Genova cambia look. I prezzi delle abitazioni scivolano del 15%

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marco---
00lunedì 29 giugno 2009 15:48
Le abitazioni si sono già svalutate del 10% nel 2008, e un altro 5,5% l’hanno perso quest’anno (2009) nel primo semestre...
Fonte: MilanoFinanza - di Teresa Campo - 27/06/2009

Genova cambia look. I prezzi delle abitazioni scivolano del 15%

Prezzi delle case storicamente bassi, tanti nuovi progetti, eppure le quotazioni del mattone continuano a scendere. Specie in periferia dove le abitazioni si sono già svalutate del 10% nel 2008, e un altro 5,5% l’hanno perso quest’anno, nel primo semestre...
La discesa dei prezzi a Genova prosegue.

Vedi anche: La crisi delle agenzie immobiliari brucia 300 posti di lavoro (Fonte: Il Secolo XIX.it - 27/04/2008 - di Vincenzo Galiano)

Marco
(sylvestro)
00venerdì 23 aprile 2010 12:50
marco---
00sabato 18 settembre 2010 09:38
Mattone Calano i prezzi a Genova Tengono Quinto, Albaro e Castelletto (Fonte: ilgiornale.it - 18/09/2010)

Quotazioni in leggera flessione (-2.7%) a Genova nel primo semestre del 2010 nel mercato immobiliare. È quanto emerge da una analisi dell’ufficio studi Gabetti. Nel capoluogo ligure gli acquisti sono soprattutto di tipo migliorativo, mentre giovani coppie e stranieri hanno grandi difficoltà nell’accesso al credito. I tempi di vendita si stanno stabilizzando sui 5-6 mesi. Tengono meglio le quotazioni le zone prestigiose, come Albaro, Quinto, Castelletto, dove i valori sono stabili, come a Marassi, Sampierdarena e Staglieno. Diminuzione dei prezzi a Brignole, Principe, Manin e Righi. Rivalutazioni in Centro.
(sylvestro)
00sabato 2 aprile 2011 11:49
(sylvestro)
00sabato 9 aprile 2011 12:36




marco---
00mercoledì 29 giugno 2011 14:07
Netta inversione di tendenza, improvvisamente i prezzi salgono
A Genova salgono i prezzi delle case (Fonte: a-realestate.it - 29/06/2011)

(ANSA) - GENOVA, 29 GIU - Il mercato immobiliare genovese ha fatto segnare un importante incremento (+5,2% nel settore residenziale secondo l' Agenzia del Territorio) e, non una sorpresa, anche i prezzi degli affitti cominciano a salire. Il portale Immobiliare.it ha analizzato il mercato immobiliare del capoluogo ligure: il costo medio di vendita è di 2.870 euro per metro quadro e, sempre in valore medio, la superficie dei quasi 305.000 appartamenti censiti in città è di circa 80 mq, 10 in meno rispetto al valore italiano. La zona di Nervi è la più cara in assoluto (5.445 euro/mq) seguita da Albaro (5.090), Carignano e Quinto, entrambe assestate su una richiesta media di 4.278. In Centro i prezzi migliori si trovano a Corso Magellano o a San Fruttuoso dove per comprare si spendono rispettivamente una media di 2.600 e 2.750 euro; nella zona di Ponente Prà è il quartiere con i prezzi più alti (3.500 euro) seguito da Pegli (fra i 3.480 euro per le case sul lungomare e i 3.285 per quelle nell'interno). Nella zona di Levante i prezzi sono più alti che negli altri quartieri della città. Se, come detto, la media cittadina è di poco inferiore ai 2.900 euro, nel Levante genovese si arriva, sempre in media, ai 4.400 euro. Zona più economica è l'area a Nord della città; qui la media è di 2.450 euro/mq, con gli estremi a Molassana-San Gottardo (2.960 euro) e Pontedecimo (1.960). Il quartiere più economico per comprare è Sampierdarena (zona Via Buranello): le case costano poco più di 1.500 euro/mq. Discorso a parte per gli immobili dati in affitto: i canoni sono aumentati di circa 350 euro annui. Per affittare un bilocale a Genova servono mediamente 630 euro al mese che diventano 800 euro se abbiamo bisogno di un trilocale.
Ripresa? Sarà vero?! [SM=g1747543] Vedremo... [SM=g6957]
(sylvestro)
00lunedì 27 febbraio 2012 19:34
27/02/2012

