GIRO DI BOA-GIRONE DI RITORNO

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Old Firm Hooligans
00giovedì 13 marzo 2014 22:47
Nonostante il computer che ha deciso di rompersi e vanificare così in un secondo i lavori di una settimana, torna a grande richiesta l'appuntamento con il GIRO DI BOA, versione "GIRONE DI RITORNO"! Mi scuso se le analisi delle squadre non sono propriamente precise, ma davvero in questo periodo ho un botto di cose da fare ed è stata un'impresa consegnarvi in tempi rapidi tutto questo! Abbiate pazienza cari presidenti e godetevi il....

GIRO DI BOA-GIRONE DI RITORNO

BATTERSEA BRAT: è la squadra della Milingo col minor numero di sconfitte (2 su 22 incontri). Un ruolo di marcia impressionante, con la miglior difesa (solo 10 gol incassati) che testimonia il valore di una squadra che con Jonathan-Zapata-Cesar-D’Ambrosio in difesa non concede nulla all’avversario di turno. Il presidente Vannini vuole vincere, visto che l’ultimo scudetto risale al lontano 2010. Quest’anno sembra l’anno buono per i temibili boys di Battersea, che lì davanti, dopo anni di esperimenti balcanici, scommettono sul tridente tutto italiano Gabbiadini-Sau/Destro-Gilardino, mentre si godono a buon diritto la vera rivelazione di questo campionato, il centrocampista Jorginho Frello: passato da oggetto misterioso in sede d’asta a titolare inamovibile di questa squadra che vuole continuare a sognare. Staremo a vedere.

INTERNACIONAL DE PORCO ALEGRE: il presidente De Persis jr. con un comunicato stampa al vetriolo al termine della passata stagione, sembrava sul punto di mollare. E invece, passata l’estate, ha ripreso saldamente in mano le redini della società cercandone il rilancio dopo periodi magri. Le passate stagioni sembrano ormai un lontano ricordo, visto che l’Internacional, almeno fino a questo momento, è tra le candidate al titolo finale, distante solo 3 punti. La formazione del presidente De Persis ha puntato forte su un centrocampo offensivo, col trio Cerci-Ljajic-Alvarez (o, in alternativa, Lodi) in grado di far male alle difese avversarie e di lanciare a rete all’occorrenza Denis e Insigne (con Eder sempre pronto a subentrare). Lì dietro è De Santis a fare la guardia: mai così in forma, l’estremo difensore giallorosso trasmette tranquillità al reparto arretrato, dove troneggiano Lichsteiner e Abate. L’unico neo potrebbe essere quello della continuità: non essendo abituata a viaggiare stabilmente nelle zone alte della classifica, la formazione potrebbe soffrire di vertigini, come dimostrato in occasione delle ultime sconfitte contro Brigate Rozze e Terra Sarda.

OLD FIRM HOOLIGANS: uno scudetto vinto e due quarti posti consecutivi, questo il bilancio dei primi tre anni di vita della Old Firm. La formazione di origine irlandese, con forti venature scozzesi, continua la sua corsa nelle zone alte della classifica, mancando però forse di cinismo e capacità di tenere alta la concentrazione fino alla fine della stagione. L’infortunio del capocannoniere della serie A Giuseppe Rossi, vero e proprio gioiello di casa, getta tutta la squadra sulle spalle dell’ex Real Madrid Josè Callejon: il rischio di puntare così forte su un singolo giocatore rischia di compromettere l’andamento dell’intera squadra qualora l’attaccante dovesse avere le polveri bagnate o imbeccare in una giornata storta. Per evitare ciò, si punta sulla fantasia di Candreva e di Maxi Moralez, sulla solidità di Inler e le giocate di Hernanes. Resta da registrare l’ottima tenuta della difesa, con Heurtaux-Konko-Tomovic-Maietta a difendere un non sempre impeccabile Marchetti. La stagione è buona, ma occhio a non spegnersi.

GHIOTTONI IRACONDI: il presidente Ungaro ha creato una squadra aggressiva, desiderosa di ottenere successi immediati senza concedere sconti a nessuno. Partito Diamanti, in attacco è arrivato Tevez, vero e proprio colpo di mercato in sede d’asta di riparazione. Affiancato dal duo Toni-Klose, l’Apache è un bomber micidiale, in grado di cogliere sempre l’attimo vincente all’interno dell’area di rigore. Mai sottovalutare questa squadra, con un ruolino di marcia significativo in casa (4 vittorie su 6 partite giocate), ma che paga un trend in trasferta non del tutto ottimale (una sola vittoria su 6 partite). Migliorare anche in questo, potrebbe significare per i Ghiottoni fare quel salto di qualità che il suo presidente si aspetta e togliersi tante tante soddisfazioni.

