Fuochi d'artificio in pieno giorno

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verdoux47
00sabato 1 agosto 2015 18:09
Diao Yinan



Zhang Zili è un poliziotto traumatizzato da un grave incidente professionale e la sua vita ne è condizionata. Sconfitto dall'alcol cerca invano una riabilitazione con lavoretti privati (ed un po' sporchi) di sostegno alla polizia ufficiale e non è il solo, altri colleghi sono nella sua stessa situazione; alla ricerca di un motivo di vita e di se stesso si interessa a Wu Zhizhen, una fragile creatura di cui si innamora, vedova (presunta) mite e indifesa che subisce la vita e gli uomini e che ha qualche grosso segreto nascosto nel suo passato che la rende imperscrutabile; lui la vorrebbe proteggere e nello stesso tempo è attratto dal mistero che la avvolge. I fatti accaduti risalgono a 5 anni prima, quello che vediamo nel film sono riflessi di onde del passato che tornano, un passato irrisolto, un uomo scomparso di cui si sono perse le tracce e o il cadavere. In teoria il film dovrebbe essere un Thriller, ma la ricerca della verità, la ricerca del colpevole (se mai ce ne è uno) man mano che il film procede, sbiadisce e perde importanza, tutto si perde nelle atmosfere rarefatte e nei colori surreali bellissimi di un campo di pattinaggio. La dark lady, sarebbe una yellow lady nel caso specifico, non ha il fisico per la parte, di corporatura minuta, timidina e riservata, non brutta ma senza un minimo di sex appeal, sembra non poter far altro nella vita se non gestire (male) una lavanderia; non suscita empatia, solo un po' di compassione, ma c'è qualcosa che si cela dietro la sua anonima figura, un mistero che aleggia, un marito che non si vede mai; quando però viene messa alle strette, qualcuno ci rimette le penne e non ne vale certo la pena; resta sempre l'impressione di un caso irrisolto di una vicenda irreale, che mi fa un po' pensare alla irrealtà del Blow up di Antonioni e del cadavere sparito. Film che finalmente trova una liberazione surreale in una estemporanea esplosione di fuochi di artificio in pieno giorno, da cui il titolo del film, È un film stravagante ed atipico ma nel complesso bello, un Orso d'oro che meriterebbe più attenzione, Diao Yinan è un bravo regista, non è Jia Zhangke ma è sulle sue tracce.
Circola anche con l'orribile titolo “Black Coal, Thin Ice”: stavolta hanno titolato meglio e giusto gli italiani.
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