Genova, mercato immobiliare in sofferenza: reggono solo i quartieri centrali e la zona del levante

Genova. Il mercato immobiliare è in forte sofferenza anche nel capoluogo ligure e in tutta la Regione. A segnalarlo è Fabrizio Segalerba, coordinatore regionale Osservatorio Immobiliare (Fiaip). “Il mercato è statico e bloccato – spiega – Avevamo chiuso il 2010 con timidi segnali di ripresa dopo 4 anni di costante discesa del numero delle transazioni e il trend aveva proseguito fino all’inizio dell’estate. Poi, con la presa di coscienza da parte dei possibili acquirenti sulla situazione economica del nostro Paese, è arrivata una sorta di timore e di scoraggiamento”.

Varie le motivazioni che hanno portato il mercato immobiliare all’attuale stasi. “In molte zone i prezzi devono ancora allinearsi alla realtà del mercato stesso perché i valori pre-crisi non sono più realizzabili – prosegue Segalerba – poi c’è il grande problema della concessione del credito. Il mercato immobiliare dipende dai mutui, soprattutto nella fascia medio-bassa, che è quella che mantiene in movimento il mercato. Se le banche non incominceranno ad elargire di nuovo crediti e i prezzi non si abbasseranno, le prospettive non sono rosee neppure per la restante parte dell’anno”.

Sono 235 i Comuni della Liguria analizzati dall’osservatorio. “Quelli di mare mantengono alti i prezzi, nonostante il numero delle transizioni in calo, invece riscontriamo una forte sofferenza nell’entroterra – dichiara – Genova, invece, è un’area molto disomogenea, anche perché vi si concentra il 70% del mercato immobiliare ligure”.

Ad eccezione delle zone centrali, di Carignano, Castelleto e del levante, dove i prezzi sono lievemente in incremento, come la domanda, nel resto del capoluogo ligure si registra una flessione del 3-5%.

“Il resto della città, con la piccola eccezione di Pegli, è in sofferenza – conclude Segalerba – Anche i prezzi degli affitti sono scesi perché la capacità di spesa è diminuita. Un fenomeno particolare, però, si registra a Voltri, dove è forte la richiesta di appartamenti piccoli e con contratti di foresteria e ad uso transitorio. Ovviamente queste sono le richieste di tutto l’indotto del porto”.

Jenny Sanguineti
(sylvestro)
00martedì 26 giugno 2012 09:36
Articolo del 26/06/2012

In calo le quotazioni a Genova



Secondo Tecnocasa, a Genova, nella macroarea di Sampierdarena le quotazioni delle abitazioni sono diminuite del 9,8% nella seconda parte del 2011. Tra i quartieri che hanno contribuito a questo risultato c’è quello di Sampierdarena Monti e Sampierdarena corso Martinetti. La motivazione è da ricercarsi nel fatto che in zona esiste un target di acquirenti che ricorrono al mutuo e che, in questo momento, hanno difficoltà ad accedere al mercato del credito: parliamo di immigrati e di coppie giovani con lavoro a tempo determinato. Infatti in questa seconda parte dell’anno hanno potuto acquistare coloro che avevano già un capitale a disposizione e che hanno migliorato il loro immobile. I tempi di vendita si sono allungati per portarsi intorno a 5-6 mesi. Pochi gli investitori presenti nella zona che si presenta abbastanza omogenea dal punto di vista immobiliare, con condomini sorti nei primi anni ’30 che si alternano ad altri costruiti negli anni ’60-’70. Su corso Martinetti prevalgono le soluzioni degli anni ’50-’60 mentre su via Monti quelli degli anni ’30. Per una soluzione usata in buone condizioni in questa zona si spendono mediamente 1500 € al mq. Le quotazioni salgono per gli immobili situati in salita Belvedere dove ci sono piccoli contesti condominiali, dotati di giardino condominiale e di box auto. In buono stato hanno valori medi di 2300 € al mq. Nella zona che si estende verso via Fillak le quotazioni scendono a 1000 € al mq. Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda da parte di giovani coppie e di immigrati. Il contratto maggiormente stipulato è quello a canone libero.
A seguire tra le macroaree che hanno segnalato un ribasso dei prezzi c’è quella di Marassi-Nervi che chiude il secondo semestre del 2011 con -4,4%. Numerosi i quartieri al ribasso nella zona. Il quartiere Quezzi che a novembre è stato interessato dall’alluvione. In questo momento sono già stati ripristinati i locali commerciali interessati dall’allagamento ma si segnala comunque un mercato immobiliare rallentato. Il timore di ulteriori straripamenti del torrente Fereggiano ha rallentato la domanda di immobili in zona. Al momento c’è molta offerta di abitazioni. La zona presenta immobili di tipologia medio-popolare, la maggioranza sono condomini costruiti negli anni ’60. Presente una minima parte di soluzioni indipendenti e semindipendenti che rappresentano un mercato abbastanza chiuso in cui si realizzano poche compravendite. Hanno acquistato famiglie e giovani coppie con ricorso al mutuo. Per un bilocale si registra un budget medio di 100 mila, per un trilocale di 120-130 mila €.
(sylvestro)
00martedì 3 luglio 2012 10:30
Affitti, sempre in meno pagano
record di sfratti per morosità



