per la prima volta sono diminuite in maniera sensibile. E' questo il triste bilancio di Ecosistema Urbano 2007, l'annuale resoconto realizzato da Legambiente, Sole 24 Ore e Istituto di ricerca Ambiente Italia sullo stato di salute dei 103 capoluoghi di provincia italiani.

Un paese immobile. Il volume, presentato questa mattina a Roma, fotografa un paese sostanzialmente immobile e impotente nella battaglia per migliorare la vivibilità ambientale della sue città, a partire dalla qualità dell'aria. I valori di biossido di azoto sono fuorilegge in 43 comuni contro i 38 dello scorso anno e per le polveri sottili il livello di allarme sanitario è stato superato in 24 capoluoghi (contro i 26 del 2005), a testimonianza che lo smog è una malattia grave che non può essere combattuta con l'aspirina rappresentata dalle targhe alterne o dallo stop alle auto non catalizzate.

La migliore è Bolzano. La consueta classifica finale delle prestazioni delle singole città, realizzata incrociando il giudizio su 125 parametri diversi che vanno dall'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico all'abusivismo edilizio, dalla qualità delle acque al numero di verde a disposizione per ogni cittadino, incorona Bolzano regina davanti a Mantova, La Spezia, Parma, Trento, Pisa, Ferrara, Verbania, Livorno e Cremona. Ma come ha segnalato il presidente di Legambiente Roberto Della Seta, si tratta sostanzialmente di una vittoria di Pirro. La provincia altoatesina "più che la migliore, è la meno insostenibile".


Allarme anche per i rifiuti. La sintesi del rapporto redatta da Legambiente è infatti desolante: "L'inquinamento atmosferico da un anno all'altro non è praticamente cambiato, rimanendo quindi su livelli di allarme, la congestione è sempre la stessa, mentre il trasporto pubblico perde passeggeri e la produzione di rifiuti è aumentata, senza essere compensata da un timido +1,7% nella percentuale di raccolta differenziata, che nella media nazionale salgono dal 20 al 21,7 per cento, rimanendo ancora molto lontana dalla quota minima del 35% fissata per legge".

Questione di cultura. Per combattere questo stato di cose, ha spiegato nel corso della presentazione del dossier il parlamentare dell'Ulivo Ermete Realacci, sono necessari anche i piccoli provvedimenti simbolici. "Per questo - ha affermato - è imporante che nella Finanziaria ci siano almeno due 'finestre culturali', come il superbollo per i Suv e il trasferimento dei finanziamenti previsti inzialmente per l'acquisto di auto Euro4 a uno speciale fondo a sostegno del trasporto pubblico".

Maglia nera a L'Aquila. Se il successo di Bolzano, che pure vanta punte di eccellenza nelle sue politiche ambientali, è dunque molto relativo, facile immaginare quale sia la situazione dell'ultima città in classifica, L'Aquila, che per una volta tanto sottrae la maglia nera a una provincia del sud. Per suoi demeriti però, perché in realtà le città del Mezzogiorno continuano ad offrire condizioni ambientali nettamente inferiori a quelle del centro e del nord, con appena tre capoluoghi nelle prime 35 posizioni: Salerno si classifica 21esima, Cosenza 32esima e Avellino 34esima.

Tra le grandi migliora Genova. Una partita a parte è quella che si gioca tra le grandi città, con Genova, Roma e Milano che danno qualche cenno di ripresa dopo lo stallo registrato nel 2005. Il capoluogo ligure è 27esimo (con un balzo di 43 posizioni), Roma 68esima (+8, grazie soprattutto alla realizzazione di nuove piste ciclabili) e Milano 62esima (+20, grazie soprattutto alla migliore depurazione delle acque di scarico). Resta invece "in coma" Napoli, con la raccolta differenziata ferma sotto il 10%, zero piste ciclabili, due metri quadrati di verde per abitante e un abusivismo edilizio doppio rispetto alla media nazionale.

Italia lontana dall'Europa. Dati ancora più inquietanti se paragonati, come fa il rapporto, con quanto accade con le altre grandi città europee come Helsinki, Copenhagen, Barcellona e Stoccolma, che danno invece segnali di grande vitalità nell'impegno per migliorare la qualità ambientale, facendone anche un traino per lo sviluppo economico.

In un anno 400mila auto in meno. Tra tanti elementi negativi, la consolazione più grande arriva come detto dalle statistiche sulla diffusione delle automobili, vere metastasi delle nostre città. Il loro numero dal 2005 al 2004 è sceso di circa 400 mila unità, facendo abbassare leggermente il rapporto per ogni cento abitanti (neonati compresi) da 63 a 61. "Un calo interessante che andrà ben valutato in futuro - ha chiarito ancora Della Seta - in sostanza si tratta di capire se è solo un fenomeno passeggero, legato a un momento di eccessiva saturazione del mercato, o se davvero è cominciata un'inversione di tendenza che interessa almeno il possesso se non l'uso".

