Da Repubblica.it
Pubblicato il rapporto Legambiente-Sole 24 Ore sulla qualità ambientale dei 103 capoluoghi italiani
Rispetto allo scorso anno stazionari i dati negativi su smog traffico e produzione dei rifiuti
Ecosistema urbano, un anno sprecato
tra le città è Bolzano la meno "insostenibile"
All'ultimo posto si classifica L'Aquila, male tutto il Meridione
Unica nota positiva dal calo nel numero di automobili: -400mila in un anno
di VALERIO GUALERZI
ROMA - Quasi duecento pagine e una sola buona notizia: dopo anni di continua crescita le automobili che soffocano le nostre città per la prima volta sono diminuite in maniera sensibile. E' questo il triste bilancio di Ecosistema Urbano 2007, l'annuale resoconto realizzato da Legambiente, Sole 24 Ore e Istituto di ricerca Ambiente Italia sullo stato di salute dei 103 capoluoghi di provincia italiani.
Un paese immobile. Il volume, presentato questa mattina a Roma, fotografa un paese sostanzialmente immobile e impotente nella battaglia per migliorare la vivibilità ambientale della sue città, a partire dalla qualità dell'aria. I valori di biossido di azoto sono fuorilegge in 43 comuni contro i 38 dello scorso anno e per le polveri sottili il livello di allarme sanitario è stato superato in 24 capoluoghi (contro i 26 del 2005), a testimonianza che lo smog è una malattia grave che non può essere combattuta con l'aspirina rappresentata dalle targhe alterne o dallo stop alle auto non catalizzate.
La migliore è Bolzano. La consueta classifica finale delle prestazioni delle singole città, realizzata incrociando il giudizio su 125 parametri diversi che vanno dall'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico all'abusivismo edilizio, dalla qualità delle acque al numero di verde a disposizione per ogni cittadino, incorona Bolzano regina davanti a Mantova, La Spezia, Parma, Trento, Pisa, Ferrara, Verbania, Livorno e Cremona. Ma come ha segnalato il presidente di Legambiente Roberto Della Seta, si tratta sostanzialmente di una vittoria di Pirro. La provincia altoatesina "più che la migliore, è la meno insostenibile".
Allarme anche per i rifiuti. La sintesi del rapporto redatta da Legambiente è infatti desolante: "L'inquinamento atmosferico da un anno all'altro non è praticamente cambiato, rimanendo quindi su livelli di allarme, la congestione è sempre la stessa, mentre il trasporto pubblico perde passeggeri e la produzione di rifiuti è aumentata, senza essere compensata da un timido +1,7% nella percentuale di raccolta differenziata, che nella media nazionale salgono dal 20 al 21,7 per cento, rimanendo ancora molto lontana dalla quota minima del 35% fissata per legge".
Questione di cultura. Per combattere questo stato di cose, ha spiegato nel corso della presentazione del dossier il parlamentare dell'Ulivo Ermete Realacci, sono necessari anche i piccoli provvedimenti simbolici. "Per questo - ha affermato - è imporante che nella Finanziaria ci siano almeno due 'finestre culturali', come il superbollo per i Suv e il trasferimento dei finanziamenti previsti inzialmente per l'acquisto di auto Euro4 a uno speciale fondo a sostegno del trasporto pubblico".
Maglia nera a L'Aquila. Se il successo di Bolzano, che pure vanta punte di eccellenza nelle sue politiche ambientali, è dunque molto relativo, facile immaginare quale sia la situazione dell'ultima città in classifica, L'Aquila, che per una volta tanto sottrae la maglia nera a una provincia del sud. Per suoi demeriti però, perché in realtà le città del Mezzogiorno continuano ad offrire condizioni ambientali nettamente inferiori a quelle del centro e del nord, con appena tre capoluoghi nelle prime 35 posizioni: Salerno si classifica 21esima, Cosenza 32esima e Avellino 34esima.
Tra le grandi migliora Genova. Una partita a parte è quella che si gioca tra le grandi città, con Genova, Roma e Milano che danno qualche cenno di ripresa dopo lo stallo registrato nel 2005. Il capoluogo ligure è 27esimo (con un balzo di 43 posizioni), Roma 68esima (+8, grazie soprattutto alla realizzazione di nuove piste ciclabili) e Milano 62esima (+20, grazie soprattutto alla migliore depurazione delle acque di scarico). Resta invece "in coma" Napoli, con la raccolta differenziata ferma sotto il 10%, zero piste ciclabili, due metri quadrati di verde per abitante e un abusivismo edilizio doppio rispetto alla media nazionale.
Italia lontana dall'Europa. Dati ancora più inquietanti se paragonati, come fa il rapporto, con quanto accade con le altre grandi città europee come Helsinki, Copenhagen, Barcellona e Stoccolma, che danno invece segnali di grande vitalità nell'impegno per migliorare la qualità ambientale, facendone anche un traino per lo sviluppo economico.
In un anno 400mila auto in meno. Tra tanti elementi negativi, la consolazione più grande arriva come detto dalle statistiche sulla diffusione delle automobili, vere metastasi delle nostre città. Il loro numero dal 2005 al 2004 è sceso di circa 400 mila unità, facendo abbassare leggermente il rapporto per ogni cento abitanti (neonati compresi) da 63 a 61. "Un calo interessante che andrà ben valutato in futuro - ha chiarito ancora Della Seta - in sostanza si tratta di capire se è solo un fenomeno passeggero, legato a un momento di eccessiva saturazione del mercato, o se davvero è cominciata un'inversione di tendenza che interessa almeno il possesso se non l'uso".
SONDAGGI - AMBIENTE & CITTA'
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