La morosità causa dell'87 per cento delle esecuzioni giudiziarie a Genova. Un dato decisamente superiore alla media nazionale

di RAFFAELE NIRI



"OTTANTASETTE per cento". Quando Enrico Viani, dirigente del Sunia, ha finito di esaminare l'enorme dossier con tutte le singole pratiche di sfratto a Genova nel 2012, non credeva ai proprio occhi: certo, al sindacato inquilini avevano da tempo la netta impressione che gli sfratti per morosità stessero crescendo a dismisura e quelli per "finita locazione" fossero ormai una minoranza esigua ma quel dato - appunto: 87% - così rotondo, così netto, così drammatico, nessuno se lo sarebbe
aspettato.

La notizia è di ieri: gli sfratti per morosità - l'inquilino viene mandato via di casa perché non ha pagato, per varie mensi-lità, l'affitto che aveva concordato con la controparte - a Genova hanno toccato vette mai viste. E dato che i numeri genovesi vanno a far parte del dossier nazionale che il Sunia metterà nei prossimi giorni sulla scrivania del Presidente Monti, esiste subito un raffronto nazionale: a livello nazionale le morosità rappresentano il 70 per cento dei duecentomila sfratti annui, a Genova siamo appunto all'87 per cento dei duemila sfratti annui. Un ulteriore diciassette per cento in più - già il dato del 70% è pazzesco, quello dell'87 non ha precedenti di alcun tipo, pur in tempi di crisi - che non può non preoccupare:

"Che la situazione fosse molto molto seria era chiaro da tempo - spiega Enrico Viani - ma che le morosità fossero molto vicine al totale assoluto è un dato davvero inquietante. Che la situazione corra velocemente verso il baratro è facilmente comprensibile, se mettiamo insieme alcuni dati: le famiglie genovesi che l'anno scorso hanno chiesto un alloggio popolare sono state altre 4.350, gli sfratti che ogni anno vengono eseguiti in città sono 700, ogni anno si aggiungono duemila nuove sentenze da eseguire e l'87 per cento di queste famiglie sono, appunto, persone che vengono espulse dal mercato immobiliare perché non sono in grado di pagare un affitto.

Tradotto: ci sono almeno due famiglie che, ogni santo giorno, vengono espulse dal mercato immobiliare genovese senza che possa esistere una qualsivoglia rete di protezione pubblica in grado di attutire la caduta. Come se ne esce? "Dal punto di vista teorico è necessario calmierare il mercato immobiliare, aumentando le possibilità di affitto - spiega il nuovo segretario generale del Sunia, Calogero Pepe - e quindi, a livello locale, è fondamentale che il Comune agisca sulla leva Imu, facendo pagare di meno (e non di più) chi affitta a canoni concordati.

Così è evidente che un padrone di casa avrà tutto l'interesse a tenere un immobile vuoto, piuttosto che svenarsi per pagare le tasse che gli chiedono. Ma se l'immobile resta vuoto, lo sfrattato resta senza casa e in qualche modo il settore pubblico è chiamato a dargli una mano: non sarebbe meglio che, a monte, chi ha intenzione di mettere il proprio alloggio sul mercato fosse, in qualche modo, agevolato? Per questo abbiamo fatto un appello al sindaco Marco Doria: a settembre, quando si rivedrà tutta la partita, perché non ragionare sulla leva Imu non certo per far sconti a questa o a quella categoria, ma per riavviare il mercato immobiliare genovese?".

(03 luglio 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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