SONDAGGI - AMBIENTE & CITTA'
www.repubblica.it/popup/servizi/2006/ambiente_citta/in...
lordtiranus
00lunedì 23 ottobre 2006 17:08
passare dal 70° posto al 27° non è una cosa da poco... Poi in sondaggi di questo tipo ovviamente ci sarebbe da considerare una marea di dati ed eventuali errori statistici, resta cmq un ottimo risultato!
[SM=g28002]

Ps: incredibile che Aosta abbia perso la bellezza di 42 posizioni!! Deve far riflettere anche il dato che, nelle prime 50 posizioni abbiamo solo 4 città del sud Italia (salerno, cosenza, avellino e matera)...
Sulle medie alcune considerazioni:
Buona la discesa a livello di inquinanti NO2 e PM10, vergognoso a mio avviso il 31% alla voce "Perdite di rete acqua persa su tot" (Cosenza lo stratosferico 70%)e da riflettere sull'aumento abb consistente dei rifiuti prodotti... Altra riflessione sugli abusi edilizi, la media nei due anni presi in considerazione è rimasta invariata... Evviva le rogatorie e i condoni [SM=g28001]

[Modificato da lordtiranus 23/10/2006 17.16]

poletto.progettista
00martedì 24 ottobre 2006 19:12
Purtroppo queste graduatorie sono sempre troppo ampie e non riflettono la situazione vera e propria. Legambiente ha premiato genova facendole guadagnare tutte queste posizioni perchè il comune di genova
1 - è il primo in italia a ricorrere a procedure "ecologicamente corrette" negli appalti (cioè favorendo l'uso di prodotti ecologici nell'esecuzione lavori, cibi biologici nelle mense..) 2 - è tra i primi in italia per il numero di imprese sul territorio che hanno certificazione ecologica
3 - perchè è diminuito il numero di auto circolanti. genova conta 46 auto ogni 100 abitanti. Per darvi un'idea, Venezia, prima in graduatoria ha 43 auto per 100 abitanti. Aosta, ultima in graduatoria, 100 su 100. Peccato non abbiano tenuto conto delle moto....
4 - efficienza monitoraggio qualità aria.
I parametri suddetti non fanno di genova comunque una città vivibile.
Nella graduatoria siamo messi male per assenza verde, assenza di piste ciclabili, presenza elevata di polveri sottili, emissioni pericolose, rifiuti prodotti troppo alti..
In ultimo...tempo fa legambiente denunciò il comune di genova per aver falsato i dati relativi al riciclo. nella graduatoria viene indicato un recupero del 20%... valore in realtà molto più basso..
Insomma diciamo che guadagnamo punti più per una questione burocratica che non per miglioramento reale.

[Modificato da euge1893 24/10/2006 21.24]

euge1893
00martedì 24 ottobre 2006 21:27
Chiedo innanzitutto scusa a Poletto.... avevo inavvertitamente cancellato il suo messaggio, ma poi per fortuna sono riuscito a recuperarlo e l'ho rimesso su.

Anche io resto un pochino scettico su questo genere di classifiche.
Tuttavia, quando sento dire

(omissis)
I parametri suddetti non fanno di genova comunque una città vivibile.
(omissis)

non mi sento onestamente di essere d'accordo: sarà il clima, sarà il mare, sarà l'orografia, sarà che questa città è fatta come è fatta, insomma io trovo che la nostra qualità della vita, se confrontata con le altre grandi città del Nord Italia, sia decisamente superiore.
E dico questo cercando di rimanere il più obbiettivo possibile.

Insomma, io non sono convinto che avere qualche pista ciclabile in più o mangiare cibo biologico alla mensa migliori la qualità della vita, mentre sono certo che passeggiare in Corso Italia durante una di quelle giornate terse di tramontana in inverno, preferibilmente con una sleppetta di focaccia calda in mano [SM=g27990] , la vita la migliori eccome [SM=g27988]
ClaudioBrignole
00martedì 24 ottobre 2006 23:17
Grande Eugenio, concordo al 100%. Lo dico da genovese che deve lavorare a Milano facendo il pendolare, nonostante lo sbattimento tutti i milanesi invidiano la mia scelta dicendo che non c'è niente di meglio di avere un orrizzonte con il mare da guardare mangiando la focaccia con in sottofondo il signor Parodi che mugugna in genovese contro Merella per le striscie gialle...

[Modificato da ClaudioBrignole 24/10/2006 23.26]

titoit
00mercoledì 25 ottobre 2006 10:25
Ragazzi stavolta mi permetto di dissentire da voi.
Genova per me ha una qualità della vita pessima. Traffico sempre congestionato, motorini ovunque che causano un sacco di incidenti (credo che siamo a livelli di Napoli), poco verde, parcheggi scarsi, case ammassate a ferrovia e autostrada o peggio a fabbriche inquinanti.
Genova dà il senso di claustrofobia, mancano gli spazi.

L’orografia del territorio è un limite oggettivo, ma questa situazione è frutto di decenni di scelte sbagliate. I palazzi sono frutto di speculazioni degli anni ’50 e ’60 quando si costruiva ovunque in posti assurdi e inaccessibili (quartieri collinari vecchi es. Via Villini Negrone a Prà, Via Sapeto a Borgoratti, ecc.), dove oggi con la situazione delle auto che abbiamo diventa un’impresa improba passeggiare, trovare un parcheggio, ecc.
Avrebbero potuto benissimo pianificare la città in altro modo, magari sbancando delle colline per creare zone residenziali umane con spazi per giochi, parcheggi e vita di quartiere che non siano solo negozietti (non si riduce tutto ad andare a comprare un etto di prosciutto), ma anche strutture sportive, piccoli e grandi parchi, ecc. (es. Fiumara per me è molto bella in questo senso). Oppure costruire più palazzi alti per avere più alloggi e non tutti condomini a 6-7 piani messi così alla rinfusa per soddisfare gli appetiti dei proprietari terrieri di allora che si sono arricchiti a dismisura.