TERRA SARDA: Campione d’Italia due anni fa, con 14 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, la squadra del presidente Cuccu vive una stagione opaca. L’esperto Reina tra i pali non ha garantito quella stabilità cercata invano dal presidente Cuccu negli anni e i frutti sono ancora lontani dall’essere raccolti. La squadra non conosce mezze misure, nonostante l’attacco annoveri il trio Palacio-Cassano-Pazzini. Il ritorno di Hamsik non ha inciso, mentre il solo Cossu non può tenere l’intero centrocampo. Da rivedere.

BELZEBU’: il più burbero tra i presidenti della Milingo, dopo aver vinto Champions e Coppa Marrazzo nel 2010-2011, non è mai sceso sotto il terzo posto alla fine del campionato, arrivando addirittura a sfiorare il titolo nella stagione appena trascorsa, laddove però la corazzata Watamu sembrava davvero imprendibile per tutti. Quest’anno il presidente ha allestito una squadra competitiva, incentrata su alcuni giocatori fondamentali che di anno in anno rinnovano il loro rapporto con la compagine infernale e mostrano un innato attaccamento alla maglia. Totti lì davanti è il capitano di mille battaglie, supportato dalla scommessa (ben ripagata) Iturbe e dal misterioso Emeghara, davvero al di sotto delle aspettative di inizio stagione in questa prima fase del campionato (così come Maxi Lopez). Nelle retrovie, Agazzi e Da Costa sono ben protetti da Pasqual-Glik-Bonucci-Lucarelli, mentre il centrocampo è tutto a trazione anteriore, con Vidal-Parolo-Behrami e la rivelazione El Kaddouri. Solo migliorando il proprio rendimento ancora un pochino altalenante, la Belzebù anche quest’anno potrà puntare in alto, altrimenti rimarranno solo i derby, col corollario di scontri che ogni volta seguono (e la curva chiusa per discriminazione anticlericale).

WATAMU: Campione d’Italia in carica, la Watamu del presidente Cola, alias “Er Sentenza”, ha mostrato tutto il proprio carattere andando a vincere un campionato con ben 11 punti di distacco sulla seconda e aver sfiorato la retrocessione in B due anni prima (ma allora si trattava ancora della fallita “La Rivetta”). Partito Tevez, la formazione si affida a Floccari e Paulinho, non certo bomber di prima scelta, in attesa del ritorno di El Shaarawy. Troppe le amnesie difensive di Puggioni, non sempre impeccabile tra i pali. La retroguardia è tutta sulle spalle (e sui piedi) di Maicon, mentre l’infortunio di Strootman lascia al solo Naingollan il compito di tenere saldamente in mano le redini di un centrocampo tutto fisico e cuore. Manca forse un fantasista in grado di vedere più spesso la porta. Parafrasando il presidente Cola: “Dopo l'ennesimo infortunio che segue a dei trasferimenti assurdi, la scommessa sembra essere vincente. Via Tevez per i piu duttili Paolinho e Floccari. Dopo la terza vittoria consecutiva in campionato, la quarta se si considera la Coppa Italia, la salvezza sembra essere alla portata. Visto il grave infortunio accorso a Kevin Strootman è stato importante aver messo da parte dei punti. Col culo e col cuore, non importa”.

CUBALUCAS: La vittoria in Champions l’anno scorso ha fatto salire le quotazioni della formazione allenata dal presidente Piredda, per tutti: Lo Zio. La tournee in Asia a ridosso della stagione ha alimentato investimenti esteri considerevoli sulla formazione di origini siciliane. Dopo Buffon tra i pali, è arrivato anche Totò Di Natale lì davanti, vero e proprio incubo per le difese avversarie, supportato all’occorrenza da Pandev. A centrocampo, tutto passa per i piedi di Aquilani e Montolivo, con De Jong e Muntari a fare legna in mezzo al campo spezzando gambe e caviglie. La retroguardia punta sull’esperienza di Palombo e di Domizzi (cui si è aggiunto Diakitè) oltre che sul duo bergamasco assai consolidato Lucchini-Brivio.

BRIGATE ROZZE: La notizia è che il detentore della Coppa Schettino quest’anno non vi ha preso parte. La squadra del presidente Cenci paga infatti un campionato difficile. Sicuramente gran parte delle responsabilità ricadono su Higuain, pagato fior di milioni in sede d’asta e non sempre al top, ma è anche vero che il solo Gervinho può fare ben poco a supporto. Lo stesso arrivo di Matri non ha inciso come ci aspettava, ma è pur vero che è presto per dirlo. Alla squadra occorrono centrocampisti in grado di andare a rete (ecco allora spiegati gli arrivi di Pjanic e Guarin), mentre Handanovic dietro è una garanzia, ma va difeso adeguatamente, per questo Nagatomo e Darmian sono costretti a fare gli straordinari. La squadra c’è, deve solo trovare la quadratura del cerchio per poter ripartire e fare bene, ma non dubitiamo che ciò avverrà. E allora, le Brigate torneranno a far male.

