tornata...
Sono tornata dal giro.... la prima volta in montagna da sola.
Un'occasione cercata, oggi era il giorno giusto per diversi motivi e ho scelto questo percorso che era in testa da anni ma non si era mai concretizzato.
Partita alle 7:45 dalla stazione a valle della funivia dei PIani d'Erna, avvicinamento (20 min), ferrata fatta a passo lesto (è effettivamente noiosa e comunque non era quello l'obiettivo della giornata). Arrivo in cima, guardo l'ora... le 9:40!!!! vabbè l'ho fatta a ritmo di musica dell'i-pod.... un quarto d'ora di pausa, riparto e in una mezz'oretta arrivo all'attacco della Gamma2.
Anche qui non c'è nessuno, ci sono nubi in giro, la parete si nasconde nella nebbia. Attacco, primi tratti tranquilli, ma quasi subito iniziano i torrioni verticali, intervallati da tratti di sentiero. Ferrata davvero bella, che non sfigurerebbe se spostata in Dolomiti, per sviluppo (500 m di dislivello più tratti di sentiero saliscendi o in piano). Discontinua per cui si rifiata di tanto in tanto. Molto bella la placca triangolare, ma il passaggio più bello è il camino terminale, l'unico tratto in cui ho usato le scarpette (peraltro si può benissimo farne a meno, secondo me, con buone scarpe da avvicinamento si arrampica tranquillamente tutta la ferrata, evitando scomodi metti e togli per i tratti di sentiero).
In un paio d'ore sono in cima alla ferrata, piccola pausa e poi non restano che quei 15 minuti descritti molto realisticamente come "piuttosto affannosi" dalla relazione.
La vetta del Resegone è affollata come non mai (del resto è quasi l'1, ora di pappa...), mi metto in un angolino a riposare e ripensare alle emozioni provate nel percorso: un po' "da gara" sulla Gamma1 (cercavo di andare veloce, così per il puro gusto di farlo, su un percorso già noto e senza difficoltà) e molta concentrazione sulla Gamma2, che riserva un ambiente severo e isolato, tanta verticalità, e una bella progressione.
Una nota: come detto, le scarpette rischiano di essere un impiccio per motivi di tempi: i numerosi tratti di sentiero non sono percorribili ovviamente con quelle e si rischia un continuo metti e togli. Oltre a ciò, sulle staffe (non sono molte, ma ci sono, solo nei tratti più impegnativi) le trovo molto pericolose. E siccome siamo in ferrata, dove è "vietato" cadere, è inutile fare i puristi ed evitare il ferro (per quello ci sono le vie di roccia). Per cui, una volta messe per il camino, ho fatto 3 metir della placca finale e mi sono resa conto che rischiavo un volo sul primo frazionamento della catena (con caduta a terra) perchè rischiavo di scivolare. Sono tornata alla base e rimesse le scarpe, ben felice di averle tenute per tutto il resto del percorso.
Per chi avesse intenzione di fare il concatenamento: considerare che tra un saliscendi e l'altro si sta sui 1400-1500 metri di dislivello, di cui almeno 1000 su ferrata. Giro consigliato, comunque!