Ecco, mi sembra che la passeggiatina con il maglioncino sulle spalle per Corso Italia o per Lungomare di Pegli non possano riscattare tutte queste brutture genovesi e questa qualità della vita pessima. Non me ne importa nulla di Corso Italia se abito alla Corea (dove ho l’autostrada che mi passa in casa!!!) che per arrivarci devo fare 45 min. di auto e poi non trovo il parcheggio. Oppure se prendo i mezzi mi ci vuole più di 1h e mezza nei gg. festivi.
E io ho l’auto, ma tutti gli anziani o le persone (es. immigrati) che non hanno l’auto?

Preferirei una città più a misura d’uomo nel quotidiano, nei quartieri e nella mobilità. Preferirei avere il treno suburbano che ogni 20 minuti mi porta ad Arenzano o a Camogli; avere anche la possibilità di avere un parco vicino al mio quartiere, piccoli polmoni verdi anche in centro e non essere costretto a fare salti e gimkane continue per evitare auto parcheggiate in 3a fila.
Genova dà il senso di claustrofobia, mancano gli spazi.
Non crediamo di essere tanto superiori ai padani soltanto perché abbiamo il mare….Chi è privilegiato davvero è chi sta in Riviera.

Scusate lo sproloquio.
euge1893
00mercoledì 25 ottobre 2006 10:50
Non è uno sproloquio Paolo, trovo che tu abbia scritto anche cose molto giuste, pur non esserndo d'accordo sulla tua tesi di fondo.

La nostra generazione si è trovata a vivere in una città devastata, come tutte le grandi città del Nord, dalla cementificazione selvaggia e dalla crescita tumultuosa dello spazio urbano, che dal dopoguerra fino alla fine degli anni '70 hanno letteralmente violentato specialmente i quartieri del Ponente, per le ragioni che tutti conosciamo.

Io non conosco bene il Ponente, perché ho sempre vissuto nella parte centrale della città.
Da casa mia si vedono le colline su cui furono edificati i quartieri di Castelletto ed Oregina, zone che ho sempre frequentato e che conosco bene. Ogni volta mi chiedo come sia stato possibile consentire che un posto meraviglioso come il sito ove è sorto, per la sua gran parte, il quartiere di Oregina sia stato violentato in quel modo, quando avrebbe facilmente potuto essere la naturale continuazione di Circonvallazione a Monte.

Eppure quella fu un'epoca in cui ciò che oggi consideriamo a ragione spregio del territorio era magnificato come progresso (senti il commento al bel documentario sulla costruzione della sopraelevata... oggi sembra incredibile, eppure io ricordo da bambino quanto i miei genitori fossero orgogliosi della sopraelevata, e non erano i soli!).

Il punto è che secondo me dobbiamo farci una domanda diversa, e chiederci 1) se oggi viviamo in una città più vivibile rispetto a dieci-quindici anni fa e 2) se la nostra qualità della vita ci soddisfa, tenendo presente il punto da cui siamo partiti e considerata l'esperienza degli altri grandi agglomerati urbani con i quali possiamo confrontarci.

Ecco, il compito della nostra generazione e di quelle che verranno è quella di cercare di migliorarlo, il territorio che abbiamo, e secondo me in questo il discorso che fa sempre Renzo Piano è del tutto condivisibile (questa volta sono d'accordo con il "semidio locale").

Per migliorarlo davvero, occorrerebbe far lavorare assai il piccone demolitore, ma non nei confronti del Borgo Lanaioli o della vecchia Piccapietra, questa volta... buttare giù palazzoni che danno l'incubo... bonificare e creare verde pubblico e ben tenuto in siti industriali dismessi di cui il territorio comunale è pieno... tutto molto difficile e dispendioso, ma ci si deve arrivare.

Bisognerebbe anche - e questo è assai più facile (relativamente) - consentire a tutti di muoversi agevolemnte con un servizio pubblico efficiente e comodo... Cazzo abbiamo la ferrovia lì, usiamola al meglio, e facciamo sta belin di metro a raggiungere le periferie, ma non 1 km alla volta! beh noi come piccola "lobby" siamo nati per questo!

Ecco io non credo che sia il cibo biologico in mensa o la pista ciclabile in strade dove non riesce a passare il bus che migliora la qualità della vita, e neppure credo che siano gli Aquiloni o le Fiumare a farlo (ma in quest'ultimo caso si tratta di sensibilità e preferenze personali); credo invece che la vita migliori assai quando io Comune faccio in modo che l'abitante della Corea possa arrivare in Corso Italia a farsi una passeggiata in 20 minuti o quando io Comune consento all'abitante di Via Pré di andare a fare canottaggio nella Fascia di Rispetto in una mezz'oretta al massimo, usufruendo del servizio pubblico.

