Galliani: 'Nessun rimpianto per Gourcuff'
21:00 del 14 settembre
Adriano Galliani, intervistato in esclusiva da Skysport 24, parla a tutto campo del Milan tracciando la rotta per i prossimi decisivi impegni e parlando di Ronaldinho, sul cui impiego a Marsiglia si hanno dei dubbi: "Dinho? Se anche lo sapessi, non lo direi. Chiedete a Leonardo, è lui che fa l’allenatore, è lui che fa la formazione al 100%. Non la fa certamente Berlusconi e nemmeno l‘Amministratore Delegato. Quindi, direi di girare la domanda a Leonardo - ha detto Galliani -. E’ uno dei 24 giocatori iscritti nella lista UEFA. Adesso, veramente basta. Credo che domani sia una partita molto importante. Non ho detto che il Real Madrid vincerà certamente il girone, ho detto che presumibilmente lo passa. Poi, ne passa un’altra e, sulla carta, sembrerebbero il Milan o il Marsiglia, che sembrano le due squadre più accreditate per farlo. E’ uno scontro già diretta, anche se è la prima delle sei”.
Sull'allenatore rossonero Galliani ha poi proseguito: "Leonardo mi diceva proprio oggi una cosa carina, che su una rivista americana hanno scritto che Rio de Janeiro è la città più felice del mondo. Io, arrivo dalla città più felice del mondo, quindi non sento pressione. Questo è quello che mi ha detto Leonardo oggi in aereo”.
Nemmeno un pentimento per Gourcuff, che l'amministratore delegato rossonero sembra non rimpaingere: "Il Milan ha intuito le capacità di Gourcuff - termina Galliani -, lo ha acquistato a 3 milioni, lo ha venduto a 15, ha creduto in questo giocatore. Gli ho parlato anche prima che decidesse di andare al Bordeaux a titolo definitivo. Ha detto che aveva paura di fare ancora la riserva al Milan. Questo è il motivo vero. L’anno prossimo ci sono mondiali, là è certo di giocare, mentre qui, facendo la mezzapunta, sapeva di avere molta concorrenza. Quindi, lui e suo padre hanno preso questa decisione. Io non sono pentito. Noi Gourcuff abbiamo capito chi era quando, ancora ragazzino, giocava nel Rennes e costava 3 milioni. Poi, è diventato un giocatore nazionale, non giocando da noi, perché giocava poco, ma là. Credo sia stata una buona intuizione di mercato. Avrei preferito che fosse tornato, ma lui ha preso questa decisone per la sua voglia di giocare comprensibilissima. Tutto qua E’ una storia che è finita, mi spiace molto, ma per il Milan è stata un’operazione molto positiva, se no, dopo che lo hai trovata da ragazzino, lo hai portato al Milan, è diventato una stella, sembra quasi una colpa. Credo, invece, che sia un merito, anche se, poi, il finale non è stato lieto per noi”.
G.L.
in effetti se cè una colpa credo sia di ancelotti che per vari motivi non gli ha dato lo spazio e il tempo di mostrare per bene il suo valore, purtroppo non giocando mai più di 2 partite di fila non poteva certo trovare la condizione per mostrare il proprio valore.
e con quei presupposti ha fatto bene ad andare via, forse avesse aspettato con Kakà via, seedorf in pensione e dinho a mezzo servizio non avrebbe avuto bisogno di restare in francia per giocare
ma col senno di poi è facile per tutti scegliere