Gabe vs Denny Andersson

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Kurtangle86
00sabato 25 novembre 2006 16:29
So che DX è al momento impossibilitato a postare a causa del mal di denti, quindi apro io il topic. Mi ha detto che pensa di farcela a spottare quindi mi fido, io invece credo che lo farò domani o lunedì.
Se a Dibbio e ad Andre va bene per la stipula propongo il primo Dog's Collar match in EWF, che sarebbe dovuto avvenire mesi fa tra me e JDC ma così non fu.
Buon feud! [SM=x898272]
DX rulez
00sabato 25 novembre 2006 18:46
Antidolorifici rulez!!

Cmq se mi spieghi la stipula, e non è qualcosa di sadomaso per me va bene [SM=g27987]
Kurtangle86
00mercoledì 29 novembre 2006 16:55
Vado Avanti
Mi trovo qui, nel buio più completo…
Ormai sono nove mesi che sono in questa inusuale condizione. La calma prevale in questo caldo giaciglio divenuto ormai così stretto, ma l’assenza di spazio viene compensata dal piacevole tepore che rilassa i miei sensi.
Ad un certo punto tutto cambia.
Una luce squarcia il mio piccolo mondo abbagliandomi, una situazione che mai ho vissuto prima nella mia comoda seppur breve esistenza.
Sono legato al mio piccolo mondo, ma sento che qualcosa o qualcuno mi chiama là fuori.
Nel giro di pochi istanti cambio completamente la mia ideologia: è ora che lasci la mia attuale condizione per esplorare ciò che vi è al di fuori, la nostalgia è un prezzo più che ragionevole da pagare. Quindi…


…vado avanti.


Ho quindici anni e mi trovo a terra sofferente, il pavimento è macchiato da gocce di sangue che continuano a colarci sopra, la fonte è la mia bocca.
Alzo lo sguardo e vedo quattro ragazzi miei coetanei ridere di me, loro mi hanno provocato queste ferite e ora godono nel vedermi a terra strisciare ai loro piedi…
Sono i miei ex-compagni della squadra di pallacanestro, che come mi aspettavo vogliono farmela pagare per averli mollati. Fanno schifo nel dare pugni quanto nel loro sport preferito, il motivo per cui senza di me non vinceranno più nemmeno una partita…
Potrei rimettermi in piedi e fronteggiarli, sistemarli a dovere per poi vederli tornare la settimana successiva ancora più numerosi e infuriati che mai. Oppure potrei restare qui accasciato a terra, continuare a subire i loro pugni venendo schernito e umiliato perdendo il mio onore, ma almeno avendo la certezza che dopo questo pestaggio non avrò più a che fare con loro.
Sono troppo orgoglioso per scegliere la seconda opzione, quindi mi alzo e…


…vado avanti.


Mi trovo a terra all’interno di un ring, gocce di sudore scorrono lungo le mie stanche membra, la luce al neon sopra la mia testa mi affatica gli occhi nell’istante in cui li apro quindi alzo a fatica il braccio destro per cercare di difendermi da quel bagliore accecante mantenendo gli organi visivi aperti.
Mi si avvicina un uomo che si rivela essere il mio allenatore, Barry Kenderson, e mi chiede se sono sicuro di voler continuare questa massacrante seduta di allenamento.
Cerco di mettermi seduto e sento che questa semplice azione è un grande sforzo per i miei addominali così affaticati, ma nonostante questo la mia risposta alla domanda dell’uomo è affermativa, pertanto…


…vado avanti.


Ancora su un ring, ma stavolta mi trovo sull’apron e nel bel mezzo di una contesa, davanti a me un uomo ben più corpulento del sottoscritto che esulta convinto di avermi eliminato lanciandomi fuori dal quadrato, se si voltasse scoprirebbe il suo errore…
E lo fa, si avvicina come una furia con l’intento di spintonarmi ma il mio corpo ragiona più veloce del cervello e con uno scatto rapido mi abbasso e lo colpisco al ventre con una spallata, per poi afferrarlo in una proiezione tipica del wrestling, il mio lavoro…
Cerco di trascinarlo oltre la terza corda, i miei muscoli si contraggono allo sforzo e per un attimo penso di mollare e lasciar perdere, in fin dei conti la mia prestazione è già stata più che buona…
Poi mi rendo conto che in questo modo ragiona solo un perdente, quindi scaccio via questo infame pensiero e continuo la mia opera di sollevamento. Proprio così, …


…vado avanti.


Tu sei qui nel mio letto sotto le stesse coperte che coprono il mio corpo, le nostre gambe intrecciate fra loro quasi a rappresentare un legame che non durerà, il nostro legame…
Lo abbiamo fatto per lunghi minuti e ormai abbiamo perso la cognizione del tempo, adesso la tua mano accarezza il mio petto mentre il mio braccio ti fa da cuscino in una scena simile a quelle rappresentate nei film romantici strappalacrime, finchè non interrompi il silenzio di questo magico quadro chiedendomi se sono disposto a farlo di nuovo.
Sai già la risposta…


…vado avanti.