E' ovvio che se comparo la qualità della vita di Genova con quella di Cavi di Lavagna (paese a caso), specie sotto il profilo della mobilità, dell'ambiente, della cura del territorio, dell'accesso ai servizi primari il paragone non regge, ma cosa succede se comparo la qualità della vita di Genova con quella di Milano o Torino, sempre per rimanere limitato alle grandi città del Nord?

E ci tengo a precisare che a me i discorsi "noi abbiamo il sole e il mare, voi solo la nebbia" fanno incazzare, e che il discorso che ho tentato difare cerca di prescindere dall'amore che nutro nei confronti di questa maledetta città... aggiungo che soprattutto Torino mi piace molto come città. Però non la cambierei mai con la mia, tutto considerato, e sospetto che molti Torinesi sarebbero d'accordo con me!

[Modificato da euge1893 25/10/2006 11.05]

[Modificato da euge1893 25/10/2006 11.09]

[Modificato da euge1893 25/10/2006 11.13]

Keynesian
00mercoledì 25 ottobre 2006 10:57
Quoto Euge e Claudio. Stamattina sveglia all'alba, mi affaccio alla finestra: il mare increspato dal vento, il sole ancora deve spuntare. Scendo, mi sveglio con due passi sul lungomare e gustandomi un bel pezzo di focaccia calda per colazione.
In 10 minuti arrivo in centro, se ho tempo e voglia scendo a piedi... che si vuole di più? [SM=g27985]

Sicuramente a GE ci sono tanti limiti 'strutturali'... nonostante questo mi tengo volentieri i quartieri incastonati sulle colline, gli scooter ammucchiati uno sull'altro, i parcheggi per le auto a 2 euro l'ora (oddio, 2 euro sono un furto... speriamo che almeno servano a incentivare l'uso dei mezzi pubblici). Il verde è poco? Non avremo dei grandi parchi e quelli che abbiamo potrebbero essere tenuti meglio, ok. Ma non c'è giardino pubblico milanese che ripaghi la qualità della vita complessiva nella nostra città. Che non è fatta solo di parchi giochi e piste ciclabili, a mio modo di vedere.
titoit
00mercoledì 25 ottobre 2006 11:45
Keynesian, non siamo i soli al mondo ad avere il mare. L'equazione mare= qualità della vita non regge in una grande città. Non basta. D'altro canto prendiamo Barcellona; hanno il mare come noi, ma non si accontentano: fanno progetti per creare condizioni urbanistiche migliori, tengono molto alla qualità della vita e al verde urbano, per non parlare dei trasporti. Mica si accontentano del fatto di avere la bella spiaggetta alla Barceloneta.
Questo revanchismo contro Milano o Torino per il fatto che noi abbiamo il mare non lo capisco proprio. A Torino intanto (lo so hanno avuto i soldi delle Olimpiadi) hanno costruito in pochi anni la metro, hanno tram e giardini pubblici tenuti bene e stanno investendo molto sull'urbanistica e la riqualificazione.
Noi a parte il Porto Antico o la Fiumara che stiamo facendo? Quando finiremo di fare le cicale sulle note di "Ma se ghe pensu" ?
poletto.progettista
00mercoledì 25 ottobre 2006 12:28
Mi dispiace veramente che si riconduca la qualità della vita al solo mangiare focaccia sui vari lungomari per altro bellissimi di Genova. Anche i Napoletani adorano Mergellina e Posillipo, a Napoli il clima è anche migliore del nostro....e con questo? Una catastrofe.
Impiego 20 minuti ogni mattina per percorrere i quattro km che mi separano dal lavoro...quattro, non quaranta!!
Via Cantore è la strada tra le più rumorose d'Italia, Via Cornigliano una delle più inquinate.
Per piacere qui non si parla della bellezza della città e delle abitudini personali, ma del quotidiano, del traffico, dello smog, dell'immobilità, del mare inquinato....
em66
00mercoledì 25 ottobre 2006 12:46
E perche' non utilizzi i mezzi pubblici (treno, bus, metro) invece di lamentarti?
Se vai in macchina contribuisci a peggiorare la situazione!
xoth
00mercoledì 25 ottobre 2006 13:13
Re:

Scritto da: euge1893 25/10/2006 10.50


Il punto è che secondo me dobbiamo farci una domanda diversa, e chiederci 1) se oggi viviamo in una città più vivibile rispetto a dieci-quindici anni fa e 2) se la nostra qualità della vita ci soddisfa, tenendo presente il punto da cui siamo partiti e considerata l'esperienza degli altri grandi agglomerati urbani con i quali possiamo confrontarci.



IMO sicuramente viviamo meglio di 15/20 anni fa, il fatto e' che con le 120.000 persone in meno di popolazione, regole piu' severe contro l'inquinamento, la chiusura di alcuni obrorbi industirali e il potenziamento di alcuni mezzi pubblici (treni sulla liena costiera e l'apertura del metro') dovremmo vivere "molto piu' meglio" e non solo "meglio", per cui se per alcune situazioni abbiamo guadagnato, evidentemente in altri abbiamo invece perso parecchio.

[Modificato da xoth 25/10/2006 13.14]

poletto.progettista
00mercoledì 25 ottobre 2006 15:48
Re:

Scritto da: em66 25/10/2006 12.46
E perche' non utilizzi i mezzi pubblici (treno, bus, metro) invece di lamentarti?
Se vai in macchina contribuisci a peggiorare la situazione!