CAMPO TESTACCIO: Dopo la fine dell’esperienza con i Mods, il presidente Foglietta ha deciso di ripartire dalla sua città e dalla sua squadra del cuore, la Roma. Gli omaggi a Zeman l’anno scorso con la AC ZDENEK sono stati resi vani da una stagione tutt’altro che esaltante, culminata con l’ultimo posto e la retrocessione in B. Senza farsi prendere dal panico, il presidente ha deciso di riprovarci con la FC CAMPO TESTACCIO, squadra giovane dove brilla la stella di Pogba, unita all’esperienza di Chiellini in difesa e Mario Gomez in attacco, cui si affianca il redivivo Amauri e il gioiellino veronese Juanito Gomez. In difesa sono chiamati alla prova di maturità Raul Albiol (ex Real Madrid), Gastaldello (vecchio cuore doriano) e Cacciatore (inatteso bomber di inizio stagione) a difesa del buon Perin. Solo così si può lottare per togliersi importanti soddisfazioni nella massima serie.

MANZO TEAM: Data ogni anno per favorita, la squadra del presidente De Persis sr. è invece la formazione che sembra aver deluso di più fino a questo momento. Il fu glorioso Deportivo La Carogna, sempre in lotta per le prime posizioni, paga un campionato davvero avaro di soddisfazioni. Le polveri bagnate di Balotelli sicuramente incidono sul rendimento generale di una squadra che ha diverse pedine importanti, da Lulic a De Rossi, passando per Cuadrado e Cambiasso. I problemi forse sono in difesa, dove Ranocchia è lontano dal giocatore che tutti noi conosciamo, mentre Benatia e De Sciglio da soli non possono certo salvare sempre capra e cavoli. Restano intatte le goduriose vittorie nei derby in famiglia con la Internacional de Porco Alegre. Cosa da non poco, anzi. Servono proprio queste soddisfazioni per restituire il sorriso all’ambiente e caricarlo in vista dei mesi che verranno.

GREEN SHIELD FV: Ice Weasels, Red Cats, Sand Snakes e ora Green Shield Football Vegan: il presidente Falbo è sempre più “Piolofollia” e dopo aver ingaggiato in Lega Calcio una battaglia all’ultimo colpo per modificare il regolamento venendo incontro alle esigenze dei più “deboli” della Milingo Cup, ha deciso di iscriversi nuovamente alla competizione. La squadra risente di tutte queste polemiche (e della dieta vegetariana imposta dal suo presidente) e soffre in fondo alla classifica. Immobile è esploso, Giovinco paga troppa panchina, ma Llorente sembra tornato il bomber di un tempo. A centrocampo Pirlo-Zuniga-Kakà-Borja Valero sono giocatori di tutto rispetto, ma dietro Stendardo-Barzagli-Legrottaglie possono ben poco per proteggere la porta di Abbiati. La difesa mostra diverse crepe: da qui occorre ripartire, trovando il bandolo della matassa, la soluzione ignota ai più (ma magari non al suo presidente), in grado di rimettere in careggiata anche i Vegani. Che si tratti di Gabriel Paletta?
Old Firm Hooligans
00giovedì 13 marzo 2014 22:49
NEL FILE ALLEGATO TROVATE TUTTO (MA PROPRIO TUTTO) SUL GIRONE DI RITORNO: CLASSIFICA PUNTI TOTALI, GARE GIOCATE, VITTORIE IN CASA E FUORI, CLASSIFICA PARZIALE E DIFFERENZA RETI. SCORRETE IL DOCUMENTO FINO ALLA FINE...NON VE NE PENTIRETE!

AVANTI TUTTA!

John "Evangelii Gaudium" Landis
gattotimo
00lunedì 24 marzo 2014 10:57
Scorgo solo ora l'analisi, che avevo confuso dal titolo per quella relativa al girone d'andata. Rinnovo i complimenti al presidente Landis, e noto con amarezza quello che già sospettavo: sono quello che ha fatto più gol di tutti, e non di poco. Di contro ho la difesa di gran lunga peggiore rispetto a chi mi precede, ma di tanto, di una quantità di gol impossibile da imputare al valore dei difensori, e non ho mai regalato punti per l'assenza di difensori con la regola della difesa... insomma mi ha detto una sfiga assurda. Mannaggia la troia
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:49.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com