Mi trovo ad un bivio e sono costretto a scegliere la direzione da prendere mentre mi trovo a combattere.
Con la vittoria manterrò questo titolo hardcore al quale tanto poco mi sento legato visto il mio stile e il mio valore.
Con la sconfitta invece avrò la possibilità di competere per il titolo massimo che fui costretto ad abbandonare mesi fa, la cintura che più mi si addice, il trono dal quale dominare con la possibilità di avere un nuovo regno, un nuovo dominio.
La sconfitta mi aprirebbe la strada verso ciò che più desidero ma…posso io volere la sconfitta?
Dopo anni passati a cercare di spianarmi la strada per il successo a forza di vittorie, come posso io farmi sconfiggere apposta per raggiungere uno scopo?
No, non posso arrestare la mia marcia nemmeno per scelta. Alzo lo sguardo e lo incrocio con quello determinato del mio avversario, se mi conosce almeno un pò comprenderà che ho fatto la mia solita scelta quindi…


…vado avanti.


E sono giunto fino a qui.
La cintura hardcore è ancora cinta alla mia vita e ho ancora l’ordine di difenderla dagli assalti di gente assetata di gloria, la gloria che io ho raggiunto dopo anni di lotta e sacrificio.
Se ripudio la mia scelta?
No, ho solo seguito la mia filosofia di vita e sebbene io non sia più lo stesso di un tempo, il mio motto rimane invariato:

Io sono sempre il migliore in quello che faccio, perciò qualsiasi sia il prezzo e qualsiasi sia la condizione…

…vado avanti.

Kurtangle86
00mercoledì 29 novembre 2006 17:07
Riguardo la stipulazione dovrebbe essere così: ci sono dei collari attaccati alle corde (uno per corda credo) e l'obbiettivo è infilare uno dei collari all'avversario finchè non lo si soffoca.
Per il resto è un match senza regole quindi moooolto violento.
DX rulez
00mercoledì 29 novembre 2006 23:11
Sweet Dreams Capitolo II
X: “Svegliati, il padrone ti sta aspettando lì infondo, non farlo aspettare.”
D: “Yawn, Christina?”
X: “Idiota, ti vuoi alzare si o no? Il padrone si innervosisce facilmente. Alza quel culo e vai da Lui.”
D: “Ma…ma chi sta parlando?”
X: “Io, sono qui, qui sopra.”
D: “Ma dove? Io non vedo ness…Wuah!”

Denny sdraiato a terra si alzò di scatto e repentinamente fece qualche passo all’indietro. Si fu appena risvegliato dopo un sonno durato diversi minuti, forse un paio d’ore.
Si spaventò osservando l’essere con cui egli colloquiava, un mostriciattolo di mezzo metro al massimo dal colore violaceo che si manteneva al tetto della grotta con una zampa, rimanendo di fatto capovolto con la testa verso terra. Questi indicò a Denny la strada da seguire per giungere dal padrone, un personaggio misterioso.

The Glacial Star si chinò leggermente con la testa e corse fino al vicolo nella grotta, per poi svoltare verso sinistra.
Proseguì con passo lento per non rischiare di incappare in qualche trappola, ormai poteva capitare qualsiasi cosa; strada facendo però egli notò una ferita poco profonda sul braccio sinistro, e fu in quel istante che rimembrò l’aspra contesa di qualche ora addietro. Pian piano ricordò tutto, e ricordò anche il presunto motivo per il quale egli stesse intraprendendo quell’impresa: Soffrire per gli errori dell’umanità.

“Possibile? Non penso, è insensato, questa non è altro che un’ennesima menzogna da parte di quelle diavolo di voci, soffrire per l’umanità, ma che sciocchezza.”

“Diffidi da colui che ti ha guidato qui? Bravo, finalmente stai apprendendo qualcosa. In effetti il reale motivo per il quale tu sei qui è un altro, ma non sarò di certo io a rivelartelo. Sappi solo una cosa: potresti liberarti di me per sempre. Ma a quale costo?”

Quella voce si fece sentire nuovamente creando un ennesimo quesito, cosa sarebbe stato in pericolo nella vita di Denny questa volta? Nessuno lo poteva sapere in quel momento e questo incrementò l’ansia del ragazzo.

I passi di Denny animavano quella spoglia caverna, abitualmente priva di rumori mentre una fioca luce sembrava sbucare in fondo al cunicolo, intensa abbastanza affinché si illuminasse appena il terreno.

Dopo diversi minuti di cammino un tonfo interruppe il silenzio della caverna, Denny impaurito si voltò immediatamente, ma alle spalle non vi era nessuno. Probabilmente un topo mimetizzato nel buio pesto spostò qualche sassolino, ma appena il ragazzo si girò nuovamente dinnanzi trovò due chiavi attaccate: una dorata e l’altra argentata, illuminate entrambe dall’unico raggio di luce presente.
Lo svedese le raccolse e le infilò in tasca per poi proseguire nel suo cammino verso il misterioso uomo che lo attendeva.