E CHI TI HA DETTO CHE VADO IN MACCHINA?
euge1893
00mercoledì 25 ottobre 2006 15:57
OK ragazzi, vediamo di stare tranquilli, eh?
Poletto sei pregato di non scrivere in lettere maiuscole.
Keynesian
00mercoledì 25 ottobre 2006 16:42
Sono il primo ad essere critico verso l'immobilismo tipico di questa città. I progetti annunciati e mai realizzati. I tempi lunghissimi per migliorare le infrastrutture ed i mezzi di trasporto pubblico. Se per qualità di vita usiamo il metro degli spostamenti e della viabilità urbana (e mi pare giusto visto che siamo in un forum sulla metropolitana e sui trasporti) allora Genova ha ancora molta strada da fare. I punti critici sono molti.

Se invece si parla di qualità della vita in termini più generali, come mi sembra fosse nello spirito dell'articolo che ha iniziato il thread, allora non sono d'accordo nel dire che a Genova si viva peggio che a Milano o Torino (ma potrebbero anche essere Bologna, Venezia o Napoli).

Ogni grande città ha i suoi quartieri più vivibili e quelli meno, le case a ridosso delle superstrade esistono anche nelle tanto osannate Milano e Barcellona.

Keynesian
00mercoledì 25 ottobre 2006 16:57
Re:

Scritto da: titoit 25/10/2006 11.45
Keynesian, non siamo i soli al mondo ad avere il mare. L'equazione mare= qualità della vita non regge in una grande città. Non basta.



E invece secondo me regge. (Lo dico con spirito ironico eh!) [SM=g27985]

Il mare a Genova è come i parchi di Londra. Un'oasi che ti pemette di staccare dalla frenesia e dal caos tipico della metropoli. A Londra, varchi la soglia di Hyde Park, o dei Kensington Gardens e sei in un altro mondo. A Genova vai a Boccadasse, Vernazzola, alla passeggiata di Nervi. Questa per me è qualità della vita. [SM=g27985]
em66
00mercoledì 25 ottobre 2006 17:23
Re: Re:

Scritto da: poletto.progettista 25/10/2006 15.48


E CHI TI HA DETTO CHE VADO IN MACCHINA?


Visto che ti lamenti di impiegare 20 minuti per percorrere 4 km.
Usando i mezzi pubblici tra l'altro non mi sembrerebbe un tempo disprezzabile.
poletto.progettista
00mercoledì 25 ottobre 2006 20:17
Re:

Scritto da: euge1893 25/10/2006 15.57
OK ragazzi, vediamo di stare tranquilli, eh?
Poletto sei pregato di non scrivere in lettere maiuscole.


scusa no l'ho fatto apposta di scrivere in caratteri maiuscoli
euge1893
00mercoledì 25 ottobre 2006 20:23
Tranquillo, no problem [SM=g27985]
poletto.progettista
00mercoledì 25 ottobre 2006 20:24
Re: Re: Re:

Scritto da: em66 25/10/2006 17.23

Visto che ti lamenti di impiegare 20 minuti per percorrere 4 km.
Usando i mezzi pubblici tra l'altro non mi sembrerebbe un tempo disprezzabile.



15 km/h non mi sembra una gran velocità. anzi. forse sbaglio io a pretendere un traffico un tantino più fluido.
em66
00giovedì 26 ottobre 2006 10:51
Una velocita' commerciale di 15 km/h in ora di punta credo sia del tutto normale

[Modificato da em66 26/10/2006 14.46]

cliobini
00giovedì 26 ottobre 2006 13:54
Dipende anche se sono compresi i tempi di attesa e di trasbordo.
Per curiosità quali sono l'origine e la destinazione dello spostamento?
poletto.progettista
00giovedì 26 ottobre 2006 20:15
è il tempo di percorrenza. da via fillak a torre cantore.
erugby
00sabato 21 giugno 2008 22:42
da ilsecoloxix.it

Genova è la città italiana in cui si vive meglio» [SM=x1177058]
21 giugno 2008

È Copenhagen la città più vivibile al mondo, secondo una classifica stilata dal mensile britannico Monocle. Al secondo posto c’è Monaco di Baviera, al terzo Tokyo.

Nessuna città italiana figura nella lista di 25 nomi: Genova è la prima delle non elette. La classifica riguarda le città dove si vive meglio da residenti, indipendentemente dal fascino storico, culturale o turistico. Copenhagen guida la classifica per la qualità di trasporti, scuole, ospedali, cultura e ristoranti e per la bassa criminalità. Monaco di Baviera (in testa l’anno scorso) secondo Monocle dovrebbe avere un collegamento più rapido con l’aeroporto. Tokyo rimane la megalopoli più vivibile al mondo, dove tutto funziona alla perfezione. Seguono in classifica Zurigo (4), Helsinki (5), Vienna (6), Stoccolma (7), Vancouver (8), Melbourne (9), Parigi (10), Sidney (11), Honolulu (12), Madrid (13), Berlino (14), Barcellona (15), Montreal (16), Fukuoka (Giappone) (17), Amsterdam (18), Minneapolis (19), Kyoto (20), Amburgo (21), Singapore (22), Ginevra (23), Lisbona (24), Portland (Oregon, USA) (25). Mancano dalla classifica New York e Londra, ritenute troppo caotiche e costose, e mancano del tutto città italiane.

