Galileo pittore mancato

Un autografo di Galileo Galilei fino a oggi sconosciuto è stato scoperto tra le collezioni del Seminario vescovile di Padova; la notizia ha sollevato molto interesse tra gli esperti di tutto il mondo riuniti nell'isola di San Servolo per il convegno mondiale promosso dall'International Astronomical Union e dall'Osservatorio astronomico di Padova inaugurato il 28 settembre e che proseguirà fino al 3 ottobre.
Le annotazioni autografe di Galileo sono state rinvenute in una edizione cinquecentesca dell'Ottica di Euclide; si tratta della prima edizione italiana della celebre opera, tradotta dal greco e commentata e pubblicata a Firenze nel 1573 da Egnazio Danti, cosmografo del granduca di Toscana Cosimo i. "L'opera - spiega Luisa Pigatto, docente di astronomia storica all'università di Padova - era stata tradotta in italiano col titolo Prospettiva, nel preciso intento di essere un utile e indispensabile manuale nell'insegnamento dell'arte del disegno; tuttavia non si trattava di un'operetta che insegnava semplicemente la tecnica della prospettiva come la intendiamo oggi, ma era quello che ancor oggi definiamo un trattato di ottica geometrica. Risulta che Galileo possedesse quest'opera nella sua biblioteca personale - aggiunge la studiosa - ed è pure noto che aveva frequentato da giovane l'Accademia di disegno. Avanti negli anni, del resto, affermò che se da giovane avesse potuto scegliere la sua professione avrebbe fatto il pittore. E nelle opere di Galileo si possono trovare numerosi esempi di spiegazione che hanno il loro fondamento nei teoremi dell'Ottica euclidea".
Venezia per una settimana sarà la capitale dell'astronomia mondiale (oltre al simposio ci sarà anche la mostra "Galileo, Venezia e la Luna"), ma anche Napoli vuole ricordare il quarto centenario delle prime osservazioni astronomiche di Galilei; pendoli, piani inclinati, bilance usate dall'astronomo pisano saranno in mostra nel museo della Fisica dell'università Federico ii fino al 10 ottobre.