Pochi minuti più tardi il fascio di luce sembrò essersi intensificato, ma dopo un paio di passi Denny sbattè contro un immenso portone di legno e cadde all’indietro. Dall’alto un’accecante luce illuminò all’istante l’intera caverna mostrano l’imponente struttura di legno al ragazzo, ma anche un avviso sulla porta:


“Due possibilità, due chiavi. Entrambe ti porteranno all’interno ma solo una ti porterà alla soluzione. Vita, la prima: la tua vita sarà finalmente salva, ma quella di qualcun altro no. Morte, la seconda: Sarai Tu, in prima persona a sopportare le sofferenze della morte, una questione personale, ma salverai gli altri. Rifletti e dà la tua risposta, ma ricorda: hai solo una possibilità.”

Denny frugò nelle sue tasche ed afferrò le due chiavi, per poi leggere sul dorso Vita & Morte.
Non ci fu un solo attimo di esitazione, afferrò la chiave “Morte” e la inserì nella fessura. Con delicatezza la girò verso sinistra per due volte, per poi spingere ed aprire l’enorme portone.

Pianti e lamenti strazianti facevano da cornice ad un paesaggio apocalittico, quasi surreale. Un enorme stanza dal colore predominante rosso si dipingeva dinnanzi agli occhi del ragazzo, che si passò le mani sul viso per essere sicuro di ciò che stesse guardando. Di fatti a pochi passi da lui vi era un lungo ponte di pietra sospeso sopra un lago infestato da spiriti, probabilmente da coloro che nella vita hanno errato.

Denny con qualche sussulto si incamminò sul ponte, sporgendosi ogni tanto per osservare queste acque dal colore rosso sangue, ricolme di anime urlanti, una situazione davvero particolare per il ragazzo che non riesce a capacitarsi della veridicità di quanto osserva.



?: “Fermo! Non fare un solo passo altrimenti sparo.”

Alle spalle di Denny comparve un uomo puntando una pistola alla schiena da una certa distanza, per poi avvicinarsi lentamente facendo desistere il ragazzo da gesti eroici. Il volto dell’uomo era celato da un ombra, si vedeva solamente fino alla bocca dalla quale usciva una voce persuasiva, lenta e quasi affannata.

D: “Ehi, ehi.. Calma… Dimmi cosa vuoi.”
?: “Queste anime sono coloro che sono stati macchiati dal peccato nella vita terrena. Ed io, io sono il Padrone, io sono il peccato capitale. Guardali, il viso colmo di piaghe, le carni lacerate da cespugli di rovi intrecciati, il sangue che gronda copioso, e sai che peccati hanno commesso queste persone nella loro vita? Lo sai? Hanno abusato di loro stessi, proprio come te quando eri un ragazzino, ed ora giustizia sarà fatta.”

Il Padrone arrivò con la canna della pistola sulla tempia di Denny, mise il colpo in canna e si fece indietro, sorridendo.

?: “Denny, la ricordi questa voce?”
D: “Ma tu, tu non puoi essere, tu eri soltanto una voce nella mia mente, non puoi essere un essere umano.”
?: “Infatti, non lo sono. Voltati Denny e capirai.”

Il ragazzo si voltò lentamente e gli occhi si spalancarono: non riusciva a credere ai suoi occhi, dinnanzi a sé c’era la sua figura, un uomo identico, Denny rimase scioccato. Egli era il Padrone, egli era il suo stesso incubo.

?: “Te l’avevo detto, io e te siamo la stessa persona Denny, ma tu non hai creduto alle mie parole.”
D: “Tu avevi promesso che potevo liberarmi di te, dimmi come, dimmi qual è il dolore che devo sopportare per annientarti.”
?: “Vuoi saperlo? Ok.”


Bang.


La Morte.
Virtù dei dannati, traguardo di un’esistenza.
La fine di un incubo, la libertà dopo la persecuzione.
La soluzione dell’enigma, il rimedio per porre fine ad una oppressione.
La triste realtà, la decisione del fato.
L’inizio di una nuova avventura, l’inizio di un nuovo dolore.



Driiin…Driiin…

“Sono ancora sotto il gazebo, piove ancora, sono vivo. L’incubo è terminato! Sono libero! Si pronto?”

“Denny, torna a casa, la nonna è morta.”
DX rulez
00mercoledì 29 novembre 2006 23:26
Come manager a bordo ring voglio Leone il cane fifone!
Kurtangle86
00mercoledì 29 novembre 2006 23:29
Re:

Scritto da: DX rulez 29/11/2006 23.26
Come manager a bordo ring voglio Leone il cane fifone!



Jack, Denny o Revolver?
DX rulez
00mercoledì 29 novembre 2006 23:46
Il cane fifone.
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