Unica consolazione è il piazzamento di Genova come prima delle non elette. Il giornale inglese si domanda se sarà «la prossima Barcellona». Seguono fra le non elette nell’ordine Buenos Aires, Istanbul («tutti gli ingredienti per entrare nella top 25»), Beirut («se la diplomazia mette un coperchio temporaneo alle cose, merita di piu») e, a sorpresa, Phnom Phen («questioni di regime a parte, l’amore si muove ad un passo perfetto»).


Monaco di Baviera (in testa l’anno scorso) secondo Monocle dovrebbe avere un collegamento più rapido con l’aeroporto
beh il punto forte di Genova è proprio il rapido collegamento con l'aeroporto [SM=x1405314]
Il giornale inglese si domanda se Genova sarà «la prossima Barcellona [SM=x1406607] si, forse nel 2020 [SM=g27988]
grifone81
00lunedì 23 giugno 2008 14:17
Volevo portarvi solo una piccola riflessione su quanto accaduto ieri sera a Begato con l'omicidio di un 30enne colpito alla gola da un colpo di pistola.

Come credo ormai tutti sapete io ho 27 anni e da 27 anni vivo a Begato. Credo che tutti quanti abbiamo ben presente cosa stia accadendo a Genova (e non solo) in merito alla criminalità la quale sta aumentando a mio avviso in modo esponenziale specie negli ultimi anni. Io ricordo di un quartiere che se lasciavi aperta la porta non c'era pericolo che nessuno ti entrasse in casa, io ricordo (e ricorderò per sempre) di aver assistito ieri sera ad un omicidio in mezzo ad altre persone per motivi futili.

Non vorrei sembrare OT ma credo che la criminalità sia un parametro davvero molto importante sulla qualità della vita in una città...io ieri sera per la prima volta, dopo 27 anni che vivo lì, ho avuto paura e ce l'ho tutt'ora. Mi sembra assurdo che per delle grosse cavolate (perchè alcune voci di quartiere mi parlavano di una piccola lite in un bar per motivi davvero futili)abbia potuto far scatenare ciò che è successo.
Giusto per la cronaca l'omicidio ha coinvolto anche una persona che non centrava nulla (ferita ad un ginocchio) e nella "piazzetta" mi risulta ci fossero anche altre persone (tra cui sempre voci di quartiere mi dicono di un bimbo che giocava con il suo triciclo).
Oltre all'idea agghiacciante che un 30enne possa perdere la vita per delle cavolate penso al rischio che tutti i giorni noi (tutti compresi)corriamo camminando lungo le strade della Città con gente che a nostra insaputa gira armata (e ce ne sono molti!!).

Insomma si parla tanto di qualità della vita, di Genova come una delle prime in Italia, ma forse son tutte bagianate, forse chi critica l'intervento dell'esercito nelle grandi città non sa cosa sta dicendo (o fa finta di non sapere per motivazioni politiche)...io non sò.
So solo che questa mattina, quando ho aperto le finestre di casa, nel mio quartiere c'era un silenzio assordante...si sentiva solo il rumore dello spazzolone di un addetto dell'amiu che toglieva ancora sangue dalla strada.

Begato e tutta la gente onesta che ci vive ieri sera è stata colpita al cuore e questa mattina ancora di più vedendo alcuni organi di informazione (es. TGCOM) che affermava come le "indagini siano complicate per via dell'omertà del quartiere"...ma "le forze dell'ordine hanno identificato i killer"...ora io vi chiedo: siccome sia il 118 che il 113 hanno impiegato 20 minuti (e dico VENTI) per giungere sul posto come possono aver identificato il responsabile se non perchè diverse persone sono accorse ed hanno raccontato tutto ciò che hanno visto alla polizia?? Vi prego finiamola di marchiare Begato come quartiere "ghetto" e pensate che ciò a cui io ho assistito ieri sera potrebbe capitare a chiunque di voi indistintamente, che se siete nel posto sbagliato nel momento sbagliato e non centrate un tubo potete pure rimetterci la pelle...sarà forse il caso di fare qualcosa??? Riflettiamo...
metrosur
00lunedì 23 giugno 2008 14:51
Mi spiace per te e per il ragazzo a cui hanno sparato, assistere ad un omicidio d'essere veramente una cosa che colpisce nel profondo.
Io però non ne farei un problema di quartiere e di Genova ma di mentalità. Dove sopravvive la mentalità dello sgarro e del (finto) onore da salvare, ci saranno sempre persone che si spareranno a vicenda per delle banalità. E queste cose purtroppo sono difficilissime da estirpare e sono diffuse nei cinque continenti. Credo che l'unica sia reagire isolando questi personaggi grazie alla maggior parte di gente onesta che vive e lavora nei vari quartieri che deve far sentire la sua voce e la sua fermezza contro questi atti. Esercito e Polizia, servono per dare una parvenza che non si è abbandonati dallo stato ma non a risolvere nel concreto i problemi.
grifone81
00lunedì 23 giugno 2008 15:02
Re:
metrosur, 23/06/2008 14.51:

