GIORNATA DELLA MEMORIA:Per non dimenticare le vittime rom e sinte.

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voltumna
00venerdì 28 gennaio 2011 00:12
Cinquecentomila.E' questo il numero di rom sinti morti durante il nazismo.
Un numero che non compare nemmeno nei libri di scuola...
Era il 1936 in Germania viene istituito il centro di ricerche per l'igiene e la razza che si dovrà occupare anche della "questione zingara".
Il direttore del centro è un certo Ritter un profondo assertore che la criminalitàsia una caratteristica genetica.
Questo Ritter che è uno psichiatra infantile spiega così la questione"zingara":
"gli zingari sono si a detta dei nazisti una razza ariana,ma sono ariani decaduti e irrimediabilmente deviati a causa di un gene molto,ma molto pericoloso,il gene dell'istinto al nomadismo."
Tutto ciò che segue è che il trattamento degli "zingari" diviene simile a quello degli ebrei.Così come la sorte che gli spetta nei campi di concentramneto.


In molti vennero usati come cavie per gli esperimenti tedeschi poichè si riteneva fossero molto simili alla razza ariana.
Scoppiata la seconda guerra mondiale,marina e aviazione tedesche cercavano il modo di rendere potabile l'acqua sinti e rom furono costretti a subire trattamenti inconcepibili:mangiare per otto giorni e digiunarne 12 bevendo solo acqua di mare.
Uomini e donne vennero sterilizzati.
Il dottor Mengele arrivato ad Auschwitz cerca di scoprire i segreti delle nascite gemellari (i nati ariani iniziano a scarseggiare e l'esercito ha bisogno di reclute)questo medico non si farà scrupoli nell'uccidere bambini rom e sinti inviando i loro reperti anatomici ai professori di Berlino.
Terminata la guerra,i professori sopracitati con i loro collaboratoti mantennero le loro cariche e non furono condannati da nessun tribunale.
In fondo di che mi stupisco,a tutt'oggi rom e sinti subiscono il peso del pregiudizio che da secoli li perseguita.
Abbiamo persino dimenticato che molti di loro combatterono da partigiani per restituire la libertà al nostro paese.

Le storie raccontate e le informazioni che ho postato sono scritte nel libro di Pino Petruzzelli intitolato "non chiamatemi zingaro" edito da "chiarelettere"
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