Mi spiace per te e per il ragazzo a cui hanno sparato, assistere ad un omicidio d'essere veramente una cosa che colpisce nel profondo.
Io però non ne farei un problema di quartiere e di Genova ma di mentalità. Dove sopravvive la mentalità dello sgarro e del (finto) onore da salvare, ci saranno sempre persone che si spareranno a vicenda per delle banalità. E queste cose purtroppo sono difficilissime da estirpare e sono diffuse nei cinque continenti. Credo che l'unica sia reagire isolando questi personaggi grazie alla maggior parte di gente onesta che vive e lavora nei vari quartieri che deve far sentire la sua voce e la sua fermezza contro questi atti. Esercito e Polizia, servono per dare una parvenza che non si è abbandonati dallo stato ma non a risolvere nel concreto i problemi.




Sono daccordo con te al 100% sul fatto che deve essere la gente per prima TUTTA a ribellarsi a ste cose ed a isolare i delinquenti ma ti posso garantire che sapendo che c'è un pazzo in circolazione che gira armato due pensieri prima di intervenire in primo piano io me li faccio!!!
Purtroppo la vendetta è proprio il più grosso problema...spero di non annoiarvi raccontandovi una cosa che mi è accaduta in passato.
Mio fratello è stato nel quartiere educatore agli scout e un giorno, per difendere dei ragazzini da delle bande di quartiere si è scontrato con uno. Misteriosamente, il giorno dopo, mio fratello ha subito sotto casa il furto della sua auto in pieno giorno. Andati a far denuncia ai carabinieri abbiamo esposto i nostri dubbi sul responsabile del furto...il comandante ci rispose che loro sanno benissimo chi è a fare i furti ma non possono far nulla perche dopo un giorno di carcere escono subito...ci raccontò di un ragazzo che il comandante aveva fatto incarcerare e che dopo un giorno uscì dalla galera, il mattino seguente se l'è trovato al citofono che lo ringraziava e ringraziava sentitamente anche tutta la sua famiglia... insomma se arrivano a minacciare un comandante dei carabinieri, noi comuni cittadini cosa dobbiamo fare???
Non vorrei inoltre che questo lassismo da parte dello stato e questa (seppur corretta) idea che è più giusto che siano i cittadini a vigilare ed isolare i delinquenti possa scatenare in magari qualcuno più pazzo di me e te l'idea di giustizia fai da te con armi e quant'altro...allora si che sono dolori. Per questo rimango convinto che un organo statale (come polizia, carabinieri o in extremis esercito) sia la cosa più giusta per risolvere questi tipi di problemi. Non so cosa ne pensate voi
lordtiranus
00lunedì 23 giugno 2008 16:34
Queste classifiche sono tanto stupide quanto inutili, da geografo chiedo: come è possibile paragonare simili realtà? Mi spiego meglio: in base a quali indicatori città come Zurigo a Melbourne, piuttosto che Helsinki con Fukuoka? Ricchezza? Povertà? Indicatori socio-culturali? Popolazione/reati? E poi: cosa diavolo significa "vivibile"?

Si parla di trasporti? In Italia c'è chi sta meglio
Si parla di ambiente/inquinamento? Meglio
Si parla di storia? Possiamo discuterne

Insomma, perchè certi giornali non passano vere statistiche, fare della vera geografia sociale piuttosto che propinarci questi insiemi di città che non significano nulla. Anche lo stesso riferimento all'omicidio di Begato mi fa un po' sorridere, a Parigi è imperversata la guerriglia nelle banlieue per settimane, ad Amsterdam tossici e sbandati sono ad ogni angolo, per non parlare delle forti tensioni che accomunano il tessuto sociale delle grandi aree metropolitana nord americane.

Per dare un esempio concreto vorrei citare una lista di città italiane classificate secondo l'ISS (indicatore sociale sintetico), valore che tiene in considerazione:
- % dei laureati sulla popolazione > di 6 anni
- % di imprenditori e liberi professionisti sulla pop. attiva
- % di dirigenti sulla pop. attiva

con i dati del 1991 risultava che Padova, Milano e Bergamo erano le città più "in alto" con valori di 26.2, 25.7 e 24.3 mentre invece Ravenna, Prato e Taranto le più "svantaggiate" (12.8, 12.4 e 9.9).

Questi sono dati reali, il resto mera chiacchiera da bar

(fonte cit.: Città e territorio, F. Bartaletti, Bozzi Editore, 2003, Genova)
lordtiranus
00domenica 7 dicembre 2008 13:07
erugby, 21/06/2008 22.42:

da ilsecoloxix.it
Genova è la città italiana in cui si vive meglio» [SM=x1177058]
21 giugno 2008



Secondo il Rapporto 2008 di ItaliaOggi in 55 province su 103 la qualità della vita è scarsa o insufficiente. Più stabili il virtuoso Nord Est, il Centro e il Sud, che occupa gli ultimi posti della classifica.

La Liguria non fa un bella figura: LaSP 49°, Sv 51°, Ge 77° e Im 85°

Genova conta il maggior numero di borseggi, Modena e Savona di furti d'auto e in appartamento.


articolo repubblica

papupi
00giovedì 9 agosto 2012 13:59
chissa' in che posizione siamo adesso e soprattutto dove saremo dopo quanto si prospetta con l'autunno....


da www.ilsecoloxix.it


09 agosto 2012
Lavoro, paura per 30mila famiglie

Genova - Venti “partite “ aperte, che si moltiplicano al loro interno quando le vertenze e le incertezze interessano i grandi gruppi industriali. Trentamila posti di lavoro in parte a rischio, in parte in una situazione incerta. E, a complicare maggiormente il quadro, c’è l’esordio al fronte della crisi occupazione di settori come il terziario, coinvolto dalla spendig review (1.500 a rischio) e i trasporti pubblici (5.000 addetti).

Per la Liguria l’“autunno caldo” è più di una certezza anche a fronte di vertenze che vedono la Liguria sede fondamentale di realtà come Finmeccanica. E da parte delle realtà politiche e sindacali liguri sembra sempre più lontana la possibilità di mutare il corso delle decisioni prese dai gruppi. I dati statistici, poi, ingannano.

L’ultimo report sulla cassa integrazione analizzato da Uil e Cgil liguri indica, nei dati ufficiali, dello scorso giugno rapportati sul mese di maggio, un calo del 32,9% delle ore (1,4 milioni) autorizzate per 7.309 lavoratori. Solo a Savona la cassa “esplode” con un più 72,6% globale e un più 204,9% di quella in deroga fronteggiata dalla Regione Liguria. Ma con fondi certi solo sino a fine 2012. Dato contraddittorio perché «non può essere indice di ottimismo», spiega Guglielmo Loy, autore dell’analisi per la Uil ligure.

«Il dato generale è molto preoccupante perché va sommato all’aumento delle domande di indennità di disoccupazione e alla crescita costante della disoccupazione». Insomma, la cassa integrazione diminuisce perché spesso le aziende chiudono. E questo è il dato più allarmante. Bruno Spagnoletti, responsabile della ricerca per la Cgil è netto: «poche storie, è recessione pura, un meno 2 punti di Pil sotto il dato nazionale».

Un dato, l’ultimo utile, lo conferma. Nel solo mese di gennaio il patronato Inca Cgil genovese ha raccolto 945 domande di disoccupazione, quasi un quarto delle 4.134 presentate in tutto il 2011. A preoccupare i sindacati è anche la riforma del lavoro e dei relativi ammortizzatori sociali. Non è un caso che in Liguria gli “scoraggiati” (chi non cerca più un’occupazione e vive solo di sommerso) sono 50.000, 3.000 in più del 2011.

«I dati parlano chiaro - osserva Franco Grondona, segretario Fiom Cgil genovese - Le vicende dei grandi gruppi o, come Finmeccanica, al centro di inaccettabili processi di ristrutturazione che liquidano le parti migliori dell’azienda confermano l’assenza di una politica industriale degna di questo nome». E con le grandi aziende che annaspano, ache indotto e piccole aziende soffocano: «Prese una per una - aggiunge Bruno Manganaro della Fiom Cgil - sembrano piccole cose, messe insieme rappresentano il dramma di centinaia di lavoratori e decine di imprese».

Il caso Finmeccanica (Ansaldo Energia e Nucleare, Sts, Selex Elsag, e sistemi integrati) coinvolge 4.800 lavoratori che diventano quasi 8.000 con l’indotto. Un problema che si allunga sino a La Spezia con le aziende del settore militare. «Genova è il vero caso nazionale - osserva Claudio Nicolini, segretario Fim Cisl - ed è inconcepibile che il governo condivida scelte aziendali che per fare cassa puntano a cedere i gioielli di famiglia. E i silenzi politici aumentano la preoccupazione».

I tagli e le razionalizzazioni delle politiche montiane hanno definitivamente messo a nudo la crisi del trasporto pubblico locale: 5.000 addetti in Liguria nelle aziende “Tpl”, dove oggi si punta a riduzioni di servizi e di organico. Ma come osserva Sergio Migliorini, segretario generale della Cisl ligure analizzando lo studio a suo tempo diffuso su costi e sprechi, «nessuno, per esempio, si è mai posto il problema di unificare acquisti e forniture». L’esempio più eclatante è quello del gasolio: 56 milioni annui, con appalti (e costi) differenziati. Non basta per avere paura dell’autunno?

Ecco altri dati. Più di 1.500 i posti a rischio nel terziario, ristorazione e negli appalti sociosanitari: bandi al massimo ribasso, cassa integrazione, servizi a ridotto tasso di qualità. Rischiano di scomparire filiere come quella del latte con il crac della centrale del latte di Savona e il de profundis decretato per quella di Genova da parte di Lactalis-Parmalat. E situazioni che dovevano essere affrontate già con un carico di difficoltà non indifferente, rischiano di appesantirsi.

È il caso dell’Ilva, con i riflessi del caso Taranto. Dei 1.750 dipendenti di Cornigliano, 937 sono in “solidarietà”con il timore di 450 esuberi. Il confronto sugli accordi di programma è per l’autunno, ma se non si risolve il caso Taranto la situazione rischia di precipitare. Con le ombre che si allungano sino a Vado Ligure, cuore della crisi savonese dove i 99 della Sanac (refrattari) guardano con preoccupazione a cosa accade in Puglia. L’autunno (caldo) in qualche modo è già qui.


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